L’articolo di risposta al nostro articolo "L’economia ferma e il dubbio sui decessi in Italia" che il Sole24ore ha pubblicato di Marina Davoli e Paola Michelozzi concorda con la censura espressa nei confronti del nostro pezzo da parte del Comitato di Redazione
L'indigazione del comitato di redazione è centrata sulla frase:
“non è la mortalità eccessiva a livello nazionale che giustifica il blocco della vita e dei diritti degli italiani”.
Questa è una tesi espressa, senza incontrare mozioni di censura, ad esempio sulla stampa inglese da Lord Sutton, magistrato della Corte Suprema inglese e importante storico (“ è una situazione così grave per cui valga la pena di mettere agli arresti domicilari l’intera popolazione, distruggere attività economiche che sono occorsi anni per costruire, caricare le prossime generazioni di debiti, depressione, stress, infarti e infliggere una situazione intollerabile a milioni di persone che quando sono contagiati ne soffrono poco o niente ?”)
Come valutare la gravità della situazione sanitaria rispetto alla gravità delle conseguenze sociali, economiche e umane della strategia di “Lockdown stile Wuhan” con cui in Italia la si fronteggia ? Occorre scegliere dei dati e abbiamo citato come riferimento nell'articolo sul Sole i 232 mila decessi di media negli ultimi quattro anni tra gennaio e aprile chiedendoci se e di quanto quest’anno li sia superati. Nel loro articolo Marina Davoli e Paola Michelozzi si appigliano al fatto che non funzionava un link, guardandosi bene però dal contestare il dato che è ben noto ai demografi. In Italia i decessi annuali variano tra 630 e 650mila e nel periodo invernale hanno un oscillazione che può essere anche di 20 o 25 mila in più o in meno. Se si prende come riferimento il periodo gennaio-aprile ottieni una cifra intorno a 230 mila decessi
La questione è se quest’anno siano veramente molti di più come tutti immaginano sentendo sempre parlare di 26 mila decessi da Coronavirus e poi anche di altri decessi non rilevati. In Francia questo confronto che nol proponiamo è stato presentato dal prof. Didier Raoult dell’Istituto di malattie infettive di Marsiglia Raoult sostiene anche lui la tesi che, dal punto di vista della mortalità cumulativa a livello nazionale, quest’anno non c’è una situazione eccezionale, perchè in Francia nel periodo invernale, quindi dicembre-marzo, il totale dei decessi di questa stagione “con Coronavirus” era 216mila contro 218mila, 224mila e 223mila negli anni precedenti
Questo è esattamente il tipo di confronto di dati che abbiamo proposto per l'Italia Potrebbe essere interessante per i nostri giornalisti indignati e dottoresse del centro di epidemilogia che non tollerano link non funzionanti discutere di questa tesi di Didier Raoul visto che è l’epidemiologo con un indice Hirsch massimo al mondo di 175, in base al numero di citazioni di pubblicazioni scientifiche. Tanto per fare un confronto Roberto Burioni ha un indice Hirsch di 32
In Italia però non è così facile mostrare questo semplice confronto tra i morti l'anno scorso e quelli quest'anno e si devono fare estrapolazioni per ottenere una stima del totale nazionale dei decessi per l’anno 2020 perché l’Istat, a differenza del servizio statistico di altri paesi come ad es. la Francia, non fornisce il dato nazionale se non dopo oltre quattro mesi. Finora nessuno lo ha fatto e si citano invece sempre delle percentuali di aumento della mortalità del 70 o 80%, che l’Istat ricava però solo da un campione di città del Nord tra marzo e inizio aprile. Questo campione Istat ora è stato allargato ad un numero maggiore di Comuni che rappresentano il 32% dei Comuni, ma scelti con il criterio della mortalità superiore alla norma del 20% per cui ovviamente non è rappresentativo.
La questione che poniamo è quanti siano i decessi quest’anno rispetto agli altri anni perchè quando quindi si sente che “oggi sono morte 500 persone per Coronavirus” si assume che in un anno normale sarebbero invece morte 500 persone in meno. I dati ufficiali per i morti associati al Covid-19 vengono pubblicati tutti i giorni e la sorte dell’Italia dipende da questi numeri che appaiono ogni sera al TG.
Dato che sentiamo parlare di 26 mila decessi “da Coronavirus” e molti articoli parlano di molti altri decessi per Coronavirus non rilevati, l’impressione che l’opinione pubblica riceve è che quest’anno la mortalità molto in eccesso del normale, quindi di almeno 26 mila morti in più o forse anche 40 mila morti in più (se fosse vero che molti non sono rilevati)
Come però anche le autrici dell’articolo riconoscono, “il decremento invernale, prima dell'epidemia, e l'incremento dei mesi di marzo e aprile, in qualche misura si sono compensati.” per cui il saldo da inizio anno a livello nazionale dovrebbe essere inferiore a quello dei 25 mila morti attribuiti al Covid.
