riflessioni intelligenti (merce rara, di questi tempi):
Vaccini, sempre vaccini, fortissimamente vaccini. Altro per l'OMS non pare esista. (https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=113947&fr=n) Ho chiesto a un collega e amico con grande esperienza quale potrebbero essere i motivi di questa monomaniacalità e lui me l'ha spiegata in termini semplicissimi. La questione sarebbe squisitamente politica: raccomandazioni che riguardassero l'organizzazione dei sistemi sanitari, il consolidamento e lo sviluppo di ospedali, ambulatori e servizi, la quantità e la qualità del personale, tutte interferirebbero con interessi interni e internazionali complessi e intricati, politici ed economici, su cui sarebbe praticamente impossibile costruire consensi. Al contrario, le campagne vaccinali non richiedono particolare organizzazione: come abbiamo visto di recente, basta qualche prefabbricato in cartongesso per vaccinare il mondo, mentre per insegnare a piantar siringhe in una spalla o in un gluteo basta un corso online. Un po' la differenza che passa tra raccomandare a una persona di ristrutturare casa rispetto al proporle una grigliata domenicale. Senza contare, aggiungo io, l'interesse positivo dei produttori di vaccini, per i quali con le campagne a tappeto si sono dischiusi orizzonti fino a ieri l'altro immaginabili solo nei sogni più psichedelici. Sui vaccini in altri termini convergono interessi eterogenei ma alla fine sinergici. Per dire insomma, che l'OMS fa quel che può. In fondo, vedendo le cose da questo punto di vista viene quasi da compatirla.
Marco Cosentino