Di chi è la sovranità monetaria ?

 

  By: hobi50 on Mercoledì 27 Novembre 2013 13:36

Lo confessi,Trucco ! Le banche oltre a creare denaro lo fanno anche a COSTO ZERO esercitando il cosiddetto "signoraggio bancario " ! Hobi

 

  By: Trucco on Mercoledì 27 Novembre 2013 13:16

Certo che le banche non concedono credito alle imprese italiane, non lo farei nemmeno io. Io una volta ho prestato gratuitamente una cifra modesta ad un amico in grave difficoltà, ma sapevo che era a fondo perduto (gli amici servono anche a questo), certo non li presterei ad aziende italiane già molto indebitate che operano in una economia al collasso. Le banche non sono enti benefici. Il fatto che possano creare denaro dal nulla consente loro di lucrarci gli interessi, ma se quel denaro creato dal nulla non rientra a scadenza diventa una perdita vera, un buco nel bilancio. Prova ne è il grafico delle azioni bancarie italiane... Il motivo per cui le aziende non sono più solvibili secondo me sono l'euro, l'austerità imposta all'Italia dalla Troika e i governi di traditori della patria che obbediscono. O se ne esce presto o saranno azzi amari per tutti.

 

  By: lmwillys on Mercoledì 27 Novembre 2013 09:16

Bolognini è un capace professionista ... ok far pagare chi ha debiti e può pagare, tutto giusto ... rimane sempre il problemuccio, evidenziato dai dati delle banche non certo esaltanti, che il piccolo imprenditore con l'impresuccia tradizionale tessile o meccanica o quello che vuoi i soldi dalla banca li vedrà sempre col binocolo, prestare soldi a qualcuno che vuole continuare a produrre roba che nessuno gli comprerà equivale sempre a perdere soldi, anche in banca conoscono il wto purtroppo certo, possiamo sempre trasformare un paio di regioni in magazzini a cielo aperto in cui accatastare tutta la roba invendibile fuori dai confini pagata dallo Stato ...

I fondi a cui le banche possono attingere... - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 27 Novembre 2013 00:33

