By: defilstrok on Giovedì 08 Febbraio 2007 00:24
Più che un forum sembra un'arena in cui ci stiamo azzannando come non è mai accaduto, perché mai abbiamo avuto una situazione del genere. Ditemi quello che vi pare ma il bull market del 1997-2000 al confronto era una barzelletta. All'epoca almeno: a) i tassi scendevano; b)cadevano le barriere ai movimenti di capitale; c) l'economia tirava di più; d) nelle varie forme di debito (pubblico/privato/internazionale) non c'erano squilibri marcati come oggi.
Comunque credo che tutto dipenda da un fatto, uno solo, su cui insisto da tempo e che nessuno vuole chiamare per quello che è solo perché viene continuamente mistificato, in maniera che risulti il più possibile indefinito: un patto tra USA e Asia.
I risultati di Toyota li conosciamo, ma sappiamo che, se lo yen non si fosse mosso come ha fatto, non li avrebbe certo realizzati.
Ora al G7 gli USA hanno annunciato che resisteranno alle pressioni dell'Europa per una rivalutazione dello Yen e che per loro è correttamente valutato. E le minacce alla Cina riguardo la rivalutazione del Renminbi? anche quelle insabbiate.
Lo scambio è chiaro: abbiamo bisogno di voi asiatici, per ragioni economiche, senz'altro, ma soprattutto perché siete voi che comprate i nostri bonds e le nostre azioni. In cambio yen e renminbi ci stanno bene come sono, anche perché se si rivalutassero il Dollar Index precipiterebbe sotto i minimi di sempre. Non l'hanno detto in questi termini, ma la sostanza è questa e gli americani l'hanno ribadito fino a ieri; e oggi abbiamo avuto un'altra dichiarazione ufficiale:
Feb. 7 (Bloomberg) -- The yen dropped the most against the dollar in about a month after a Japanese finance ministry official said foreign-exchange won't be a major topic at this weekend's Group of Seven meeting, suggesting the government will spurn European calls to encourage a stronger currency.
Stando così le cose - e non direi che stiano diversamente, visto che oggi, regolarmente, alla discesa dello yen è corrisposta una nuova rimonta degli indici - chi pensa che la situazione sia inaccettabile evidentemente immagina una sola soluzione a questo stato di cose: una vera e propria crisi. Anche secondo me sarà così, ma forse e chissà quando. Purtroppo ritengo che faranno l'impossibile per rimandare. E visto quello che si sono inventati da giugno ad oggi, per rimandare la crisi, fossi al loro posto approfitteri proprio di questo momento per far rompere il Nikkei al rialzo e portare gli indici ancora più su. Una volta fatta breccia, lascerei i mercati liberi di scendere, limitandomi a sorvegliarli per il resto dell'anno.
Rimane certo la possibilità che il mercato venga giù di botto. Ma i pericoli impliciti nell'euforia hanno imparato a smorzarli azzerndo la volatilità, mentre hanno imparato a gestire situazioni di crisi come quelle asiatiche, russa o LTCM. Crash come quelli dell'87, poi, mi sembrano francamente poco ricalcabili.
Tutto quel che diciamo e scriviamo sul debito, sulle sperequazioni sociali tra i ricchi e una middle class sempre più povera, sulla montagna di carta moltiplicata con i derivati, etc. è tutto vero, verissimo. Ma è solo un potenziale. Certo, se salta farà un male cane. Ma questa è epoca di oscurantismo: sentito più parlare di Fannie Mae e Fannie Mac? Qualcuno si ricorda più cosa sia Al Quaeda? Quanto seriamente si dibatte degli effetti negativi del super-euro? Ci si preoccupa forse dei 10$ recuperati dal petrolio? E ve le ricordate le discussioni in merito ai Deficit gemelli? Ne parla ancora qualcuno? No. Non più.
E' vero, in passato questa era la situazione ideale per vedere saltare tutto a gambe all'aria all'improvviso. Ma in passato le contrattazioni si facevano alle grida e dovevi comprare/vendere nello spazio di poche ore. Oggi l'informazione politica, economica e sociale è perfettamente sotto controllo e quella finanziaria ancor più. Un esempio? Ma sì, giusto uno per concludere: ci si domanda come facciano 'sti mercati a salire se il pubblico non partecipa. A parte la liquidità creata col debito e il fatto che oggi ci sono nuove tipologie di investitori, basterebbe guardare alle 14 ore di contrattazione sul Dax per capire quanto sia facile per chi ha i mezzi (ve lo dice un ex-fund manager) continuare a tirar su un indice utilizzando sempre gli stessi soldi: strappetto dalle 8:55 alle 10:00 e un altro strappettino appena escono i dati inglesi; poi ci sono ore a sufficienza per rivomitare indietro tutto quello che ho comprato e quando ho quasi finito altro strappo possibilmente concentrato in mezz'oretta e poi giù a spalmare di nuovo fino alle 22. Se mi chiamo Goldman e sono appoggiato dal Tesoro USA, posso andare avanti così a tirare su gli indici per mesi, praticamente senza tirare fuori una lira, fottendo chi si compra le put e vende le call, chi si stoppa, chi vende un titolo per poi ricomprarselo ad un prezzo maggiore, e gonfiando ogni giorno il controvalore del mio portafoglio titoli attutendo così le ricadute negative di un'eventuale brusco storno. Di più: più vado avanti e più mi sento un leone, più sono appoggiato e autorizzato dalle lobbies politiche e più posso pianificare dove e quando arrivare. Il Tallone d'Achille ovviamente c'è, e sta nella Sindrome del Doktor Frankenstein: lo strapotere ad un certo punto ti porta a deragliare, il mostro non funziona più come prima e si ribella. Attorno a novembre pensavo che ci si dovesse essere arrivati molto vicini. Ma sono stato smetito: la dinamica dello yen, le dichiarazioni USA/Giappone e la non-chalance degli indici mi stanno facendo cambiare idea. Perché stavolta credo che non si tratti di un gioco in autodifesa ma si sia giunti ad un'alleanza planetaria. Per questa ragione destinata ad ottundere il più a lungo possibile qualsiasi forma di deragliamento