Medio Oriente e intrighi

 

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 28 Agosto 2016 14:17

LOL! Leggo solo ora uno degli ultimi post di Gianlini #i#"Se metti che... se conti che..."#/i# Manca solo #i#"un amico mi ha detto..."#/i# ;-)

Slava Cocaïnii!

 

  By: MR on Domenica 28 Agosto 2016 14:12

No, non l'avevo letto, probabilmente ero in ferie. Comunque quello che trovo insopportabile di Stigliz è il suo essere oscenamente para *** , come dimostra anche la sua recente uscita anti-Euro fuori tempo massimo. La globalizzazione (o l'Euro o qualunque altra puttanata liberale alla moda) SAREBBE una bella cosa ma solo se a gestirla ci siamo noi progressisti illuminati e non i cattivacci repubblicani (sorvolando sul fatto che Clinton ha abrogato il Glass Steagall act ma va beh). Sciocchezze pedisseque ovviamente, per non ammettere che la circolazione internazionale dei capitali, delle merci e delle persone è una condizionalità politica, la quale quindi può essere o meno avvantaggiata a seconda del contesto.

 

  By: Tuco on Domenica 28 Agosto 2016 13:49

MR, non ricordo se avevi letto questo bel pezzo dello Stiglitz, che avevo pubblicato su Cobraf -nell'indifferenza più assoluta- qualche tempo fa... Nessuno si è degnato di commentarmelo... ----------- NEW YORK – Quindici anni fa ho scritto un libro intitolato Globalization and its Discontents, che parlava della crescente opposizione dei Paesi in via di sviluppo alle riforme legate alla globalizzazione. Sembrava un mistero: alle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo è stato detto che la globalizzazione avrebbe migliorato il benessere generale. Quindi perché così tante persone sono diventate ostili alla globalizzazione? Ora, agli oppositori della globalizzazione nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo si sono unite decine di milioni nei Paesi avanzati. I sondaggi, compreso un attento studio di Stanley Greenberg e dei suoi colleghi del Roosevelt Institute, mostrano che il commercio è tra le maggiori fonti di insoddisfazione per un’ampia parte di americani. Simili punti di vista sono evidenti anche in Europa. French leaders Confronting France’s Jihadis Brigitte Granville examines what Fawaz Gerges, Noëlle Lenoir, Bernard-Henri Lévy, and other Project Syndicate commentators think is driving repeated terrorist attacks, and what should be done to stop them. Come può qualcosa che i nostri leader politici – e molti economisti – dicevano avrebbe migliorato la vita di ognuno essere così criticato? Una risposta sentita di tanto in tanto da economisti neoliberali che si sono mostrati a favore di tali politiche è che le persone se la passano meglio. E’ solo che non lo sanno. Il loro malcontento è roba da psichiatri, non da economisti. Ma i dati sul reddito suggeriscono che sono i neoliberisti a poter beneficiare della terapia. Ampi segmenti della popolazione nei Paesi avanzati non stanno andando bene: negli Stati Uniti, il 90% di ha il reddito più basso ha assistito a una stagnazione del reddito per un terzo di secolo. Il reddito medio per i lavoratori di sesso maschile a tempo pieno è in realtà inferiore in termini reali (al netto dell'inflazione) di quanto non fosse 42 anni fa. In conclusione, i salari reali sono paragonabili al loro livello di 60 anni fa. Gli effetti della sofferenza e del turbamento economico che molti americani stanno sperimentando sono visibili anche nelle statistiche sulla salute. Ad esempio, gli economisti Anne Case e Angus Deaton, premio Nobel di quest'anno, hanno dimostrato che l'aspettativa di vita tra gli americani bianchi è in declino. Le cose vanno un po’ meglio in Europa – ma solo un po’ meglio. Il nuovo libro di Branko Milanovic Global Inequality: A New Approach for the Age of Globalizationfornisce alcune riflessioni importanti, prendendo in considerazione i grandi vincitori e vinti in termini di reddito nel corso dei due decenni dal 1988 al 2008. Tra i grandi vincitori, in tutto l’1%, c’erano i plutocrati del mondo, ma anche la classe media delle nuove economie emergenti. Tra i grandi perdenti - chi ha guadagnato poco o nulla – c’erano I più poveri e le classi medie e lavoratrici nei Paesi avanzati. La globalizzazione non è l'unica ragione, ma è uno dei motivi. Secondo l'ipotesi dei mercati perfetti (che è alla base della maggior parte delle analisi economiche neoliberiste) il libero scambio uniforma i salari dei lavoratori non qualificati in tutto il mondo. Il commercio di beni è un sostituto per la circolazione delle persone. L'importazione di merci dalla Cina - beni che richiedono molti lavoratori non qualificati - riduce la domanda di lavoratori non qualificati in Europa e negli Stati Uniti. Questa forza è così solida che se non ci fossero i costi di trasporto e se gli Stati Uniti e l'Europa non avessero un’altra fonte di vantaggio competitivo, come ad esempio nella tecnologia, alla fine sarebbe come se i lavoratori cinesi continuassero a migrare verso gli Stati Uniti e l'Europa fino a che le differenze di salario non siano eliminate del tutto. Non a caso, i neoliberisti non hanno mai reso noto questa conseguenza della liberalizzazione del commercio, poiché sostenevano - si potrebbe dire mentivano - che tutti ne avrebbero tratto beneficio. Il fallimento della globalizzazione per mantenere le promesse dei politici tradizionali ha sicuramente minato la sicurezza e la fiducia nell’"establishment". E le offerte da parte dei governi di salvataggi generosi per le banche che avevano portato alla crisi finanziaria del 2008, lasciando i cittadini comuni a cavarsela da soli, hanno rafforzato l'opinione che questo fallimento non era soltanto una questione di errori di valutazione economica. Negli Stati Uniti, i repubblicani del Congresso si sono persino opposti nel dare assistenza a coloro che sono stati direttamente feriti dalla globalizzazione. Più in generale, i neoliberali, evidentemente preoccupati per gli effetti negativi di incentivazione, si sono opposti a misure di welfare che avrebbero protetto i perdenti. Ma non possono avere entrambe le cose: se la globalizzazione significa avvantaggiare la maggior parte dei membri della società, devono essere attuate rigide misure di protezione sociale. Gli scandinavi lo avevano capito molto tempo fa; faceva parte del contratto sociale che ha mantenuto una società aperta - aperta alla globalizzazione e ai cambiamenti della tecnologia. I neoliberali non lo hanno capito - e ora, nelle elezioni negli Stati Uniti e in Europa, stanno avendo la loro giusta punizione. --------

