Cina vs. resto del mondo

 

  By: hobi on Lunedì 05 Marzo 2007 11:22

La mia è solo un'idea macro: non ho la + pallida idea di quale potrà essere il pot dello yen. Ma ritengo che i consumi in Giappone non abbiano ancora svoltato e quindi solo l'export puo scongiurare la deflazione. E quindi i carry trade riprenderanno perchè l'interesse generale è per uno yen debole. Hobi

 

  By: corcas on Lunedì 05 Marzo 2007 11:14

Hobi, tocca capire quando si fermerà....è tutto lì! :-) I livelli attuali cominciano a non essere malaccio

 

  By: hobi on Lunedì 05 Marzo 2007 11:10

In occasione del sell off del maggio scorso la massa monetaria dello yen si contrasse del 20% circa. Era il sistema bancario giapponese che, inondato dalla liquidità riveniente dal rimborso dei prestiti, la portava in banca centrale. Ora dovrebbe avvenire lo stesso. Quando la banca del Giappone ricomincerà a pompare liquidità su richiesta del sistema lo yen probabilmente ricomincerà ad indebolirsi ed una bella scommessa contro ci sta tutta( anche perchè a termine vale il 4,75% in + contro dollaro). Hobi

 

  By: corcas on Lunedì 05 Marzo 2007 09:56

Cavolo, è un'ecatombe oggi. Il vero lunedì nero! Lo yen ha fatto banzai e la vedo tanto tanto male per gli states e per noi quanto a equity. Target 38.700 su FIB come primo baluardo comunque!

l'"indice di borsa cinese" non esiste - gz  

  By: GZ on Lunedì 05 Marzo 2007 02:42

l'indice cinese a Shangai (ne esiste uno anche a Hong Kong e uno a NY ) cedendo del -10% lunedì sembra aver dato inizio a questa correzione del -5% circa di tutte le borse Questo è ridicolo se un pensa che l'"indice di borsa cinese" non esiste, è solo un casinò senza regole che in teoria capitalizza 1.4 mila miliardi di $, ma in realtà ha solo 160 miliardi di flottante che è trattato da pubblico o fondi e tutto il resto è in mano al partito comunista cinese (sono tutte società statali controllate, controllate dal partito) ----------------- ....Although the official market capitalization is $1.3-trillion, most of this amount is in shares that cannot legally be traded until 2008 or 2009 because of rules imposed when they were converted to A-shares, explained Arthur Kroeber, director of Dragonomics Research in Beijing. Only about $400-billion worth of shares can be legally traded now, he said, and of this amount, only about $160-billion are held by retail or institutional investors. This means that 60 per cent of tradable shares are controlled by state corporations, government agencies, the police, the army, or large private investors with dubious legal status. Despite the reforms of recent years, the Chinese market is still riddled with manipulation and insider trading, and it will take at least another 10 years before it reaches any level of maturity, Mr. Kroeber predicted. “The market prices aren't set by any transparent process,” he said. “The prices of the stocks are unrelated to their value. Nobody really knows who owns the stocks. This is basically the same old casino that it always was.” Mr. Li recalls that only two or three years ago, economists were warning Chinese investors to stay away from the stock market because it resembled a casino. Today, nobody seems to listen. “Now look at these old men and women, struggling to pour into the market,” he said, nodding at the people around him in the cramped trading hall. “Did they forget all those warnings? The stock market is like a lion that eats meat, and I believe that most of the newcomers and old people will become meat.”

