Comitato Ascoltami, [07/02/2022 07:16]
Ciao ragazzi del Comitato Ascoltami, è davvero bello poter parlare con qualcuno che sia disposto ad ascoltare verità scomode ai molti. Mi chiamo Gianna e ho 25 anni, sono una laureanda in Biotecnologie Genetiche e Molecolari e dal 30 giugno del 2021 la mia vita è cambiata. Ho ricevuto la prima (e unica!) dose del Vaccino Pfizer, che mi ha completamente stravolto la vita e rallentato tutti i progetti. Mi sono vaccinata perchè ci credevo, studio proprio queste cose e quindi per me è stato abbastanza automatico, seppure nutrissi qualche riserbo in merito al fatto che la sperimentazione clinica, sebbene avesse un buon campione, non fosse protratta nel tempo, come avviene per gli altri vaccini, la cui commercializzazione può impiegare addirittura fino a 10 anni.
Ho fatto il vaccino alle 7 di sera, e inizialmente non ho riscontrato alcun tipo di problema. Dopo diverse ore, circa alle 3 del mattino, è cominciata una tachicardia molto potente, intorno ai 180 bpm, nonostante fossi stesa e non stessi facendo nulla. Mi alzo, chiamo la guardia medica, che immediatamente mi dice di farmi una camomilla e tornare a dormire perchè sicuramente è solo ansia. Le tachicardie continuano così per qualche giorno, vanno e vengono, e io mi sento distrutta. Vado dal mio curante, che mi fa un tracciato, e mi da i beta bloccanti, che mi fanno riprendere un pò, e tornare alle mie attività di studentessa, però mi trovo costretta ad abbandonare lo sport (facevo palestra e corsa). Ci tengo a precisare che ero un soggetto sanissimo, sempre monitorata con analisi ed eco al cuore, proprio perchè molto sportiva. Cominciano nel frattempo altri effetti avversi, prima parestesia lato sinistro viso: mi faccio accompagnare in pronto soccorso e li mi dicono che sarà probabilmente una forte infiammazione del nervo trigemino, per questo ho dolore e parestesia, mi prescrivono cortisonici e mi mandano a casa. Passa una settimana, comincio a stare molto male con il cuore, affaticata, allora sto tutto il tempo a letto, a riposarmi. Cominciano parestesie e intorpidimenti al lato sinistro del corpo, non più solo il viso, ma anche gamba e braccio, e mi sento come aghi e spilli che si conficcano nella pelle. Il dolore è lancinante, e mia madre si ostina a chiamare il dottore, che continua a dirle che mi passerà, che sono normali effetti del vaccino, ma io non mi sento più la parte sinstra del corpo. Passano altri giorni, sembra che cominci a riprendermi col cuore, ma nonostante stessi ancora male con la parte sinistra del corpo ho un contratto di lavoro firmato per un tirocinio all'Estero, e devo partire. Mi faccio coraggio, faccio tutte le analisi, il dottore mi prescrive beta bloccanti per il cuore e terapia cortisonica e parto per l'Austria. Qui comincia il mio calvario vero e proprio: sudorazioni fredde, dolori al petto, due accessi al pronto soccorso dove mi dicono che forse c'è qualche problema al cuore e che è meglio tornare a casa. Nel frattempo comincio ad avere altri problemi: si gonfiano pesantemente i linfonodi del collo e della mascella, si gonfiano le vene delle braccia e diventano molto evidenti. Ho dolori continui, ho difficoltà respiratorie serie, in ospedale, mi fanno l'emogasanalisi che risulta totalmente sballata, insieme agli indici di infiammazione. Vado in sincope. Mi tengono un pò li, mi danno qualcosa e poi mi dicono di stare a riposo. Torno in Italia, o meglio mi trascino, perchè stavo male e non avevo forze, e mi portano in Ospedale, dove mi dimettono due giorni dopo senza una diagnosi e senza avermi fatto tutti gli esami del caso, e mi dicono che secondo loro non è il cuore. Ma io ormai non resisto più, i dolori al petto sono lancinanti, la febbre sale e scende ormai da un mese, ho annebbiamenti, dolori alle vene, cefalee continue e fotofobia, episodi continui di sincope con intorpidimento del braccio sinistro, della mascella e dolori trafittivi al cuore, come se fosse un infarto.
prosegue
Dopo migliaia di euro spesi in specialisti, (dopo aver consultato pneumologo, infettivologo, reumatologo ecc) e dopo aver lasciato la mia testimonianza su un gruppo facebook, mi contatta una ragazza (il mio angelo salvatore) e mi dice che lei ha la miocardite, con gli stessi e identici sintomi. La mia famiglia, ormai stremata come me, mi porta dalla cardiologa e la diagnosi è PERICARDITE ACUTA. Le racconto tutto il travaglio, il dolore, la sofferenza e piango, per la prima volta dopo mesi, di un pianto liberatorio e commosso, finalmente ho qualcosa da cui partire, e non sono pazza. La cardiologa è visibilmente scossa a sentirmi, mi mette per iscritto pericardite post vaccino, e dopo mesi di combattimento sono finalmente esentata dal vaccino. La cosa che più mi ha fatto male in questa vicenda è il fatto di non essere creduta da nessuno, neppure dal mio ragazzo, che nonostante la sintomatologia continuava a insistere che dovessi vaccinarmi, insieme ad altri amici, che dovessi fare la 2 dose, dato che ormai il pass era scaduto da molto tempo, e non potevo più nemmeno andare a mangiare una pizza. Quando mi è stata data la diagnosi il mio ragazzo ci è rimasto molto male, perchè fino a quel momento pensava, COME TUTTI, che ero una persona ansiosa e che ero in fissa col vaccino. Ringrazio ogni giorno le persone che mi hanno supportato in questa vicenda, ossia la mia famiglia e le mie amiche dell'Università, i ragazzi che ho conosciuto in Austria, e le mie amiche Martina e Bianca, che mi hanno creduta dal primo momento. Ad oggi non tutti sanno quello che ho scoperto, e per molti conoscenti sono rimasta "la no vax" che si è fatta riempire la testa di scemenze. A queste persone vorrei dire che se fossi stata NO VAX, la prima dose non me la sarei nemmeno fatta (e sarebbe stato un bene!). Voglio ringraziare anche voi, perchè oggi mi sono sfogata, finalmente. Voglio ringraziare inoltre Roberto, che è un altro ragazzo affetto da pericardite che mi ha aiutata moltissimo, dandomi informazioni importanti e inserendomi nei vari gruppi, dove ho trovato il supporto di altri giovani come me, ed è stato lui ad indicarmi il vostro comitato. Il mio auspicio per il futuro è che ci possa essere, da parte dello Stato, una vera assistenza a chi come me si è ammalato dopo la vaccinazione, e che si smetta di parlare solo dei potenziali benefici del vaccino. Si tratta di un farmaco, e come tale, bisogna ricordare che ci sono effetti avversi, talvolta anche gravi, e che non si può negare l'evidenza dei fatti, lasciando ai margini della società persone che sono state danneggiate, come noi. Oggi finalmente comincio un pò a respirare, vedo una luce in fondo alla strada, e sento che sto per uscirne. Ai danneggati come me dico: non abbattetevi, ne usciremo, più forti di prima
Un caro saluto,
Gianna