SLAVA UKRAINII !

 

  By: shera on Domenica 28 Agosto 2016 13:39

@MR Ci sono due tipi di cultura e conoscenza, uno è quello rappresentato dal corriere della sera, dalla scuola e dalla televisione: aperto a tutti e comprensibile a tutti. La cui finalità non è informare ma condurre. L'altro è quello dei circoli ristretti, di chi non parla in modo derivativo o facendo volutamente disinformazione, monetazione è uno di questi, inevitabile che ci siano persone che cercano di sviare la discussione per ingenuità, orgoglio o collusione non importa. Abbiamo la possibilità di costruire una consapevolezza e una visione economica molto avanzata se rimaniamo sul pezzo.
Il 5 maggio 2023 ho chiesto all'AI il miglior titolo da comprare a Piazza Affari: Banca Profilo, oggi scende dello 0,46% a 0.2180 Euro
Lo sbarco sulla Luna, la più grande truffa della storia del mondo, dopo il Covid.

 

  By: MR on Domenica 28 Agosto 2016 13:03

Ma siamo ancora al "gli immigrati non sono cattivi, ci sono delle ottime persone"? Le ragioni per essere radicalmente avversi all'importazione di manodopera allogena non sono di simpatia, e nemmeno morali. Pensavo che ALMENO QUESTO fosse stato assodato anche da Gianlini.