(...nel 2012 è stato varato dalla Cassa depositi e prestiti il nuovo Plafond PMI-Investimenti, ^un fondo a cui le banche possono attingere a tassi contenuti per concedere prestiti alle imprese#http://www.linkerblog.biz/2013/11/12/il-credito-e-perso-nessunaltra-idea/^. Fino allo scorso giugno sono stati utilizzati poco più di 2 degli 8 miliardi disponibili...) E' tutta una farsa. La Cassa Depositi e Prestiti "mette a disposizione" delle banche 8 miliardi perchè li prestino alle imprese e loro ne prestano solo 2. La BCE ha messo a disposizione 400 miliardi nel 2012 e non ne hanno prestati praticamente nessuno. I bilanci delle banche italiane sono, sommandoli tutti, arrivati a 4100 MILIARDI DI EURO, QUATTROMILACENTO e rotti miliardi. Cosa 'azzo vuoi che gli 8 miliardi che la CdP presta loro contino ? In ogni caso le banche non hanno bisogno di raccogliere soldi per poterli prestare (qui lo spiega anche un direttore del Fondo Monetario ^"Michael Kumhof, IMF show how banks create money out of nothing"#http://www.youtube.com/watch?v=uCyQUkPizIY^) Le banche sono ora piene di soldi, la raccolta di depositi dal pubblico è salita negli ultimi due anni e alle banche non costa niente un deposito, in più hanno ricevuto a tassi tra lo 0,5% e l'1% circa 400 miliardi dalla BCE tramite il programma "LTRO". Le banche non prestano soldi perchè non ci sono soldi. Questo è il punto. L'Italia è piena di debito, ma la moneta è poca. Se lo stato riducesse le tasse la moneta automaticamente aumenterebbe, perchè le tasse non sono altro che un modo per ridurre la moneta. Se la moneta aumentasse allora vedendo che in giro ci sono soldi le banche presterebbero. Bisogna capire la differenza tra moneta e credito, tutti e due sono soldi perchè li puoi usare per pagare, ma il debito va restituito e costa un 5% all'anno e la moneta no. Oggi in Italia la moneta è probabilmente sui di 1,000 miliardi e il debito, se sommi quello pubblico (2,100), delle aziende (1,100), famiglie (600) e banche (400) oltre 4,000 miliardi. ^da Fabio Bolognini, Linkerbiz#http://www.linkerblog.biz/2013/11/12/il-credito-e-perso-nessunaltra-idea/^ ------ Vorrei tanto che la pubblicazione di un nuovo rapporto della Banca d’Italia (“Rapporto sulla stabilità finanziaria n.6″) mettesse un pietra sopra le polemiche tra banche e imprese sulla disponibilità di credito, ...Nell’ultimo biennio i debiti finanziari delle imprese si sono ridotti di oltre il 2 per cento, soprattutto per effetto del calo della componente bancaria (-7,1 per cento). La contrazione del credito ha riflesso sia la domanda molto contenuta, connessa con il calo degli investimenti e dell’attività produttiva, sia le selettive politiche di offerta delle banche. … La percentuale di aziende che dichiara di non riuscire a ottenere i finanziamenti richiesti resta elevata, soprattutto tra quelle più piccole(fig. 2.4). Dai sondaggi congiunturali emerge che negli ultimi mesi le politiche di offerta di credito da parte delle banche sarebbero rimaste tese, risultando ancora pesantemente influenzate dall’elevata rischiosità degli impieghi …. Nel 2012 è stato varato dalla Cassa depositi e prestiti il nuovo Plafond PMI-Investimenti, un fondo a cui le banche possono attingere a tassi contenuti per concedere prestiti alle imprese. Lo strumento fa seguito alla positiva esperienza del precedente plafond, ora esaurito. Fino allo scorso giugno sono stati utilizzati poco più di 2 degli 8 miliardi disponibili. Il limitato ricorso allo strumento sembra indicare che le difficoltà di provvista delle banche non costituiscano attualmente il principale ostacolo all’offerta di credito alle imprese. Sintesi le imprese stanno già riducendo i debiti verso le banche perché devono rientrare, devono pagare le rate dei mutui e non riescono a rimpiazzare quanto è stato tolto (pari al 7,1% dei mezzi finanziari totali, non poco). Le banche hanno i fondi da prestare, ma non hanno alcuna intenzione di farlo come in passato per non prendere rischi e per non consumare lo scarso capitale che hanno a disposizione. La domanda di credito c’è, giusta o sbagliata che sia, e non viene accolta ufficialmente per il 20% delle richieste, ufficiosamente almeno per il 40% si si vuole contare anche la percentuali di coloro che si sono stancati di chiedere e sentirsi rispondere di no. Punto. Non c’è altro d’aggiungere sulla situazione. Basta polemiche pretestuose sulla mancanza di domanda di credito. C’è molto invece da aggiungere sui rimedi, perché appurato che il Fondo di Garanzia sta facendo uno sforzo per ‘assicurare’ le banche sui crediti così così e ridurre l’impiego di capitale, capito che non possiamo vivere di moratorie sui mutui in eterno (oramai ne hanno usufruito tutti quelli che ne avevano bisogno), immaginando che la propensione delle banche ad erogare credito arriverà forse nel 2015 e comunque avrà tratto lezioni puntuali dall’indigestione e dai mali di pancia (sofferenze e incagli) quindi sarà sempre più guardinga e selettiva, che altro ci possiamo inventare per sostenere la finanza delle imprese? Non credo proprio che i mini-bond possano raggiungere i 10.500 potenziali emittenti che vede CRIF, non credo che altri interventi sui confidi o tramite Cdp possano risolvere il buco di credito creato nell’ozono bancario. Considerato che l’asfissia delle nostre imprese deriva dalla mancanza di liquidità per pagare tasse, stipendi, tredicesime e fornitori concentrarsi su questo argomento sarebbe utile per tutti. Lo Stato sta provando a porre rimedio al buco di oltre 100 miliardi di liquidità che ha causato alle imprese negli anni e dice di avere immesso faticosamente e tardivamente 13 miliardi nel sistema. Altra liquidità arriverebbe alle imprese se le grandi imprese pagassero puntualmente le piccole e medie in osservanza di una direttiva comunitaria che è stata tradita nella sua stessa adozione, lasciando selvaggiamente libere le piccole imprese di subire la contrattazione delle grandi sui termini di pagamento. E’ ora di spingere sull’acceleratore per fare girare la liquidità tra le imprese costringendo tutti a pagare puntualmente (prima di tutto) e possibilmente a 30 giorni. Quei 20 giorni di ritardo medi nei pagamenti tra imprese si trasformano oggi in abuso del credito, che danneggia banche e piccole imprese. Basta. Come dice la stessa Banca d’Italia : Le tensioni finanziarie delle imprese, dovute alla bassa redditività più che al livello del debito, si riflettono nelle difficoltà di rimborso dei crediti, bancari (cfr. il par. 3.2) e commerciali. Secondo i dati della Cerved, nel secondo trimestre del 2013 i giorni medi di ritardo nei pagamenti commerciali sono saliti a 20,5, da 19,3 nel corrispondente periodo del 2012; la percentuale di imprese con ritardi si è tuttavia ridotta di circa un punto, al 52 per cento. L’aumento dei ritardi è stato più ampio tra le imprese di piccola e media dimensione e nel comparto delle costruzioni. L’analisi di Banca d’Italia è parzialmente inesatta: sono le grandi imprese ad avare i ritardi maggiori come è stato dimostrato proprio dai dati elaborati da CERVED (vedi questo post “Le fatture delle imprese, la diffidenza delle banche“) e sono le grandi imprese -che hanno sempre abbondante liquidità che vanno costrette a pagare puntualmente i loro fornitori i quali poi pagano lentamente i loro fornitori perché non hanno più soldi in cassa. Questa è la realtà che tutti conoscono, in primis le associazioni di imprenditori. Cosa stiamo aspettando a certificare anche in Italia i pagatori puntuali e a bollare i debitori scorretti? Cosa stiamo aspettando anche in Italia a imporre la legge comunitaria sui pagamenti puntuali? Una semplice piccola idea con effetti stratosferici sulla liquidità delle imprese e sulla imprescindibile strada della riduzione dei fabbisogni di credito bancario. - See more at: http://www.linkerblog.biz/2013/11/12/il-credito-e-perso-nessunaltra-idea/#sthash.OIdHYscU.dpuf

