Debito Pubblico (USA e Italiano)

C'è qualcosa nell'aria - gz  

  By: GZ on Martedì 20 Marzo 2007 01:22

C'è qualcosa nell'aria ora, andare a venerdì ci può essere una sorpresa bella grossa 1) Ieri, di domenica pomeriggio, la Bank of China ha aumentato i tassi. Li pagano di più se fanno straordinari la domenica ? Era un emergenza ? Avevano paura di spaventare il mercato ? Il mercato cinese e poi quelli asiatici hanno reagito con un balzo in su (alzano i tassi! evviva!) e alla faccia dell'america debole venerdì. L'ultimo dato di export cinese mensile era così alto che molti pensano sia un errore. Hanno anche i prezzi delle esportazioni che ora salgono un poco tanto è vero che in europa e USA ora vedi prezzi di importazione più alti. Cioè la Cina ha un economia surriscaldata che cercano di controllare in qualche modo ma non fai crescere al 20% la massa monetaria per cinque anni senza conseguenze alla fine 2) Bernanke per la prima volta ora decide sui tassi in presenza di una piccola crisi dei mutui immobiliari, che secondo molti richiede che abbassi i tassi in fretta, per non parlare anche di una serie dati di consumo e manifatturieri deboli che hanno indotto il lupo Greenspan a usare casualmente la parola "recessione" Ma rame e metalli industriali sono en fuego, gli ultimi dati di inflazione erano pessimi e quelli di costi salariali sono tra il +6 e il 7% e il dollaro sta scivolando di nuovo. Se cambia linea e annuncia che inizierà a tagliare i tassi la borsa rimbalza alla grande, ma il dollaro, i metalli e l'inflazione ? La Cina (india, UE, svizzera, scandinavia, nuova zelanda...) stanno tutte alzando i tassi e la Cina in particolare comincia ad avere speculazione, export e anche inflazione fuori controllo L'America per la prima volta dal 2002 ha una crisi creditizia (piccola secondo alcuni ma comunque..) e cresce ora meno sia del Giappone che dell'Europa per la prima volta in anni e anni. Ma ha dati di inflazione che non scendono e il dollaro fragile La Cina deve dare una stretta e Bernanke non può abbassare i tassi. O il dollaro o le borse sono a rischio

La curva, oddio la curva ha invertito ! - gz  

  By: GZ on Giovedì 29 Dicembre 2005 01:14

...OGGI PER LA PRIMA VOLTA DA 5 ANNI LA CURVA DEI TASSI IN USA E' DIVENTATA NEGATIVA !Per la borsa questo è storicamente il dato peggiore in assoluto ----------------------------- Mah... le giornaliste di CFN e Bloomberg e anche di CNBC americana chiedevano oggi a tutti gli ospiti in studio con apprensione: "... ma allora questa inversione della curva... la Curva si è invertita e indica recessione o no ?..." (ormai è la "curva" per tutti) Primo: se è sulla bocca di tutti i giornalisti forse non bisogna preoccuparsi Secondo: la curva dei tassi (differenza tra tassi a 2 e 10 anni) significa che chi prende a prestito denaro a breve (6 mesi o 2 anni) per investire più a lungo termine (5, 10 o 30 anni) ora ci perde. E allora ? Beh... allora prenderà ora a prestito in euro o franco o yen che costano solo un 2% o anche meno e poi investirà più a lungo termine in dollari Usa che gli rendono un 4.4%. A proposito, questo è il motivo per cui da qualche mese il dollaro sale ladies and gentleman. Quando i tassi USA a 1 anno erano al 2% prendevano a prestito in dollari ora prendono a prestito in yen ed euro.... Se invece ci limitiamo solo all'economia USA rispetto al passato le cose sono cambiate, ci sono tanti derivati in giro, una volta solo gli americani compravano le loro obbligazioni e ora sono soprattutto gli asiatici ecc... I cinesi comprano bonds a 10 anni coi loro dollari dell'export e il risultato è che i tassi a 10 anni scendono in USA. Una volta non c'erano i cinesi a fare questo gioco per cui se i tassi a 10 anni scendevano sotto a quelli a 2 indicava recessione. Ora ci sono i cinesi e se i tassi a 10 anni scendono indica ..... solo che i cinesi comprano bonds a 10 anni ! E la Curva dei Tassi "Swap" che conta di più di quella dei tassi semplici, NON ha invertito ragazzi. I tassi Swap a 10 anni pagano il 4.97% e sono ancora superiori a quella a 2 anni che pagano il 4.8%

