Quando gira il mercato ?

 

  By: Esteban on Mercoledì 07 Novembre 2007 17:49

Mah ... non c'è nulla di strano ... Staranno sicuramente accumulando sulle società a piccola capitalizzazione . Il mercato americano non è mai stato tanto conveniente lo si nota pure dai profitti :-). Ma com'è che l'america sta facendo la fine del topo ? Per colpa di qualche speculazione si sta trasformando (pure a noi) in 3 mondo ... Che siano stati contagiati da quel grandissimo s****to di BUSH ?

 

  By: gianlini on Mercoledì 07 Novembre 2007 17:06

mamma mia se è forte questo mercato!!!! spaventoso! soprattutto per la news of the day è quella che riporto qui sotto sarà che non so fare i conti....ma come fa GM a non essere fallita con una perdita per azione doppia del valore dell'azione stessa??? ------------------------------------ GM: avvio in rosso su perdita record 3° trimestre (Teleborsa) - Roma, 7 nov - Primi scambi in deciso ribasso per il titolo General Motors, che ha diffuso oggi la trimestrale, annunciando la contabilizzazione di oneri finanziari per 39 miliardi di dollari a causa di rettifiche fiscali. Le azioni del colosso automobilistico, stanno cedendo il 4,54% a 34,52 dollari, dopo aver perso oltre 7 punti percentuali in preborsa. General Motors, ha chiuso il trimestre con una perdita record da oneri staordinari, di 39 mld di dollari, pari a 68,85 dollari per azione, rispetto al rosso di 147 mln (26 cents per azione) dello stesso periodo dello scorso anno. Escluse le poste straordinarie, GM ha riportato una perdita netta di 1,6 mld (2,80 dollari per azione). Il fatturato è sceso a 43,8 mld di dollari dai 48,9 mld del 3° trimestre di un anno fa.

 

  By: gianlini on Mercoledì 07 Novembre 2007 13:29

speriamo solo che sia frutto di molta coca e molte canne questa raccomandazione: LONDRA (MF-DJ)--Sanford C. Bernstein ha confermato ad outperform il rating di RboS e Barclays, spiegando che entrambe le banche sono scambiate ad un valore pari a 6,5 volte gli utili che dovrebbero registrare nel 2008 e che hanno un dividend yield superiore al 6%. I timori sulla liquidita' hanno fatto perdere ad entrambe 27,6 miliardi di sterline sui mercati di capitali quest'anno, prosegue il broker, spiegando che nessuna delle due dovrebbe pero' annunciare grandi svalutazioni. Tuttavia, Sanford ha tagliato il target price di Barclays da 810 a 740 pence e quello di RboS da 760 a 690 pence. A Londra il titolo RboS cede il 3,9% a 438 pence, mentre Barclays e' in calo dell'1,9% a 514 pence. cs (END) Dow Jones Newswires November 07, 2007 06:25 ET (11:25 GMT) Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl.

 

  By: marriot on Mercoledì 07 Novembre 2007 13:14

letta questa mattina: Il mercato deve salire per evitare nuove discese... Penso che dovremmo segnarcele qeste perle : )

 

  By: AB58 on Mercoledì 07 Novembre 2007 12:54

Ora mi spiego perchè l'Ibex oggi ha tutto rosso, 32 su 35 non c'è male. Comunque è in compagnia, Acciona mi ha appena buttato fuori. Lo vedeva anche un bambino che era un Testa Spalle di continuazione ma chi è cocciuto paga e i cocci sono suoi. Aldo

 

  By: gianlini on Mercoledì 07 Novembre 2007 11:28

oggi è il giorno ideale per un bel crollo non ho praticamente più posizioni corte (dopo circa 14 mesi)

 

  By: Fortunato on Lunedì 05 Novembre 2007 17:07

Bei dati macroeconomici, nulla di meglio! Fortunato

 

  By: Gano* on Lunedì 05 Novembre 2007 10:27

Colgo l' occasione per aggiungere ^il link all' articolo#http://www.ft.com/cms/s/0/4b3556dc-8b01-11dc-95f7-0000779fd2ac.html^ in questione del Financial Times. Mi chiedo se oggi si dovrebbe vendere sulla notizia o comprare. Gianlini, l' Ibex non vedo cosa possa entrarci.