 

  By: DOTT JOSE on Sabato 23 Novembre 2013 12:08

Operaio muore di cancro, il padrone lo licenziò perche ammalato. NO COMMENT Gli dicono di passare in ufficio. Qui a mano gli consegnano la lettera del benservito» racconta Maria Teresa. Che ripete: «E’ stato fatto tutto in regola, lo abbiamo chiesto anche ad un consulente del lavoro: il contratto nazionale dei metalmeccanici prevede per il datore di lavoro il diritto al licenziamento al termine del periodo di comporto». Ovvero la somma delle assenze per malattia garantite dalla legge. http://www.operaicontro.it/?p=9755715519

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: gianlini on Sabato 23 Novembre 2013 11:19

ammetto di non capire niente di economia ma se ci sono tutte queste sofferenze bancarie, mi sembra che voglia dire che di moneta ne hanno prestata fin troppo e non fin troppo poco io mi augurerei davvero che queste banche centrali la rendessero bella scarsa la moneta, non mi troverei probabilmente sott'acqua con lo short sul DAX e sull'SP poi se i criteri di assegnazione non sono omogenei questo è un altro discorso; gli amici degli amici, vedi recente caso Cancellieri-Ligresti-LaRussa, ottengono sempre condizioni privilegiate, questo è lo si sa e se quindi a me non prestano soldi, questo non vuol dire che non lo facciano; anche Ligresti purtroppo a me non salda fatture milionarie....

