Quando gira il mercato ?

 

  By: Gano* on Domenica 17 Giugno 2007 18:07

Sostenere che i P/E sono bassi, che l'infalzione è contenuta, che la bolla immobiliare è un bluff e che tanto ora abbasseranno i tassi non giustifica il rialzo di questi mesi, non è altro che lo stesso errore fatto dagli orsi ma di segno opposto. ----------------------------------------------------------------------------------------- Andreax66, e' proprio su questa impostazione di ragionamento che non sono daccordo. Su questo forum (come su tutti i forum d'altronde) si fa un sacco di ragionamenti, che hanno (sia quelli dei Tori che quelli degli Orsi) validita' solo soggettiva, *salvo prova contraria*, per il semplice fatto che la realta' economica e finanziaria globale e' spesso troppo complessa per essere compresa dai ragionamenti di noi semplici investitori (*). Non so se rendo bene l' idea. Se A dice che la borsa scende per le ragioni x e B dice che invece sale per le ragioni y, e la borsa di fatto sale, per me le tesi y di B sono giuste, fino appunto a prova contraria. Con questo non voglio dire che si debba fare a gara a chi abbia ragione, ma che la "ragione" alla fine sia relativa e secondaria all' andamento delle borse. (*) Sara' sempre difficile discernere tra le tesi di A e di B quale sia quella giusta, perche' i mercati sono sempre ad un equilibrio tra compratorie venditori con le loro rispettive tesi. Cosi' i nostri ragionamenti sono giusti solo fino che' il mercato ci da' ragione premiando le nostre posizioni. Trovo che rendersi conto di questo sia molto importante, perche' ti permette di cambiare i tuoi ragionamenti quando il mercato gira e di non rimanere a lungo in posizioni che vadano invece contro il mercato, quindi in perdita.

 

  By: omero on Domenica 17 Giugno 2007 16:54

Credo che noi ribassisti abbiamo peccato di eccesso di ottimismo verso le banche centrali. Nel maggio 2006 ci sembrava chiaro che i livelli raggiunti da oro petrolio e commodities erano ritenuti insostenibili dalle banche centrali, che avevano lanciato un'offensiva per fare scendere tutte le commodities e quindi i rischi di inflazione. Man mano che le commodities ritornavano ai livelli di maggio 2006 ci aspettavamo che le banche centrali mettessero fine al nuovo rialzo. E' ancora troppo presto, per il momento le banche centrali potrebbero solo provocare une recessione deliberata, ma aspettare una mossa decisa prima che siano veramente alle strette é una grande illusione bear.

 

  By: andreax66 on Domenica 17 Giugno 2007 15:54

Ottimo Gianlini, la chiave del discorso è proprio questo elemento al quale accennavi tu stesso: l'autocritica che mi sono mosso, in qualità di sostenitore di tesi ribassiste, è la stessa (anche se ovviamente attenuata) che dovrebbe fare chi sostiene il rialzo per motivi errati. Mi spiego meglio. Sostenere che i P/E sono bassi, che l'infalzione è contenuta, che la bolla immobiliare è un bluff e che tanto ora abbasseranno i tassi non giustifica il rialzo di questi mesi, non è altro che lo stesso errore fatto dagli orsi ma di segno opposto. L'ultimo movimento degli indici è realmente emblematico. Chi è stato al rialzo ultimamente (giustamente!) lo dovrebbe aver fatto conscio che i motivi comprensibili dal suo modesto punto di osservazione non erano così chiari e limpidi, nel senso...gli indici salgono perché ora debbono salire e basta, il resto non conta. Se per 3 mattine di fila esco con i calzoni corti e c'è il sole, non significa che avrò sempre belle giornate se esco in bermuda! Fino a qualche anno fa era più facile perché l'economia si sovrapponeva alla borsa e viceversa...la borsa tirava perché stavamo meglio anche noi. Ora non è così! Se si esclude una parte sempre minore di popolazione, il trend è indubbiamente ribassista ma la borsa sale ininterrottamente ed è per questo che si crea questo gap tra percezione personale e andamento dei mercati. Quello nostrano, in particolare, riflette tutto meno che l'economia italiana reale, lo sappiamo tutti. Ma ormai anche altri indici ben più blasonati hanno i top weights che fatturano moltissimo negli emergenti e poco in casa. Allora siamo costretti a entrare in meccanismi mentali che non ci appartengono, difficili sicuramente da interpretare e a volte molto fuorvianti. Non è facile per me capire cosa si nasconde realmente dietro i moviementi della BOJ piuttosto che della FED o di Paulson. Basta un niente e rischi di andare nella direzione opposta! Personalmente non capisco, ad esempio, perché un titolo di stato privo di rischio a scadenza 31/12/07 mi rende il 4% abbondante e nel contempo le borse stra-salgono come se non ci fosse domani...secondo il mondo come era qualche anno fa, sarebbe stato un paradosso, ora non più. E' ovvio che c'è una fiducia smisurata di fare meglio di quel misero tasso fisso. E l'irruenza con la quale gli indici recuperano le sempre meno frequenti correzioni, non possono che indurmi a pensare che c'è vermanete qualcosa che non capisco e, permettetemelo, non sono certo i p/e!!

