Evoluzione della Specie

 

  By: marker on Mercoledì 19 Novembre 2003 16:27

gran bel pezzo, e se ne leggono parecchi ultimamente. più o meno gli stessi concetti sviluppati ieri sera dal vecchio torturatore nazifascista Igor Man. son tempi strani questi...duri ma per questo positivi. la consapevolezza delle cose sta crescendo a destra e manca rischiando di spiazzare quei 4 coglioni che rappresentano la Storia come una sceneggiatura di Quentin Tarantino.

 

  By: Noir on Mercoledì 19 Novembre 2003 15:43

Ringrazialo.. è stato carino

 

  By: gianlini on Mercoledì 19 Novembre 2003 15:31

Da un noto servo di berlusconi...... Lettera agli italiani di ANDRÉ GLUCKSMANN Tutta la Storia testimonia del disdegno italiano per le avventure guerresche. Nelle grandi ore del Rinascimento le città della penisola, malgrado le continue battaglie, si accordavano per ridurre al minimo le perdite umane. Ci vollero le orde spietate calate dalla Francia e dalla Germania per spazzare via questo brillante abbozzo di una comunità europea dove l’arte di vivere prevaleva sull’arte della guerra, e i valori della civiltà sulle fantasticherie dell’aggressività militare. Nei peggiori momenti del XX secolo, persino le smargiassate del Duce non sfuggirono all’ironia dei suoi compatrioti, e alla resistenza di qualcuno di loro. È proprio perché noi europei sappiamo bene quanto - culturalmente, esteticamente e moralmente - l’umanesimo reinventato nel Quattrocento aborra i furori bellicosi, che siamo commossi e colpiti dall’esempio italiano. D’un tratto, senza sgomento, né panico, né recriminazione, un popolo in lacrime ma dignitoso e raccolto si eleva all’altezza del compito. Ha compreso che i suoi carabinieri sono stati assassinati in una terra lontana perché l’Italia ha insegnato all’Europa l’arte e la dolcezza di vivere insieme in una società «civile», sfuggendo alla legge della sciabola e del ricatto terroristico. Per ricostruire l’Iraq e instaurare un minimo di democrazia, occorre garantire ai cittadini un livello elementare di sicurezza. I carabinieri sono morti per la pace, e tutta l’Italia sembra averlo capito. Resiste. Non si piega davanti agli assassini. Non ritira i suoi uomini. L’Italia è avanti rispetto ad altri Paesi tra i quali il mio, la Francia, così pronto tuttavia a dare lezioni ai vicini. Quando a Bagdad sono saltate in aria le sedi dell’Onu e della Croce Rossa, Ginevra ha denunciato - a ragione - un 11 settembre delle Nazioni Unite e delle Ong. Gli attentati hanno sempre come obiettivo la popolazione civile, perché colpiscono quanti vengono in suo soccorso. Le prime vittime dei terroristi iracheni sono gli iracheni. Sabotare le condotte per togliere l’acqua ai bambini, e abbattere i guardiani di una fragile sicurezza, significa terrorizzare la gente comune. Alessandro Carrisi, il più giovane dei carabinieri, «ha fatto cose bellissime per i bambini iracheni», dice sua sorella. È stato ucciso. Cacciare «gli stranieri» è tentare di ristabilire il dominio dei più crudeli. L’Europa abbandonerà un popolo intero alla legge delle bombe umane? L’Italia dice no. Non vuole che i suoi figli siano morti per niente. Ma sembra, nel nostro Vecchio continente, piuttosto sola. L’istante sublime nel quale una nazione commemora i migliori dei suoi svanirà, le dispute proprie alle buone democrazie riprenderanno il loro corso. Ma non dimentichiamo che il sacrificio dei militari italiani si fa sentire ben aldilà delle frontiere e parla a tutti quelli, cristiani o musulmani, ebrei o atei, che osano squadrare il terrorismo dall’alto in basso, nella verità cruda della sua oscenità e della sua ferocia. No, i vostri soldati non sono morti per nulla. Hanno fatto sbarramento a una barbarie nichilista dotata di una forza devastante che, a Manhattan, si è rivelata potenzialmente terribile quanto l’arma nucleare. «Che l’elettricità sia tagliata e il petrolio abbandonato nei pozzi. Che la vita civile si fermi. Alla fine, l’occupazione fallirà...»: così Joseph Samaha ha descritto due mesi fa (nel libanese El Safir ) la «mentalità della distruzione» che ha colpito a Nassiriya. Diciannove dei vostri sono caduti nel campo della libertà. No, l’Italia non è sola. È davanti, in piedi. 19 novembre 2003 - Corriere

 

  By: Noir on Mercoledì 19 Novembre 2003 15:27

Franklin le ricordo che la mafia è un problema del nostro paese.. Vorrei, per favore, che mi spiegasse che cosa sono andati a fare gli italiani in Irak. L'Irak è stato occupato, invaso dagli americani ed è inutile che qualcuno vuole far credere che gli italiani sono andati li come forza di polizia .. lo spiegassero agli irakeni perche forse non lo hanno capito, loro hanno capito che sono stati invasi e massacrati dalle bombe americane. Il fatto che stanno reagendo non ha nulla di sorprendente, c'era da aspettarselo. La scelta fatta dal nostro governo, contro le risoluzioni dell'Onu, con i soliti trucchetti che non sto qui a ricordare, è stata quella di montare sul carro del vincitore x portare a casa, penso, dei vantaggi. Non ho capito che cosa vuole farmi credere che gli italiani sono andati li di spontanea volontà x portare la democrazia in Irak e sconfiggere il terrorismo attaccare in maniera preventiva gli stati canaglia e vivere tutti felici e contenti ? ma per favore..