Parmalat in Cina - gz  

  By: GZ on Giovedì 08 Febbraio 2007 21:04

Per non dare l'impressione di avere ora un punto di vista preconcetto del tipo vedi tutto positivo o tutto negativo segnalo qui il pezzo di due giorni fa di ^Nicholas Vardy#http://www.theglobalguru.com^ che è uno che suggerisce sempre titoli da comprare sul ^Collasso Imminente delle Banche Cinesi#http://china.seekingalpha.com/article/25956^ Vardy nota che solo due anni fa i crediti fatti dalle banche cinesi alle imprese locali erano 3.700 miliardi di dollari, 2 volte il PIL ! (oggi dopo due anni di crescita accellerata ovviamente saranno molti di più) I crediti incagliati dovrebbero essere almeno 900 miliardi di dollari (secondo uno studio di Ernst & Young del 2005 che è stato soppresso subito dal governo cinese, con ^la società di contabilità lo ritrattò scusandosi del "rapporto erroneo"#http://www.asiabizblog.com/archives/2006/05/ernst_and_young.htm^). Probabilmente adesso saranno 1.000 miliardi Questi sono numeri assurdi, vuole dire che le banche cinesi che sono tuttora statali e al cui vertice siedono funzionari del partito prestano qualunque somma a qualunque azienda abbia legami con il governo locale o regionale o nazionale e non si sognano di farli pagare e nemmeno di farsi pagare gli interessi Se in Italia che ha un PIL uguale circa a quello della Cina le nostre banche facessero prestiti per 3.000 o 4.000 miliardi come in Cina la nostra economia crescerebbe più in fretta di quella cinese. Per qualche anno, fino a quando si riuscisse a tenere nascosti i numeri dei crediti incagliati e se potessimo manipolare i tassi di interesse, il cambio e le statistiche economiche dandola a bere alla comunità internazionale Diciamo che la Cina oltre ad avere milioni di persone estremamente intelligenti che lavorano duro ha però anche una struttura finanziari eredita dal feudalesimo+comunismo che è indentica a quella di Parmalat. Cioè Parmalat è una società che dal niente ha avuto una crescita incredibile in dieci anni ed era piena di gente che lavorava bene e i prodotti erano apprezzati. Ma da 20 milioni era arrivata a 8 miliardi di fatturato perchè aveva ricevuto prestiti su prestiti che non restituiva mai, ne prendeva sempre di nuovi e pagavi gli interessi di quelli vecchi con quelli nuovi raccontando a tutti che era in utile mentre le perdite si accumulavano ----------------------- ..At the end of 2004, bank debt in China stood at $3.7 trillion -- about twice the size of its GDP. That's the highest proportion of any economy in the world. And that debt is lent almost entirely by state-owned banks -- and over half of it by the Big Four. Today, Chinese state-owned enterprises [SOEs] owe banks over $2 trillion -- about the size of the entire Chinese economy. And the amount of outstanding loans is growing by $500 billion each year. None of this will shock any student of Communist economies. This is just the way financial institutions in "soft budget constraint" socialist economies work. That is the insight of Communist Eastern Europe's only Nobel Prize caliber economist (and now Harvard professor), the Hungarian Janos Kornai. In socialist economies, cheap loans combined keep inefficient state-owned enterprise afloat. They also mean that a lot of goods are produced that shouldn't be produced in the first place. Throw in China's cheap labor and you see why the Chinese are selling Honda knock-off motorcycles at the price of their weight in scrap metal in Vietnam. This may lead to impressive rates of "top-line" economic growth in the medium term. But it also leads to the kind of massive misallocation of resources that eventually brought the Soviet Empire to its knees. This makes the coming collapse of Chinese banks inevitable. And it won't be the first time it will have happened. In the Asian crisis of 1997, two Guandong banks went belly up -- exposing the massive non-performing loans given to the Chinese red chips floated in Hong Kong. Of course, investment bankers flogging shares of China's state-owned banks will tell you "this time it's different." But ply them with drinks at a Hong Kong hotel bar and they'll admit that much of the improvement in the balance sheets of China's banks comes from re-classifying hundreds of billions' worth of risky loans from "non-performing" to "special mention" -- and not because of any genuine change in lending practices. Indeed, when Ernst & Young suggested in 2005 that banks' bad debts in China might amount to as much as $911 billion, the Chinese government quickly suppressed the report. That should be no surprise. Repressing the truth is what Communist governments are best at. But the next time you hear about China's $1 trillion of foreign reserves, remember that this world record stash is barely enough to pay off its bad banking debts. And with cheap loans financing a big chunk of China's 10%+ annual economic expansion, bad debts may approach $2 trillion before the bubble bursts. ..

