Sweet Home Bahrain

 

  By: gianlini on Mercoledì 20 Agosto 2003 01:53

troppa lungimiranza per questo mercato che quattro mesi fa non voleva comprare il dax a 2300 (quale catastrofi avrebbe mai avuto in mente) e ora non si sogna di venderlo a 3500! probabilmente è l'effetto liquidità + strumenti derivati al ribasso inghiottiti nella spirale rialzista + il mercato deve convincerti che questa volta NON scenderà a settembre e ottobre, e ti lascia fuori

neanche le bombe squassano il mercato ? - gz  

  By: GZ on Martedì 19 Agosto 2003 23:07

Ci sono queste bombe all'Onu in iraq e il mercato non si squassa, come mai ? anche il petrolio oggi è giù nonostante gli attentatti Forse il mercato sta guardando alla sostanza della cosa Ad esempio c'è oggi un articolo molto bello di Gianni Riotta (uno che non è solo un giornalista ha anche scritto un paio di romanzi non male) che spiega andando "sul campo" il successo della ^liberazione dell'iraq#www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=PRIMA_PAGINA&doc=RIOTTA^ La sostanza è che tutti i regimi e dittature arabe varie sono ora terrorizzate, come dice il professore irakeno intervistato da Riotta: "...Se la democrazia mette radici, sia pur timide, in Iraq, per tanti dittatori del Medio Oriente si avvicina la fine....". E' una faccenda grossa, si sta cominciando a sbloccare tutto il medio oriente, un po' la versione medio orientale della caduta del muro dei berlino vedi anche l'intervista all'erede di Khomeini ieri ------------------------------------^dall'articolo di Gianni Riotta #www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=PRIMA_PAGINA&doc=RIOTTA^-------------- .....Hassan, Mustafa, David e Nasir passano giorno e notte a bere tè e cercare di capire cosa sta succedendo. Ogni settimana, religiosamente, vanno al Centro di Studi Strategici fondato dal professore Sadoun al Durame, dopo anni di esilio. Rischiando la vita tra sparatorie, coprifuoco, Ali Baba e posti di blocco, il Centro conduce i suoi primi liberi sondaggi politici, coordinati in sette città dal sociologo Munqit al Yarmuk. «I risultati sono sorprendenti - spiega Munqit -: il 32,6 per cento degli iracheni è ottimista sul lavoro di Paul Bremer e il 32 pessimista. Gli altri incerti. Le richieste più urgenti: ordine per il 39 per cento e lavoro per il 38....... Oggi l'82,8 per cento chiede agli Usa di restare, o sarebbe la guerra civile, ma il 51 per cento auspica che si ritirino in basi fuori città, quando il nuovo governo sarà formato. E sa chi vogliono ad amministrare l'Iraq? Tecnocrati, appoggiati dal 62,7 per cento dei consensi. L'85 per cento non si fida della politica». Sembra fatta, un Iraq civile con un governo dei tecnici e gli alleati nelle basi, come in Italia e Germania nel dopoguerra. ..... Sottovoce, l'intellettuale Yousef al Sharif conclude: «In Iraq si gioca una partita osservata con angoscia dai regimi arabi, tutti, filo o antiamericani che siano. Se la democrazia mette radici, sia pur timide, in Iraq, per tanti dittatori del Medio Oriente si avvicina la fine. Per questo tifano contro. Prima gli americani falliscono, meglio è per loro». Sorride deciso: e nell'idea che una democrazia possa davvero funzionare, oggi, a Bagdad, ci si sente più liberi che in tante annoiate capitali d'Occidente

 

  By: kaiser soze on Mercoledì 30 Luglio 2003 00:37

-----------questa è libertà ---------- ^www.corriere.it# http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=ESTERI&doc=PIPPO^----------- Salam Pax è il blogger di Bagdad, l’architetto iracheno 29enne ingaggiato dal giornale britannico The Guardian dopo l’enorme successo del suo diario online. «Ministero dell’Informazione distrutto e duemila dipendenti a spasso, ma l’ industria dei media va a gonfie vele. Ho comprato cinque giornali per un dollaro e mezzo, e quando l’edicolante ha visto quanto ero contento mi ha detto che potevo prenderne un altro gratis. L’Iraq è diventato il paradiso dei giornali !». I suoi racconti trasmettono tutte le contraddizioni della vita quotidiana nell’Iraq del dopoguerra. «Oltre ai giornali ora abbiamo un canale tv e una radio . Il mio programma preferito è un cartone animato giapponese ambientato nel futuro, dopo la terza guerra mondiale». «A Bassora sembra di essere in un altro Paese. Gli inglesi sono molto più gentili degli americani, ai posti di blocco sorridono e ti salutano in arabo». «Oggi è l’anniversario della caduta della monarchia (14 luglio 1958, ndr ). I comunisti hanno intonato canzoni che non si sentivano da 35 anni, e i monarchici hanno commemorato i loro morti per la prima volta in 40 anni. Io ho cantato con i comunisti e stretto le mani dei monarchici: questa è libertà ».

