Draghi è un domatore di serpenti

 

  By: Moderatore on Martedì 04 Novembre 2014 16:26

Si parla di ricchezza finanziaria NETTA, cioè al netto dei debiti e il denaro che le banche immettono prestando va restituito prima o poi per cui non è ricchezza NETTA no ? I fallimenti, i protesti, i concordati stanno esplodendo in questi mesi qui in Italia per questo motivo, che non ci sono "i soldi", nel senso che la parte dell'Italia che lavora e ha da pagare stipendi, fornitori e debiti verso le banche non li ha. (C'è un altra parte dell'Italia che invece ha aumentato di 100 miliardi circa gli investimenti in fondi e di 30 miliardi i conti bancari nell'ultimo anno...ma se gli fai una patrimoniale da 200 mld in un economia aperta ai movimenti di capitale hai una fuga all'estero...) Se le banche per anni aumentano costantemente il credito a famiglie, imprese, stato l'aumento annuale di credito è un amento di moneta spendibile e funziona come tale. Ovviamente però prima o poi, dopo dieci o dopo quindici anni l'aumento di credito (debito) raggiunge livelli tali (il 300% e oltre del PIL) che deve fermarsi, come è successo dopo il 2008. O addirittura ridursi come succede ora. E a quel punto ti accorgi che la ricchezza finanziaria NETTA (netta da debiti), quella tramutabile velocemente in cash con cui pagare e ripagare debiti si è ridotta. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#La situazione dell'Italia attuale è questa. C'è scarsità di moneta, intesa come ricchezza finanziaria, ma NETTA, i soldi che hai disponibili con cui pagare tasse, pagare stipendi e fornitori o ripagare debiti#F_END#. Quello che si cerca di spiegare qui è che l'UNICO MODO DI AUMENTARE "I SOLDI" (RICCHEZZA FINANZIARIA NETTA) E' DI RIDURRE LE TASSE. Perchè gli aumenti continui di tasse degli ultimi 20 anni hanno ridotto la ricchezza finanziaria netta e questo è un fatto contabile, logico e matematico che tutti dovrebbero capire: più tasse = meno moneta, meno tasse = più moneta. E' un equazione come quella del moto di Newton. Tornare alla Lira e svalutare per esportare di più aumenta il denaro che entra in Italia nella misura in cui la bilancia commerciale va in attivo, ma la aumenta di poco se fai dei conti. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Esportare di più e importare di meno è un modo costoso di aumentare la moneta in un paese ! Non è la vera soluzione, che è invece ridurre le tasse.#F_END# Questo può essere dimostrato in tanti modi, anche matematicamente. Allora. Più di metà del "denaro" non sono in contanti o conti correnti, ma in fondi, bot o btp, pronti contro termine o conti risparmio. Questi saldi, al netto dei debiti sono la ricchezza finanziaria netta. La "ricchezza" comprende anche quadri, gioielli, terreni, case, ma non sono cose liquidabili velocemente e il loro prezzo è incerto (mezza italia ha case che potrebbe vendere se gli offrissero 2800 al mq, ma gli offrono 1,200 e non vende...). Ok. prendiamo allora come definizione di moneta, soldi, denaro, ricchezza finanziaria netta questi saldi di conti bancari (più i contanti). Prendiamo una situazione statica, in cui le banche non creino (quell'anno) moneta aumentando il credito, in un economia che non abbia un costante surplus con l'estero. #F_START# size=3 color=red #F_MID#E' matematicamente dimostrato che solo il deficit pubblico crea moneta e quindi anche ricchezza finanziaria#F_END# . Per semplificare le equazioni inizialmente assumi che non ci siano investimenti netti delle imprese (ma poi puoi inserirli e il risultato non cambia). Immagina un economia di servizi, che in quell'anno non richiede investimenti e quindi credito solo per semplificare l'analisi e pareggio con l'estero. Alla fine vedi che ad un deficit pubblico = 0 corrisponde un aumento di denaro = 0 (dall'appendice al capitolo 22)

 

  By: hobi50 on Martedì 04 Novembre 2014 14:03

"Come fanno allora cittadini e imprese nel loro insieme a procurarsi la ricchezza finanziaria necessaria a risparmiare? Attraverso la spesa del settore pubblico che si traduce in reddito privato." Questa è un'affermazione completamente sbagliata. I cittadini e le imprese possono risparmiare ,oltre al denaro immesso dallo stato,soprattutto il denaro immesso dalle banche che è fra l'altro ,MOLTO DI PIU',di quanto immesso, al netto ,dallo stato. Cosa pensare della conoscenza dell'argomento di uno che si dimentica che una grossa fetta del risparmio monetario è di provenienza non statale ? Ve lo dico io: NON CI CAPISCE UN "CA.ZZO". Hobi

