LECCE – Lei si chiama Clara, è di Lecce, insegna alla scuola elementare Cesare Battisti. La sua è una storia che fa riflettere e che, si spera, possa essere approfondita da chi di dovere con le dovute attenzioni. Per il bene di tutti. Mi spiego meglio. In tempi di pandemia, la corsa al vaccino è divenuta una priorità ed è anche fondamentale vaccinarsi tutti presto perché l’Italia e la sua economia possano ripartire.
Ma la corsa al vaccino deve essere una corsa sicura per tutti, senza discriminazioni tra categorie ed età. Una corsa, per la verità, iniziata un po’ maluccio se si pensa che al personale scolastico, a quello della forza pubblica e ai più giovani, è riservato il tanto discusso vaccino Astrazeneca che, oltre a fornire una minore efficacia contro il covid e alle sue varianti, è anche quello che sta creando una maggior casistica di effetti collaterali. Alcuni gravi. In qualche caso -ancora da approfondire- è sopraggiunta anche la morte.
Tanto vero che la sua somministrazione è stata sospesa in Italia già da ieri. E noi, abbiamo raggiunto Clara al telefono e l’abbiamo intervistata per capire cosa le sia successo. La voce è debole per via dei dolori e della morfina che le somministrano per calmarli, ma a Clara – donna con carattere e dal bel sorriso – non manca la grinta e il senso civico di far sentire il suo patimento per ciò che sta passando perché, dice, “ciò che è successo a me non accada anche ad altri”.
Clara, cosa è successo?
Ho fatto il vaccino in data 25 febbraio, sfortunatamente mi hanno somministrato una dose del lotto che è stato ritirato. I primi giorni ho avuto i sintomi classici: mal di testa, spossatezza, febbre. Al dodicesimo sono arrivati dei dolori forti alle gambe e a tutto il corpo, tanto che agli arti superiori avvertivo crampi e una sensazione di torpore e formicolio. Poi, per tre giorni, era come se avessi del fuoco alle gambe e nessuna posizione mi faceva stare bene, né di lato, né sdraiata. Non riuscivo e non riesco a stare in piedi.
Non trovavo pace e mi sentivo morire anche perché i dolori non passavano ma, anzi, sembravano aumentare. Così mi sono recata in ospedale al pronto soccorso, hanno constatato il mio malessere e hanno sospettato subito che il vaccino mi avesse scatenato la sindrome di Guillain Barrè, in pratica una reazione immunitaria abnorme dovuta proprio alla somministrazione del vaccino.
Dove sei ricoverata e che cure fai?
Ora sono ricoverata in rianimazione, mi somministrano la morfina e ho ancora tutti gli esami sballati, a partire dalla pressione. Sono allettata e non riesco a camminare, non riesco a deglutire e mi sento spossata, quasi paralizzata. Ho fatto già due risonanze di un’ora e mezzo e vengo monitorata 24 ore su 24.
Cosa le hanno detto i medici?
Che ci vuole tempo, non si sa quanto perché la situazione non sembra migliorare. Dopo, quando la situazione migliorerà dovrò fare riabilitazione.
Il tuo caso stato è stato segnalato alle istituzioni?
Il primario della neurologia, Dott. Barbarini, ha denunciato il mio caso. Da insegnante mi sono affidata alle istituzioni, ho fatto il vaccino per senso civico e ora mi ritrovo qui, sola e lontana dalla mia famiglia. Ho due figli piccoli che vivono a casa e non possono neanche essere accuditi dai nonni per via del covid. Grazie al cielo ho varie amiche che si prendono cura di loro, Virginia, Angela e Francesca quando mio marito è al lavoro. Non so quando tornerò a casa. Spero presto e mi sento di testimoniare tutto ciò nonostante la sofferenza che provo anche a parlare perché ciò che è accaduto a me non succeda a nessuno. L’augurio è che si faccia luce su questo vaccino.
"...quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua furono uccisi e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni..."