 

  By: omero on Mercoledì 07 Febbraio 2007 14:26

Questa storia sui lavoratori non residenti in Cina é molto interessante. Fa vedere come la cina riesca a limitare l'inflazione anche se la crescita é del 10%, le città si sviluppano e i prezzi immobilari salgono in verticale. Il legame tra immigrazione e politiche inflazioniste mi sembra molto stretto.

 

  By: gianlini on Mercoledì 07 Febbraio 2007 09:23

qualcosa di analogo c'è anche a Mosca a Mosca è vietato risiedere senza permesso "di soggiorno", se vieni dalle altre parti della russia devi procurartelo a Mosca ci sono russi clandestini, gente del tuo stesso stato che illegalmente vi risiede questo è il bello del post-comunismo! una continua storia di sfruttamento che sa evolvere verso nuove forme di sfruttamento!

 

  By: GZ on Mercoledì 07 Febbraio 2007 01:15

Come ha fatto la Cina a crescere negli ultimi 5 anni di più in percentuale di quanto qualsiasi altro paese sia mai cresciuto in 20 anni ? ad esempio tra il 1998 e il 2003 il governo cinese ha licenziato da 70 a 80 milioni (!!!) di lavoratori nelle industrie statali, gente che godeva di certi sussidi e diritti ed era abituata a lavorare poco dopodichè ha permesso a chi vive in campagna di venire in città a lavorare (prima era vietato), ma senza dare loro la "residenza" per cui i contadini che vanno a lavorare in fabbrica non hanno diritto ai servizi scolastici o sanitari o pensioni o niente di quello che hanno i cittadini (che è comunque poco), vivono in fabbrica e a volte ci dormono e restano "migranti" senza diritti che dopo qualche anno devono anche andarsene. Ne sono arrivati 150 o 200 milioni e sono lavoratori di serie B che hanno fatto tutti i lavori più pesanti come le costruzioni. Quando protestano perchè non vengono rispettate le promesse o sono pagati meno o non trovano casa vengono arrestati o picchiati da gang aziendali e se vanno in tribunale mettono dei costi legali alti per scoraggiarli. Il risultato è che sotto la superficie ci sono 70 mila (secondo alcuni dati) mini-rivolte e repressioni in Cina all'anno che per ora non degenerano perchè comunque c'è lavoro alla fine e 12 dollari al giorno in città è meglio che lavorare in campagna leggere il resto che mostra come sia un misto di dittatura e mercato ^destinato a qualche scossa#http://articles.moneycentral.msn.com/Investing/JubaksJournal/TimeRunningOutOnChinasBoom.aspx^.

 

  By: GZ on Lunedì 29 Gennaio 2007 00:41

Mi piacerebbe essere positivo sui mercati, perchè allora potrei concentrarmi su storie come la Pubblicità in Cina Ad esempio qui c'è un genio che ha avuto l'idea di fare della pubblicità mettendo dei video di fianco agli ascensori e da lì si è espanso video per strada e nei luoghi pubblici e ora la sua Focus Media ha ^16.000 di questi pannelli con video#http://www.marketwatch.com/tools/quotes/profile.asp?symb=FMCN^ Speriamo che Focus Media, FMCN scenda ora verso i 60 dollari dopo la sparata a 79$, visto che ha fatto ieri un OPV a NY perchè è troppo tirato, ma in Cina la pubblicità è agli inizi e sembra che questo sistema funzioni Costa 80 volte gli utili ovviamente, ma ha margini di profitto del 33% e ha spazio per crescere --------------------------------------- Focus Media to offer 6.66 mln ADSs to the public SAN FRANCISCO (MarketWatch) -- Focus Media Holding Ltd. FMCN FMCN79.29, -0.96, -1.2%) said Friday it will offer 6.66 million American Depositary shares, each representing ten ordinary shares, at a price to the public of $79.50 per ADS. The Shanghai-based company said 1.5 million of the ADSs will be from new shares issued and sold by Focus Media, and 5.16 million will be sold by certain shareholders, including for Co-Chairman David Feng Yu, certain Carlyle funds, and the former shareholders of Framedia. Focus Media will not receive any proceeds from the sale of ADSs by the selling shareholders. In addition, the underwriters have been granted an option to purchase up to an additional 998,355 ADSs from Jason Jiang, Focus Media's founder, chairman and chief executive. Focus Media shares fell 29 cents to $79.95 in Friday morning trade.

