Partiti e Politici in Economia

 

  By: Moderatore on Martedì 26 Novembre 2013 16:17

------------- Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare vivamente Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Mario Draghi, Enrico Letta i maggiori responsabili di : 1999 Algida (Unilever, e naturalmente...; n.b.: impossibile verificare in rete la data dell’acquisizione: mi date una mano?) 2000 Emilio Pucci (Arnault, Francia) Fiat Ferroviaria (Alstom, Francia) 2001 Bottega Veneta (Francia) Fendi (Francia) 2003 Peroni (Sudafrica) Sps Italiana Pack Systems (Usa) 2005 Acciaierie Lucchini (Russia) Benelli (Cina) 2006 Carapelli Sasso e Bertolli (Spagna) Galbani (Francia) 2008 Osvaldo Cariboni (Alstom, Francia) 2009 Fiat Avio (divisione Fiat per il settore aerospaziale) (Usa,Inghilterra) 2010 Fastweb (Svizzera, aveva già parte delle azioni dal 2007) Belfe (Sud Corea) Lario (Sud Corea) Boschetti alimentare (confetture) (Francia) 2011 Gancia (Russia) Fiorucci (salumi) (Spagna) Parmalat (Lactalis, Francia) Bulgari (Francia) Brioni (Francia) Wind (Russia, prima Egitto) Edison (Francia) Mandarina Duck (Sud Corea) Loquendo (leader nelle tecnologie di riconoscimento vocale) (Usa) Eridania (zucchero) (Francia) 2012 Star (Spagna) Controlla i marchi RisoChef, Pummarò, Sogni d'Oro, GranRagù Star, Orzo Bimbo ed Olita Ducati (Germania) Eskigel (produzione gelati per varie catene di supermercati) (UK) Valentino (Qatar) Ferretti (nautica) (Cina) AR Pelati (pomodori) (Giappone) Coccinelle (Sud Corea) Sixty (Cina) Proprietaria dei marchi Miss Sixty e Energie 2013 Richard Ginori (venduta a Gucci, Francese) Loro Piana (Francia) Pernigotti (Turchia) Chianti Gallo Nero Docg (Cina) Pomellato (Francia) Scotti Oro (Spagna per il 25%)

 

