By: MR on Sabato 24 Settembre 2016 14:22
Bisogna intendersi sulle parole.
Il mondialismo, è di fatto la terza volta in cui un'ideologia abramitica a carattere fortemente escatologico tenta di omologare a se l'umanità.
Il cristianesimo è fallito per la sua irrazionalità, il comunismo per la sua stupidità, ma ora abbiamo il liberalismo, che ha buone probabilità di riuscire nel suo intento, perché...è una forma di lucida sociopatia.
Isaiah Berlin in questo è chiarissimo: la libertà di cui parla il liberalismo (che è il motore del mondialismo) è quella negativa, cioè la "libertà da qualcosa", giammai la "libertà per qualcosa" (che pare essere una cosa fascistoide).
Libertà in primo luogo (ovviamente) dallo Stato, ma poi in senso "emancipativo" da ogni forma di legame sociale organizzato.
Il liberalismo è la visione del mondo che ha un sociopatico, ovvero niente doveri, niente sacrificio, ed uso gli altri solo se ne ho bisogno, giammai in modo disinteressato o quantomeno bilaterale.
Per questo ha buone probabilità di riuscirci: cristianesimo e comunismo comunque dovevano mantenere in piedi tutta una serie di strutture sociali anche molto forti per poter continuare ad esistere, il liberalismo non ne ha alcuna reale necessità.
Stiamo diventando come ci volevano tutti quei filosofi satanisti britannici (Locke, Smith, Hume, Benthan, Malthus, ecc...), dei sociopatici senza legami e non ce ne accorgiamo nemmeno.
Anzi, talvolta diventa pure un vanto.
Io quando sento una persona che consciamente si definisce liberale rimango sul chi vive e tengo la mano sul serramanico: praticamente sta ammettendo che mi ucciderebbe se avesse bisogno della mia cravatta.