Occorre tenere presente che la mortalità nella stagione invernale oscilla tra 8 e 26 mila decessi da un anno all’altro come documentato ad esempio nello studio di W. Ricciardi ed altri (“Investigating the impact of influenza on excess mortality in all ages in Italy during recent seasons (2013/14–2016/17 seasons)”, dicembre 2019) https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1201971219303285. Nei mesi invernali si verificano oscillazioni di 20 mila decessi da un anno altro anche in un singolo mese, dovuti quasi tutti a polmoniti e la media dei morti da polmonite è di 18mila l’anno
Da una parte allora hai notizie per le quali la mortalità da coronavirus sarebbe più alta perchè dei morti da Covid avvenuti in casa non vengono rilevati, dall’altra hai che la mortalità stagionale quest’anno in Italia (e in tutto l’occidente in realtà) era molto più bassa della norma. Inoltre hai discussioni sull’attribuzione dei morti al Coronavirus in ospedale quando i pazienti hanno già diverse patologie concomitanti. E anche se molti non se ne rendono conto, come mostra lo studio citato sopra, la mortalità oscilla ogni anno di 20mila decessi in più o in meno a causa delle ondate di influenza che portano a polmoniti
Come capire allora quale sia la situazione reale di emergenza ? L’effetto di compensazione coi mesi precedenti a bassa mortalità citato e l’attribuzione al Covid-19 di morti per altre cause ridimensionano l’entità del totale dei decessi ?
A mio avviso puoi stimare se in Italia da inizio anno ad oggi i decessi siano in eccesso di 232 mila (la media degli ultimi 4 anni), come ha fatto Didier Raoult per la Francia
I dati di Davoli e Michelozzi su un campione di 10 città del Nord indicano 2,624 morti “in eccesso” da inizio anno al 7 aprile. Dato che fino a marzo la mortalità era più bassa della norma in tutta Italia, come loro correttamente rilevano e dato che nel centro-sud anche in marzo-aprile è variata meno del 10%, si può allora escludere dalla stima della variazione a livello nazionale dei morti eccessivi il Centro Sud e concentrarsi sul Nord. Quindi dovrebbe essere sufficiente estrapolare dalle 10 città maggiori del Nord campionate in cui hai 2,264 morti “eccessivi” da inizio anno il totale del Norditalia
Se si fanno assunzioni in base alla % di popolazione del Nord campionata e quella restante e alla mortalità relativa delle varie province su base storica, si può stimare il totale del Nord pari a 6 volte la cifra indicata Davoli e Michelozzi di 2,264 e quindi intorno a 13 mila morti “in eccesso” da inizio anno. (Abbiamo visto una stima di 19 mila calcolata in modo diverso da parte di chi aveva letto la discussione e corrisposto con noi e siamo interessati a vedere chi arrivi a risultati diversi per questa estrapolazione)
Andrebbe questo stimato cosa succeda nei restanti 23 giorni di aprile se si usano i dati delle autrici che si fermano al 7 aprile, ma dato il calo dei ricoveri in terapia intensiva, ora sui 2,100 in tutta Italia, può essere che l’effetto di mortalità “eccessiva” (rispetto alla media storica) sia ormai minimo. Quindi avresti una stima di circa 13 o forse 14 mila morti in eccesso a livello nazionale da gennaio ad aprile, rispetto ad un dato medio degli ultimi quattro anni di 232 mila morti, cioè un +7% circa in Italia quest’anno. Se poi nel resto dell’anno non si verifica un altra ondata di polmoniti di questo genere, rispetto alla media dei 640-650 mila decessi annuali l’incremento sarebbe inferiore al 3%.
In sintesi, sulla base stessa dei dati Michelozzi e Davoli, hai un effetto stimabile intorno a 13-14 mila morti “in eccesso” che è un incremento del 7% circa su base stagionale (4 mesi) e di meno del 3% su base annuale in Italia
L’effetto di compensazione tra i primi mesi a bassa mortalità e poi il picco di marzo e l’effetto dell’attribuzione al Covid di decessi con altre patologie concomitanti possono spiegare questo impatto limitato sulla mortalità complessiva in Italia.
Ovviamente si può obiettare che è stato il “lockdown” stile Wuhan adottato in Italia dall’11 marzo a ridurre la mortalità e senza questo i morti avrebbero potuto essere decine di migliaia in più.