 

  By: Pitagora on Domenica 17 Giugno 2007 15:45

Leggo mensilmente la rivista National geographic, che ritengo estremamente interessante, e apparentemente non schierata. Per quanto riguarda gli argomenti di cui parliamo qui, tre articoli mi sono rimasti impressi. Il primo di circa 3 anni fa, quando cominciò il forte trend del petrolio. Si parlava degli aumenti del consumo mondiale, in particolare dell’aggiunta di Cina e India, e della produzione che si faceva più limitata. La situazione qui era spiegata come fatto sociale, epocale, non dal punto di vista finanziario. Proprio in quel periodo, ricordo che molti si arrabattavano ad andare short sul petrolio, che era già cresciuto troppo, e short sugli indici, dato che l’economia non avrebbe potuto sopportare un prezzo così alto. Si rifacevano a quanto accaduto negli anni ’70 senza però sapere che allora la faccenda andò in maniera totalmente diversa. Il secondo articolo è di 6 mesi fa circa. Parla del Dubai. Ci sono foto di come era 10 anni fa e come è oggi. E’ incredibile quello che si vede. Intendo la portata dei cambiamenti in atto. A parte la faccenda della palma e del mappamondo, che potrebbero anche essere di cattivo gusto, ma sono un segnale veramente interessante. Sull’ultimo numero si parla della Cina. Qui niente sorprese. Ormai di quello che sta accadendo abbiamo già letto tanto. Niente di particolare nelle foto, ma interessante l’articolo in cui si parla della storia di un imprenditore locale, partito dal niente, o meglio dall’apparato statale …. Bene. Tutto questo per dire che il mondo sta cambiano e noi qui nelle nostre solite città non ce ne rendiamo conto per bene. Viene da pensare in effetti che se qualche subprime americano salta, al mondo cosa gliene può importare poi ? Non erano proprio quelli che non hanno voluto dare garanzie apposta. Allora è più normale che saltino che il contrario. Se anche l’indice cinese dovesse saltare questo cosa potrebbe fermare ? Lo sviluppo di India e Cina? Forse per qualche mese. Con questo non mi sono convertito al partito bullish. In un certo senso non sono mai stato bearish dato che il 90% dei miei investimenti stanno in azioni nel cassetto. Se col 10% rimanente ho provato di riempirmi di put, devo ammettere che ho sbagliato e che sono stato molto fortunato a salvare le penne (di quel 10% ovviamente). Adesso che sono flat (sul 10%) ci devo ragionare, anche utilizzando il vostro utilissimo contributo.