  By: Moderatore on Lunedì 11 Novembre 2013 22:40

^"Ecco come Giannino vuole Fare concorrenza a Boldrin"#http://www.formiche.net/2013/11/11/giannino-boldrin-fare/^ ^"Passera scalpita. Vuole fare il politico di professione"#http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ali-mort-a-oscar-giannino-non-bastato-il-declino-di-fare-tra-master-finti-66296.htm^ ...Passera scalpita. Non è un mistero che l'ex ministro volesse una nuova vita politica. E ora, dopo essersi guardato tanto intorno, punta a Fare per fermare il declino, orfano di Giannino. I contatti con Michele Boldrin, economista alla guida del movimento, sono frequenti: e la dimostrazione di un dialogo aperto tra i due si è avuta con la partecipazione di Passera alla conferenza stampa per presentare il nuovo contenitore In cammino per cambiare, n ---------------------- da: Michele Boldrin ....il giorno 24 ottobre abbiamo compiuto un piccolo ma fondamentale passo verso la costruzione di quel soggetto politico così indispensabile alla rinascita del nostro paese e che è la nostra ragione d’essere. Assieme a PLI, Liberali italiani, Partito federalista europeo, Progett’azione e Uniti verso nord, abbiamo sottoscritto un ^manifesto programmatico (link al documento#http://www.incamminopercambiare.it/content/il-manifesto^) che, come è stato rilevato anche dai media, contiene molto dei 10 punti di Fare ma anche i contributi rilevanti degli altri firmatari. L'abbiamo presentato alla stampa presso la Camera dei Deputati raccogliendo l'interesse anche di altre forze politiche e di svariate personalità. ...nei giorni scorsi i seguenti dirigenti nazionali: Silvia Enrico, Luca Ludovico, Enrico Martial e Gianbattista Rosa hanno rassegnato le loro dimissioni dalla carica alla quale erano stati eletti. Ad essi si sono aggiunti alcuni dirigenti regionali. Tutti hanno motivato la scelta con la loro opposizione alla linea politica attuale ed alla sua attuazione. Altri, come il dirigente nazionale Diego Menegon, si sono dimessi per motivazioni diverse, e di tutte abbiamo preso atto. La DN, conformemente a quanto previsto dallo Statuto, ha accettato le loro dimissioni provvedendo alla sostituzione di ognuna delle persone prima indicate attraverso il primo dei non eletti dalle liste congressuali e, sempre a norma di Statuto, ha provveduto a nominare a Coordinatore il decano delle direzioni regionali in questione. Diamo il benvenuto ai nuovi eletti che auspichiamo vogliano operare per il bene del movimento, contribuendo in modo attivo e positivo allo sviluppo della nostra iniziativa politica ed all’operatività degli organismi in cui verranno chiamati ad operare, mettendo il loro impegno a disposizione del movimento e del nostro obiettivo di riforma e ripresa del paese. Impegno che, purtroppo, non sempre è stato messo adeguatamente in campo dai dimissionari. Infatti, la loro iniziativa, palesemente coordinata e concordata, era facilmente prevedibile e purtroppo attesa dagli altri 20 componenti della Direzione Nazionale e dagli altri Coordinatori regionali. Essa nasce da lontano e viene oggi attuata da alcuni dirigenti che, nonostante quanto approvato a larghissima maggioranza prima al congresso di Bologna e confermato poi a Perugia, hanno regolarmente rallentato la vita del movimento senza apportare quel contributo operativo positivo, così importante in questa delicata fase iniziale, che fosse efficace allo sviluppo da tutti auspicato. Questo sia a livello nazionale che nelle regioni dove essi operavano. Da parte nostra ribadiamo la fedeltà all'impegno preso, sin dal Manifesto del luglio 2012, e di continuare ad impegnarci per "costruire quel soggetto politico che 151 anni di storia unitaria ci hanno sinora negato e di cui abbiamo urgente bisogno". Michele Boldrin Coordinatore Nazionale Fare per Fermare il declino Subentrano: Direzione Nazionale: Claudio Bottos Fabiana Gardini Alberto Longo Cristian Brandini Alberto Saravalle Regione Puglia: Dario Danese Francesco Chiarappa Regione Lombardia: Federico Pozzoli

 

  By: GZ on Lunedì 11 Novembre 2013 22:38

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  By: GZ on Lunedì 11 Novembre 2013 22:37

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  By: DOTT JOSE on Sabato 26 Ottobre 2013 18:44

Ma aveve gia' previsto tutto l' unico vero economista che sia mai esistito Marx "il debito pubblico diventa una delle leve più energiche dell'accumulazione originaria: come con un colpo di bacchetta magica, esso conferisce al denaro, che è improduttivo, la facoltà di procreare, e così lo trasforma in capitale, senza che il denaro abbia bisogno di assoggettarsi alla fatica e al rischio inseparabili dall'investimento industriale e anche da quello usurario. In realtà i creditori dello Stato non danno niente, poiché la somma prestata viene trasformata in obbligazioni facilmente trasferibili, che in loro mano continuano a funzionare proprio come se fossero tanto denaro in contanti. http://www.pmli.it/ricchisfondati.htm

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: lutrom on Sabato 26 Ottobre 2013 15:49

[...] da quando Obama è stato eletto il 100% dell'incremento del PIL è andato al 2% circa della popolazione e la ricchezza del top 5% è salita di circa 8mila miliardi mentre il restante 95% non ha avuto niente [...] ----------------------- Eppure l'Italia (A COMINCIARE DA QUESTO FORUM!!!!) è piena di asini che ragliano le magnifiche doti e capacità del somaro abbronzato, che sarebbe un uomo di sinistra VERA (sì, ma per metterlo nel cul. alla povera gente, cominciando però dalla natica sinistra, appunto...). I dati che cita Zibordi sono INCONTESTABILI, perché sono numeri e non opinioni, eppure molti fanno finta di non vederli, di non capirli, ed anzi vanno ragliando il contrario (dando ragione al sottoscritto quando dice che è pieno di gente per i quali 2 più 2 fa cinque, ed anzi difendono con forza questo assurdo matematico!!!!!).