 

  By: gianlini on Domenica 28 Agosto 2016 12:59

Nello, guarda che ho capito benissimo. Infatti ti dico, che nemmeno tu che razionamente sei così convinto, provi quel senso di istintiva repulsione che ho avvertito in russi e ungheresi. Loro, anche il singolo migrante, lo guardano con estremo sospetto e timore! Ho avvetito in loro la paura che noi potremmo avvertire per una potenziale epidemia di malaria

 

  By: XTOL on Domenica 28 Agosto 2016 12:55

#i#ancora non mi è chiaro perché né chi possa averci tutto questo interesse#/i# gano, metti insieme quello che leggi nel forum: ognuno con la sua ricettina, tutti aspiranti master of the universe è la stessa natura del potere: da soros che mette il naso dappertutto ai neocon che complottano per il governo mondiale, da schauble che vuole migliorare la razza al politicume mondiale che tassa contro il climate change, da martin schulz che nega alla gente il diritto di decidere del proprio destino a mussolini che sentenzia: "Ognuno di voi deve considerarsi una molecola che sente e pulsa coll'intero organismo." Basta una grattatina alla vernice e trovi subito il "lo so io cosa ci vuole", la noiosissima, eterna, insopprimibile convinzione che l'ordine e la civiltà possano arrivare solo dall'alto

 

  By: gianlini on Domenica 28 Agosto 2016 12:51

Il totale è 261.000 persone. Se metti che ci possano essere 30-40.000 figli che ormai figurano come italiani, e metti altri 50.000 clandestini, a Milano ci sarebbero 350.000 persone di origine straniera, che su una popolazione di 1.347.000 fa il 26 % Se conti che circa il 23 % della popolazione milanese ha più di 65 anni, e fra questi ben pochi sono stranieri, hai che nella fascia di età 0-65 la frazione di stranieri (350.000 su 1.347.000) sfiora il 35 % - ecco perchè dico, forse noi siamo abituati molto di più che altrove ad un contatto quotidiano con lo straniero La cosa interessante è che nemmeno gli stranieri fanno a gara, a Milano città, per fare figli più degli italiani, anzi!! In proporzione ne fanno pochissimi! Il dato che ho trovato è che sono figli di madre straniera, solo l'8,2 % dei nati a Milano!! http://www.orimregionelombardia.it/index.php?c=72

 

  By: gianlini on Domenica 28 Agosto 2016 12:31

Indiani a Milano ce ne sono ben pochi (470 maschi e 686 femmine). Bengalesi (1600+6000) e cingalesi (7400+9000) tantissimi invece. I bengalesi maschi secondo me sono molti di più, ma probabilmente fanno fatica a prendere i documenti, mi sembra inverosimile che siano così pochi (solo come venditori di fiori ne conti a decine ogni sera!) rispetto alle donne (che invece lavorando come colf o badanti riescono a regolarizzarsi) Hai visto il dato sui russi? 1580 femmine contro 300 maschi....eheheeh (chissà se è compresa quella con cui è sparito Anti...) PS no, Gano, agli ungheresi gli hanno detto (o hanno sempre pensato, non so) che gli stranieri sono tout court un pericolo. Se inizi con i distinguo, (e quindi non ergi un muro*) non te la cavi più * oggi il muro serve per frenare i siriani, ma un domani servirà per gli afghani, e il domani successivo magari per i bengalesi, e non è mica detto che di lì non inizino a passare gli ugandesi...capisci cosa voglio dire? un muro è un muro, per tutta la vita, come il famoso diamante!