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 19 Novembre 2003 14:27

da torturatori (G8) a santi. credo che una forma di risarcimento/compensazione ci stesse tutta. (gli ambientalisti di san polo RE continuano a gridare slogan tipo IRAQ-CARAMBA 19-0. fortuna che sono ambientalisti.)

 

  By: framilk on Mercoledì 19 Novembre 2003 14:02

Noir, sinceramente rimpiango non essere un pollo per poter almeno ridere di quello che dici. Dove sono andate a finire le affermazioni secondo il quale la colpa del massacro in iraq è di Berlusconi? Dietro un muro di vergogna e imbarazzo dettate da quei soldati feriti che non vedono l'ora di tornare in iraq. Quelli stessi soldati che qualcuno ha definito ignoranti. Quelli stessi hanno dato una lezione di vita seria senza parole e frasi teologiche. Potreebbero restare in italia ma vogliono tornare subito li. Ma sicuramente direte che essi sono vittima dell'imposizione di Berlusconi. Così come è colpa di chi combatte le atrocità della mafia di cui lei parla a costo della vità. Si perchè Falcone e Borsellino e tutti gli altri sono vittime non della mafia ma di chi ha voluto combatterla.

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 19 Novembre 2003 13:38

lingue ve la ricordate la retorica dei tempi della dc? eh qui mi sembra che si faccia anche peggio. meno untuosa (i de mita, i forlani, i gava, i de lorenzo). + pomposa. e il mammismo dei tempi della dc? che tutti dicevamo che era una schifezza?

 

  By: Noir on Mercoledì 19 Novembre 2003 12:37

però però ho visto che hai usato la parola "compagni" .. qualcosa si sta muovendo

 

  By: marker on Mercoledì 19 Novembre 2003 12:35

Ok, preparo l'aereo. tu occupati di allestire l'arrivo del sant'uomo con una fanfara in alta uniforme e in pompa pesante... ah, le squole resteranno chiuse 3 giorni in segno di giubilo e la ricorrenza diventerà festa nazionale per tutto il mondo islamico! Allah Ak'bar.

 

  By: Noir on Mercoledì 19 Novembre 2003 12:30

Marker.. Done !

 

  By: Noir on Mercoledì 19 Novembre 2003 12:28

Giovanni fai attenzione a parlare male di PUTIN .. lo sai che è amico di Berlusconi ? lo ha anche difeso in pubblico e gli chiesto la parcella.. Ha ragione Beppe Grillo quando dice che con Berlusconi non si può + lavorare .. bisogna cambiare repertorio tutti i giorni

 

  By: marker on Mercoledì 19 Novembre 2003 12:24

Compagni, propongo uno scambio democratico: a grande richiesta, siamo disposti a riprenderci indietro l'Imam di Carmagnola se il Senegal accetta di prendersi Silvio Berlusconi...

 

  By: gianlini on Mercoledì 19 Novembre 2003 12:23

noir, pensavo che fossi una persona capace di distinguere fra prassi comune di governo e casi eccezionali o particolarmente malvagi di delinquenza chi ti ha detto che si consideri saddam peggio di questi figuri che organizzano combattimenti fra cani? ma questo, cosa c'entra con Berlusconi, o Bush??????

 

  By: Noir on Mercoledì 19 Novembre 2003 12:15

e dagli ad andare in giro x il mondo .. agli italiani non gli insegna niente nessuno .. basta andare in sicilia o in Calabra e ti dicono che è di uso comune dare la gente in pasto ai maiali o ai cinghiali o squagliare i bambini nell'acido.. per non parlare poi di quello che accade nelle lotte tra cani.. sembra che adesso, come al tempo degli antichi romani, le lotte sono tra cani e qualche povero extracomunitario (questa e roba da ricchi come Bush o Berlusconi) .. e poi si parla di voler esportare democrazia e civiltà .. fate ridere i polli..

 

  By: gianlini on Mercoledì 19 Novembre 2003 12:13

domenica sera su raidue, a tarda, tardissima ora in un programma allestito dalla Comunità ebraica italiana, c'era un bel servizio in cui si vedeva l'ultima ebrea di Tripoli in arrivo a roma. Semplicemente, ella viveva in una casa di riposo ed i libici se l'erano dimenticata, o non si erano accorti che era ebrea. Ora, a trent'anni dall'ultimo progrom, se ne sono accorti e l'hanno spedita in Italia. In Libia non c'è più un solo ebreo. Non uno. Non si tratta di razzismo. Si tratta di totalitarismo etnico. Ma per il mondo che si abbevera alla televisione in onda alle 20 o alle 21.00, il vero problema è la battuta di berlusconi a Strasburgo sul film sull'Olocausto o la satira della Guzzanti su raitre! Qualcuno di voi ha mai sentito urlare lo slogan : "libici razzisti"? mai mai mai