By: giorgiofra on Martedì 04 Agosto 2015 14:32
Sicuramente siete aggiornati sulla chiusura della discoteca di Riccione a seguito della morte di un ragazzo per overdose.
Ne voglio parlare perché la storia mi sembra emblematica del fallimento dello stato, della sua vigliaccheria, e dell'atteggiamento sostanzialmente cialtrone delle istituzioni.
I titolari della discoteca vengono puniti per non aver fatto ciò che non dovevano fare, e che toccava allo stato fare. Nessuno può impedire che all'interno della discoteca si spacci e si consumi droga. Anche perché se i titolari ci provassero, il giorno dopo la discoteca salterebbe in aria.
Ma il prefetto, piuttosto che dichiarare il totale fallimento di 50 anni di lotta allo spaccio di droga, punisce qualcuno privo di colpa. Perché, diciamolo francamente: cosa interessa ad un prefetto o ad un giudice, o a qualsiasi altro burocrate dello stato, di distruggere economicamente una persona? Potrei scrivere un intero libro su come, la leggerezza e la irresponsabilità di alcuni magistrati, abbiano recato danni enormi ad imprenditori della mia zona, risultati poi completamente innocenti. Ma mentre questi imprenditori sono stato economicamente danneggiati, spesso in modo irreversibile, i signori giudici non rispondono di nulla, anzi, continuano indifferenti la loro lucrosa carriera, piena di ingiustificati privilegi.
Molti mi chiedono per quale ragione non nutro alcuna fiducia nelle cosiddette istituzioni. Ebbene, per la semplice ragione che troppo spesso fanno danni enormi e nessuno, ma proprio nessuno, risponde mai di nulla. I componenti di queste istituzioni si sentono al di sopra di tutto e di tutti, e pretendono che ognuno di noi paghi per i propri errori, mentre nessuno di loro paghi per gli errori da loro stessi commessi.
Questo è lo stato, signori. Non un ente al servizio dei cittadini, ma una entità che pretende di avere i cittadini al proprio servizio, con il pretesto dell'interesse generale che, nella realtà, non è altro che l'interesse del potere e dei suoi gregari.