Cina vs. resto del mondo

 

  By: Fortunato on Domenica 22 Luglio 2007 12:16

Gano quando parlo di egoismi su questo argomento (l'economia) non mi riferisco certamente al moralismo, La prego di non farmi dire ciò che non ho detto (è la seconda volta che tenta di farlo). D'altronde se non vuol comprendere cosa affermo, non posso farci nulla. Se in alcuni ambienti si inizia a parlare di certe questioni significa che degli accordi sono stati già presi; le elezioni negli USA non c'entrano. Fortunato

 

  By: GZ on Domenica 22 Luglio 2007 03:02

i dati che citava Gano non quadrano. Parliamo qui di un fenomeno di dimensioni mai viste, nessun paese al mondo è cresciuto in questo modo a spese degli altri, cioè vendendo 7 volte di più di quello che compra (più o meno questo è il rapporto tra export e import cinese verso America ed Europa) L'Europa tutta, con 12.000 miliardi di dollari di PIL , ha un surplus di 4 miliardi verso il resto del mondo, cioè quasi niente. Con gli Stati Uniti ha un surpplus, ma di 19 miliardi cioè è più o meno in equilibrio La Cina con 3.000 miliardi di dollari di PIL avrà un surpplus SOLO con gli Stati Uniti quest'anno di 250 miliardi (in base agli ultimi dati di maggio-giugno)

 

  By: Gano* on Sabato 21 Luglio 2007 21:42

Forse la Cina non e' l' unico soggetto ma e' sicuramente quello potenzialmente piu' importante e lo sara' a breve anche nella realta' oltre che nella potenza. Fortunato, non mi interesso di moralismi ma di investimenti, dovendo pero' esprimere un parere in merito a quello che scrive mi verrebbe da dire che l' egoismo non e' tanto di chi si vuole sviluppare ed ambisce meritatamente ad un tenore di vita di stile occidentale, ma semmai e' di chi vuole continuare a consumare esageratamente e smisuratamente, mantenendo un tenore manifestatamente al di sopra delle proprie possibilita' (*). Se vogliono continuare a mangiare anche in futuro devono sperare non solo che la Cina si sviluppi presto, ma che quel miliardo e mezzo di persone gli compri quel poco che ancora riescono a produrre. (*) Tanto e' vero che navigano nel debito. Se ritengono che vi siano squilibri invece di proporre improbabili crisi finanziarie e/o valutarie tese a rimandare indietro nella preistoria un miliardo e mezzo di persone (e insieme a loro tutta l' economia mondiale, ndr) basta che consumino di meno. La frugalita' e' infatti una grandissima virtu'. Si ricordera' sicuramente della novella della cicala e della formica.

 

  By: Fortunato on Sabato 21 Luglio 2007 21:15

Questo ciclo Gano è completamente diverso dai precedenti. E' un mio pensiero. Lei continua ad affermare che la Cina innalzerà e/o farà come se fosse l'unico soggetto in questa economia globalizzata. Non solo non è l'unico soggetto ma non può non correggere determinati squilibri che in questi ultimi 5/6 anni si sono prodotti nel resto del mondo per farla crescere. Se contnuerà su questa falsa riga credo che a breve le faranno scoppiare una bella crisi sia valutaria sia finanziaria che la farà tornare indietro di qualche secolo. L'egoismo è un gran brutto difetto e quando si esagera è normale aspettarsi delle reazioni le quali non possono più essere pacate e superficiali. Legga il mio post di risposta a Fog sul COT, credo che le permetterà di comprendere meglio. Fortunato

 

  By: Gano* on Sabato 21 Luglio 2007 20:40

Fortunato, l' articolo stesso mostra che i consumi interni cinesi sono in aumento e quindi anche l' inflazione. Se l' inflazione e' in aumento cosi' lo saranno le pressioni salariali. Ma se i consumi interni sono in aumento significa anche che sta costruendosi una base di consumatori. Quando questa base comincera' a raggiungere una massa critica svincolera' la Cina dalla dipendenza del suo sviluppo dalle esportazioni (cosi' come e' successo per il Giappone). Non solo, diventera' anche un' opportunita' per gli esportatori occidentali (per lo meno per quelli che non si sono persi ad innalzare barriere commerciali). Torniamo ora alle pressioni salariali e all' inflazione. E' indubbio che la Cina si ritrovera' a dover calmierare un potenziale surricaldamento dell' economia con un aumento dei tassi e con una rivalutazione dello yuan, ma e' altrettanto vero che lo fara' in modo compatibile con il suo sviluppo. Cioe' non in modo improvviso e/o violento ma di pari passo con il formarsi della massa interna di consumatori (che poi e' quella stessa che provoca il surriscaldamento dell' economia). Logico no? Aggiungerei anche che mi pare che ora in molti si vogliano aspettare per forza la deflagrazione economico/finanziaria violenta, di quelle che riportano il DJ a 7.000, sia essa nei mutui subprime, nel debito, nelle correzioni violente dello yuan, nell' implosione del sistema Cina, nella recessione americana... Che alla fine siano tutti un po' corti...? ;-)