 

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 28 Agosto 2016 12:27

E' vero. Probabilmente a Milano la maggioranza è costituita da cinesi ed indiani (includendo cingalesi e bengalesi), che sono un' ottima immigrazione, almeno da quanto ho visto negli Stati Uniti: le università americane sono letteralmente piene di cinesi (ma anche di indiani) in posizioni accademiche. Una volta visitai a NY una scuola per highly talented students (pensavo di metterci un figlio) e un buon 50% degli studenti erano cinesi e forse il 20-25% indiani. Lo stesso per le company di Silicon Valley: moltissime start up sono guidate da cinesi ed indiani. Solo la finanza e le costruzioni sono ancora (abbastanza) saldamente in mano WASP/bianchi/ europei. Magari ai tuoi clienti ungheresi quando parli degli stranieri a Milano dovresti spiegargli anche questo: che son o un po' diversi da quelli che troverebbero nella provincia di Foggia. #u##b#I muri sono per fermare i clandestini, non gli immigrati#/u#. Orban li ha fatti esplicitamente per loro. #i#Se non capite un concetto basilare come la differenza tra immigrati e clandestini non dovreste avventurarvi in discorsi troppo complessi per voi#/i##/b# A Milano i residenti comunitari sono circa 30.000 + circa 6.000 per i paesi OCSE non EU e Russia. Quindi 36.000 residenti di paesi OCSE/EU/Federazione Russa. Più altri 25.000 cinesi e un numero imprecisato di Filippini e Cingalesi. Questo ai tuoi amici ungheresi la prossima volta che montano su un taxi diglielo. Un' altra cosa: #u#la maggioranza degli stranieri residenti (EU, OCSE, Cinesi, Cingalesi, Bengalesi....) sono arrivati per vie non arrestabili da un muro (via aerea). Il muro di Orban fermerebbe appunto i clandestini che giungono per via terra (mediorientali in generale).#/u# Orban l' ha vista lunga. E' per quello che lo votano.

Slava Cocaïnii!

 

  By: gianlini on Domenica 28 Agosto 2016 12:22

Gano, Orban ha costruito un muro, non ha fatto dei distinguo. Perchè è nei distinguo che poi gli immigrati che non vorresti si infilano. A Milano la situazione è estremamente variegata e le etnie presenti sono tantissime (il che favorisce la convivenza). Credo che la maggioranza degli immigrati sia appunto di origine asiatica, cinesi, filippini, bengalesi, cingalesi e pakistani costituiscono una frazione maggioritaria. Si tratta però, nel caso di cinesi e filippini almeno, di persone qui da molto, per cui credo che i loro figli figurino ora come italiani. Quindi in giro vedi più persone di etnia filippina e cinese di quanti ne registri il dato del Comune. Ma il punto è proprio che non devi fare dei distinguo se vuoi essere efficace nel contrasto al fenomeno. Altrimenti ti indebolisci, e non riesci a contenere i flussi. PS come hai notato tu, ci sono 2100 senegalesi maschi contro 400 donne; la propaganda leghista dice però che i senegalesi sono poligami [cosa vera] e che tutti portano qui le loro donne [cosa, evidentemente, meno vera]....diamo tempo al tempo, mi dirai....però i senegalesi non sono senz'altro arrivati ieri sera a Milano, ci sono già da anni e anni...

 