Qualcosa si sta muovendo anche nell'establishment, - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 26 Ottobre 2013 05:01

Qualcosa si sta muovendo anche nell'establishment, alla fine non tutti vogliono andare a vivere all'estero o sono miliardari e quasi tutti hanno figli e nipoti. Hai ora che Passera cerca di mettere assieme quelli di Giannino/Fermare il Declino e altri centristi-liberali, il centro di Monti si spappola, Grillo sta tornando a salire nei sondaggi ee il Correre della Sera spara sul governo Letta usando i suoi economisti, Giavazzi & Allesina: ^"Lasciate spazio a chi sa fare"#http://www.corriere.it/editoriali/13_ottobre_24/lasciate-spazio-chi-sa-fare-editoriale-alesina-giavazzi-d09722f2-3c75-11e3-b96f-84c91179c77b.shtml^ Questo smantellamento dell'Italia condotta da Monti, Letta, Fassina e Alfano sotto la guida della Troika conviene veramente solo a poca gente in Italia perchè è una distruzione e basta. La manipolazione dei mercati con cui hanno fatto resuscitare il BTP e la borsa dopo la cacciata di Berlusconi non può funzionare a differenza della manipolazione dei mercati operata in America e UK. In Spagna, Italia e anche Francia la manipolazione dei mercati non avviene aumentando il credito, quello immobiliare e al consumo e per le imprese come nei paesi di lingua inglese. a New York e Londra si traduce in un aumento tremendo della disuguaglianza sociale (da quando Obama è stato eletto il 100% dell'incremento del PIL è andato al 2% circa della popolazione e la ricchezza del top 5% è salita di circa 8mila miliardi mentre il restante 95% non ha avuto niente). Ma l'economia non implode, sta assieme, cresce poco ma cresce perchè in sostanza svalutano il dollaro e creano un poco di inflazione e pompano il credito/debito senza vergogna. La manipolazione di Draghi e soci si traduce invece in : i) un aumento del cambio dell'euro ii) una caduta dell'inflazione a zero iii) mentre il credito si riduce e iv) i deficit pubblici si riducono. Questo è un mix letale per un economia che è più imdebitata di cinque anni fa sia come famiglie, che come imprese che come stato. La Spagna è stata portata ad esempio dalla Troika perchè stava ridiventando "competitiva" cioè esportava di più e la sua borsa è rimbalzata di un ridicolo +90%, ma l'ultimo dato di produzione mensile che era atteso a +5% è uscito a -5% tre giorni fa e da allora l'Ibex perde (e si schianterà di nuovo). Le aziende spagnole sono ora le più indebitate del pianeta e molto più di cinque anni fa, il debito totale spagnolo è sul 400% del PIL, di cui il 300% sono famiglie ed imprese. E' appena uscito ^un report di Citi che chiama una nuova crisi per il sud-europa#http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100025913/citi-forecasts-greek-devastation-unstoppable-debt-spirals-in-italy-and-portugal/^ inclusa la Francia. Anche se non capiscono molto di economia persino i vari Giavazzi, Allesina, Passera se ne stanno rendendo conto. Sta arrivando qualcosa...abbiamo raggiunto il limite della manipolazione...la follia dell'Euro, dell'Austerità e della Deflazione ha le settimane contate. (Giavazzi & Allesina: ^"Lasciate spazio a chi sa fare"#http://www.corriere.it/editoriali/13_ottobre_24/lasciate-spazio-chi-sa-fare-editoriale-alesina-giavazzi-d09722f2-3c75-11e3-b96f-84c91179c77b.shtml^) Guarda cosa fanno le banche, più comprano BTP e meno prestano. In USA accade il contrario, le banche NON comprano titoli di stato, li compra la FED e prestano di nuovo a manetta... Non è che debbano leggere Mosler o Keynes, basta leggere il Financial Times su quello che accade oltre la Manica...