L'immobiliare USA non manderà in crash i mercati finanziari - Norton 71  

  By: Moderator on Mercoledì 28 Dicembre 2005 21:47

Sulle case in USA potrebbe essere meno tragico di come si teme ,perchè le case sono raddoppiate solo in alcune aree e non è una merce che quando cala di prezzo si vende con un movimento del mouse ,dato che perlopiù ci abiti. Ho l'impressione che per prolificità e immigrazione il fenomeno potrebbe essere graduale e il danno limitato al settore e correlati. Inoltre non c'è relazione fra cicli borsistici e quelli della casa. Se crolla il valore della casa non credo che si vada ad investire il ricavato in borsa(dopo uno shock un investimento a rischio ?) :lo fa chi ha venduto a tempo (ora) l'appartamento/i in cui non abita .Chi ci abita non ha problemi ,anche se negli USA hanno prestiti in base al valore degli immobili.Sarebbe più temibile un rialzo dei tassi. I soldi per le case non sono venuti per fuga dalla borsa ,perchè il ciclo è iniziato nel '97 con borsa in salita , è continuata dopo il crack ed è continuata ancora in questi 2-3 anni di borsa in salita.

 

  By: GZ on Mercoledì 28 Dicembre 2005 21:09

In ogni caso se si dovesse in qualche modo attribuire un giudizio sul forum il criterio sarebbe quello del voto di chi legge occorre un criterio semplice per cui si possa cliccare e votare per il post preferito e vince il più votato molti siti indicano settimanalmente "i più letti" in base agli utenti unici o ai clic sul post, ma funziona su base settimanale essendoci migliaia di post nel forum e anche nel "meglio" dozzine di post non so come si debba fare per far rivedere e votare i post degli ultimi 12 mesi o anche solo di un mese

 

  By: GZ on Mercoledì 28 Dicembre 2005 20:54

...Riflettevo sull'elezione del miglior post dell'anno che andrebbe a Giancarlo per la sviolinata in SI bemolle ...... ---------------------------- Nota Bene (per chi si colleggase solo ora o leggesse solo en passant il sito). Nei post firmati da me, "GZ", si scherza!

 

  By: Moderator on Mercoledì 28 Dicembre 2005 20:51

Per lo S&P da tenere sempre presente come ipotesi il ciclo di Kondratiev di 16 anni di magra (Tokio insegna e gli anni 60/70 insegnano)prima della ripresa.Il grafico fino ad ora sembra somigliare a quegli anni,anzi ,il doppio massimo è decrescente.Calandosi nel periodo ci sono anni buoni e anni cattivi ma comunque non è l'ideale per i cassettisti.

 

  By: Moderator on Mercoledì 28 Dicembre 2005 20:49

A parte se ha senso fare analogie del genere, le analogie temporali del Nasdaq col '29 direbbero un paio d'anni buoni ,di più è meglio non pensarci per quanti anni si avrebbero sul groppone.

ROMA, 28 dic - Sboom delle compravendite immobiliari - Eldorado  

  By: Eldorado on Mercoledì 28 Dicembre 2005 20:39

Altro elemento importante è proprio il settore immobiliare, che tutti ritengono difensivo, anche quando si leggono i dati dei paesi anglosassoni che da tempo mostrano rallentamenti (vendite nuove case in California meno 40%), ma se si ragiona sul fatto che le borse raramente hanno più di un anno negativo e dal 2000 ne hanno avuti quasi tre, mentre gli immobili solitamente si rivalutano del 5 o 6% all'anno e recentemente in pochi anni sono addirittura raddoppiati, allora il dato comunicato stamane dall'ISTAT dovrebbe far rabbrividire, specie perchè riferito al 2003, perchè se la storia del rallentamento delle vendite è continuato come penso anche dopo, da un momento all'altro, se la massa inizia a vendere a prezzi inferiori pur di vendere, allora l'effetto domino farebbe rientrare in borsa, proveniente dal settore immobiliare, tutti i soldi che negli ultimi anni hanno percorso la strada inversa. (ANSA) - ROMA, 28 dic - Sboom delle compravendite immobiliari, nel 2003: dopo il picco dell'anno precedente (+15,7%), "legato probabilmente alla legge sul rientro dei capitali all'estero", scrive l'Istat, gli acquisti e le vendite di case e uffici sono calati due anni fa dell'1,7%. "Nel 2003 - si legge in un comunicato Istat diffuso oggi - si è registrato un lievissimo aumento per le unità ad uso abitazione (+0,4%) e uno più consistente per le multiproprietà (+20,6%), ma tutte le altre tipologie hanno subito una diminuzione: dal -42,7% degli immobili ad uso ufficio, al -19,25 di quelle ad uso artigianale, commerciale e industriale, al -11,7% dei fabbricati rurali al -9,3% delle unità ad uso speciale". Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, nel 2003 le compravendite sono aumentate nel Mezzogiorno (+1,1%) ma sono diminuite nel Nord (-2,1%) e nel Centro (-3,9%).(ANSA).

