Il Problema è l'Europa

 

  By: hobi on Venerdì 02 Settembre 2011 10:54

L'informazione.Comincio veramente a temere per la libertà di informazione. E se non dovesse esserci questo problema ci sarebbe un problema di qualità di giornalisti. Avevo finora sempre letto che ,in Germania,il partito socialdemocratico fosse a favore degli Eurobonds. Ciò mi faceva specie perchè questa posizione è molto impopolare e perchè ,dai sondaggi,i socialdemocratici guadagnavo sulla Merkel. Adesso è chiarito l'arcano. I socialdemocratici sono per gli Eurobonds ma solo DOPO che gli investitori prendono PERDITE del 50 %. Domanda. Un informazione così scorretta è insipienza o il battere la gran cassa degli Eurobonds ? Hobi

 

  By: ALFABETO on Domenica 28 Agosto 2011 02:11

Caro Paolo ,come siamo distanti dall`equivoco degli anni `80,della signora Ciccone,Italian do it better!voglio comunque provare,nel mio piccolo,a risponderti in maniera semplice.Nel nostro paese la cultura industriale non ha mai proliferato:difatto con la balla del motto “piccolo e`bello“si e`perso molto tempo e risorse umane veramente capaci.La forza ,dell`inesorabilmente piccolo,deve ora ,per forza trovarsi,nell`unico anche perche`la creativita`,purtroppo anche nel senso sbagliato del termine,e`una risorsa che in Italia non manca.Che cosa manca di piu`alla classe imprenditiorale italiana?Secondo me la cultura ,in genere, e le idee chiare nel senso algoritmico del termine.La mia proposta e`,per quanto difficile da realizzare,finalmente guardarci intorno ,nell`europa piu`evoluta,cominciando ad immettere nel nostro sistema le qualita` mancanti a livello politico e giuridico.

 

  By: Paolo_B on Domenica 28 Agosto 2011 01:13

Dunque, gli stipendi italiani: -- Volendo fare un paragone con gli altri cittadini europei, il lavoratore italiano percepisce un compenso salariale che è inferiore del 44% rispetto al dipendente inglese, guadagna il 32% in meno di quello irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 19% in meno di un greco, il 18% in meno del cittadino francese e il 14% in meno di quello spagnolo. I lavoratori italiani incassano dunque ogni anno retribuzioni medie tra le più basse dei paesi industrializzati, mediamente il 17% in meno della media Ocse, il cui valore è pari a 25.739 dollari. [dal rapporto Eurispes 2010] http://www.businessonline.it/3/LavoroeFisco/2698/rapporto-italia-eurispes-2010-la-situazione-salariale.html -- Ma allora perché le ditte italiane non sono concorrenziali ? Tutta colpa della pressione fiscale ? Mah, sembra di no: -- Secondo un rapporto presentato nei giorni scorsi da Eurostat l’Italia è al quinto posto in Europa per la pressione fiscale. La pressione fiscale in Italia raggiunge il 43,7% del Pil contro una media dei 27 paesi della UE del 39,8% e una media dei 16 paesi dell’area euro del 40,4%. La pressione fiscale in Italia è aumentata nel 2007 rispetto all’anno precedente passando dal 42,1% al 43,3%, ed è aumentata anche rispetto all’anno 2000 quando era al 41,8%. L’Italia si trova dietro alla Danimarca che ha una pressione fiscale del 48,7% del Pil, alla Svezia che una una pressione fiscale del 48,3%, al Belgio (44%), alla Norvegia (43,6%), unici paesi ad avere una pressione fiscale superiore a quella Italiana. Per quanto riguarda gli altri grandi paesi dell’Unione in Germania la pressione fiscale nel 2007 era al 39,5% del Pil (-3,8% rispetto all’Italia), in Francia la pressione fiscale era al 43,3%, nel Regno Unito era al 36,3% (-7% rispetto all’Italia). http://www.appuntivari.com/2009/06/24/pressione-fiscale-italia-quinta-in-europa/ -- Come si vede il minor livello dei salari italiani compensa E ALLA GRANDE la maggiore imposizione fiscale (notare che le tasse sul lavoro sono incluse nella classifica precedente. Noi tassiamo il lavoro più di tutti gli altri ma abbiamo meno tasse sul resto). Quindi il motivo è un altro ancora ... ?