 

  By: Bullfin on Lunedì 07 Ottobre 2013 02:24

Umm effettivamente ho sbagliato. Sto facendo una cosa al pc e passo tra il lavoro al pc a Cobraf. Il post di Bagnai è questo http://goofynomics.blogspot.it/2012/04/e-la-dinamica-del-debito.html. qui parla di un caso di scuola. Ho postato senza pensarci. Comunque non mi piace per niente il suo tono. Nel mio post non ho usato termini negativi verso di lei, non saro’ stato ossequioso, non l’ho chiamata Dott come il solito ma non l’ho ridicolizzata come ha fatto con me. Ora per replicare delta Y è la variazione del prodotto nazionale dal periodo t a t+1(Y è usato nei libri di economia con tale dicitura). Il resto cioè alfa piu’ beta per delta F piu’ epsilon è una banale retta di regressione lineare, ove la variabile dipendente è Y la indipendente è F. alfa è l’intercetta della retta lineare mentre Beta è il coefficiente angolare (ovvero la variazione al margine di un delta F). epsilon è presumibilmente l’errore. Ora dati i dati di Y e F si stimano i due coefficienti alfa e Beta. Essendo beta minore di zero l’associazione tra Y e F è negativa. Usiamo il metodo dei minimi quadrati per stimare i coefficienti. E infatti appare L’indice di determinazione lineare R quadro e il Least Square è appunto il metodo dei minimi quadrati. Va bene??? Superato l'esamino. d'altronde sapendo lo strumento statistico basta solo capire Y e F che variabili sono. Potrebbero essere qualsiasi variabile di cui una è dipendente dell'altra. Tante belle cose.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Moderatore on Lunedì 07 Ottobre 2013 00:34

1) sul blog di Bagnai non è come questo forum dove puoi scrivere e vedi apparire quello che hai scritto. Se provi il tuo post non compare, finisce in "lista di attesa" e solo dopo che il prof. lo ha visionato può apparire. Ho provato una volta e sono stato censurato, su un commento puramente tecnico senza niente di particolare per cui ci ho messo una croce sopra. Il blog di Bagnai non ammette critiche, a differenza di questo dove scrivi quello che ti gira sempre e comunque e Bagnai non dibatte con nessuno salvo i suoi fedeli masochisti del suo blog che amano essere fustigati dal prof. 2) se vuoi sapere quali siano le stime del moltiplicatore fiscale ti leggi lo studio di Olivier Blanchard uscito a gennaio che lo calcola per 28 paesi, è un tantino più sofisticato e completo ed è quello a cui tutti fanno riferimento ora: ^"Growth Forecast Errors and Fiscal Multipliers", Olivier Blanchard and Daniel Leigh#http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2013/wp1301.pdf^ IMF working papers Dal tono del post però dubito parecchio che tu sappia leggerlo, vedi quel "Beta" = -1.03 ? Ho paura che per te sia un problema. Il punto è che i moltiplicatori fiscali sono sistematicamente più ampi di quelli di spesa, come si vede da Blanchard qui sotto -1,5 contro 0,8

 

  By: Bullfin on Domenica 06 Ottobre 2013 21:52

b) sono comunque pochi soldi, specie se metà va in spesa pubblica e la stima che 1 miliardo deficit ne crei 2 o anche 3 di PIL non è realistica (a meno che non vadano tutti in riduzioni di tasse) Non è vero. Bagnai ha stimato un moltiplicatore di 2,5, vada sul blog e contesti quello che scrive se vi riesce. La lettura era del 2012, non mi chieda il mese ma mi pare nel primo semestre.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Acmen on Domenica 06 Ottobre 2013 21:31

L'unica cosa che può funzionare oggi qui è : 1) RIDURRE LE TASSE E SOLO RIDURRE LE TASSE di 150 miliardi e 2) eliminare i BTP, il loro costo di 85 miliardi l'anno e il ricatto "del mercato" ------------------------------------- Ottimo Post e analisi condivisibile, aggiungo bisognerebbe sfruttare la congiuntura favorevole dell' avanzo primario che abbiamo e che ci evita per il momento il Commissariamento io metterei questo terzo punto in Spendig Review 3° Chiudere i 25000 enti Inutili finanziati dallo Stato che porterebbero un risparmio di 10 Miliardi annui e licenziare gli adetti i quali con tasse più basse potrebbero aprire partite iva come ha fatto Cameron in G.B. licenziando 65.000 adetti nella Pubblica Amministrazione

