Draghi è un domatore di serpenti

 

  By: Fortunato on Martedì 06 Marzo 2007 23:52

caro Zibordi, condivido ogni singola virgola di ciò che ha scritto. Solo ora hol'opportunità di leggere il suo post, ma quando sono usciti i dati oggi e vedevo le reazioni del mercato, dal quale ora sono fuori completamnete, vedevo davanti ai miei occhi quanto accaduto a partire dal 1974, l'ultima vera recessione a livello mondiale. Ebbene ad ogni dato che usciva io scommettevo con me stesso 1€ su ciò che sarebbe accaduto subito dopo: ho vint 5€ e dalla tasca sinistra li ho messi in quella destra. La seduta odierna la ritengo una prova generale per il futuro. Non è un caso ce più volte ho domandato pubblicamente se questo ribasso è vera gloria o no. A proposito più tempo passa e più la mia stima nei confronti di Greenspan aumenta sempre più: è un vero caposcuola del pensiero economico e nache del civil servant. (Mitico) altro che storie. Fortunato

 

  By: defilstrok on Martedì 06 Marzo 2007 20:14

Più passa il tempo e sempre meno credo a mercati che salgono trainati dalla bolla speculativa, che subiscono crolli improvvisi dovuti al panico, etc. Secondo me a comandare sono in pochi, grossi e d'accordo tra di loro, e riescono ad ingenerare comportamenti imitativi sempre più diffusi. Sono altresì convinto che chi ha aperto il mese di febbraio in gap-up sulle borse è la stessa pattuglia che ha fatto franare gli indici a fine mese. Per questo dopo la seduta odierna sono ancora più scettico. Sia guardando al comportamento del Dax rispetto agli altri indici (insomma, anche ieri sera si era perso nell'ultima ora e mezza oltre 100 tick, e oggi? dov'è finita la baldanza delle scorse settimane?) che soprattutto guardando al ChF ritornato a 50 bps da dov'era partito martedì scorso. Ma non c'era carry trade anche lì? E il presidente della banca centrale elvetica che si lamentava quando stava un 4% più in alto? Mah! Non sto tifando, ma tutto quest'insieme di cose mi lascia assai assai perplesso. Tira aria di trombata, sicuro! Ma non sono più così certo che sia destinata per forza di cose a chi è long di indici e di dollaro

 

  By: marriot on Martedì 06 Marzo 2007 19:58

Tutto vero, verissimo. Dati pessimi, tutti si aspettano almeno un altro 5% giu'. A manfinancial oggi pomeriggio mi dicevano: Qui si fanno solo operazioni short. Mmm!!!

 

  By: corcas on Martedì 06 Marzo 2007 18:20

Infatti, Defil, credo che i dati di oggi abbiano bloccato ogni velleità di rialzo dei mercati, forse è meglio dire di recupero. Da quando sono usciti i mercati sono congelati e se tanto mi dà tanto, potrebbero ricominciare i ritiri da carry trade, vista la debolezza del dollaro che dovrebbe stare molto più giù a voler dar credito ai dati. Vediamo l'evoluzione...

 

  By: defilstrok on Martedì 06 Marzo 2007 17:01

Be' se i dati non sono da recessione, sono quanto meno da hard landing...

 

  By: GZ on Martedì 06 Marzo 2007 15:54

Se il governatore della FED dicesse che aumenta la probabilità di recessione oltre a far cadere un poco i mercati verrebbe meno al suo ruolo che è di ispirare fiducia Quindi si dividono il ruolo, Bernanke che è quello in carica rassicura e così il Segretario del Tesoro Paulson che ieri mattina all'apertura dei mercati si è sgolato a dire che il sistema finanziario non ha problemi e l'economia nemmeno e Greenspan che è in pensione mette le mani avanti dicendo in modo cauto la cosa ovvia e cioè che dopo quasi 5 anni di espansione (2003, 2004, 2005, 2006, forse 2007) magari al sesto anno, diciamo a fine 2007 inizia una recessione Anche perchè l'ultima recessione vera è stata nel 1993 come cerco di sottolineare sempre. Quella del 2001-2002 in realtà è stata solo una mezza recessione con un paio di trimestri di PIL a -0.4% e basta, dato che Mr. Greenspan & C schiacciarono subito a tavoletta i tassi di interesse all'1% in USA, 2% in Europa e 0% in Giappone creando una boom immobiliare e del credito al consumo grazie alla quale c'è stata subito la ripresa Ma il mondo non funziona così, non puoi sempre cavartela incentivando la gente e le aziende ad indebitarsi e quello che è stato evitato nel 2002 arriverà ora. Greenspan lo sa e in modo prudente lo accenna in modo da preparare il mercato ed evitare uno shock così come poi lo accennano se leggi bene anche i governatori della BCE di seconda fila come Weber, Bini Smaghi e quello greco che è molto bravo e non ricordo mai il nome