 

  By: pana on Lunedì 28 Luglio 2003 23:35

la Bbc e stata l unica tv che ha spiegato per bene come le elezioni usa del 2001 siano stare rubate..tutti i trucchetti usati..magari li posto domani..ben venga la bbc.. e poi paragonare la seconda guerra mondiale alla guerra dell Iraq mmi sembra sbagliato..indovinate perche.. leggetevi il primo capitolo di "stupid white men" Michael Moore

سرايا القدس تبث مشاهد جديدة لقنص جندي إسرائيلي من وحدة الهندسة شرقي مدينة غزة - YouTube

 

  By: michelino di notredame on Lunedì 28 Luglio 2003 23:29

David Kelly? Non e' del tutto certo che sia stato assassinato. Ma quello che non torna e' l'ipocrita abitudine di considerare il delitto politico come estraneo alla vita delle democrazie occidentali. E un'altra cosa non va (opinione personale): il credere che tutti gli avvenimenti di rilievo siano ascrivibili alla volonta' del reggente. La politica e' una folta giungla, e questa folta giungla e' piena zeppa di animali: e sono pochi quelli che stanno lì solo per farsi mangiare. Quello che accade intorno al Primo Ministro e' piu' di quello che accade per volonta' diretta del Primo Ministro. Blair - che e' persona molto equilibrata, e molto saggia - potrebbe non essersi opposto a un'assassinio deciso da qualcun altro, valutandone l'opportunita' con realismo politico. Non sarebbe il primo caso, nella storia. Seneca, quando si tratto' di far fuori Agrippina, fu meno filosofo e clemente di quel che pretendeva di essere. Ma questo e' il gioco che si gioca. Questo e' il potere.