 

  By: gianlini on Lunedì 05 Novembre 2007 10:27

ma a Madrid li hanno avvisati???? L'ibex fa praticamente finta di niente

 

  By: GZ on Lunedì 05 Novembre 2007 10:23

questa era una notizia domenica notte su cui vendere la Cina a occhi chiusi stamattina -7% ------------ China puts Hong Kong share plan on ice By Richard McGregor in Beijing and Tom Mitchell in Hong Kong November 4 2007 20:51

 

  By: Gano* on Lunedì 05 Novembre 2007 02:27

Mr. Fog: La cresciata di cui siamo spettatori non potra' continuare... --------------------------------------------------------------------------- Lo vedremo. Io su questo non sono daccordo con te. Anzi, direi che sono di opinione opposta, per le ragioni che tante volte abbiamo discusso qui sopra. Purtroppo non abbiamo la sfera di cristallo e solo il tempo ci dira' chi avra' ragione. Pero' cinque paesi basati sulla tradizione culturale cinese cioe' Giappone, Corea, Taiwan, Singapore e Hong Kong ci hanno mostrato fin dove il successo economico puo' arrivare. La Cina e' molto piu' grande e probabilmente la sua strada e' solo piu' lenta.

Ungheria - gz  

  By: GZ on Lunedì 05 Novembre 2007 02:15

A proposito di mercati emergenti, l'Europa dell'Est come noto negli ultimi cinque anni ha tenuto testa anche alla Cina, anzi hanno fatto in realtà meglio. Ad esempio l'indice cinese CSI-300 è salito da 1.000 circa a 6.000, e il ^BUX Ungherese da 6.000 a 30.000#http://finance.yahoo.com/charts#chart1:symbol=bux;range=my;indicator=volume;charttype=line;crosshair=on;logscale=on;source=undefined^, ma l'indice cinese è in Yuan che è rimasto legato al dollaro e in 10 anni si è rivalutato del 5% contro dollaro, mentre il fiorino ungherese è salito del 60% contro dollaro (più dell'euro). Ad ogni modo un mio cugino lavora a Budapest dal 1996, l'ho visto ieri e gli ho chiesto come va. Dice che il governo ha smesso di rimborsare l'IVA perchè il deficit statale è fuori controllo e le fabbriche chiudono perchè si spostano in romania e ukraina oppure in Cina, l'ungheria puntava sui bassi costi del lavoro, ma ormai si avvicinano a quelli italiani. Per quanto riguarda il boom immobiliare è finito e ci sono i primi costruttori che liquidano perchè stanno fallendo, mi diceva di un complesso nuovo in centro a Budapest che offrono a 1.000 euro al metro quadro e che lui sta andando in giro qui in italia per trovargli compratori L'Ungheria ha un bel deficit estero perchè il manifatturiero è in crisi e c'è molto debito del consumatore, un enorme deficit pubblico e tassi di interesse superiori all'8% di conseguenza, una bolla immobiliare che ha spinto i prezzi ai livelli francesi e italiani e superiori a quelli tedeschi creata da mutui in franchi svizzeri al 2 o 3% (che ora ovviamente stanno salendo e strangolando tutti) Con questo la sua valuta però per anni è salita sempre e la sua borsa è salita di 6 volte, più di quella cinese se tieni conto del cambio. Quando ti dicono che la Cina o Hong Kong o il Brasile o la Russia sono giustificati come borse a questi livelli ci credi perchè sono paesi lontani e non puoi verificare di persona, l'Ungheria è salita (come tutto l'Est Europa) anche di più e però se vivi in Italia hai informazioni più dirette e ti rendi conto che forse anche rispetto a paesi lontani se ci abitassi vicino e parlassi con gente che ci vive avresti dei dubbi Ad ogni modo ci fosse un future l'Ungheria sarebbe uno short classico e di lungo periodo