Realfonzo, DeMagistris, lo spreco e le tasse - GZ  

  By: GZ on Domenica 06 Ottobre 2013 16:32

Riccardo Realfonzo è un economista serio, ^per quello che scrive#http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/17/se-dicessi-che-sui-vincoli-europei-ha-ragione-berlusconi/628853/^ e perchè ha provato due volte a fare l'assessore al Bilancio al comune di Napoli con la Jervolino (che lo ha definito un "Robin Hood") e poi con DeMagistris, a cui aveva scritto il programma economico e organizzato la campagna elettorale. Entrambe le volte Realfonzo si è dovuto dimettere, vedi sotto il riassunto che fa dell'esperienza di DeMagistris, (^ora in libro anche; "Robin Hood a Palazzo San Giacomo"#http://www.riccardorealfonzo.it/2010/11/robin-hood-palazzo-san-giacomo-il-libro.html^) il tipo di racconto che quando in Germania se lo traducono poi giurano con il sangue che non avranno mai in comune un budget o degli eurobonds con l'Italia. DeMagistris lo ha persino querelato ^chiedendo un milione di euro di danni per un intervista che Realfonzo ha dato descrivendo la sua giunta#http://www.fanpage.it/napoli-de-magistris-querela-l-ex-assessore-realfonzo-per-1-milione-di-euro/^ (ha imparato da DiPietro che si è comprato diverse case con i ricavati delle querele per diffamazione) Se guardi le notizie dal nord, tipo ^Trentino che sussidia#http://cobraf.com/forum/topic.php?topic_id=6194&reply_id=123536193#123536193^ gli immigrati fino a 2mila euro al mese al sud con il tremendo racconto di Napoli di Realfonzo (qui un video ^"Riccardo Realfonzo: "de Magistris molto populismo..."#http://www.youtube.com/watch?v=IAGzRZO9zzQ^), se leggi troppe di queste cose finisci a tifare per la Germania, la BCE, il Fondo Monetario, il rigore, l'austerità e chiunque dica di voler mettere un freno alla spesa. L'idea che da fuori Italia ora ci sia chi limita di forza e per legge lo spendere dei politici italiani in qualsiasi modo diventa un istinto viscerale ed è comprensibile. Ma per ora lo spreco di denaro pubblico e clientelare va prese come un dato "strutturale" e bisogna solo limitarlo e circoscriverlo. Come ? Realfonzo ha promosso una ^lettera firmata da 300 economisti contro l'austerità pubblicata dal Financial Times#http://www.riccardorealfonzo.it/2013/10/il-dibattito-del-foglio-sul-monito.html^ il giorno dell'elezione della Merkel e anche se scrive cose sensate, il loro approccio "keynesiano-krugman non funziona. Non funziona neanche come comunicazione che suona debole, una soluzione di compromesso e che è già stata provata. Almeno chi punta tutto sull'uscita dall'Euro vuole fare qualcosa di radicale e apre la strada a riprendere controllo della Banca Centrale. Spieghiamo meglio sotto, ma leggi qui prima il buon Realfonzo, qui sul Sole24 (...bisogna utilizzare l’avanzo primario (l’eccedenza delle entrate fiscali sulla spesa, esclusi gli interessi sul debito), sfondando il vincolo europeo del deficit al 3%. ... Quanti sostenevano che i moltiplicatori della politica fiscale – che appunto misurano l’impatto dei tagli e delle tasse sulla produzione nazionale – fossero trascurabili (o addirittura negativi, secondo la favoletta per cui l’austerità favorirebbe la crescita) sono stati sbugiardati nella maniera più plateale. Come ha scritto Krugman, mai nel ring della storia del pensiero economico un match teorico si era chiuso con un ko così netto. I keynesiani, favorevoli alle politiche anticicliche di stimolo della domanda, hanno messo al tappeto i falchi della austerità. Insomma, oggi vi è una clamorosa contraddizione tra la condizione in cui siamo, per molti aspetti peggiore di quella del ’29, e l’idea di proseguire con tagli della spesa pubblica (che, si badi bene, è già a livelli inferiori della media europea, considerando anche la spesa per interessi) e aumenti delle tasse. L’azzeramento