 

  By: Fortunato on Sabato 21 Luglio 2007 15:59

In un'economia globalizzata, torno a ripetere, i nostri personali desideri non contano nulla; dobbiamo raggiungere un accordo con tutti gli altri. Se non si fa così ci dobbiamo aspettare delle reazioni direttamente commisurate agli scopi che gli altri vogliono raggiungere. Ricorderà Gano le varie crisi sin qui "avvenute", mai essere egoisti: porta sempre molti guai a noi stessi. Fortunato

 

  By: Gano* on Sabato 21 Luglio 2007 15:53

Fortunato, secondo me tutto questo allarmismo nei media verso la Cina e' strumentale all' incipiente campagna elettorale americana. Siccome l' economia USA non va benissimo soprattutto perche' consumando esageratamente e smisuratamente cose che spesso nemmeno producono stanno riempiendosi di debito, devono dare la colpa di tutto questo a qualcuno e promettere che se saranno eletti faranno qualcosa di certamente risolutivo al riguardo. Probabilmente tra poco piu' di un anno di export cinese non se ne parlera' piu'. Ma siccome non faccio parte del corpo elettorale americano, ma sono un investitore a lungo termine, cerco fin da ora e non dal 5 novembre 2008 di considerare anche altri fattori che mi stanno facendo pensare che si' la Cina rivalutera' lo yuan, ma in un processo graduale e diluito nel tempo e non dall' oggi al domani. Dal punto di vista delle trade barriers non credo che nessuno fara' niente oltre che tanti bei discorsi. Basti vedere come ogni governo europeo stia facendo a gara col cappello in mano per cercare di accaparrare per le sue imprese un po' di piu' di market share di quel futuro grandissimo mercato che sara' la Cina.

 

  By: Fortunato on Sabato 21 Luglio 2007 15:43

Caro Zibordi così si dimostra che l'idea di Tremonti non era peregrina; anzi sono sicuro che molti paesi stanno già studiando come fare e prenderanno spuntoproprio dalla contraffazione delle merci esportate dalla Cina, credo che nei prossimi mesi ne potremo vedere delle belle o brutte, a seconda dei puntidi vista. Una cosa è certa: tutto cambierà e, molto probabilmente, in modo estremamente repentino e forse anche violento se gli attuali sordi continueranno a non voler ascoltare i consigli e suggerimenti che vengono ormai da molti e in un'economia ormai globalizzata tutti dovranno fare la loro parte, Cina per prima. Altrimenti una crisi valutaria e finanziaria violenta può sempre essere provocata a scapito proprio della Cina che ha una struttura economica estremamente debole. Fortunato

 

  By: Gano* on Sabato 21 Luglio 2007 13:02

Rivalutano lo yuan, sicuramente. Ma non lo faranno mai di colpo ma in modo graduale, anche se sostenuto, nell' arco cioe' di un periodo che coprira' diversi anni e che andra' di pari passo con lo sviluppo economico del paese, perche' una cosa mi sembra ovvia: mentre la rivalutazione dello yuan e' necessaria per tutte le economie, Cina compresa, il tempismo con cui Pechino lo portera' a termine seguira' i suoi interessi di sviluppo e non certo quelli americani od europei; infatti anche in Cina mi sembrano perfettamente consapevoli di non poter andare avanti per sempre con un' economia che esporti il 35 o il 40% del proprio PIL (*) (**) ma che sia necessario costruire nel tempo un forte mercato interno sul modello di quanto fatto dal Giappone nella maturita' del suo sviluppo. (*) Le cose vanno pero' viste nella loro giusta proporzione, mi sembra infatti che il "panico" da export cinese presente ora su quasi tutti i media americani sia un po' eccessivo (e molto elettorale): e' vero che la Cina esporta quasi il 40% del proprio PIL, ma in valore assoluto (cioe' in valore espresso in dollari) esporta poco piu' di tre vole quello che esporta Singapore (paesino di 4,5 milioni di persone) e due volte quello che esporta l' Olanda (16,5 milioni di persone). Aspetterei quindi ancora un po' prima di cominciare a fasciarmi la testa. (**) Il GDP della Cina e' ancora inferiore a quello della Germania, pur avendone circa sedici volte il numero degli abitanti. Non puoi paragonare i consumi ed il mercato interno di un paese in via di sviluppo con quelli di un paese gia' nel pieno sua maturita' economica. Forse il giornalista dell' articolo in questione andrebbe edotto sul fatto che tutti i paesi asiatici nel corso del loro sviluppo economico sono passati attraverso un periodo di crescita in forte dipendenza dall' export, che e' precisamente la fase in cui si trova ora la Cina, salvo poi riequilibrare i propri consumi interni una volta in la' con lo sviluppo e con la maturita' economica. Questo e' un film gia' visto in tutta l' Asia Orientale. Ovviamente avendo 1300 e rotti milioni di abitanti gli effetti di questo export ora un po' si fanno sentire, un po' di piu' di quanto si fecero sentire a suo tempo quelli di Corea, Taiwan o Singapore...

