By: Giovanni-bg on Mercoledì 13 Luglio 2011 18:49
Gentile Hobi,
sono perfettmente d'accordo con quanto Lei dice è chiaro il gioco euro/$ funziona come ha ben descritto.
Ma io stavo dicendo un'altra cosa.
Abbiamo un Germania con una crescita record tra i Big mondiali del vecchio mondo.
Abbiamo un dax che non riflette questa crescita record almeno intermini relativi agli altri indici europei.
Abbiamo un euro che potrebbe avere una prospettiva di svalutazione come Lei giustamente dice (chimamolo un potenziale di svalutazione) per diverse ragioni (QE europeo, probli dei PIIGS ecc.) il che potrebbe favorire ancora di più le aziende tedesche che (dati di crescita alla mano) hanno costruito i loro fatturati degli ultimi anni sull'export.
Quello che voglio dire è che c'è chiaramente (secondo me) una divergenza di indicatori.
Come la spieghiamo?
O ammettiamo che il mercato è folle oppure se diciamo che il mercato ha ragione vuol dire che quei dati di crescita non sono così luminoisi come sembra e che qualcuno ha info ben più precise su come va realmente la locomotiva tedesca.
Germania +3,2%,
Italia 1%
dax 1 anno +15,9%
FTSEMib a 1 anno -11,2%
Siamo d'accordo che la Germania è più forte ma del 320%?
Per me con un PIL +3,2% il dax a un anno doveva esser almeno al +40% / +50% ma a stare scarsi.
Dettaglio
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(Teleborsa) - Roma, 12 lug - La Germania continua a vantare una crescita brillante, confermandosi l'economia più florida dell'Eurozona, grazie all'ottimo andamento dell'export. Lo conferma il Fondo Monetario Internazionale, che ha confermato le previsioni di crescita del PIL tedesco al 3,2% quest'anno ed al 2% il prossimo.
Il Fondo sottolinea però che le prospettive di crescita di lungo termine restano modeste, pari all'1,25% l'anno, perché fortemente dipendenti dalle esportazioni.
Per superare questa limitazione, la Germania dovrebbe cogliere l'opportunità di portare avanti le riforme strutturali - sottolinea il FMI - per ampliare le prospettive di crescita di lungo periodo ed affermarsi, indiscutibilmente, come locomotiva europea.
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L'Italia potrà contare su "una modesta ripresa trainata dalle esportazioni", che porterà nel 2011 ad una crescita del Pil dell'1%, "crescita limitata da ostacoli strutturali a lungo termine