 

  By: Eldorado on Mercoledì 28 Dicembre 2005 20:27

Eldorado è un gruppo di 5 persone che scrivono a rotazione e gli analisti di cui si citava la visione toro, in contrasto con quello che si legge oggi sui giornali di catastrofista a causa della curva dei tassi, sono Don Hays, Ken Fisher e Ed Yardeni, per il resto concordo che non è una notizia eclatante, perchè da molti mesi i rendimenti dei tassi biennali e decennali sono in avvicinamento, ma per il fatto che ieri si sono incrociati, era la notizia del giorno che si voleva sminuire negandone gli effetti citati da molti giornalisti. Per il resto ci si attende un primo semestre debole come PIL, ma con la borsa che può anticipare da un momento all'altro un 'accellerazione nel secondo semestre dovuto a calo di tassi, calo del petrolio e aumento dei consumi dovuti a tutti i nuovi posti di lavoro creati negli ultimi due anni. Se ricordate il calo primaverile del 2005 della borsa USA, era attribuito proprio al cedimento dei rendimenti dell'obbligazione statale USA decennale, quindi che poi la borsa si sia ripresa e sostanzialmente si trova oggi anche un poco sopra i massimi del trading range in cui era intrappolata da due anni, può segnalare benissimo che il rallentamento del 2006 è già nei prezzi e che sta per scontare quello che viene dopo, visto che anche nel 2000 il suo calo anticipò la recessione ufficiale di fine 2001 di oltre un anno.

 

  By: pastrocchio on Mercoledì 28 Dicembre 2005 20:05

quando guido l'auto ho il vizio di guardare davanti e non dietro cerco di fare ragionamenti piccoli e a 3 mesi: -la curva dei tassi ha pendenza negativa era mesi che era nell'aria. di per se secondo me non permette di prevedere tanto. un unica cosa esemplifica bene: la globalizzazione dei mercati finanziari fa si che il mercato del debito, del dare e prendere i soldi a prestito, è diventato così efficiente che il suo prezzo, il tasso, è diminuito. Anche la magliette di cotone e i telefonini costano meno per via della globalizzazione. e quindi non si capisce come mai il tasso dovrebbe essere alto, avere un prezzo che sale. questo spiega i tassi tuttora molto bassi. ma vediamo all'inversione. la globalizzazione spinge in giù, schiaccia la parte più libera della curva dei tassi, quella a lungo. mi spiego sulla parte dei tassi a breve le banche centrali hanno ancora il pallino in mano così possano giostrare come vogliono. ma sulla parte lunga, oltre un anno sono in totale balia del mercato globale. l'idea delle banche centrali è che "giocando" sul breve possono trasmettere il segnale alla parte lunga ma ora con la globalizzazione questa trasmissione non funziona -i cambi sul dollaro sembra che le contrattazioni giornaliere mondiali superino il trilione. è il bene + scambiato al mondo. non vi fidate troppo di chi vi dice scenderà salira fai questo fai quello. è il mercato + difficile che si possa incontrare, contano capacità e *ulo. vedete warren buffet che palo ha preso. -le borse quella italiana è sempre long. è fatta da monopolisti (non telecom o enel ma le banche e eni). quindi si quotano rendite. andate a prendere un manuale di finanza e vedete che il valore attuale di una rendita dipende solo dai tassi. quindi finchè i tassi sono bassi i monopolisti italiani stanno su. borsa americana: è a buon mercato per la paura dei tassi in rialzo. le aziende sono solide e cattive. hanno già delocalizzato, sono il fulcro della globalizzazione. finchè la globalizzazione dura loro fanno profitti. quindi cauto rialzo -immobili in usa non lo so. in italia dipende dall'immigrizione, finchè sbarcano in sicilia dall africa o a malpensa dalla cina, sono tutte persone in cerca di un tetto in una città. e visto che per ora si costruisce poco (a roma firenze napoli nuove costruzioni sono veramente rare e i nuovi italiani vogliono abitare solo in città non in campagna o in montagna) non vedo come il mercato possa crollare, -oro & argento per ora è salito come, + o -, gli altri metalli. niente di più. se accadesse veramente il crollo finanziario paventato compratevi il fucile e un campo da coltivare non l'oro.