E' dai cambi che arriva la scossa - gz  

  By: GZ on Sabato 21 Luglio 2007 04:04

La Cina è diventata una bomba da disinnescare con gli ultimi dati di mercoledì e sta per scoppiare sul mercato dei cambi e delle materie prime (per chi fosse distratto il dollaro oggi ha rotto il minimo del 1995 e in termini di scambi commerciali ha rotto il minimo assoluto e l'indice delle materie prime ha rotto il massimo degli ultimi 25 anni di nuovo) I dati usciti in Cina erano: crescita all'11.5% annuo per il quinto anno consecutivo che ora ACCELLERA, tirata da un export che cresce al 30% annuo ed è ora pari al 40% del PIL e inflazione ufficiale saltata al 4.4%. Non esiste e non ha senso che un paese di 1.2 miliardi di persone cresca esportando il 40% del PIL. Lo può fare la svizzera o singapore, ma la Cina è troppo grossa e in questo modo scava buchi nelle altre economie del mondo Dato che finalmente al congresso americano ora democratico sta passando della legislazione per imporre alla Cina di rivalutare la moneta i cinesi hanno lasciato salire lo Yuan del 7% verso il dollaro, ma hanno spinto l'euro a 1.38, la sterlina a 2.05 e l'australiano, canadese, corona e tutte le altre valute libere in su verso il dollaro. In questo modo la Cina ha tenuto buona l'America, ma il prezzo è che lo Yuan si è svalutato di un 5% verso l'euro (!) e anche di più verso le altre valute e l'export cinese verso l'Europa è esploso negli ultimi mesi, sta salendo del 35% l'anno La Cina esporta ora 1.200 miliardi l'anno, solo cinque anni fa erano 200 miliardi e in questo modo sta scavando un buco nell'economia americana e ultimamente in quella europea perchè in cambio non importa Ma avendo accumulato 1.200 miliardi di riserve non riesce più a controllare il boom del credito che si scarica sull'immobiliare, la borsa e gli investimenti fissi e poi alla fine ora anche sui consumi per cui l'inflazione ora finalmente sale Nel mese di agosto, massimo settembre, succederà qualcosa perchè ora dopo cinque anni hai che anche il consumo in Cina sta salendo (+16% le vendite al dettaglio ieri in Cina ) e con lui l'inflazione: finora esportando solo erano riusciti a crescere all'11% senza inflazione. i) o la Cina si mostra flessibile e rivaluta di colpo lo Yuan in modo secco, facendo però di riflesso salire lo Yen e creando caos nei mercati finanziari che si finanziano in yen ii) oppure la Cina spinge ancora su euro, sterlina, dollaro australiano, canadese, corona, real ecc... e a quel punto Sarkozy in Francia e altri dicono vafff.. e mettono barriere protezioniste ------------------------------------------------------------- Lombard Street Research - Red-hot China out of control Jul 20 For those born since the industrial revolution (let’s say) “fundamental disequilibrium” is old-talk (from the Bretton Woods agreement) for the condition under fixed exchange rates that justifies/requires revaluation of a country’s exchange rate. What is going on in China is more extreme than that. The entire balance of the country’s economic policy is a crash course … the problem being to decide with what? The US and Europe, for example? Thursday’s announcement of an 11.9% real GDP gain in Q2 from the year before, after 11.1% in Q1, looks like an honest number (for a change): the nominal GDP increase was 16.4% and the difference is reasonably close to the inflation rate. But the key issue remains trade. China’s trade surplus is exploding. Its current level of $25 billion a month is a $300 billion annual rate — with non-trade items added in, the current surplus in Q2 was in the region of a $350 billion annual rate. Not bad, considering it was $240 billion in 2006, $160 billion in 2005, and minor until 2004. This explosion shows no sign of letting up, as the growth of exports far exceeds that of imports, and is now working off a much higher base. China has settled into a pattern of nearly-30% exports growth, versus imports rising 20% or less. But its exports are now running at $1.2 trillion, about the same as Germany’s (as is GDP — Thursday’s boast in the People’s Daily) less than two years after overtaking Britain and France. These exports are also a massive 40% of GDP, extremely unusual for such a huge country, which should have a much larger relative internal market than medium-sizers like Germany, etc. (This statistic alone indicates the degree of distorted mercantilism in Chinese policy.) When 40% of GDP grows at nearly 30%, the growth contribution is nearly 12%. When the 30% that is imports grows at 20%, the growth deduction is 6%. The difference, the net export contribution, is 5-6 percentage points. In a country with