 

  By: SpiderMars on Martedì 23 Agosto 2011 19:11

Bisogna stare attenti anche agli accorpamenti dei Comuni che senz' altro è auspicabile più che per le Province, personalmente io accorporerei solo le Province delle grandi Città per esempio Milano Torino Roma Genova alle confinanti. Per i Comuni invece un conto è l' accorpamento di due comuni limitrofi in un' area suburbana un' altro in un' area di montagna insomma i parametri devono essere diversi se è valido 5000 abitanti per un ' area suburbana non è valido per un' area montagnosa che deve scendere minimo della metà, poi esistono Comuni piccoli con Bilanci in Attivo come fai ad eliminarli per Legge ? Manx il problema degli impiegati nullafacenti è endemico alla pubblica Amministrazione non all' Ente poi che Il Pubblico del Trentino sia efficente lo pensi tu che non sei del Posto magari Terrons eheheh...! in Trentino il Pubblico è quasi come in Sicilia ..Regione a Statuto Speciale magna magna e assunzioni clientelari non c' entra con la funzione Provincia e poi lo già scritto vanno eliminate le Regioni a statuto speciale che sprecano ed assumono tanto sanno che paga pantalone 40.000 in un Botto in Sicilia e sempre a richiedere il ripianamento a piè di Lista a Roma Le Province non costano nulla a confronto delle Regioni. Manx ma che stai a dììì?

 

  By: manx on Martedì 23 Agosto 2011 19:08

regioni e comuni bastano . Ero in Trentino qualche giorno fa e sono andato ad uno sportello della provincia presso un consorzio ( in un comune di 1500 abitanti) per chiedere informazioni su una questione banalissima di manto stradale che avrebbe potuto benissimo essere risolto dal comune : c'erano una decina di impiegati in corridoio davanti alla macchinetta del caffè che chiaccheravano amabilmente di affari loro . Perchè un tratto stradale rovinato era stato riasfaltato per la parte comunale , mentre quello che invece (prosecuzione di 50 metri del primo ) era della provincia naturalmente non era stato riparato : altra gestione , altre pratiche , altri uffici , altri addetti, altre ditte . E parlo di una provincia efficiente

 

  By: bearthatad on Martedì 23 Agosto 2011 19:00

Io non ci avevo mai pensato ma un qualche risparmio si otterrebbe anche dal dimezzamento delle province, senza arrivare alla soppressione. Prima della scissione Vercelli e Biella convivevano pacificamente sotto un solo tetto. Le funzioni provinciali erano garantite e c'era qualche poltrona in meno. Possono tornare tranquillamente allo stato unificato, dato che singolarmente non raggiungono la soglia. Stesso dicasi per Verbania e Novara, Rimini e Forlì, Ogliastra e Nuoro, e via dicendo. Il Piemonte vedrebbe inoltre dimezzato il numero dei comuni. Ieri a To manifestazione dei sindaci contro l'accorpamento dei piccoli comuni. Tutti piccoli uomini di potere (in questo caso il gettone è proprio minimo, ma essere sindaco o assessore a molti piace o interessa alquanto) allarmati dal perdere il loro status. Un piccolo comune dove c'è un solo impiegato tuttofare, e un operaio tuttofare, dove i cento residenti si presentano mediamente uno alla settimana a chiedere un certificato, che ci sta a fare? Accorpandolo col microcomune vicino (4 km, sto parlando del mio paese di origine) anche senza licenziare nessuno, ci sarebbe a questo punto un ufficio con 2 impiegati (1+1) il che vuol dire che se uno si ammala IL COMUNE NON CHIUDE! Già solo questo vantaggio dovrebbe fare capire che è meglio accorpare no? E si risparmia per esempio il costo del riscaldamento in uno dei due municipi, vendendo il quale addirittura ci sarebbe un introito straordinario che consentirebbe di finanziare la asfaltatura di qualche strada dissestata o altro. E invece no, ieri i sindaci di tutti questi comuni di 100, 200, 300 persone erano a Torino in corteo, sostenuti dalla sinistra ovviamente, a difendere... ma a difendere cosa, poi? La loro sedia, non certo gli interessi della gente. Che poi sono comuni magari di 200 residenti, ma gli effettivi magari sono 60, perché il resto è gente che ha la residenza lì ma abita in città. Quindi un abitante su 5 è consigliere comunale! Tutti ieri in corteo con Fassino che tuonava in loro difesa. Buonanotte

 