dell’avanzo primario, costruito con le politiche di lacrime e sangue, vale oltre 35 miliardi di euro e avrebbe un effetto benefico rilevante per l’economia italiana. Quanto benefico? Ebbene, utilizzando l’intervallo stimato da Olivier Blanchard – l’illustre quanto moderato capo economista del Fondo Monetaria Internazionale – ^l’effetto espansivo sul Pil italiano sarebbe, nel giro di 9-15 mesi, variabile tra i 34 e i 62 miliardi di euro, cioè tra i 2 e i 4 punti di Pil, con un valore medio superiore ai 45 miliardi di euro#http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/17/se-dicessi-che-sui-vincoli-europei-ha-ragione-berlusconi/628853^. Ma quest’ultima sarebbe una stima davvero molto prudente, se è vero che un ulteriore recente studio dello stesso Fondo Monetario Internazionale considera che il moltiplicatore della spesa in Italia, in una condizione recessiva come quella in cui siamo, dovrebbe assumere molto più probabilmente un valore intorno al massimo dell’intervallo proposto... ===== Questo è corretto sostanzialmente, ma non funziona. Perchè: a) pensa in larga parte (Krugman, Krugman...il fanatico della spesa pubblica...) ad aumentare la spesa pubblica. In cosa si tradurrebbe quindi ? i 35 miliardi di avanzo di cui parlano per loro probabilmente vanno in 20 mld per spesa pubblica varia e 15 mld di meno tasse, massimo forse 20. b) sono comunque pochi soldi, specie se metà va in spesa pubblica e la stima che 1 miliardo deficit ne crei 2 o anche 3 di PIL non è realistica (a meno che non vadano tutti in riduzioni di tasse) c) è timido e debole perchè non menziona neanche la questione dell'Euro, della Banca Centrale che non controlli più, il costo dei BTP di 85 mld che se sfondi il 3% di deficit te lo portano a 100 miliardi, il mercato finanziario che ti attacca. Lascia fuori tutto il problema del debito totale, privato e pubblico, che è sopra il 300% del PIL e si mangia il 17% circa del PIL L'unica cosa che può funzionare oggi qui è : 1) RIDURRE LE TASSE E SOLO RIDURRE LE TASSE di 150 miliardi e 2) eliminare i BTP, il loro costo di 85 miliardi l'anno e il ricatto "del mercato" Devi ridurre le tasse non di 15-20 miliardi e poi vedere se l'economia riprende come scrivono i 300 economisti "keynesiani". Il PIL dell'Italia è di 1580 mld e le tasse sono quasi 800 miliardi. Devi tagliare di 200 miliardi su due tre anni, qualcosa di massiccio e mai visto, ridurre della metà o abolire l'IVA. Qui al massimo parlano di contentini, ridare 100 euro in busta paga all'anno come dice Yoram Gutgeld di McKinsey che è il consigliere economico di Renzi. Devi invece andare con il buldozer, rimettere nelle buste paga 2.000 euro all'anno e dimezzare Irap e Tares (alla solita domanda: "dove trovi i soldi" è risposto qui e nelle altre ^200 pagine di dati, grafici, tabelle e citazioni#http://cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/26_PDF.pdf ora online^) In questo modo togli indirettamente 150 o 200 miliardi dal controllo dei vari DeMagistris. Perchè quando poi l'economia riprende alla grande grazie al mega taglio di tasse ovviamente devi ad un certo punto frenarla. E però si parte da una situazione in cui la spesa è sui 800 miliardi e le tasse sono scese a 650 miliardi. Se vuoi aumentare di nuovo le tasse incontri più resistenza allora, perchè la gente avrà avuto l'esperienza, per la prima volta nella storia, di ricevere indietro una quantità di soldi rilevante e ha visto anche il beneficio sull'economia. E la spesa pubblica grazie al martellamento di Grillo o Stella e tanti altri ha comunque una reputazione di spreco. Se punti tutto su una massiccia riduzione di tasse e rimetti in moto l'economia anche tagliare spese pubbliche clientelari e di spreso è un poco più agevole perchè tutti stanno meglio. Tagliare quando si è sul fondo e la disoccupazione