Il debito pubblico è necessario? - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 04 Novembre 2014 12:10

^Il debito pubblico deve esistere per forza (parte prima)#http://www.retemmt.it/economia/item/303-il-debito-pubblico-deve-esistere-per-forza-parte-prima^ di Alessandro de Salvo (Rete MMT) Tizio compra del pane da Caio, spende 2 Euro. Il saldo del conto di Caio s’incrementa e quello di Tizio diminuisce della stessa cifra (2 Euro). Questa è una transazione come tante che avviene tra privati. Da tale semplice operazione possiamo però ricavare un principio economico fondamentale e cioè che alla spesa di qualcuno corrisponde necessariamente il reddito di qualcun altro. Se non c’è spesa non c’è nemmeno reddito. Vi è di più, l’acquisto di Tizio non genera ricchezza finanziaria, semplicemente la sposta verso Caio. Per cittadini e imprese complessivamente considerati (il settore privato) la consistenza della ricchezza finanziaria non cambia dopo l’acquisto di Tizio, la stessa rimane infatti invariata. Come fanno allora cittadini e imprese nel loro insieme a procurarsi la ricchezza finanziaria necessaria a risparmiare? Attraverso la spesa del settore pubblico che si traduce in reddito privato. E’, per esempio, il caso della costruzione/manutenzione di scuole, ospedali, strade, piuttosto che gli stipendi di medici, giudici ed insegnanti. Tuttavia lo Stato (il soggetto più importante di tutto il settore pubblico) oltre a spendere incassa e lo fa tramite la tassazione attraverso la quale, in buona sostanza, sottrae al settore privato la liquidità che gli ha accreditato in precedenza, al momento della spesa. Lo Stato spende per primo, dopo riscuote tassando. Se lo Stato spende più di quanto incassa realizza un deficit che diventa il surplus del settore privato, cioè ricchezza per cittadini ed imprese. Il debito pubblico, essendo la somma dei deficit annuali di bilancio dello Stato, esprime essenzialmente la consistenza della ricchezza finanziaria di cittadini ed imprese. Se non vi fosse debito pubblico non solo non esisterebbe alcuna ricchezza finanziaria privata ma nemmeno lo stato sociale, reso possibile proprio dalla spesa pubblica. Il debito pubblico, quindi, deve esistere, per forza. Moltissimi, però, affermano che il debito pubblico non debba essere troppo grande. Scopriremo nella parte seconda se tale opinione è corretta. ^Il debito pubblico deve esistere, per forza (parte seconda) #http://www.retemmt.it/economia/item/337-il-debito-pubblico-deve-esistere-per-forza-parte-seconda^ di Alessandro de Salvo (Rete MMT) (MA QUANTO PUÒ ESSERE GRANDE?) Quanto può essere grande un debito pubblico? c’è un livello di sostenibilità dello stesso? Proviamo a ragionare. Concettualmente un debito è sostenibile se il debitore ha la piena capacità di onorarlo. Siccome il debito pubblico è, fondamentalmente, il debito degli Stati (in realtà delle amministrazioni pubbliche nel loro insieme), dovremmo domandarci se gli stessi, singolarmente considerati, abbiano la materiale possibilità di adempierlo. Ma come si fa ad adempiere un debito pubblico? Per rispondere bisogna osservare che il debito pubblico è formato principalmente da obbligazioni, i titoli di Stato (Bot, Btp, Cct, etc… nel caso dell’Italia). Ogni Paese deve rimborsare annualmente i titoli di Stato che giungono a scadenza, si tratta di centinaia di miliardi (mld) di Euro, p. es. l’Italia nel 2014 deve rimborsare 334 mld di titoli in scadenza. Ma gli Stati dove trovano tutti questi soldi? Essenzialmente ricorrono ai mercati finanziari, vuol dire che emettono altre obbligazioni che vendono ad investitori/risparmiatori privati. Con il collocamento del titolo, un soggetto facente parte del settore privato alloca nel titolo una porzione del proprio risparmio, e il settore pubblico acquisisce la disponibilità della liquidità necessaria a rimborsare i titoli in scadenza. In pratica gli Stati rifinanziano di continuo il loro debito. E se non si trovano investitori disponibili ad acquistare i titoli di Stato cosa succede? Qui viene il bello, le ipotesi sono due: o lo Stato esercita sovranità monetaria oppure fallisce. In tale ipotesi la sovranità monetaria può anche esplicarsi attraverso l’intervento di una banca centrale, in funzione di agenzia governativa, che acquista, creando la moneta in cui è denominato il debito, i titoli di