Va allora ricordato innanzitutto che in media i decessi avvengono dopo circa 20 giorni dal contagio, per cui è solo da circa l’1 o 2 aprile che (in media) puoi dire che il Lockdown ha avuto effetto sulla mortalità. Dal momento che i dati di cui si parla di Michelozzi e Davoli arrivano al 7 aprile hai quindi circa 5 giorni in cui si è sentito l’effetto. Ad es in Spagna che ha un andamento del tutto simile all'Italia, si evidenziato come l'effetto del lockdown nel fare ridurre i decessi sembra secondario, il picco e il declino sono spiegati da altri fattori forse stagionali
Un altro esempio viene da uno studio pubblicato in Germania alcuni giorni fa che mostra come esaminando il tasso di riproduzione (di diffusione) del contagio l'effetto del Lockdown è stato pressochè nullo. Non ho il tempo di mettermi a fare calcoli simili che richiedono tempo per l'Italia, ma questi sono dati che indicano andamenti simili con un picco a fine marzo pressochè in tutti i paesi (ci sono altri esempi) così come in Asia il picco era stata a fine febbraio
Si può comunque argomentare che dal 1 aprile in poi però ci sarebbero stati più morti se non fossimo stati tutti chiusi in casa dall’11 marzo. Questa diventa ovviamente una discussione più complessa perchè riguarda le previsioni dei modelli epidemiologici. Le quali però finora sono state smentite in modo anche clamoroso, ad esempio per gli USA il Dott. Fauci e lo stesso Trump fino al 1 aprile parlavano di 240 mila decessi in base al modello https://www.msn.com/en-us/news/politics/trump-projects-up-to-240-000-coronavirus-deaths-in-u-s-even-with-mitigation-efforts/ar-BB11ZjHu e per ora siamo a 52mila decessi e si parla di riaprire il paese entro due settimane con alcuni stati che hanno già cominciato.
Il modello epidemiologico dell’Imperial College di Londra aveva ad esempio previsto a inizio marzo una mortalità di 2,4 milioni per gli USA senza lockdown che sembra ora ridicola se si considera poi che molti Stati USA hanno adottato un modello di chiusura “soft” che non impedisce ad esempio di uscire di casa e anche di manifestare contro il lockdown.
Una verifica l’avresti usando l’esempio del paese criticato perchè non ha chiuso nemmeno le scuole, la Svezia. Questo modello molto noto, a cui fanno riferimento i governi, indicava per la Svezia una curva dei decessi che saliva fino a giugno mentre invece ha raggiunto il massimo e declina (se prendi ad es una media a sette giorni) da inizio aprile come in Italia
E la una mortalità prevista dal modello per la Svezia senza lockdown era ridicolmente più alta di quella verificatasi. Come si vede il modello epidemiologico prevedeva 10 o 15 volte più morti su base giornaliera della realtà per la Svezia e prevedeva che il picco sarebbe stato in giugno mentre si è già verificato in marzo. Non si risce nemmeno a capire perchè questi epidemilogi vengano ancora ascoltati. In italia poi non hanno nemmeno presentato un modello epidemiologico o citato uno. Ma dove lo hanno fatto puoi notare ora come si siano rivelati completamente sballati, in modo ridicolo per qualcosa che dovrebbe avere un impostazione scientifica
In ogni caso senza lockdown in Svezia la mortalità oggi è di 217 per 1 milione e in Italia con lockdown di 430 per milione.
Se si vuole prendere poi altri dati settimanai per vederne l'andamento, si può paragonare Italia e Svezia tramite quelli di EuroMonitor della Mortalità e il risultato è che c'è un picco in marzo seguito da un declino in entrambe allo stesso modo
Questa è ovviamente una discussione molto ampia, ma un accenno a quanto si siano finora rivelati errati i modelli epidemiologici va fatto, basta pensare che in Asia ci sono circa 300 milioni di persone tra Giappone,Taiwan,Corea,Singapore,Hong Kong, Malesia ecc.. in cui non si è imposto di stare chiusi in casa e di non lavorare e la mortalità è stata di alcune migliaia di persone in totale, quindi lo 0,001% della popolazione. E anche questo effetto è praticamente cessato già da più di un mese. Il mondo è pieno di paesi in cui il virus ha fatto pochissimi morti in % della popolazione ed è già sostanzialmente passato come sono passati dopo qualche mese tutte le altre epidemie di tipo respiratorio, nel 2009, 2003, 1969, 1957. Il Lockdown, la messa in quarantena dell'intera popolazione è un anomalia nella storia dell'umanità e anche un anomalia nel mondo oggi se ci si guarda intorno
Dato allora che qui in Italia stiamo autoinfliggendo alla società e all’ economia un danno paragonabile a quello di una guerra in termini economici e sociali, bisogna a nostro avviso tenere presente che la mortalità che lo dovrebbe giustificare non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello di una guerra. Come abbiamo mostrato, anche usando gli stessi dati ufficiali, arrivi a stime di un 3% di incremento dei decessi su base annuale in Italia alla fine
Distruggere invece 200 o 300 miliardi di reddito annuale farà sicuramente soffrire milioni di persone in termini umani e anche poi sanitari nei prossimi anni.