insomma, non è poi così difficile da decifrare: oramai la politica è soltanto un esercizio di equilibrio tra la voglia personale di stare al potere (il più grande afrodisiaco possibile) e la consapevolezza che la parabola dell'occidente/faro di civiltà volge al termine insieme all'esperimento socialdemocratico.
in tutta evidenza si sta esaurendo la ricchezza creata dalla rivoluzione industriale, divorata dal parassistismo.
il teatro della politica si è ridotto a squallida lotta per scaricare su qualcun altro il peso del fallimento.
un epilogo tristissimo, reso ancor più triste dal livello dei politici di ogni colore
ce ne fosse uno che avesse il coraggio di pronunciare la verità: le socialdemocrazie si sono magnate tutto, adesso bisogna ricominciare in un qualche altro modo, passando da una distribuzione delle pene la più equa possibile
il processo alle socialdemocrazie, prima comincia, meno fame dispenserà