Stato di nuova emissione. In realtà accade che la sola possibilità che la banca centrale possa intervenire in tal senso, esplicitata normativamente, consente ad uno Stato di godere della fiducia degli investitori in quanto quello Stato, dotato di tale potere sovrano, non può tecnicamente fallire essendo in grado, all’occorrenza e comunque in ogni momento, di generare la moneta necessaria a saldare ogni suo debito. La sostenibilità di un debito pubblico, pertanto, non dipende dalla sua consistenza, bensì dal fatto che sia denominato nella valuta che lo Stato può emettere nell’esercizio del suo potere di monopolio sulla stessa. --- #F_START# size=3 color=blue #F_MID# [Giovanni Zibordi] Empiricamente: l'Australia, la Norvegia, Singapore, Taiwan operano quasi senza debito pubblico..l'Australia lo aveva ridotto a ZERO alcuni anni fa,.l'Argentina stessa, dopo il crac del 2001 ha tenuto il debito pubblico a livelli minimi...dal punto di vista del meccanismo monetario perchè dite che è l'unico modo di accumulare ricchezza finanziaria ? Se lo stato aumenta il deficiti SENZA AUMENTARE IL DEBITO la gente si ritrova soldi, saldi di conto corrente invece che Bot. E si comprerà terreni agricoli, terreni fabbricabili, case, uffici, obbligazioni societarie, oro, azioni, quote si società....La ricchezza finanziaria o ricchezza tout court aumenta lo stesso!#F_END# _____________________________________________________________________________________ #F_START# size=3 color=green #F_MID# [Daniele Basciu] Qui è molto importante definire con esattezza debito pubblico e risparmio privato. Ad esempio come debito pubblico (dell'amministrazione pubblica) per l'Italia ora, la RGS considera "biglietti, monete e depositi, titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati, e prestiti; per cui "i soldi" sono essi stessi una passività finanziaria per il settore pubblico. Se il settore governativo spende "creando pezzi di carta" sono comunque una passività. La gente si ritrova soldi, Pubblico annota una passività. Mentre sembra che qui invece GZ intenda per "debito" solo ed esclusivamente i titoli. Il settore privato in aggregato può avere un surplus solo se o il settore pubblico o estero hanno un deficit. Ipotizzando che "estero" non abbia deficit, se "privato" in aggregato risparmia, "pubblico" deve necessariamente fare deficit. E proprio l'esempio dell'Australia è utile, se si guardano i suoi saldi finanziari. Infatti quando l'Australia ha fatto zero deficit annuo (anzi ha fatto il surplus) il settore privato aggregato è andato in deficit. Questa non è una situazione sostenibile a lungo. Tra l'altro proprio su quanto accaduto in Australia ha scritto pagine e pagine Mitchell, ed anche Keen (pur non essendo mmter), che abbiamo tradotto qui: http://www.retemmt.it/.../251-perche-il-surplus... Nell'attività economica la riduzione della spesa e del passivo pubblico fu compensata da un aumento dell'indebitamento privato. Norvegia, Singapore e Taiwan erano esportatori netti, e questo spiega il dato aggregato (cmq tu stesso noti "quasi" senza debito pubblico) Questo è semplicemente un vincolo aritmetico a cui non si sfugge. Però a me pare che in realtà qui il punto sia: "è meglio che lo Stato emetta titoli oppure no?" e Giovanni sostiene che non va fatto per non aumentare il debito. E' una scelta politica, in realtà già da anni Mosler ha proposto (e noi condividiamo senza dubbio, e abbiamo scritto molto sul perchè) la spesa del settore pubblico come accredito di crediti fiscali (attività per il privato, passività per il monopolista emettitore, il sett. pubblico) non accompagnata da emissione di titoli, e politica dei tassi di interesse a zero (dove andrebbe l'interbancario in assenza di emissione di tds). Quello che viene speso in più rispetto a quanto viene rimosso con le tasse, resta come attivo per il privato, ed è passivo per il pubblico. E' il deficit, e la somma anno dopo anno è il debito. Il resto sono rapporti di debito/credito fra privati, non rilevano per questo aspetto. A me pare che sia un punto psicologico. C'è talmente tanto terrorismo sulla parola "debito", che anche un'evidenza contabile si preferisce non nominarla così, ma si tratta di intendersi con esattezza sulla parola, e su cosa comprende, e non averne paura. #F_END# #F_START# size=3 color=blue #F_MID#IL DEBITO PUBBLICO INGRASSA