 

  By: Gano* on Domenica 17 Giugno 2007 15:17

I tori hanno ovviamente avuto ragione, straragione ma ancora non ammettono che il tutto si è giocato su 2 fattori "umani" e "decisionali" e non naturali MR. Paulson e MR. BOJ ------------------------------------------------------------------------------------------------ Secondo me quella e' una visione un po' limitativa. Non e' errata, ma rientra e fa parte di quello che mi pare essere un quadro congiunturale molto piu' ampio. Ci sono stati molti altri fattori in gioco, compresi lo straordinario sviluppo di Cina ed India e quindi lo spostamento verso l' Asia del baricentro economico e la nascita di centinaia di milioni di potenziali nuovi consumatori (*). Ma anche altri importantissimi fattori che hanno agito sul lungo e lunghissimo termine e i cui effetti si stanno facendo sentire nell' arco di decenni, come, per citarne solo qualcuno, la fine della Guerra Fredda, l' espansione ad Est dei mercati europei e la globalizzazione non piu' solo dell' informazione e delle merci ma anche del capitale umano. Sui dati grafici mi trovi completamente daccordo. Non dicevano (quasi) niente se non che la ripetitivita' del trend lasciava capire che i dati grafici non andavano tenuti troppo in considerazione. (*) Su questo punto concordo con te che vi sia anche una volonta' politica globale di assecondare lo sviluppo di questi paesi, per quelle tante ragioni che abbiamo discusso moltissime volte qui sul forum.

 

  By: gianlini on Domenica 17 Giugno 2007 13:04

I tori hanno ovviamente avuto ragione, straragione ma ancora non ammettono che il tutto si è giocato su 2 fattori "umani" e "decisionali" e non naturali MR. Paulson e MR. BOJ Oltre che per il fatto di aver perso ormai tutti i soldi, venerdì mattina presto ho chiuso tutti gli euro-yen perchè la BOJ aveva sostanzialmente detto "Non ce ne frega nulla di quello a cui ci porterà la nostra politica, essa è e rimane quella dei tassi zero e del prestare a chi voglia speculare quanti yen vuole" E l'"assunzione" al governo di Mr Paulson era stata correttamente valutata, già a settembre scorso (ah my darling!) come il fattore che avrebbe scatenato un'orgia rialzista sarebbe bastato che questi due signori si fossero accordati per un andamento diverso delle cose, e il miliardo di cinesi a 20 centesimi l'ora non sarebbe servito a niente diciamo che noi orsi abbiamo sperato che qualcuno li uccidesse anzitempo, ma il serial killer ha ucciso prima noi ho voluto sottolineare questo aspetto perchè i tori (non informati debitamente) hanno dovuto scommettere finora che questo patto (che io considero del Diavolo, gano no, evidentemente) non venisse modificato, che la volontà dei protagonisti rimanesse invariata non mi si dica che graficamente, i dati di bearishness, l'RSI o il MACD dicevano che ....perchè era graficamente impossibile, ripeto impossibile, predire ad esempio mercoledì mattina che nel giro di 48 ore si sarebbe ripreso l'intera discesa abbastanza violenta dei giorni prima. Se uno intuiva che quelli là alla BOJ non avevano alcuna intenzione di fermare gli speculatori, avrebbe correttamente comprato, chi invece pensava che magari, dopo 12 mesi di rialzi si sarebbero dati una condotta meno accondiscendente, avrebbe potuto ben pensare di alleggerire o per lo meno di non comprare

 

  By: hobi on Domenica 17 Giugno 2007 12:55

C'è un bellissimo articolo di Stephen Roach sul sito di Morgan Stanley sui fatti salienti macro dell'economia mondiale degli ultimi 25 anni,che consiglio a tutti di leggere in quanto illuminante per lo meno di quello che è stato. Il punto in cui siamo adesso lo incollo : " What is still missing in this newfound prosperity is a key element of sustainability – the emergence of consumer-driven growth models in these still largely export- and investment-led economies. At the same time, in the rich countries of the developed world, the benefits of globalization have accrued far more to the owners of capital than to the providers of labor; labor shares of national income in the major developed economies are at record lows, whereas the shares going to capital are at record highs. Moreover, the distribution of gains within the labor share of the developed economies has become increasingly skewed toward the very few at the upper end of the income distribution – at the expense of those in the middle and at the lower end." Su come si modificherà il modello di sviluppo Roach non si sforza molto:sicuramente quello che dice ( mi pare un po un vecchio democristiano che parla) non è all'altezza della sua precedente analisi. Lo riporto : " productivity catch-ups in the developed world, consumer-led growth in the developing world, a world coming to grips with climate change, and financial solutions to the demographics of aging. " Praticamente quello scritto sopra non significa nulla. Quello che bisogna capire è dove andrà ,ad esempio,la Cina che ha un'economia squilibratissima che prima poi scoppia. Salta la borsa che farà sparire 2/3 almeno dei risparmi qui investiti,salta il sistema bancario perchè l'asset allocation da sempre ha portato investimenti non produttivi. A livello politico è pensabile che salti il potere del Partito Comunista che oramai è scollato dalla realtà economica ipercapitalista. In tutto questo bailame abbiamo un piccolo esempio di quanto possano influire le politiche cinesi sul mercato, ad esempio, monetario. Nel momento in cui il dollaro ha rialzato la testa per via del raddoppio degli investimenti esteri,i T-bonds sono franati perchè la Bank of China ,invece che comprare i soliti 5 e passa miliardi di dollari ne ha comprati solo 486 milioni ... Insomma il mondo è alla ricerca di nuovi equilibri perchè quelli attuali non sono sostenibili. Verso dove ? qui il discorso è aperto. Ma una cosa è certa :fino a quando non ci saranno macrosopiche rotture la Goldilocks economy continuerà e chi ci andrà contro si romperà il muso. Hobi