sale sempre è più duro E in più devi neutralizzare e poi eliminare i BTP e il ricatto del mercato finanziario (e mettere in programma di rompere i trattati dell'euro e della BCE). Questi sono della "sinistra vera", quella keynesiana DOC e hanno paura di parlare della grande finanza e delle banche... ---- Luigi de Magistris artefice dei suoi mali di Riccardo Realfonzo | 24 luglio 2013, il Fatto Quotidiano Piovono avvisi di garanzia sul sindaco di Napoli e i suoi collaboratori, a soli due anni dall’insediamento della Giunta. La vicenda dell’America’s Cup – per cui de Magistris è indagato con il presidente della Regione Campania Caldoro e l’ex presidente della Provincia Cesaro, per avere affidato l’evento a una società mista, senza una gara per individuare il socio privato – è solo l’ultimo degli interventi della Procura partenopea. Intanto, per l’America’s Cup sono indagati, per gli appalti distribuiti, anche il Capo di Gabinetto Attilio Auricchio e il fratello del sindaco, Claudio. Poi c’è l’indagine che riguarda il consigliere di de Magistris, il vicesindaco Tommaso Sodano, su cui pende una ipotesi di reato per una consulenza andata a una studiosa ritenuta a lui vicina, senza bando pubblico. Per di più, uno dei tre assessori superstiti ai tanti rimpasti di de Magistris (la Tommasielli dell’Idv) è sospettata di avere brigato per cancellare alcune multe stradali elevate a suoi parenti. Infine, c’è l’inchiesta sulle buche stradali in cui è indagato lo stesso de Magistris. E i giornali riferiscono di numerose altre indagini in corso. Precisato che occorre guardare alle vicende giudiziarie con solido garantismo, il moltiplicarsi delle inchieste pone interrogativi di carattere politico. Come mai tutte queste indagini su de Magistris, la cui “luna di miele” con l’elettorato partenopeo di fatto non è mai iniziata? Si tratta davvero di un qualche complotto di poteri occulti e magistratura tesa a fermare un sindaco rivoluzionario che sta scardinando vecchi assetti di potere? La mia esperienza con de Magistris – come organizzatore della sua campagna elettorale e ispiratore del programma di governo, poi per un anno assessore al bilancio del Comune – mi permette di rispondere con cognizione dei fatti a questi interrogativi. La tesi di un complotto – azzardata da qualche adepto del sindaco e da qualche inavvertito commentatore – fa semplicemente sorridere. Se non altro perché gli assetti di potere a Napoli sono sempre gli stessi, con in più una crisi devastante aggravata da un Comune in sostanziale dissesto finanziario. I propositi bellicosi della campagna elettorale – rivoltare Napoli come un calzino, cancellare i sistemi clientelari (che proprio io avevo minuziosamente descritto nel libro “Robin Hood a Palazzo San Giacomo”), rispondere alle richieste dei cittadini con una stagione di buona amministrazione all’insegna della trasparenza e della legalità – sono stati tutti rapidamente accantonati. La nuova amministrazione, come ho già avuto modo di argomentare sul Fatto, non ha affrontato nessuno dei problemi veri della città, limitandosi a organizzare un po’ di eventi sportivi e chiudere qualche strada al traffico. E allora perché un percorso così accidentato per il neo-sindaco? La verità è che Luigi de Magistris ha dato vita a una esperienza amministrativa del tutto inadeguata al governo di una grande e complessa città come Napoli. La sua azione, infatti, è stata finalizzata pressoché esclusivamente alla visibilità mediatica e a una rapida scalata politica nazionale, penosamente naufragata con il risultato elettorale di Rivoluzione Civile. Il tutto con uno stile amministrativo all’insegna del pressappochismo, della mancanza di conoscenza dei procedimenti amministrativi e – non ultimo – del sistematico allontanamento di ogni spirito libero e orientato al solo