 

  By: Gano on Mercoledì 28 Dicembre 2005 18:52

Concordo con Cisha, anche se scegliere il miglior post dell' anno fra quelli pubblicati nelle ultime due settimane di dicembre, denota probabilmente scarsa attenzione a cio' che viene normalmente postato durante l' anno su questo forum... ;-) Partendo dal presupposto che sia forse un po' intempestivo accorgersi proprio il 27 di dicembre che e' improvvisamente avvenuto un infimo scarto di rendimento in negativo tra i bond a breve e quelli a lungo (la cui tendenza era per altro gia' in essere da molto tempo), le conclusioni che Eldorado ha tratto nel suo post mi trovano sostanzialmente d' accordo.

 

  By: cisha on Mercoledì 28 Dicembre 2005 18:39

Riflettevo sull'elezione del miglior post dell'anno che andrebbe a Giancarlo per la sviolinata in SI bemolle su Cobraf & C. (a ragione ci mancherebbe!!!) Ma direi che a questa ultima di Eldorado come analisi autonoma sui tassi e sulle ripercussioni di borsa darei più volentieri il primo posto. C'è forse un fattore aggiuntivo all'analisi di Eldorado e cioè che prima o poi (si vocifera per la Befana) la Cina rivaluterà ancora lo youan aggiungendo altrte valute al basket di riferimeneto. Questo dovrebbe innescare una svalutazione del dollaro con ripercussioni positive sull'economia. Le aziende che già ora sono in utile potranno incrementare gli utili ulteriormente in modo da mantenere inalterati i dividendi (già alti) e aumentare contemporaneamente gli investimenti; il che sarebbe il top (azionisti ben renumerati e capitali disponibili per il reinvestimento). Son proprio un inguaribile TORO ottimista.

 

  By: Moderator on Mercoledì 28 Dicembre 2005 15:33

STAVOLTA PER MASSIMO PEPPE e alcuni grandissimi analisti con cui discuto... ---------Eldorado--------- certo che scrivi e pensi tale e quale a Massimo Peppe ! Chissà che baccano un gruppo che parla tutto così senza prender mai fiato! :-) stappiamo ad un buon 2006 ! i tassi a lunga bassi in fondo favoriscono gli investimenti ed i mutui,che si basano su quelli (o no?)

 

  By: Gano on Mercoledì 28 Dicembre 2005 15:01

Mi sorprende un po' tutto questo chiasso per un evento (la negativita' della curva dei tassi) avvenuto in una giornata come il 27 di dicembre (*). O ci si preoccupava gia' da prima, quando la tendenza di una possibile inversione dei rendimenti era gia' in essere (e tutto sommato lo era gia' da diverso tempo), o si aspetta conferme un po' piu' sostanziose nei prossimi mesi (**). Comunque, se non si fosse capito, sono Toro. (*) In queste giornate le borse non andrebbero nemmeno guardate. Posto solo perche' facendo il ponte e facendo ancora buio presto (ed un freddo birbone), non ho molto da fare. In ogni caso concordo con te su un probabile prossimo rialzo Honky-Tonky King-Kong pluriennale. (**) Giornate di Ponte Natalizio a parte, lo scarto dei rendimenti e' infatti infimo.