 

  By: omero on Sabato 16 Giugno 2007 20:12

Beh Gano, l'unica cosa su cui sono tutti d'accordo, orsi e tori, speculatori o pensonati é che l'inflazione ufficiale non consente di proteggere risparmi e potere d' acquisto. Se no come come si spiega la corsa verso immobili, consumo e debito e la fuga dalle liquidità a cui anche tu partecipi ? Poi la variazione del dato ufficiale conta.

 

  By: Gano* on Sabato 16 Giugno 2007 18:58

Esprimo ora su questo argomento il mio punto di vista di Toro, quindi sicuramente opinabile e per altro molto di parte: nell' ultimo anno e mezzo ho visto in giro (e non solo su questo forum) una certa tenacia ribassista, che -a mio avviso- prevaleva di parecchio sulle tutto sommato relativamente scarse opinioni rialziste. Se il Dow Transportation piu' di un anno fa dava segnali bullish per tutte le borse, questa doveva per forza essere invece una divergenza negativa col Dow Industrial, se la Cina sembra oggi avere grossissime potenzialita' di sviluppo si conviene sul fatto che il suo sistema bancario e' invece arrivato alla fine e ci sara' sicuramente una terribile crisi finanziaria e se la crisi finanziaria non ci sara' -come sembra- ci penseranno comunque gli USA con i loro dazi a mettere un freno alla sua espansione; se le statistiche danno ora una maggioranza tra il pubblico di Orsi si afferma che tanto oramai il mercato lo fanno gli hedge funds e quello che pensa il pubblico non conta piu' un granche', se gli utili aziendali sono ottimi rispetto al prezzo delle azioni se ne deduce che -ovviamente- da ora in poi non possono che peggiorare (*), se c'e' eccesso di liquidita' si pensa che questa sia negativa per le borse (**), quando la curva dei tassi gira al negativo come nel 2006, si parla di recessione, specialmente quando grossi calibri come Soros avallano quest' ipotesi, ma quando questa curva gira al positivo invece che alla scampata recessione e alla presente espansione si preferisce pensare ovviamente all' inflazione prossima ventura... E ancora oggi per es. leggo un post in cui si fa la seguente premessa rispetto ai recenti dati positivi del CPI "anche se i dati sono truccati e non rappresentativi"... un tipo di premessa che io trovo da interpretare in senso contrarian; cos'e' infatti piu' facile che sia arbitrario, i dati pubblicati dalla FED o l' opinione espressa nel post? ;-) ... Alla fin dei conti tutti questi ragionamenti sono invece generalmente positivi per le borse, perche' da che mondo e' mondo per salire i mercati devono avere la maggioranza del pubblico che non ci crede (***), in tutta la fase del rialzo eccetto che nel rush finale, quando il largo pubblico gira rialzista. E' strano, ma e' cosi'. (*) La possibilita' che invece le azioni possano aumentare considerevolmente di prezzo a fronte di ottimi P/E non viene nemmeno considerata. Si direbbe che solo il denominatore possa cambiare per riportare il valore del rapporto nella media storica. (**) Ma quando vi e' eccesso di liquidita' l' ultimo bene in cui vorrei avere i miei averi e' proprio il cash, di cui vi e' un eccesso... (***) Trovo infatti molto piu' allarmanti post o affermazioni che mi dicono che il Dow andra' sicuramente a 20.000 in un anno, soprattutto se senza spiegarne esattamente il perche'.

