è qui che si parlava di bonafede?
...Piuttosto che usare Zoom, tanto varrebbe allora – dove è possibile – accontentarsi di un contraddittorio scritto, difendendo se non la sacralità, almeno la serietà della giurisdizione. E invece no, perché contro ogni previsione Bonafede e Conte si prestano: hanno già introdotto l’ergastolo processuale, eliminando la prescrizione, perché dovrebbero ora fermarsi davanti ad istituti obsoleti come I Tribunali, le Aule, le Toghe? Le Camere Penali lanciano l’allarme con tutta la loro forza. Andando contro i loro interessi gli avvocati italiani preferiscono non lavorare piuttosto che vedere cancellato tutto quello in cui credono e per cui si battono ogni giorno: il giusto processo previsto dall’art.111 della Costituzione.
Qualcuno in Parlamento raccoglie fortunatamente l’allarme, ma davanti a un Governo come questo, guidato dalla sempre più inquietante figura dell’ex Avvocato del Popolo resta una forte preoccupazione anche davanti a proposte che non dovrebbero essere prese neppure sul serio. Per fortuna a reagire ci sono anche altre forze, ovvero la burocrazia che è ben consapevole della impossibilità di gestire dei processi virtuali in un paese in cui non esiste nemmeno una copia digitale del fascicolo del Tribunale e quella parte della Magistratura che ha ancora a cuore il proprio lavoro.
Forse qualcuno, ancora dotato di ragione, avrà fatto anche notare ai campioni della repressione totale che nel mondo virtuale un testimone falso lo si trova a buon mercato e che se ad un certo punto non si capisce semplicemente più nulla diventa anche difficile poter scrivere una sentenza. Ma ormai l’ultimo treno legislativo della sera è già partito, il processo da remoto al momento è legge e per escludere testimonianze e discussioni si dovrà intervenire al prossimo giro. Intanto, ognuno se la veda come puo’, tanto non è una cosa seria.
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