Questa volta la storia è diversa - Eldorado  

  By: Eldorado on Mercoledì 28 Dicembre 2005 14:33

OGGI PER LA PRIMA VOLTA DA 5 ANNI LA CURVA DEI TASSI IN USA E' DIVENTATA NEGATIVA !!!! Per la borsa questo è storicamente il dato peggiore in assoluto. La borsa fatta seguendo i fondamentali è un investimento e non un gioco d'azzardo, ma per il fatto che la borsa anticipa il ciclo economico, l'importanza che si deve dare ai dati fondamentali ha un criterio diverso da quello solito, dove alcuni indicatori possono sembrare più importanti per un'azienda privata e che invece non lo sono per una quotata. Come insegnava il Keynes l'occupazione è il dato più importante, perché anche a buttar soldi per pagare chi scava fossi e poi li riempie, quello poi consuma e rende profittevoli le aziende, ma per la borsa l'occupazione è un dato poco rilevante in quanto le aziende che vengono da una crisi o rallentamento, prima fanno sgobbare i dipendenti in carico e solo successivamente assumono altri, quando ormai il ciclo economico è migliorato da molto tempo e la borsa è già salita da tempo; per la cronaca l'occupazione in USA ormai va benissimo e solo nell'ultimo anno sono stati creati circa 2 milioni di nuovi posti di lavoro, ma la borsa USA invece, che procede laterale da circa due anni, lo aveva già scontato nel 2003 seguendo solo i dati anticipatori del ciclo economico, anche se sono meno importanti di quello occupazionale ai fini economici e di tutti i dati anticipatori LA CURVA DEI TASSI è storicamente il più importante di tutti, in fatti nel 2003 prese a salire velocemente, per questo il fatto che oggi abbia invertito la curva, passando in negativo, è un fatto epocale da segnalare. Nel 2000 è accaduto per l'ultima volta che la curva dei tassi andasse in negativo, segnalando con un anno di anticipo che una recessione era in arrivo e puntualmente a fine 2001 gli USA sono ufficialmente entrati in recessione e così è quasi sempre accaduto, facendo accreditare a questo indicatore il più alto valore anticipatore per l'andamento delle borse. Questo indicatore è dato dal semplice raffronto tra il rendimento del titolo di stato USA decennale con quello biennale; il decennale deve sempre rendere più del biennale così da avere positiva la curva dei tassi, ad indicare che dovendo l'investitore attendere di più per la scadenza del decennale, ottiene un rendimento maggiore rispetto al biennale, ma quando il decennale aumenta il suo prezzo, facendo così calare il rendimento fino ad un tasso minore del biennale come è accaduto oggi, vuol dire che sempre più investitori lo stanno comprando per rifugiarsi nel reddito fisso credendo in un rallentamento dell'economia e quando il tasso decennale diventa inferiore al biennale, segnala addirittura una recessione, in quanto gli investitori non solo si stanno mettendo sul reddito fisso, ma preferiscono il decennale perchè ritengono che il rallentamento sia pesante e spinga la Banca Centrale ad abbassare i tassi e si sentono più sicuri sui tassi lunghi, che nelle recessioni hanno un rendimento più stabile rispetto ai titoli a breve termine, che sono direttamente influenzati dalle variazioni del tasso di sconto, che saranno calati per favorire la ripresa. Quindi da oggi il mercato si attende ufficialmente una recessione, perchè il tasso lungo è addirittura inferiore a quello corto; già recentemente ad ogni aumento del tasso USA il tasso breve aumentava mentre quello lungo non lo faceva, anticipando un rallentamento economico, ma il fatto che oggi il confronto dei due tassi sia addirittura negativo, significa che un crollo del mercato è in arrivo e come sempre nella storia della borsa occorre uscire. STAVOLTA PER MASSIMO PEPPE e alcuni grandissimi analisti con cui discuto la storia è diversa, quindi stampate questa pagina e conservatela, perchè prima vi ho descritto capillarmente il punto del ciclo economico in cui ci troviamo e cosa i libri e la storia ci dicono di fare in questo caso, ma da un'attenta analisi questa volta occorre stare investiti, perché addirittura mi aspetto un 2006 eccezionalmente positivo per la borsa USA, per i motivi che vado a descrivere: Nel 2000 il ciclo economico era ai massimi, il PIL cresceva a circa il 