 

  By: Mr.Fog on Sabato 16 Giugno 2007 16:21

...sono stanco, il fiato e' corto e la testa mi duole. Peccato non avere almeno l'onore delle armi, ma quello che scrivete e' giusto e non ci sono scuse...mi ero affezionato a Mr.Fog Ciao Alex

 

  By: andreax66 on Sabato 16 Giugno 2007 16:12

Mi fa veramente piacere aver suscitato delle riflessioni che, ne ero sicuro, molti di voi avevano gia fatto anche prima di me. Il punto è proprio quello a cui accennava Pitagora. Scartare a priori che il dax possa fare dagli attuali livelli un altro 50% è come sottovalutare la possibilità di un tracollo. Nassim Taleb nel suo "Giocati dal caso" faceva riferimento al famoso cigno nero come metafora di imprevedibilità. Questo ovviamente vale al rialzo come per il ribasso. Il mercato ha dato e sta dando fino a ieri 15/6/07 segnali chiaramente rialzisti, quantomeno non certo ribassisti. E' giusto tenerne conto, come è giusto tenere conto di tutto quanto in maniera corretta è stato sempre evidenziato in questo preziosissimo forum. La sintesi è che probabilmente quello che ho pensato (e che in molti hanno pensato) fino ad ora è corretto, ma manca un tassello, qualcosa che ha la capacità e la potenza di mettere in lista di attesa tutto il resto che pure resta sacrosanto. Forse mi è mancata la capacità di vedere che i mercati sono cambiati, che la finanza conta molto di più di quello che contava 10 o 20 anni fa soprattutto rispetto alla politica. I mercati sono cambiati? I dati macro sono attendibili? La geopolitica è una bella parola per mascherare mega operazioni di finanziarie? Gli Usa non sono più al centro del mondo? Non lo so, ma credo che sia difficile dare risposte che siano qualcosa di più che parlare del calciomercato della Juve o del Milan. Certo, ognuno avrà le sue buone convinzioni e molte saranno anche molto valide, qualcuno sarà anche un guru, pochi forse, ma è sicuro che ogni idea ed ogni teoria va messa alla prova del mercato come uno scienziato fa con i propri test...se non va, non è colpa del fisica o della chimica, probabilmente è colpa della teoria. Scrivere queste cose mi costa molto, ve lo assicuro, perché mette in seria discussione ciò che ritenevo indiscutibile, ma mi serve scriverlo e non solo pensarlo perché mi aiuta a prenderne atto. La cosa che più mi appassionerà nei prossi tempi è vedere come cambierà la mia operatività. Non è un cambio di direzione, nel senso di passare semplicemente dall'orso al toro perché così è meglio, tipo passare dalla Juve all'Inter perché ora si vince di più, ma un tentativo di cambiare il mio processo operativo e decisionale. Spero di esservi stato di un minimo aiuto. Ciao.

 

  By: omero on Sabato 16 Giugno 2007 14:13

Sto pensando la stessa cosa. Mi rendo conto molto chiaramente che essere short mentre la massa monetaria aumenta ovunque almeno del 15% all'anno e ogni asset aumenta almeno tra il 10% e il 20% all'anno é probabilmente il modo peggiore di proteggersi contro l'inflazione. Il giocattolo della liquidità funziona ancora bene, e i limiti fisici dell'indebitamento globale nessuno li conosce. Se guardiamo l'Islanda, si vede che resta più o meno in piedi con un debito di +350% del GDP, se ci si avvicinerà a questi livelli in Europa ou US il DAX potrà anche essere a 25000 (e il petrolio a 300 dollari). Mi faccio qualche ipotesi. Credo che ci sia una probabilità significativa di un crac improvviso, nei prossimi 6 mesi tipo un -40%, diciamo un 15% di probabilità, e credo che il resto delle probabilità siano per un rialzo nella media dei 15%/20% all'anno. Quello che cerco in questo contesto é avere un rendimento vicino dell'inflazione reale (6-7%) e avere delle buone probabilità di ridurre quasi a zero gli effetti negativi di un crac sulle mie finanze. Non mi interessa di avere la certezza quasi assoluta di guadagnare parecchio quando il crac arriverà . Per i miei obbiettivi, con questo scenario mi sembra che occorra essere in parte long, non aprire mai delle posizioni short e prendere occasionalmente delle put molto strette (a -3%/4%) a 10/20 giorni dala scadenza) sui massimi più estremi e sui minimi de volatilità , da tenere 1/2 settimane al massimo. L'unica cosa che costa poco e sulla quale si puo' essere un po contrarian, per il momento é la volatilità.