 

  By: GZ on Martedì 23 Gennaio 2007 02:14

sembra che questi discorsi si stiano diffondendo, vedi qui il libro di ^lombardstreetresearch#http://www.lombardstreetresearch.com/^ "...una versione finanziaria moderna del patto di Faust con il diavolo in cui gli occidentali ottengono di spendere in eccesso del loro reddito e allo stesso tempo di godere di continui apprezzamenti di titoli azioni e case. Chi può resistere a questa tentazione ? E l'unico modo di imparare dove sia il limite è di spingere fino a quando non sei andato troppo in là..."" (..The Eurasian savings glut has been blowing bubbles via the Goldilocks mechanism wherever it can locate a balance sheet ready to be trashed with excess debt. The (Faustian?) bargain is that you get both spending in excess of your income growth as well as tremendous growth of real and nominal asset values. Who could resist? Few have. But the major balances sheets in deficit countries - businesses in 1998-2000, households ever since - have taken the license as far as they should: and then, as is traditional, beyond. How else do you find out what the limits are, except by going too far? The stock market has played second fiddle to housing for most of 2003-2006, but is still enjoying a last 'surge' as housing falls back....)

 

  By: Moderator on Sabato 06 Gennaio 2007 11:03

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  By: GZ on Sabato 06 Gennaio 2007 02:38

negli anni successivi ci si è chiesti come si sia fatto a dare retta alle varie Tiscali, Seat, AOL e altri titoli internet nei prossimi anni ci si chiederà come mai si dato retta ai numeri cinesi, c'è oggi un intervista su bloomberg a Ken Rogoff di harvard dove dice: "... il vero mistero oggi su cui tutti ci interroghiamo in economia è come facciano in Cina a non avere inflazione...", cioè in modo educato suggerisce che siano numeri falsi questi accumulano 1.000 miliardi di riserve in dollari per cui la base monetaria aumenta del +20%, crescono il PIL al +10%, tengono lo Yuan sottovalutato del 20% minimo e poi raccontano che la loro inflazione è +1.9%... ------------------ ...China's consumer price index was up 1.9% in November from the year before and the National Bureau of Statistics estimates it was 1.3% to 1.4% in all of 2006. But housing and other important costs continue to rise and aren't fully reflected in the CPI gauge. The bureau estimates the gross domestic product expanded by 10.5% in 2006.

 

  By: gianlini on Martedì 18 Novembre 2003 12:33

?? e dove starebbe l'avvertimento?

 

  By: Galba on Martedì 18 Novembre 2003 01:25

Stock: Cina iShares MSCI

Ma leggendo, in controluce, una notizia come quella sotto, voi cosa pensate? sembra un avvertimento mafioso Usa, Snow: deficit bilancio non sono graditi WASHINGTON (Reuters) - Il segretario del Tesoro Usa, John Snow, ha dichiarato oggi che i disavanzi di bilancio non sono graditi e che l'amministrazione agirà per sistemare le cose. Parlando a Londra durante un'intervista alla televisione via cavo Cnbc, Snow ha ripetuto che la Cina dovrebbe accelerare l'attuazione degli impegni presi in sede Wto. Riguardo alle voci di un possibile rialzo dei tassi ufficiali, il segretario del Tesoro non ha voluto fare commenti diretti, ma si è limitato a notare che il tasso d'inflazione 'core' negli Usa è molto basso e che questo è un buon segnale per l'economia Usa e l'attuazione della politica monetaria.