4/5% l'anno, il tasso di sconto era al 6,5%, la borsa era sopravvalutata secondo la media storica come MAI ERA ACCADUTO in tutta la sua storia, cioè il rendimento medio delle azioni era la metà di quello dei titoli di stato e un investitore che comprava un azione per rientrare dell'investimento con gli utili necessitava di un numero di anni record per la storia della borsa e quindi appena la curva dei tassi andò in negativo era chiarissimo che anticipava una recessione, cioè era ancora più attendibile di altri casi in cui ha ugualmente anticipato il crollo delle azioni pur essendo queste meno sopravvalutate. Stavolta abbiamo invece il record di sottovalutazione delle azioni riapetto alle obbligazioni di stato USA, cioè le azioni in media rendono il doppio dei titoli di stato e per rientrare dell'investimento in azioni con gli utili, occorre aspettare un tempo medio molto inferiore alla media storica e soprattutto di gran lunga inferiore al 2000, sebbene gli utili dello SeP500, cioè del maggior indice USA, siano superiori addirittura a quelli del 2000, l'indice è molto al di sotto, per non parlare dell'indice tecnologico, il NASDAQ, dai cui picchi massimi siamo lontani addirittura di oltre il 50%. Quindi anche a calare il PIL nei primi mesi del prossimo anno, anche a pensare al peggior effetto possibile per la borsa non posso andar oltre una piccola presa di beneficio, coerente con il recente rialzo autunnale, cioè un piccolo calo che inducendo la FED a terminare i rialzi addirittura sia da volano per la borsa che per la valutazione eccezionalmente bassa può solo salire, in quanto la valutazione dei titoli rimane asolutamente lontanissima dalla media storica e questa inversione nella curva dei tassi può solo ritardare di qualche mese un altra grossa salita dei titoli azionari. Prova di questa situazione è che tutti i titoli che solitamente vanno in controtendenza nelle recessioni e che nel 2000 presero a salire, oggi sono rimasti immobili e che pur calando, la borsa USA oggi ha registrato un modesto arretramento con pochi volumi. Il motivo che attribuisco al recente calo è che i fondi beneficiano del credito d'imposta sulla base dell'anno solare e non nel momento in cui vendono come gli investitori individuali, quindi a fine anno devono liberarsi dei titoli in perdita per poterli subito dedurre fiscalmente a giugno 2006, poichè una vendita in perdita fatta dal primo gennaio sarebbe dedotta solo nel 2007. Altro valida ragione è il parallelismo del ciclo attuale con quello creato con la riforma Reagan per far riprendere gli USA dalla crisi del 1974, a cui Bush ha copiato ogni sua politica economica e nel caso Reagan dopo l'iniziale ripresa e la pausa successiva, come accaduto recentemente, poi ci sono stati un paio di trimestri debolissimi col PIL positivo di pochissimo col terminare degli incentivi fiscali e il rialzo dei tassi e quindi la definitiva ripresa del ciclo con le sue gambe, e la stessa cosa è accaduto dopo la crisi del 1981 e dopo quella del 1991, che temporalmente appare speculare e precisa a quella del 2000 e dopo la fine del rialzo dei tassi a fine 1994, a partire dal 1995 dopo due trimestri con PIL debole, la borsa partì al rialzo fino al 2000. Visto che la borsa anticipa e oggi vediamo problemi nonostante il recente PIL a +4,2%, vero anche che se i trimestri deboli sono solo due già tra qualche settimana la borsa dovrebbe partire per un rialzo definitivo pluriennale, anticipando il successivo riazlo del PIL, ma anche a voler aspettare sei mesi prima di farci vedere le sue potenzialità, quello che arriverà è un rialzo tremendo che porterà le quotazioni oltre le fantstiche vette del 2000, naturlamente nei prossimi anni. Altro paragone storico immportante è quello col 1929, quando è accaduto il più pesante crollo che si conosca, paragonabile a quello del 2000, in cui dopo la ripresa degli utili azionari, che solitamente la borsa anticipa, occorsero quasi trenta mesi di lateralismo degli indici prima del rialzo definitivo che durò 40 anni, cioè prima del '29 la borsa si gonfiò anticipando gli utili della prima rivoluzione industriale e successivamente crollò perchè gli utili tardavano a realizzarsi, ma successivamente arrivò il decollo del sistema