 

  By: Pitagora on Sabato 16 Giugno 2007 13:30

Condivido totalmente andrea, ma faccio qualche considerazione … Una delle prime cose che ho imparato in questo mondo è questa. Quando un trend è in atto non è per niente facile che si fermi. Conviene sicuramente scommettere sulla sua continuazione. Non si fermano facilmente i trend. Comunque durano sempre più di quanto immaginiamo. A meno che non si arrivi all’isteria. A febbraio 2000 ero convinto dell’isteria. Ma bisogna ammettere che la situazione era molto diversa. In che cosa ? In diverse cose. Accenno solo alle due che mi sembrano più importanti. Primo. C’era l’isteria collettiva dei piccoli risparmiatori. Passavo spesso davanti ai termali per strada, c’erano ancora a quei tempi. Grande cosa quei terminali. Davano l’occasione di scambiare opinioni con persone estranee. In tanti erano investiti. Anche diversi miei colleghi di lavoro (adesso nessuno). A febbraio 2000 glielo dissi, “la festa sta per finire”. Il fatto che non mi volessero ascolare era una riprova che avevo ragione. Secondo. Il nostro indice mib era cresciuto da 16000 (1/1997) a 50000 (2/2000). Era veramente una sfuriata eccessiva, condita dalla più classica delle euforie. Il dubbio era solo se il semiciclo negativo che si avvicinava fosse modesto o pronunciato. Rimasi sorpreso perché non me lo aspettavo così pronunciato. Il rialzo di questi tempi, paragonato a quelli è ridicolo. Ho letto da qualche parte, non ricordo se qui sul forum, che qualcuno diceva più o meno così. Un rialzo del 40% di un indice è già una enormità, al contrario di un’azione. Per un’azione di parla normalmente di un raddoppio,ma per un indice è impossibile Si intendeva in tempi brevi di un anno o poco più. Non è vero. Il nostro indice nel 1985 , in soli 16 mesi passò da 225 a 906 (+400%) (quadruplicato). Possono possono. Basta che ci sia il mix giusto di motivazioni. Dopo tutto questo devo ammettere che personalmente, pur rimanendo cassettista in azioni (over millennium), ho sempre tenuto una posizione in derivati molto bearish da settembre ad oggi. Solo i due ribassi, di marzo e dei giorni scorsi mi hanno salvato consentendomi di uscirne quasi in pari. Ma devo ammettere che ho sbagliato senza il minimo dubbio. Due cose mi hanno salvato. I cali proprio nel momento in cui ero short al massimo, e il fatto che la salita è stata tutto sommato molto blanda. Molto blanda lo ripeto.

 

  By: Fortunato on Sabato 16 Giugno 2007 12:46

Condivido totalmente. Fortunato

 

  By: Moderator on Sabato 16 Giugno 2007 12:38

molto corretto il post di Andreax66 personalmente in questi tre mesi ho fatto due operazioni clamorosamente sbagliate . Ma sono SBAGLIATE , inutile continuare a pensare che erano giuste ma il mercato.... Le ho sbagliate , come un pollo , IO. l'unica cosa sicura è che non avevo capito. Del resto nessuno al mondo sta frenando la liquidità , e non avevo voluto vedere che Germania , Giappone , Asia , America , Europa vanno bene e forse pare ci andranno anche l'anno prossimo. Magari lunedì tutto crolla ma questo non eliminerà il fatto che quelle due operazioni al ribasso le ho sbagliate lo stesso. Buon WE