 

  By: GZ on Lunedì 05 Novembre 2007 01:54

è da settembre che Hong Kong saliva soprattutto in anticipazione del fatto che consentissero ai cinesi in Cina di comprare azioni anche a Hong Kong e stanotte il governo blocca tutto ------------ China puts Hong Kong share plan on ice By Richard McGregor in Beijing and Tom Mitchell in Hong Kong November 4 2007 20:51 China has in effect frozen a proposal to allow mainland citizens to buy shares in Hong Kong, a decision that threatens to undercut the recent surge in the former colony’s equities market to record highs. Wen Jiabao, the premier, has attached four conditions to final approval for the scheme, all of which are so open-ended that Beijing could take months, if not longer, to permit it to go ahead.

 

  By: Mr.Fog on Lunedì 05 Novembre 2007 01:51

Gano, le riforme che gradualmente sono state introdotte, sono solo quelle che hanno e stanno permettendo al PCC di continuare a vivere, forse meglio, sopravvivere. E' sato necessario attuarle per mantenere il potere. Non dimentichimoci che tutte le aziende sono in parte o completamente in mano al partito, ai suoi burocrati...non c'e' vera proprieta' privata, regole certe, giustizia indipendente, stampa libera, movimenti opposti. La cresciata di cui siamo spettatori non potra' continuare perche' arrivera' il giorno in cui il guinzaglio (gia' oggi troppo teso), con uno strattone, ricordera' chi e' il padrone.

 

  By: Gano* on Domenica 04 Novembre 2007 23:49

Stavo leggendo un trattatello in questi giorni sullo sviluppo della Russia, e l' autore metteva in evidenza come nella Russia post sovietica dal 1989 al 1998 il GDP e tutti gli altri parametri vitali si siano in realta' contratti, per poi gradualmente riprendersi nel decennio successivo. Lo stesso e' accaduto almeno qualitativamente in tutta l' Europa Orientale. L' autore faceva pero' notare come questo non sia successo in Cina, dove pur partendo da una situazione economica piu' svantaggiata di quella dell' URSS, dal 1979 in poi (data delle prima introduzione di riforme marked-oriented) il GDP e gli altri parametri vitali (come il potere di acquisto, la vita media, la mortalita' infantile etc...) sono gradualmente ma continuativamente migliorati senza soluzione di continuita' e ne poneva la ragione nella *gradualita'* delle aperture cinesi verso il liberismo (*)(**). La Cina cioe' concludeva non ha aperto immediatamente e totalmente alle riforme (come e' successo nella Russia di Eltsin e nelle altre repubbliche ex-sovietiche) ma le ha applicate alla velocita' ritenuta necessaria e, contro l' opinione comune (specialmente quella di Washington) ha raccolto e sta raccogliendo ancora i frutti di questa gradualita', diventando a tutti gli effetti un' "economic success story", che viste le dimensioni e l' importanza del paese non puo' non essere notata. (*) Graduale piuttosto che istantanea deregulation dei prezzi, assenza di privatizzazioni di massa, mantenimento di una forte politica industriale, svalutazione del cambio attraverso l' accumulo di riserve e cosi' via... Questo va contro il consenso secondo il quale le economie di mercato dovrebbero esere piu' efficienti di quelle pianificate centralmente, cosi' da esserci un “dividendo da mercatizzazione” da essere raccolto e che tanto piu' rapidamente avvengono le liberalizzazioni economiche tanto migliori dovrebbero essere le prestazioni dell' economia del paese. (**) Il GDP delle nazioni ex-sovietiche e' crollato di un 50% ca. negli anni successivi al 1989 e quello dei paesi satellite dell' Europa Orientale di un 20-30%.