...scarsità di moneta... - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 23 Novembre 2013 02:12

ma per mantenere la scarsità di moneta, la si offre a tassi dello zero virgola zero qualcosa? -------------- a te offrono soldi allo 0% ? a chi offrono soldi allo 0% ? --------------- Boom di sofferenze nelle banche: negli ultimi 12 mesi sono cresciute del 23% arrivando a sfiorare quota 145 miliardi di euro. La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito è quella delle imprese (99 miliardi). Le «rate non pagate» dalle famiglie valgono oltre 30 miliardi mentre quelle delle imprese familiari più di 12 miliardi. Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi Unimpresa che stima in 1,8 miliardi le sofferenze della P.a, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. Sofferenze che corrispondono complessivamente al 10,09% dei prestiti bancari (1.432,8 miliardi), in aumento rispetto al 7,95% di un anno fa. Preoccupato il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. «Ci preoccupano le recenti dichiarazioni del presidente Abi, Antonio Patuelli, il quale ha detto che le banche dovranno selezionare ancora di più il credito proprio a causa della crescita delle sofferenze perchè il calo registrato progressivamente negli ultimi anni è già la conseguenza di una restrizione delle condizioni. Se gli istituti hanno intenzione di irrigidire ulteriormente i criteri, allora vuol dire che di denaro per le imprese, ma anche per le famiglie ce ne sarà sempre meno». Secondo lo studio Unimpresa, su dati Bankitalia, in totale le sofferenze sono passate dai 117,6 miliardi di settembre 2012 ai 144,5 miliardi di settembre 2013 (+22,86%) in aumento di 26,8 miliardi. Nel dettaglio, la quota delle imprese è salita da 78,4 miliardi a 99,1 (+26,34%) in aumento di 20,6 miliardi. La fetta relativa alle famiglie, dice ancora Unimpresa, è cresciuta da 26,7 miliardi a 30,8 miliardi (+15,33%) in salita di 4,1 miliardi. Per le imprese familiari c'è stato un aumento di 1,7 miliardi da 10,8 miliardi a 12,6 miliardi (+16,41%). Le «altre» sofferenze (pa, onlus, assicurazioni, fondi pensione) sono passate invece da 1,5 a 1,8 miliardi (+21,81%) con 331 milioni in più. ... È Unimpresa, in uno studio, a certificare come il giro di vite sui finanziamenti alle imprese abbia ridotto in un anno di 47 miliardi il credito alle imprese. Un giro di vite che ha fatto registrare un calo dei prestiti bancari al ritmo di 3,9 miliardi al mese. Da settembre 2012 a settembre 2013, infatti, il totale dei finanziamenti al settore privato, diminuito appunto di 46,8 miliardi di euro, è passato da 1.479,6 miliardi a 1.432,8 miliardi. Una riduzione che interessa sia le famiglie (-6 miliardi) sia le imprese (-40,8 miliardi). Le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, del 3,17% nell'ultimo anno. Particolarmente grave, dice ancora Unimpresa, il quadro per le imprese: nell'ultimo anno le aziende hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di tutti i tipi di durata. In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso da 869,8 miliardi a 828,9 miliardi con una diminuzione di 40,8 miliardi (-4,70%). Analoga situazione per le famiglie: in dodici mesi meno credito al co nsumo per 1 miliardo (-1,68%) da 59,7 miliardi a 58,7 miliardi e meno prestiti personali per 1,1 miliardi (-0,61%) da 183,8 miliardi a 182,7 miliardi. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato da 609,8 miliardi a 603,8 miliardi con una diminuzione di oltre 6 miliardi (-0,98%). Una riduzione che interessa sia le famiglie (-6 miliardi) sia le imprese (-40,8 miliardi). Le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, del 3,17% nell'ultimo anno. Particolarmente grave, dice ancora Unimpresa, il quadro per le imprese: nell'ultimo anno le aziende hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di tutti i tipi di durata. In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso da 869,8 miliardi a 828,9 miliardi con una diminuzione di 40,8 miliardi (-4,70%). Analoga situazione per le famiglie: in dodici mesi meno credito al co nsumo per 1 miliardo (-1,68%) da 59,7 miliardi a 58,7 miliardi e meno prestiti personali per 1,1 miliardi (-0,61%) da 183,8 miliardi a 182,7 miliardi. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato da 609,8 miliardi a 603,8 miliardi con una diminuzione di oltre 6 miliardi (-0,98%).