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 28 Agosto 2016 11:49

A Milano probabilmente sono stranieri di qualità. Perché ci sono i soldi. Suppongo ci sia anche una sorta di selezione all' interno dell' Italia. E probabilmente al nord gli immigrati sono meglio che al sud. Gli #u#immigrati#/u# che trovi a Milano sono probabilmente ben diversi dai #u#clandestini#/u# che trovi nella provincia di Foggia. Ad Atene, città in crisi economica all' interno di una nazione in crisi economica, Alba Dorata è nata proprio sui temi dell' immigrazione. I Toscana ho avuto a che fare con tanti albanesi nel settore delle costruzioni, e ti garantisco che il 100% sono persone di primo piano. Non ne ho trovato uno sul quale avere da ridire. Ma sono tutti regolari immigrati. Ma, come dico sempre, il problema non sono gli immigrati che arrivano in un contesto piuttosto ben determinato. Il problema sono i clandestini. E, purtroppo per loro, i rifugiati. A http://dati.comune.milano.it/component/rd/item/75-75-Stranieri-%20residenti%20per%20cittadinanza%20e%20genere%20(1987-2015).html c'è una descrizione interessante della composizione degli stranieri residenti a Milano. Mi fa fatica fare troppi calcoli, ma noto con curiosità che la popolazione senegalese è composta da 2090 maschi vs 369 femmine. E che i cinesi con 27.363 residenti rappresentano più del 10% della popolazione straniera, e sono quelli più rappresentati dopo Egitto (10019 donne vs. 26609 uomini) e Filippine. Un altro 15% è dato da USA + UK + Russia + Germania + Svizzera + Polonia + Romania + Giappone + Albania. E che i giapponesi con 1669 persone sono quasi i 3/4 della popolazione senegalese. Suppongo siano i "senegalesi" quelli che tu definisci come "africani" a Milano, essendo loro il numero maggiormente rappresentato tra i "neri". Quindi sono relativamente pochi. Forse quando gli dici che gli stranieri sono il 20% della popolazione, potresti provare a enumerarglieli per nazione di provenienza.

Slava Cocaïnii!

 

  By: gianlini on Domenica 28 Agosto 2016 11:41

Ieri sera quando ho detto che a Milano il 20% della popolazione è straniero, non ci potevano credere. Mi guardavano esterrefatti come per dire..."E non siete ancora tutti morti?"

 

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 28 Agosto 2016 11:07

Si vede che tra venti o trent'anni vogliono avere budapest ancora città ungherese. Io posso permettermi di stare in zone esclusive. Penso anche tu. Probabilmente chi si ritrova invece in mezzo alla kashba gli potrebbero girare le scatole.... Sulla propaganda mediatica posso solo dire che da noi è molto forte (per farci accettare ondate su ondate di immigrazione) anche se ancora non mi è chiaro perché né chi possa averci tutto questo interesse. Le mafie che guadagnano sugli immigrati? Roba di troppo piccolo cabotaggio. Alcune ONG finanziate da Soros come rivelato da wikileaks? Non ho elementi per giudicare. Il nostro buonismo? E allora perché nessuno protesta contro il finanziamento e l' armamento dei tagliagole in mediooriente che sono la causa prima di tutti i rifugiati (e dei morti)? (*) E perché la Merkel ha voluto aprire le frontiere della Germania per poi ritrovarsi a situazioni come i fatti di Colonia? Mistero. Sulla propaganda mediatica in Ungheria o in Russia anche qui non ho gli strumenti per esprimere un giudizio. Gli altri media che leggo infatti, oltre a quelli italiani, sono quelli francofoni e quelli anglosassoni. (**) (*) Curioso che tutta la propaganda mediatica non menzioni mai la causa di queste ondate di immigrazione: le guerre fomentate dall' Occidente per rovesciare i governi dei paesi medioorientali. Ancora continuano ad armare le milizie siriane "democratiche" costituite ormai quasi al 100% da mercenari stranieri. Basterebbe riportare la pace lì... Ora vogliono fare cadere Assad. Ma sono consci delle conseguenze di mettere Damasco, città di un milione e mezzi di abitanti nelle mani dei tagliagole? Secondo me ne sono consci. Bisognerebbe essere idioti per non saperlo. E allora perché? Mistero. (**) Quelli francofoni sono come i nostri, a parte forse Le F.igaro in qualche sprazzo di lucidità. Quelli anglosassoni sembrano scritti per bambini subnormali. Allora meglio leggersi siti non mainstream come www.zerohedge.com

Slava Cocaïnii!

 

  By: gianlini on Domenica 28 Agosto 2016 11:06

Quello che sarebbe interessante sapere è se questo sentimento così forte di paura sia pre orban o il frutto di una precisa propaganda mediatica. Da noi c'è disprezzo verso zingari ed africani, nei russi e negli ungheresi di ieri ho riscontrato paura, terrore. Due sentimenti molto diversi, imho.