LA RENDITA (e quella estera) [Giovanni Zibordi] Come ricorda spesso Giulio Salierno Alietta su “MF”, in Italia si sono pagati cumulativamente circa 1,700 miliardi di interessi sui titioli di stato da quando è stato firmato il trattato di Maastricht (1992). E da quando si è imposto allo stato di finanziarsi solo sui mercati (1981) questo ha pagato più di 3,000 miliardi di interessi (traslati in euro di oggi), per cui si può dire che il debito pubblico attuale è il risultato del cumularsi di interessi. #ALLEGATO_3# Quante sono state le tasse addizionali che dal 1992 ad oggi famiglie e imprese italiane hanno pagato? Se oggi esistessero le stesse aliquote e tipi di imposte del 1992, il carico fiscale che è oggi di circa 760 miliardi l'anno sarebbe più basso di almeno 100 miliardi all'anno. I calcoli esatti possono essere mostrati in altra sede, ma la cifra totale cumulativa delle tasse addizionali pagate dal 1992 è quasi identica a quella degli interessi cumulativi pagati sul debito pubblico da allora. La situazione è peggiorata, contrariamente a quanto si dice, con l'Euro perchè mentre fino a metà anni '90 solo gli italiani compravano BTP, da quando gli investitori esteri hanno visto che sarebbero stati pagati in una valuta "germanica, si sono buttati a comprarli arrivando a detenerne più del 40%. Dato poi che gli investitori esteri compravano i BTP e gli italiani (in prevalenza) Bot e CCt che rendono meno perchè non hanno oscillazioni di prezzo, il risultato è che con l'Euro la maggioranza degli interessi sono finiti all'estero. In sintesi, si può dire che la stragrande maggioranza degli italiani che lavorano sono stati dissanguati per pagare interessi alla rendita finanziaria. E’ un fatto ben noto nel mondo finanziario che i titoli di stato italiani hanno fatto la fortuna dei grandi fondi e banche (“remember that there were huge capital gains on Italian debt after it became clear that it would be allowed to join the euro area. …” Thomas Sargent, Premio Nobel per l’Economia, intervista, 26/9/2010). Comprare BTP dall’estero prima dell’arrivo dell’Euro è stata forse la più grande speculazione finanziaria della storia moderna (data la dimensione enorme del mercato del debito italiano e il fatto che ha funzionato per quasi venti anni, dal 1995 circa ad oggi). Dall’estero hanno comprato BTP quando rendevano sull’8% ed erano in lire e con l’euro si sono ritrovati un investimento che da 0,90 (sul dollaro) è salito a 1,50 (e anche adesso è a 1,26) e la cui quotazione è salita per effetto del calo del tasso di interesse anche del 40% (se il rendimento scende dall’8% al 4% il prezzo sale del 50% circa e per la speculazione è questo che conta). In più ha sempre pagato ottimi interessi, confrontati con quelli del resto del mondo. Da quando è stato firmato il trattato di Maastricht ed è iniziato il processo (a suon di finanziarie e “sacrifici”) per far entrare l’Italia nell’Euro, i titoli di stato italiani sono stati l’investimento sicuro, che rendeva bene, faceva guadagnare sul capitale e in più era in una valuta che si apprezzava. Peccato solo che per far guadagnare queste fortune agli investitori esteri per venti anni l'economia italiana sia stata soffocata dal peso crescente della tassazione più asfissiante del mondo industriale. Anche se non se parla mai, nel mondo finanziario internazionale intere fortune sono state costruite da metà anni ’90 sui titoli di stato italiani. Ogni volta che scoppiano ci sono crac dovuti ad eccesso di leva finanziaria scopri sempre che si scommetteva soprattutto sui titoli italiani (ad esempio quando scoppiò la crisi del mega fondo Long Term Capital nel 1998 risultò poi che la sua posizione maggiore era sui BTP e quando di recente c’è stato un altro scandalo quello di MF Global nel 2011 è risultato che avevano una posizione enorme sui BTP). Questo ultimo aspetto aiuta a comprendere perché il mondo finanziario sia così interessato a che l’Italia “rispetti i vincoli”: ogni volta che i BTP hanno avuto oscillazioni di prezzo negative sui mercati grandi fondi e banche che vi investivano con leva finanziaria rischiavano enormi perdite. L'importante è notare però sempre che fa molta differenza che il debito pubblico costi un 3% più dell'inflazione come negli ultimi trentanni o un -3% meno dell'inflazione come era fino agli anni '80 #F_END# #ALLEGATO_2#

