Il più alto in grado fu il presidente della Repubblica: «Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la vita altrui. Chi pretende di non vaccinarsi in realtà costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà». Poi fu la volta di Mario Draghi nell’ormai celeberrima «l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, non ti vaccini, ti ammali, muori, oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, lui lei muore». Scendendo in ordine di importanza tutti gli altri, dal ministro Speranza («più asciughiamo l’area dei non vaccinati, più il Paese è in sicurezza») a Licia Ronzulli («chi non si vaccina è un parassita») e il ministro Patrizio Bianchi («dove ci sono classi in cui tutti sono vaccinati, possono togliere la mascherina e tornare a sorridere felici»)
«Il Governo col ministro della Salute Roberto Speranza, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Aifa e il Parlamento sapevano che i vaccini erano inefficaci nell'interrompere il contagio». Intervista all'avvocato Holzeisen dopo l'ammissione di Pfizer sui vaccini non sterilizzanti: «Ora si aprono prospettive a 360 gradi su risarcimenti a danneggiati e lavoratori discriminati che hanno perso il lavoro. E' stato un crimine contro l'umanità»..
Ora, mentre su Twitter impazza l’hastag #ionondimentico in cui si citano tutte le castronerie dette da politici e giornalisti per giustificare l’obbligo di Green pass, c’è chi pretende che le istituzioni chiedano scusa.
Ma scuse e ricordi non bastano di fronte all’oggettività di migliaia di persone discriminate e private addirittura del lavoro. Per loro serve un reintegro immediato, come per i sanitari ancora fermi fino al 31 dicembre, e si può valutare anche un percorso di risarcimento del danno. Poi si apre la partita dei danneggiati da vaccino, morti o rimasti gravemente invalidi per essersi iniettati il siero. Anche per loro – o per i loro famigliari – si potrebbe aprire una strada risarcitoria perché è ormai acclarato che sono venute meno le garanzie di efficacia e sicurezza che nel gennaio 2021, quando è partita la campagna vaccinale, si millantava di avere.
«Ora finalmente l'accertamento della verità materiale con risarcimento dei danni patiti dai cittadini, ma a pagare il conto devono essere i singoli soggetti che hanno avallato la campagna vaccinale di massa, non devono essere gli italiani con i loro soldi».
Avvocato, a chi si riferisce?
Al Governo, in special modo al ministro della Salute Roberto Speranza, all’Istituto Superiore di Sanità, all’Aifa. E anche ai parlamentari che hanno votato il green pass su queste basi fasulle, se c'è prova che dovevano sapere la verità.