 

  By: inggrig on Venerdì 22 Novembre 2013 18:51

Bell'articolo, concetti tutti molto belli interessanti e dimostrati, ma c'è un ma!!! Nei nostri discorso si trascura completamente l'aspetto dei valori, quali valori c'erano in quelle società e quale impatto avevano sull'andamento dell'economia, come si erano formati e in che modo si possono riformare dopo essere stati modificati . In realtà si prova ad affrontarlo ricorrendo alla psicologia di Jung, ma al di là del linguaggio utilizzato o dell'ideologia inculcata, anche da questo articolo si percepisce come la rinascita, al di la delle belle considerazioni monetarie, dipende anche da aspetti che poco hanno a che fare con l'economia.

 

  By: robom1 on Venerdì 22 Novembre 2013 02:09

* The views expressed in this paper are those of the author and should not be attributed to the European Commission. This version: 20 August 2013 Address: CHAR 14/245, European Commission, B-1049 Brussels, Belgium. Email: jan.intveld@ec.europa.eu EUROPEAN ECONOMY Economic Papers 506 ..."Spillovers from consolidations in Germany and core EA have worsened the overall economic situation"... http://download.repubblica.it/pdf/2013/economia/european.pdf

 

  By: Esteban. on Venerdì 22 Novembre 2013 01:57

bell'articolo -

 

  By: lutrom on Giovedì 21 Novembre 2013 20:48

Gianlini, spesso qui vedo gente che, ad una famiglia (l'Italia...) di spendaccioni superficiali che si è pure rivolta ad una banca che pratica tassi da usura, dice di spendere di meno, ma di non cambiare assolutamente banca, perché bisogna aiutare le persone molto ricche e le banche (la mia bisnonna diceva, ironicamente, che le tasse e la miseria devono abbattersi solo su chi è già povero o ha comunque poco, in quanto costoro sono già abituati a fare sacrifici ed a stare male: invece i ricchi devono restare tali perché soffrirebbero molto se diventassero poveri e poi non sarebbero abituati ai sacrifici...).

 

  By: gianlini on Giovedì 21 Novembre 2013 18:32

Il compito delle Banche Centrali è di creare e mantenere la scarsità di moneta. -------------- ma per mantenere la scarsità di moneta, la si offre a tassi dello zero virgola zero qualcosa??

 

  By: lutrom on Giovedì 21 Novembre 2013 18:04

Un articolo fantastico! Altro che le farneticazioni di Barnard... ------------------------ Aspetta, tra un po' arriveranno gli asini a ragliare...

 

  By: defilstrok on Giovedì 21 Novembre 2013 16:20

Un articolo fantastico! Altro che le farneticazioni di Barnard...