 

  By: Bullfin on Lunedì 26 Maggio 2014 17:07

scusa LInk, sinceramente, pensavo di averlo tolto il post. Anche perchè non sapevo se la risposta di Danielet fosse rivolto a te...beh se sei un bel uomo potrebbe essere anche contenta :)))))) ah ma stasera non sei andato in palestra vedo che sei in forma smagliante bello incazzato come una iena..... no tranquillo non cerco la sponda con nessuno sono troppo sicuro di me per farlo :))).... Mamma mia sto ragazzo mi inquieta sempre piu'... :).

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: LINK on Lunedì 26 Maggio 2014 16:33

il posteriore di tua sorella. Stronzone.Studia senza coglioni di un mezzo uomo di *** . Prima di parlare di cose che non conosci. Cerchi sempre sponde.. negli altri. Sei un miserabile senza palle che non riesce nemmeno a difendersi da solo .Sei un ragazzino senza coglioni. Viziato del caz.z.o . Ogni volta che farai un post , da ora in poi ti spacco il *** . merdoso.

 

  By: Bullfin on Lunedì 26 Maggio 2014 16:09

Danielet perfetta sintesi...oh non ti curar di lui che è un poppante dell'economia...al massimo conosce l'economia del posteriore....:)...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: danielet on Lunedì 26 Maggio 2014 10:24

La Borsa è lo specchio della fiducia non dell'Economia. Il fatto che .Quando parla di bolla intende SOLO delle azioni americane mentre qua tutti dicono "la borsa USA è' gonfiata non ha senso!", lui dice il Dow Jones andrà in bolla se il ciclo non inverte già verso fine del 2015! Il motivo? I movimenti di capitale internazionale, lo stesso per cui andò in bolla il Giappone. Il discorso è questo: la crisi del debito farà crollare l'Europa , poi sarà la volta del Giappone (si è un malato terminale!) e il capitale dove trova rifugio? Nell'oro? NO troppo presto. allora dove? Nel dollaro e nelle azioni USA!

 

  By: LINK on Lunedì 19 Maggio 2014 06:41

tassi a zero o quasi , Giappone docet , non significa crescita dell'equity come ventilato da Armstrong. Nel breve rally intensi possono pure arrivare , ma poi i prezzi sono destinati a scendere in uno scenario deflattivo. La borsa giapponese è a 14.000 punti ben lontana dai 39.000 del 1989... . Eppure lo schiacciamento dei tassi e le infusioni di liquidità continue in questi decenni avrebbero dovuto far ridecollare il Paese. La borsa è lo specchio dell'economia nel lungo termine , e la borsa oggi ci dice che il Giappone è malato .... a questo punto malato terminale... .

 

  By: danielet on Domenica 18 Maggio 2014 11:47

Welcome to the Spiral of Deflation! http://armstrongeconomics.com/2014/05/16/interest-rates-2/

 

  By: gianlini on Sabato 17 Maggio 2014 06:11

da quanti anni i tassi giapponesi sono schiacciati? almeno da 25.... d'altronde è una cosa su cui ricordo di averci ragionato quando avevo 14 o 15 anni ma se il deficit statale continua a crescere.....quale sarà il punto di arrivo?e come farà sempre a remunerare chi lo sottoscrive? pur non avendo ancora studiato le funzioni, mi sembrava intuitivo che la curva fosse iperbolica...

Non vedremo mai più i tassi al 4% in questa generazione - GZ  

  By: GZ on Venerdì 16 Maggio 2014 20:27

Ben Bernanke, da quando non è più governatore della Federal Reserve, sta tenendo discorsi in giro per il mondo a cene riservate a ricchi investitori in cui viene pagato 250mila dollari a serata. E cosa racconta ai mega gestori e altri miliardari disposti a pagare sui 10mila dollari a cranio per avere il privilegio di sedersi vicino a Bernanke ? Sembra da quello che trapela che Bernanke sia convinto che la FED non alzerà mai i tassi, cioè che ^non ritornerà ad esempio ad un 4% del tasso di interesse a cui presta "nel corso della sua vita"#http://mobile.reuters.com/article/idUSBREA4F0OG20140516?irpc=932^ Bernanke ha 60 anni e ha un aspettativa di vita sui 25 anni, per cui regolatevi.