interesse pubblico. È così che una esperienza politica nata col proposito di fare del Comune una “casa di vetro”, “scassando” i poteri formali e informali che avevano portato alla disfatta dei rifiuti, è rapidamente naufragata sotto il comando autocratico del sindaco e dei suoi più stretti collaboratori, che ha trasformato le promesse di “partecipazione”, “collegialità”, “trasparenza” in parole vuote. La strada che la giunta de Magistris stava intraprendendo fu chiara già nelle prime settimane successive all’insediamento della Giunta, nell’estate del 2011. Pino Narducci, ex assessore alla legalità, ed io tentammo in tutti i modi di porre un argine a questa deriva e fare comprendere al sindaco gli errori in cui, mal consigliato, cadeva. In alcuni casi, riuscimmo faticosamente a correggere alcuni provvedimenti discutibili sotto il profilo amministrativo e/o dell’opportunità politica (come nel caso della transazione con l’immobiliarista Romeo o nella emanazione di una delibera che facesse piena luce sul buco di bilancio). In altri casi, i nostri rilievi furono obliterati. Le cronache locali hanno illustrato, ad esempio, i conflitti che ci furono a seguito delle centinaia di assunzioni volute dal vicesindaco presso la società che si occupa della raccolta dei rifiuti. Il risultato fu che, in un crescendo di polemiche, circa un anno fa, Narducci fu costretto alle dimissioni ed io fui estromesso dal sindaco. Il sindaco porta dunque grande responsabilità politica per i guai della sua giunta. Certo, la debolezza del tessuto sociale cittadino e degli stessi partiti politici, di destra e di sinistra, ha fatto il resto. Un centrodestra imbarazzante, un Pd che non ha ancora trovato le energie per svoltare rispetto alle eredità del passato, le organizzazioni sindacali sempre più sfilacciate e ingessate dalla crisi, hanno lasciato campo libero alle scorrerie dell’armata de Magistris, lasciando alla sola magistratura l’unica forma di “controllo sociale” sulle improvvisate iniziative del sindaco. Ma oggi nessuno – neppure chi ha potuto prevedere una simile involuzione della vicenda de Magistris – può gioire degli interventi della magistratura sul governo cittadino. Infatti, una buona e forte politica resta l’unica strada di rilancio possibile per Napoli. E allora non rimane che guardare al rinnovato senso civico che si concretizza nelle tante manifestazioni spontanee di protesta di questi giorni o alla opposizione dei giovani consiglieri di Ricostruzione Democratica, inizialmente sostenitori di de Magistris. Da queste esperienze i napoletani dovranno necessariamente ripartire quando questa ennesima sfortunata pagina amministrativa sarà chiusa.

 

  By: Moderatore on Domenica 06 Ottobre 2013 15:23

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  By: alberta on Lunedì 29 Aprile 2013 20:15

a) reddito minimo per famiglie indigenti circa 15. ______________________________ Questa è una follia che NON ci possiamo permettere, è assistenzialismo allo stato puro, foriero di ogni sorta di abusi, corruzione e stimolo al lavoro nero. Solo le risorse necessarie alle verifiche degli aventi diritto, finirebbero per raddoppiare questa cifra, al Sud avremmo il 50% dell famiglie che ne potrebbero godere, immagino già il boom delle separazioni legali di comodo....., 900 Euro al mese garantiti....una pacchia per gli sfaccendati..... e per chi lavora, uno scenario realmente apocalittico. Questo si che farebbe crollare il gettito fiscale, altro che lotta all' evasione ed all' emersione del nero, questo è incitazione ad evadere......

 

  By: Gano* on Lunedì 29 Aprile 2013 19:57

A Francoforte (sede della BCE) mettono in moto le rotative e di notte mandano a Roma camion blindati carichi di euro scortati dai carri armati. Non l' hai vista quella colonna corazzata l' altra notte sull' A1?