By: Lelik on Mercoledì 24 Aprile 2013 00:22
Proof, per la valuta dipende su che mercati intendi operare e quanto cash intendi lasciare sul conto.
Premetto che è decisamente consigliabile avere almeno 25.000 USD sul conto (tra cash e azioni, e riserva per non andare sotto quel valore quando/se si perde) perchè altrimenti si cade nel Pattern Day Trader che limita a pochissime operazioni di trading alla settimana.
Il conto di IB funziona in questo modo: mettiamo che depositi degli Euro.
Se poi fai un acquisto di titoli in dollari, IB non fa nessuna conversione, semplicemente ti presta i dollari (dato che hai i fondi a garanzia in Euro) e ti fa pagare gli interessi. Ammettiamo che poi rivendi il titolo in dollari e hai guadagnato, ti troverai sul conto un po' di dollari oltre agli Euro. Se invece hai perso, rimarrai in negativo con un po' di dollari in prestito (con interessi che fruttano). I tassi sono bassi, ma ci sono. Ci sono anche interessi attivi, ma se ricordo bene solo per depositi molto elevati.
E così per tutte le valute e i titoli che acquisti.
Poi puoi decidere tu di fare trading sulle valute per riequilibrare le esposizioni (o per scelta di investimento), ma si pone il problema di usare solo le accoppiate standard di trading (che ne so ad esempio potresti essere costretto a passare sul dollaro americano perchè non c'è una conversione diretta con l'Euro) e di vendere/acquistare valute con lotti non standard, ovvero a prezzi leggermente meno competitivi e non con la certezza immediata di trovare la controparte (soprattutto in certi orari meno affollati sul Forex).
PS: poi si pone tutta la questione della dichiarazione dei redditi, che sta diventando decisamente molto complessa e rischiosa (le sanzioni si applicano sui valori errati in dichiarazione, indipendentemente da utili/perdite), mentre a favore c'è il fatto che ogni titolo/opzione/futures entra nel calderone di utili e perdite compensabili, senza le distinzioni complicate e spesso antieconomiche se si usano specialmente etf e etc non armonizzati con conti italiani in regime amministrato. Insomma serve un commercialista e meglio se esperto di conti presso broker esteri. La normativa tra l'altro sta cambiando ogni anno ultimamente, con sempre più dati da calcolare e riportare (giusto per aumentare il rischio e la sensazione di poterla prendere nel fondoschiena in caso di controllo, indipendentemente dalla propria onestà, e dalla realizzazione di utili)