Il compito delle Banche Centrali è mantenere la scarsità di moneta - GZ  

  By: GZ on Giovedì 21 Novembre 2013 02:37

Oggi la BCE secondo Bloomberg sta pensando di applicare un ^tasso di interesse NEGATIVO, del -0,1% al denaro che la banche hanno depositato#http://www.wallstreetitalia.com/article/1645041/mercati/capitombolo-dell-euro-dopo-dichiarazioni-bce.aspx^ presso di lei. Come noto in europa e america e anche giappone le banche, per effetto dell'Alleggerimento Quantitativo, hanno ora circa 5 o 6mila miliardi parcheggiati in conti presso la Banca Centrale. Questo perchè ogni volta che questa compra dei titoli da qualcuno crea anche un accredito nel conto della banca utilizzata presso di se. Come è stato spiegato però non serve a niente, far pagare alle banche per i soldi depositati alla banca centrale, perchè le banche non prestano soldi che hanno, ma creano il denaro quanto prestano. Ad ogni modo il concetto di far pagare qualcosa per detenere denaro è quello di ^Silvio Gesell#http://en.wikipedia.org/wiki/Silvio_Gesell^ e se fosse esteso a tutta la società darebbe risultati strabilianti Bernard Litaier è stato il general manager di uno dei fondi hedge offshore sui cambi più di successo del mondo, è stato nel direttivo della Banca Centrale del Belgio, consulente della UE, insegna in varie università su questioni monetarie e ha pubblicato diversi libri sulla moneta (ed è oggi il maggiore proponente delle monete complementari). Questo per dire che sa di cosa parla. ^"Beyond Greed and Scarcity- Bernard Litaier"#http://www.yesmagazine.org/issues/money-print-your-own/beyond-greed-and-scarcity^ --- Se chiedo se vuoi 100 oggi o 100 tra un anno molti preferiscono 100 oggi perchè possono poi investirli in titoli di stato e avere 105 senza rischio tra un anno. Cioè 100 tra un anno equivalgono a 95 oggi, questo sarebbe il lo sconto sul futuro che si applica ad un flusso di denaro nel tempo. Questo però significa ad es che ha senso tagliare un albero oggi e mettere il denaro della vendita del legno in banca investito perchè IL DENARO CRESCE PIU' IN FRETTA DEGLI ALBERI NEL TEMPO. Oppure che ha senso costruire case malamente e senza isolamento termico perchè il risparmio di denaro ottenuto quando sia reinvestito su obbligazioni può essere finanziariamente più conveniente che spendere di più per isolare la casa. Puoi disegnare invece un sistema monetario che funziona al contrario, in cui il denaro non si accumula da solo nel tempo per una legge aritmetica, ma si consuma con il tempo come qualunque altro bene o oggetto. Disegni il denaro come se fosse un servizio pubblico, come le autostrade, gli acquedotti o le linee telefoniche, che per usarli devei pagare qualche cosa. Cioè se ricevi 100 dopo un mese sai che dovrai pagare 1 perchè sia ancora valido... Il denaro è un anello di ferro che abbiamo al naso. Abbiamo dimenticato come è stato creato e ora ci conduce. Sarebbe tempo invece di rendersi conto di dove vogliamo andare e disegnare un sistema della moneta adatto ai nostri fini I libri di testo dicono che la gente e le corporations sono in competizione per le risorse e i mercati, ma in realtà competono per il denaro usando mercati e risorse per ottenerlo. L'avidità e la competizione non sono il risultato del carattere umano, ma sono create e amplificate dal tipo di moneta che usiamo. Ad esempio possiamo produrre tutto il cibo per sfamare tutti in abbondanza e ci sarebbe lavoro per tutti per soddisfare i bisogni non ancora soddisfatti, ma non c'è abbastanza denaro per pagare. La scarsità non è nelle risorse umane, tecniche o naturali, ma solo nella moneta che utilizziamo. Il compito delle Banche Centrali è di creare e mantenere la scarsità di moneta. E come conseguenza si crea la competizione per la sopravvivenza. Il denaro è creato quando le banche fanno prestiti. Quando una banca concede un mutuo di 100mila crea solo il capitale del prestito, che poi viene speso da chi si indebita e fatto circolare nell'economia. La banca si aspetta di ricevere 200mila nel corso di 20 anni per il mutuo, ma non crea i 100mila mancanti per pagare l'interesse. Invece ti manda fuori nel mondo a combattere contro gli altri per trovare gli altri 100mila In altre parole poi qualcuno deve perdere perchè qualcun altro guadagni questi 100mila. Tutte le banche fanno la stessa cosa simultaneamente quando prestano, è per questo che le decisioni della Banche Centrali sono così importanti, aumentare i tassi di interesse ad es. fa aumentare i fallimenti. Quando una banca controlla la "solvibilità" del cliente sta in realtà controllando se uno è capace di competere e vincere contro altri nel mondo per portare a casa gli interessi, i secondi 100mila del prestito, che non ha creato, ma che le devono essere pagati. E se fallisci in questa lotta perderai cosa hai dato in pegno (ipoteca) ...... .....Riguardo alla scarsità come principio base dell'economia mi baso su Carl Gustav Jung perchè è l'unico che da uno schema di analisi per la psicologia collettiva e il denaro è fondamentalmente un fenomeno di psicologia collettiva ...il potere si è spostato irrevocabilmente dai governi ai mercati finanziari. Quando un governo fa qualcosa che non piace al mondo della finanza, non c'è un gruppo di persone che si siedono assieme e dice "non devi fare così..". Semplicemente si manifesta una crisi finanziaria nella sua valuta o nel suo debito. In questo modo alcune centinaia di persone che nessuno ha eletto e che non hanno nessuna responsabilità decidono cosa succederà al tuo lavoro o alla tua pensione... ^continua qui in inglese...#http://www.yesmagazine.org/issues/money-print-your-own/beyond-greed-and-scarcity^