  By: gianlini on Martedì 23 Agosto 2011 18:46

per una volta devo assolutamente dare ragione a Spider mi sembra che la provincia sia l'organizzazione territoriale al dettaglio più efficiente per uno stato peraltro assomigliano molto, le provincie italiane, per estensione e popolazione, alle divisioni di tanti altri stati considerati efficienti: Francia, con i dipartimenti (100 in tutto - più o meno come le nostre pronvicie) Germania con i Landkreis (sono un po' più piccoli in genere, però quelli delle città sono grandi anche più dlele nostre) Svizzera con i Cantoni (ne ha anche di molto piccoli, però in media sono come le nostre medie provincie Gran Bretagna con le contee, grandi come le nostre grandi province potrei continuare a lungo

 

  By: SpiderMars on Martedì 23 Agosto 2011 18:39

Mah, secondo me non avete ben chiaro le funzioni della Province e vivete tutti in grandi agglomerati urbani e suburbani io avrei piacere che smantellassero le Province così il Processo di disintegrazione dei Fratelli d' Italia accelerebbe potenzialmente più velocemente. Mi spiegate chi risanerebbe un' area montagnosa sottoposta ad una frana con interruzioni della viabilità se i Comuni interessati magari sono in dissesto finanziario o troppo piccoli per procedere agli Appalti dei Lavori ? la Soppressione delle Province provocorebbe la disgregazione sociale e la confusione.

 

  By: bearthatad on Martedì 23 Agosto 2011 18:28

Dalla mia parte ogni tanto si parla di una regione autonoma transfrontaliera con le province di Cuneo, Imperia e la francese Alpes Maritimes. Chiacchiere buone solo a preparare il terreno per qualche commissione di studio, qualche ufficio di coordinamento, qualche gruppo di lavoro comune, insomma qualche poltrona in più finanziata dagli enti locali interessati che faccia da parcheggio per vecchi dinosauri politici in disarmo, e nuovi in rampa di lancio. Magna magna insomma.

 

  By: SpiderMars on Martedì 23 Agosto 2011 18:27

Svizzera vuole l' annessione di Sondrio e Varese Sondrio - Una regione alpina autonoma tra Sondrio e i Grigioni. Questa la sintesi del dibattito transfrontaliero che si è scatenato dopo il varo della manovra fiscale, lo scorso 13 agosto. Allora il presidente della provincia di Sondrio, il leghista Massimo Sertori, aveva risposto con una provocazione alla prospettiva della cancellazione del suo ente, ventilando l’ipotesi di promuovere un referendum per chiedere ai valtellinesi di decidere se essere annessi al Canton Grigioni, in Svizzera. La patria del ministro Tremonti è poi stata salvata per il rotto della cuffia dalla mannaia della manovra fiscale: Sondrio conta infatti molti meno dei 300mila abitanti richiesti per tenere in vita l’ente, ma soddisfa il criterio dell’estensione territoriale superando i 3 mila chilometri quadrati di superficie. Poco importa ai fini della provocazione politica se il pericolo cancellazione sia stato archiviato nel tempo di un caffè. Per far scattare la scintilla nella testa dell’amministratore leghista è stato sufficiente mettere in discussione l’esistenza della provincia montana, anche se solo per qualche ora. Fin qui la boutade. Ma nei giorni successivi la proposta di Sertori è stata presa seriamente in considerazione oltreconfine, dove l’idea di creare un’unica grande regione che unisca Valtellina, Valchiavenna, Valposchiavo e val Bregaglia, non è stata accolta con l’indifferenza che ci si aspettava. Anzi, nelle scorse ore la provocazione di Sertori è stata avallata anche dal suo omologo della Valposchiavo, Cassiano Luminati. Il politico grigionese ha infatti dichiarato ai media locali di seguire "con molta attenzione il dibattito in Italia sul futuro degli enti locali, molto simile a quello in corso in Svizzera dove si sta ragionando se unire la Valposchiavo con la Val Bregaglia e l’Alta Engadina". E poi è sceso nel dettaglio: "Il dibattito in corso in Italia – ha detto Luminati alla Provincia di Sondrio – non riguarda soltanto il vostro Paese. Anche in Svizzera il tema degli accorpamenti fra Comuni e Regioni è di stretta attualità, anche se da noi sarebbe impossibile un’imposizione dall’alto da parte del Cantone. Se la Provincia di Sondrio dovesse sparire anche per noi ci sarebbero cambiamenti notevoli, a cominciare dai rapporti fra le istituzioni. Se di punto in bianco la Provincia venisse cancellata per noi vorrebbe dire ricominciare da zero, perché cambierebbero gli interlocutori e soprattutto si sposterebbe il baricentro, che non sarebbe più Sondrio ma Lecco, Como o Brescia". Sull’effettiva fattibilità della proposta di Sertori, il politico svizzero è stato molto cauto, ma ha anche aperto ad una potenziale terza via, forse più ambiziosa di quella partorita sul versante italiano. La soluzione passerebbe dalla creazione di una regione autonoma. http://www.wallstreetitalia.com/article/1197684/politica/svizzera-vuole-annessione-di-sondrio-e-varese-valtellina-l-autonomia.aspx