a 10% growth trend that only leaves 4-5% for domestic demand if GDP is to grow at trend. But income growth is in line with GDP. So for domestic demand to grow only 4-5%, versus income at 10%, the savings rate has to go up. But it is already a totally unprecedented 50% of GDP! Fundamental disequilibrium indeed! Alternatively — and back to the real world — export workers may do the right thing by the rest of us, and go out and spend their well earned wages. In that case domestic demand grows faster, and the economy overheats. The latter is what is happening. Thursday’s wave of releases showed retail sales up 15-16% in each of the Q2 months. Deducting the contribution of net exports from the 16.4% nominal GDP growth rate in Q2, we can deduce that nominal domestic demand was up 13.2%. With an inflation rate averaging 3½% in the quarter, that means real domestic demand was probably up 9% or so. Add in the gain of net exports and you have gross overheating. Lo and behold! While the Q2 average CPI increase was 3.5%, by June it was up 4.4%. This is put down to food prices, but so what? Food prices may be excluded from “core” inflation in the US, but food is certainly a core consumer item in China, as in most of the world. If Chinese export workers get a good piece of the 30% export revenue increase, it is no surprise that they spend a fair part of it eating better. The problem for the rest of us is that China is now so big. Its exports by themselves are 10% of the world’s (more if intra-Euroland trade is netted out) and an impressive 2½% of world GDP. Their growth at 30% may not be tolerable for much longer under any circumstances, but certainly not if imports can not be somehow induced to rise to match. China needs a 100% revaluation of the yuan to under-4 per dollar. Without that, as long as current gradualist FX policies are combined with the realities on the ground of massive and exploding net trade gains, spending of the resulting flow of domestic income will increase the overheating and lead to soaring inflation. Almost no possible policy tightness can stop this happening. China is due for some violent financial upheavals. Meanwhile, China is playing a canny game within the constraint of its totally unworkable basic approach. Growth in the US is slowing, growth in Europe is improving. China’s export growth to the US has slowed in the first half of 2007 to (a still vigorous) 18% from 25% a year earlier. To Europe, export growth has jumped from 20% to 35%. Exports to Europe are now as large as exports to the US. So China, with $1¼ trillion of reserves, can use its fire-power to relieve US political pressure by pushing up the euro — as it has been doing, aided by Japanese private investors, who simply “follow the money”. In the two years since the yuan/dollar rate was cut loose, the yuan has appreciated nearly 7% against the dollar, but has actually depreciated more than 4% against the euro. For now, China can try to stave off the US Congress and Treasury Secretary Paulson by letting the yuan rise a bit faster, retaining its competitiveness by having the euro go up too. But of course this is the means by which the US stagflation will translate into European weakness too. The problem is that China’s grossly aggressive mercantilist policy is likely to be met in kind. A bone-headed protectionist Democratic Congress will be joined by a bone-headed protectionist President of France to undermine the free trade on which all our prosperity depends — but especially that of the primary culprit, China.

 

  By: defilstrok on Venerdì 20 Luglio 2007 20:28

Be', anche questa è bella: (Poole) "Fed Sees More Foreclosures From Subprime Story"

 

  By: Esteban on Venerdì 20 Luglio 2007 19:51

Incredibile ... Questo è panico (Sangue ) ... e se non ci credono loro per primi ... Son cavoli ... finire un fine settimana in questo modo ... Ma come non possono mettere degli short ? Non è previsto dalle relative borse ? è assurdo ... Il cac è sulla dinamica ascendente , l'ibex su imiweb non c'è ... Bisogna usare altre piattaforme ?

 

  By: gianlini on Venerdì 20 Luglio 2007 19:48

non è una cosa tipica delle scadenze tecniche???

 

  By: GZ on Venerdì 20 Luglio 2007 19:44

Anche il CAC-40 future francese che pure è su un altra borsa è chiuso ora e con 5 ore di anticipo sull'orario normale....! se uno fosse superstizioso o (complottista) penserebbe male per il prosieguo della giornata (ehi... i francesi e gli spagnoli non possono mettere degli short...)

 

  By: GZ on Venerdì 20 Luglio 2007 19:25

non capisco come mai abbiano chiuso in anticipo di 7 minuti i future spagnoli oggi