industruiale che portò la borsa dove nessuno se lo aspettava. Nel 2000 è successa la stessa cosa, si sono aticipati utili nel tecnologico che erano impossibili in pochi mesi, perchè in quegli anni solo 200 milioni di persone erano collegate ad internet, e le aziende che ci lavoravano come AMAZON, EBAY; ecc...erano tutte in perdita, mentre oggi che su internet hanno superato il miliardo di persone e AMAZON, EBAY; ecc... sono tutte in utile e tantissime altre aziende stanno trovando rapidamente nuovi business che vanno subito in utile perche CI SONO LE PERSONE COLEGATE che non c'erano nel 2000, la borsa è in ritardo con la valutazione dei SOLDI che materialmente le aziende stanno incamerando, perchè come nel '29, anche nel 2000, la paura è stata tanta, ma se nel '29 sono bastati quasi 30 mesi, e più precisamente 29 prima del rialzo, ora che siamo arrivati a 24-25 mesi di attesa siamo vicini, perchè la crisi del 2000 è durata tre anni contro i quattro di quella del '29, e con la borsa in ritardo a riconoscere gli utili, non c'è nulla da temere e il peggio che può accadere è solo un ulteriore ritardo, ma il rialzo arriverà forte, perchè oltre a scontare gli utili non considerati, ci sono da scontare quelli attesi come sempre aveva fatto la borsa negli ultimi oltre 100 anni, e come riprenderà a fare appena saremo arrivati alla fine di questo ciclo più lungo del solito, perchè più lunga del solito è stata la crisi del 2000, basti pensare che nell'ultimo mezzo secolo uma sola volta la borsa USA era calata per due anni di seguito,inizio anni '70, quindi ora che nel 2003 ne abbiamo avuti addirittura quasi tre, anche la pausa prima del rialzo è più lunga, ma il grosso è ormai alle spalle, quindi si rischia di più a star fuori che dentro, perchè comprare dopo un crollo come quello del 2000 in cui il Nasdaq era oltre 5000, ed oggi è ancora sotto i 2300, capita difficilmente una seconda volta nella vita, perchè nei grossi movimenti c'è il grosso guadagno, occorre solo trovarsi a bordo quando inizia, anche se occorre aspettare qualche mese in più, in quanto chi ha vissuto il '29 solo se centenario oggi ha una seconda possibilità. E' appena uscita una notizia ANSA che riporta dati disastrosi per gli immobili nel 2003, perchè l'ISTAT dovendo fare un lavoro di "precisione" ha un certo ritardo poi nel comunicarli, se immaginiamo che la tendenza è proseguita anche nel 2004 e 2005, allora potremmo essere davanti ad una crisi immobiliare spaventosa. Storicamente gli immobili si sono rivalutati del 5/6 % all'anno e le borse del 15-20% all'anno, invece col crollo dei mercati azionari dal 2000 al 2003 il denaro è confluito negli immobili senza che ci fosse stata una reale esigenza abitativa visto il decremento della popolazione, facendo addirittura raddoppiare i prezzi e portandoci ad oggi alla situazione descritta nei dati ISTAT, che fanno presagire un ritorno alla normalità, con gli immobili che dovranno restituire alle borse il denaro assorbito, anche in considerazione che oggi la media degli utili del maggior indice americano SeP è maggiore che nel 2000, mentre le quotazioni sono ancora al di sotto, quindi nei prossimi anni assisteremo al ritorno dell'azionario e alla crisi dell'immobiliare, Saluti, ELDORADO CASA: ISTAT, 2003 DI STASI PER ACQUISTI, CROLLO UFFICI 28 Dicembre 2005 11:00 ROMA (ANSA) (ANSA) - ROMA, 28 dic - Sboom delle compravendite immobiliari, nel 2003: dopo il picco dell'anno precedente (+15,7%), "legato probabilmente alla legge sul rientro dei capitali all'estero", scrive l'Istat, gli acquisti e le vendite di case e uffici sono calati due anni fa dell'1,7%. "Nel 2003 - si legge in un comunicato Istat diffuso oggi - si è registrato un lievissimo aumento per le unità ad uso abitazione (+0,4%) e uno più consistente per le multiproprietà (+20,6%), ma tutte le altre tipologie hanno subito una diminuzione: dal -42,7% degli immobili ad uso ufficio, al -19,25 di quelle ad uso artigianale, commerciale e industriale, al -11,7% dei fabbricati rurali al -9,3% delle unità ad uso speciale". Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, nel 2003 le compravendite sono aumentate nel Mezzogiorno (+1,1%) ma sono diminuite nel Nord (-2,1%) e nel Centro (-3,9%).(ANSA).