 

  By: giveme5 on Martedì 06 Marzo 2007 14:03

Ma Greenspan che partita sta giocando, queste cose (vedi sotto) le dice a vantaggio di chi ? Di quale potere è espressione ? E con Bernacca che gioco fa ? Ci sono 2 gruppi di potere contrapposti ? Quali ? Se invece è solo un gioco delle parti, che spartito stanno suonando ? Insomma, chi sta scommettendo su una repentina discesa delle borse ? Ho parcheggiato tutto in liquidità (a Gennaio), giusto per capire quando rientrare. (AGI) - Singapore, 6 mar. - L'economia Usa ha "una probabilita' su tre" di cadere in recessione quest'anno. E' la previsione dell'ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan. "Siamo nel sesto anno di ripresa - ha detto Greenspan in un'intervista riportata dall'agenzia Bloomberg - e gli squilibri possono emergere". L'ex presidente della Fed ha sottolineato che "dieci anni di crescita sono stati parte di un piu' ampio fenomeno globale" e che storicamente "il normale ciclo economico e' molto piu' breve" ed e' probabile che lo sia questa volta". A una settimana di distanza Greenspan ha cosi' confermato la sua tesi sulla possibilita' di una recessione verso la fine del 2007 , previsione che contrasta con quella del suo successore Ben Bernanke che ha invece rassicurato il Congresso americano sostenendo che l'economia puo' rafforzarsi quest'anno.

 

  By: diliberto on Venerdì 02 Marzo 2007 18:34

Com'era bello quando negli anni '90 vedevi file di Giapponesi a zonzo per Firenze ma specialmente concentrati tra via Calzaioli via Roma e via Tornabuoni con le borse piene di Gucci,Armani, Arfango e Ferragamo. Ricordo che una volta mio padre mi raccontò che in negozio entrò un giapponese piccolino e magro con moglie (bellissima) al seguito che voleva comprare una cravatta. Ebbene se ne uscirono dopo 2 ore con una spesa di ben 30 milioni...di lire. Quando rivedrò i giapponesi a Firenze ...ve lo scrivo sul forum...perchè vuol dire che hanno ricominciato a spendere. Intanto però passata la stornata comincerei a buttar dentro ai portafogli qualcosa di ciclico tanto per far nuova base specie riguardo ad un eventuale futuro portafoglio made in Japan e con una valuta svalutata al massimo la cui direzione non potrà che essere al rialzo nel medio e più lungo termine.

 

  By: GZ on Venerdì 02 Marzo 2007 17:33

i paesi in via di sviluppo consumano di più ma il grosso del loro boom è fatto con l'export che va a beneficio dei profitti e dei compensi della parte ricca della nazione inoltre un paese come la Cina ha un reddito disponibile e un ammnontare di consumo inferiore all'Italia e l'India inferiore alla Spagna

 

  By: giveme5 on Venerdì 02 Marzo 2007 15:29

1) Quanto del Deficit commerciale USA è dovuto all'import di petrolio ? Sommando all'effetto della futura diminuzone dei prezzi del petrolio alla diversificazione in corso degli approvigionamenti energetici (pare ci stiano investendo parecchio), gli Usa otterrebbero un buon risanamento del deficit senza intaccare la domanda verso le economie esportatrici (Cina, Germania, Giappone, Italia, Corea, ecc.). Certo, a parità di capacità di spesa delle famiglie e delle aziende, e qui in effetti è un problema. 2) Nell'elenco dei paesi che dovrebbero parzialmente soppiantare l'import USA lei non includerebbe anche un po' di India, un po' di Cina, un po' di Brasile/Argentina/Cile, un po' di Turchia ... cioè aree in crescita economica e/o con demografia "giovane" ? Sommando 1) a 2) non pensa che i consumi mondiali (tra 1 anno) non dovrebbero calare un granchè ?