 

  By: SpiderMars on Martedì 23 Agosto 2011 18:18

Le province sono un' ente importantissimo per la tutela del territorio e delle piccole comunità che altrimenti sarebbero abbandonate al degrado all' impoverimento e all' abbandono oltre che al dissesto idrogeologico dell' ambiente, quello che non ha funzionato dalla sua introduzione sono le Regioni, è un dato di fatto, esse hanno creato un Debito Monstre e tanti Pollai litiganti tra di loro buoni solo a spartire poltrone malaffare e ruberie. Le Province costano pochissimo poco di più dei Pasti che paghiamo ai Politicanti di Camera e Senato ed hanno una funzione importantissima di trade union tra stato centrale e comuni quello che và fatto è togliere le province alle aree metropolitane accorpandole alle altre Province ed abolire una decina di Regioni raggruppandole in MacroRegioni con funzioni Parlamentari ed un solo senato nazionale con Competenze in Giustizia Estero economia e Difesa. P.S. da voi li pagate tanto perchè siete Regione a statuto Autonomo quelle le Regioni a Statuto Speciali vanno abolite ci sono consiglieri regionali che non arrivano a 600 € mensili da noi

 

  By: Paolo_B on Martedì 23 Agosto 2011 18:14

SpiderMars, perché mai il venir meno delle province dovrebbe affossare l'italia ? Non so quanto sono pagati da voi i consiglieri provinciali, da noi 14.000 euro al mese. Per me potrebbero andare a casa benissimo e li aiuterei anche a calci in *** . E poi va bene che i monti di Heidi sorridono, come dice la sua canzone, ma quale gruppo montagnoso elvetico di preciso ha "strizzato l'occhio" alla valtellina ? Siete sicuri che vi vogliono ? Chiedo perché da trentino non sarei più sicuro che neanche noialtri saremmo benvoluti dall'austria a cui siamo sempre appartenuti. Un tempo avevamo valore perché nella zona bassa ci coltivavi bene e c'era anche un pezzettino di lago che ai nordici piaceva. Adesso invece gli austriaci si fanno arrivare le mele e le pere dell'argentina e al lago possono venirci lo stesso senza cambiare valuta.

 

  By: manx on Martedì 23 Agosto 2011 18:05

difendere le province , competenze riassorbibili da comuni e regioni, quindi funzioni salvate ma posti politici cancellati , è indifendibile

 

  By: SpiderMars on Martedì 23 Agosto 2011 18:00

L' Idea balzana di abolire le Province provocherà la disintegrazione dell' Italia la Svizzera strizza l' occhio a Sondrio in un' ottica di una nuova Europa delle Regioni anzichè di Stati fallimentari che vorrebbero fare pagare agli altri i propri debiti...! " Sondrio diventi autonoma E cresca insieme alla Svizzera " http://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/226995_sondrio_diventi_autonoma_e_cresca_insieme_alla_svizzera/

 

  By: MrBruges on Lunedì 22 Agosto 2011 19:41

Vi siete mai chiesti da dove è arrivata l'inflazione dopo il 2002? La colpa è dell'euro,ma l'ipotetica equazione psicologica 1 euro=1000 lire non c'entra nulla: E' arrivata invece proprio dal tasso d'interesse unificato europeo,ovvero ridotto ai livelli tedeschi,che dunque andava bene in Germania(il rischio a prestare in Germania è diverso da quello in Italia o in Grecia),ma non in Italia,o in Spagna dove invece hanno approfittato di un tasso così basso per chiedere prestiti su prestiti specialmente per comprare immobili,così hanno gonfiato bolle e immesso una mole enorme di liquidità nei mercati dei paesi della ''periferia'' dell'eurozona creando un'inflazione molto forte. L'euro è stata una debacle su tutti i fronti:l'unica moneta che mentre si rafforzava e privava gli esportatori di quote di mercato,ha permesso un'inflazione a 2 cifre.