 

  By: Roberto964 on Giovedì 28 Marzo 2013 10:31

sentite cosa diceva Cossiga a proposito di mario draghi...... il filmato dura appena 2 min https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=HOOA_ov6eOI

 

  By: manx on Venerdì 08 Marzo 2013 12:34

la speculazione nel 2011 era diretta e controllata da chi voleva imporre l'austerity in Italia , e i margini di pressione erano ampi , l'Italia aveva moltissime possibilità di tagliare e tassare ( ha solo tassato) e aveva la necessità di cambiare governo perchè quello in carica era ormai paralizzato. La speculazione poteva affondare e c'era molta ciccia da spolpare , si sapeva fino a dove si poteva premere e con quali risultati. Oggi la situazione italiana è peggiorata invece che migliorata ( grazie all'austerity) , le elezioni hanno reso il paese quasi ingovernabile e ci sono spinte antieuropeiste sempre più forti. La speculazione tace perchè questa volta il gioco gli potrebbe sfuggire di mano , c'è il rischio che invece di forzare verso un'Europa sottomessa alla Germania come nel 2011 gli si sfasci l'euro nelle mani. Se forzano la situazione gli esplode tutto e quindi tutto è fermo , con uno spread più basso di quando la situazione era sotto controllo nel 2012. Non hanno neanche spinto sotto elezioni perchè hanno paura della reazione popolare , imprevedibile , avrebbe potuto approfittarne Grillo invece di Monti. In più con Monti , il loro fantoccio, uscito completamente ridimensionato dalle elezioni , non hanno neanche più un punto di riferimento , se premono non sanno cosa succederà e che risultato avranno , e non si specula se non sei sicuro del risultato

 

  By: hobi50 on Venerdì 08 Marzo 2013 11:02

Quando Goldman Sachs ebbe bisogno di soldi ,Warren Buffett glieli diede sottoscrivendo delle obbligazioni convertibili che rendevano il 10% annuo oltre la possibilità di convertire in azioni intorno (vado a memoria ) ai 125 $. Così funziona il capitalismo. Se hai bisogno di soldi ,li paghi cari. Altrimenti muori. Ma oramai ci sono i Master of Universe che hanno inventato l'elicopter money. Così si salvano i ricchi e non rimane niente per gli altri. E quando non rimane niente per gli altri ....viene il tempo delle genialate una più idiota dell'altra. Ci si affida alla stampa di moneta invece di prendere i soldi veri che ci sono se li si cerca dalle parti giuste. Ma quello è un'esproprio ,dice qualcuno ! Oh,no se li prendi da chi ha fatto cattivi investimenti in titoli di stato. Hobi

 

  By: Sir Wildman on Venerdì 08 Marzo 2013 01:46

Il ministro delle finanze olandese ha dichiarato :....visto che lo stato deve ora immettere 2.2 miliardi di euro nella banca bisogna che gli investitori paghino la loro parte. Gli azionisti e i detentori di obbligazioni subordinate con oggi hanno visto azzerato il loro investimento .... Quando io dicevo queste cose(alcuni anni fa ) il Dott. Zibordi mi ha dato del " marxista di destra " ... Il tempo è galantuomo. --- Quanti insulti mi son preso nel 2008 quando dicevo che le banche US andavano nazionalizzate in quanto fallite e poi rivendute 4-5 anni dopo guadagnandoci dopo che fosse passata la tempesta. Invece no, han salvato il popo' a degli irresponsabili a spese del contribuente dichiaranzo virtualmente che possono fare quello che vogliono tanto il governo li salva comunque. Se non e' buttar benzina sul fuoco del "moral hazard" questo non lo so cosa potrebbe esserlo. Il 2008 e' il seme per il disastro venturo. Non avendo pagato rischiranno ancor di piu' nella consapevolezza che tanto se va bene intascheranno un botto di soldi e se va male scaricheranno le perdite a quel fesso del contribuente. Chi non andrebbe al casino' a giocarsi tutto sapendo che se va male paga un altro e se va bene guadagni tu? :-)