 

  By: GZ on Venerdì 02 Marzo 2007 14:43

Da circa due anni il Giappone sta tagliando la spesa pubblica e (anche un poco riducendo le tasse) come in occidente è impossibile fare per ridurre il deficit statale che era il maggiore del mondo e lo è ancora. Inoltre come si notava qui i salari reali in giappone sono stagnanti o forse in leggero calo Quindi è tutto Export, svalutare e svalutare lo Yen cosa tanto più necessaria perchè un poco di concorrenza dalla Cina la sentono anche loro. In sostanza la Germania (e anche altre parti dell'europa come l'Italia) e il Giappone non hanno un consumatore che si è indebitato molto, come hanno invece USA, Australia e NZ, Inghilterra, Spagna, in parte anche Francia e Corea. Per non parlare dell'Europa dell'Est che ora ha deficit commerciali spaventosi tipo -9% del PIL Germania, Giappone, Italia e anche altri paesi minori in Asia come Taiwan, Singapore, Hong Kong, Cina (che come reddito delle famiglie conta meno dell'italia) avrebbero spazio per spendere. Se convinci tedeschi, giapponesi, italiani e taiwanesi a indebitarsi e consumare di più risparmiando di meno sostituisci gli inglesi, americani, spagnoli e coreani stanchi Altrimenti la crescita da dove viene ?

 

  By: max72 on Venerdì 02 Marzo 2007 14:31

eh...bei tempi quelli in cui qui si sosteneva ^che il deficit estero USA è un falso problema #http://www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=5817&reply_id=49682^

 

  By: hobi on Venerdì 02 Marzo 2007 13:55

Direi che è proprio così. Pensiamo al Giappone e a che cosa puo fare per ristabilire l'invarianza della domanda aggregata per compensare il diminuito flusso export. L'aumento dei salari ...no distrugge i bilanci e poi gli industriali non sarebbero daccordo. L'aumento della spesa pubblica ...no ... l'hanno già fatto con risultati devastanti. Riduzione delle tasse ...no ...hanno un limite nell'alto deficit pregresso. Restano i tassi zero ed una massa monetaria infinita per alimentare i carry trade ed indebolire lo yen e prendere quote di mercato in Cina ed in Europa. E poi mi sembra anche giusto che questi giapponesi che producono e non consumano possano prendere a prestito la loro moneta( senza rischi di cambio) per comprare assets che rendono di più. Che c'è di male ? Hobi

 

  By: GZ on Venerdì 02 Marzo 2007 13:18

La morale è che la fine del mercato toro coinciderà con la fine del deficit estero USA che si espande all'infinito, basta che da 800 miliardi si riduca a 500 o anche solo 600 miliardi e vengono a mancare 200-300 miliardi agli esportatori tedeschi, giapponesi e cinesi e iniziano gli effetti a catena inversi perchè sono economie dove l'effetto moltitplicatore alla crescita lo fa l'export Nel 2002 il deficit estero USA diminuì di 150 miliardi circa e fu sufficiente per creare una mezza recessione mondiale

Il deficit estero USA e la borsa - gz  

  By: GZ on Venerdì 02 Marzo 2007 12:07

Nel 1994 c'era stato il crac dei bonds che aveva impaurito i politici occidentali ("i ****ing bond traders" di Bill Clinton) Nel 1995 fu nominato Bob Rubin di Goldman Sachs con l'incarico di fare sì che il mercato finanziario da ostacolo diventasse un sostegno per la politica del Presidente La nuova politica fu adottata nel 1995 (inclusa la revisione dei coefficienti per stimare l'inflazione, ovviamente verso il basso) e cominciò a fare effetto dal 1996-1997 sulla bilancia commerciale E non a caso nel 1995-1996 la borsa partì (in anticipo) in verticale (chi ricorda il famoso discorso di Greenspan sull'"esuberanza irrazionale" a fine 1996) ?