Il caso del 53enne di Rosignano (LV) deceduto appena dopo aver fatto la 2^ dose, ha dell’incredibile.
L’uomo era appena uscito dall’hub vaccinale quando ha accusato un malore ed è rientrato nella struttura dove poco dopo ha avuto un arresto cardiaco.
Soccorso nell’immediato si è ripreso ma nel successivo trasporto all’ospedale ha avuto un 2^ arresto che è stato fatale.
L’imputabilità al vaccino del malore ha immediatamente mobilitato i responsabili della locale ASL che hanno in breve tempo rilasciato la seguente dichiarazione:
“A una prima valutazione, visti anche i tempi ridotti tra la vaccinazione e il malore accusato e l’assenza riferita di patologie allergiche, non sembra esserci una relazione causale tra la somministrazione e il decesso”
Hai capito?
E’ successo troppo in fretta.
Per fugare ogni dubbio è stata disposta l’autopsia che, per forza di cose, stabilirà che l’uomo ha avuto un infarto, non essendoci possibilità alcuna, quand’anche fossero tracce del siero nelle vicinanze del cuore, di stabilire una correlazione certa.
Si parla dell’autopsia come se essa consentisse di estrarre dal cadavere la scatola nera con all’interno il file audio della proteina spike che confessa: “sono stata io” oppure “io non c’entro”.
E’ da segnalare anche l’involontaria ipocrisia della precisazione dell’ASL, laddove indica come fattore escludente la correlazione, l’aver accertato l’assenza (ricavata dal consenso informato sottoscritto dal de cuius) di patologie allergiche.
Come sappiamo le allergie non sono causa di controindicazione alla vaccinazione, ma se occorre usarle per provare che il tizio non ne aveva per cui il vaccino non poteva fargli male, allora va benissimo.
Vili e bugiardi, come il nostro Premier.