No, non è la BBC - gz  

  By: GZ on Domenica 27 Luglio 2003 19:07

E ora il pezzo comico della settimana. -------------------------------------------------------------------- Antefatto. Come noto la BBC ha scatenato per mesi una campagna contro Blair e ora lo ha accusato di avere mentito su alcuni dettagli dei report dell'intelligence presentati al parlamento Ma cosa è ora la BBC ? Da mesi spara a zero sullo sforzo alleato in Iraq al punto che sulle navi inglesi i soldati avevano chiesto di loro iniziativa di non trasmetterla più mentre combattevano e la chiamavano "Bagdad Broadcast Comunication". Andrew Gilligan ad esempio, è il suo reporter che ha usato la testimonianza di uno scienziato che lavorava per il governo, il dottor Kelly, amplificandola e scatenando la polemica contro Blair. Kelly finito nella polemica della BBC si è suicidato e ora c'è un inchiesta che può essere la fine della dirigenza politicizzata della BBC. Quando gli alleati sono entrati a Bagdad ho visto Gilligan sostenere che era una altra falsa notizia alleata praticamente fino a quando non hanno abbattutto il monumento a Saddam. C'è ora una reazione in Inghilterra. Ecco come la BBC attuale (e i 9/10 dei giornali europei attuali) avrebbe riportato i fatti di 50 anni fa (adattato da www.sundaytelegraph.com) --------------------- -------- " Qui è la BBC...." www.sundaytelegraph.com ------------------- “Qui è la BBC. Buona sera, notizie che Benito Mussolini sia “morto” e “appeso” a una stazione di benzina sono state accolte con scetticismo oggi a Roma. Il nostro reporter Andrew Gilligan è sulla scena a Milano oggi. Andrew Gilligan - sono a un angolo di strada di piazzale Loreto e non vedo nessun dittatore appeso John, ma del resto gli alleati sono noti per fare annunci prematuri… -Andrew, mi sembra sia sopra la tua testa ora, c’è una sua mano che sfiora il tuo orecchio destro, so che non ami le angolature ampie ma se fate arretrare i cameramen lo inquadrate… - Andrew Gilligan - Ok, beh era ora... in ogni caso non è “appeso a un distributore”, è legato a un corda che è attaccata a una specia di argano che si trova sullo spiazzo antistante un distributore. Ormai siamo ormai abituati al modo disinvolto con cui gli alleati trattano i fatti in questa guerra - Certo Andrew, queste notizie contradditore sul dittatore appeso a un distributore hanno contribuito assieme a altre omissioni da parte alleata a indurre molti giornali internazionali a dubitare delle informazioni da cui è nata questa “Liberazione” di Milano... Andrew Gilligan – Vero John, ormai è chiaro che nell’amministrazione inglese e americana si è cercato di rendere più appettibile al pubblico tutta la storia, inserendo ad es anche questa presunta amante del dittatore, questa Petacci che sarebbe appesa a testa in giù. Oops! un attimo John ora sono di colpo al buio, non si vede più niente… Probabilmente un altro blackout dell’elettricità dovuto ai danni dei bombardamenti alleati - Andrew, penso che si tratti della gonna della donna appesa sopra di te che è caduta sulla tua testa . Comunque.. cosa mi dici di queste folle che sono ora in strada agitandosi, ballando e urlando dietro di te ? Andrew Gilligan – probabilmente è un altra protesta per la situazione che si sta deteriorando a vista d’occhio qui a Milano. La gente è molto tesa e esasperata. Molti non sono stati pagati per settimane, il mio stesso interprete non riceve la paga da due settimane da quando il ministero dell’informazione del Partito Nazionale Fascista è stato distrutto da un bombardamento alleato. - Andrew grazie, abbiamo qui un famoso premio Nobel, Dario Foffo, cosa ne pensa di questi corpi mutilati e appesi qui a un distributore di benzina ? Dario Foffo – Hmm... "il dittatore appeso a un distributore di benzina" dice lei... DI BENZINA! BENZINA, avete capito ? Aah! “niente sangue per il petrolio” avevano promesso gli americani e ci stavamo pure cascando ! - Altre bugie alleate allora ? Lalla Grubber a te la linea ora cosa dici, può essere veramente Mussolini ? Lalla Grubber - Ci sono parecchi dubbi, molte cose che non quadrano in questa storia come ce la vogliono propinare i comandi americani. Ad ogni modo se Mussolini è morto, considerando tutti gli incidenti e i ritardi che l’occupazione dell'Italia sta incontrando può essere in realtà una cattiva notizia per gl americani - Certo, grazie Lalla. Intanto le organizzazioni umanitarie internazionali continuano a lanciare allarmi sul peggioramento della catastrofica situazione umanitaria in Italia. Ecco ora con noi Marc Simon dell’Economist e Gino Stratta di “Emergenza”. Marc Simon lei ha appena scritto che “..l’Italia è in ginocchio..” Marc Simon dell’Economist - Esatto, molti sono sconvolti dai danni creati dai bombardamenti indiscriminati alle infrastrutture e dalle continue uccisioni come questa di piazzale Loreto. I comandi americani vogliono farci credere dopo aver invaso un intero continente di non essere in grado di impedire questi appendimenti ai distributori ? Gino Stratta di “Emergenza” – Ero a operare un bambino ferito da una bomba lanciata da un B-52 americano, a mio giudizio era di tipo “sharpnel” a frammentazione multipla con napalm incorporato e ha colpito una casa civile anche se era a ben 50 metri da una caserma delle SS. Queste sofferenze della popolazione civile vengono prima di ogni altra cosa, basta con questa guerra, dobbiamo pensare ai bambini sotto i bombardamenti, non importa chi li faccia e contro chi siano rivolti, basta con la guerra - Certo, bene grazie a tutti voi – intanto l’unico canale TV indipendente in questa regione turbulenta, “Al –Dente” riporta che molti italiani non credono che il duce sia morto. Ecco con noi il principale intellettuale francese, Michel Foucalt e il capo della chiesa locale, Monsignor Al Forno, un critico dell’amministrazione alleata Monsignor Al Forno – Ci sono sempre più trucchi in stile Hollywood da parte degli americani, questi lanci di tavolette di cioccolata dalle jeep umiliano la dignità della popolazione italiana costretta a raccoglierle per terra e creano incidenti, ho notizie oggi di un bambino finito sotto una jeep per raccoglierne una. Intanto ci sono donne italiane che lavano le mutande sporche delle truppe di occupazione in cambio di scatolette, senza contare il commercio del proprio corpo con soldati spesso negri per avere latte condensato e sapone.. Michel Foucalt – Ah Mon cher, BBC mon ami, il concetto di “esportazione della democrazia” ah cette americanes! la democrazia non si esporta pas, una nozione così ingenua, ma questa guerra di Monsieur Churchill è in ultima analisi un costrutto sociale inteso a produrre effetti di realtà in un falso discorso cronologico, c’est clair ? que l’illusion, questi anglosassoni così betise, ah!.. - Grazie professore, grazie monsignore – Intanto mentre la situazione in Europa continua a deteriorarsi, ecco qui un nuovo sondaggio che mostra che il 30% dei tedeschi pensa che l’invasione della Polonia sia colpa degli inglesi e il 45% degli italiani pensa che gli alleati abbiano degli interessi economici nell'occupare l'europa... Bene, qui era la BBC, anche per oggi questo è il quadro della "liberazione" del norditalia, buonanotte a tutti

 

  By: Paolo Gavelli on Venerdì 06 Giugno 2003 22:43

C'è dell'altro: IRAQ: DIA IMBARAZZA RUMSFELD,ARMI STERMINIO NON C'ERANO/ANSA (di Emanuele Riccardi) (ANSA) - WASHINGTON, 06 GIU - Un rapporto della 'Defense Intelligence Agency' (Dia), i servizi segreti del Dipartimento della difesa Usa (Dod), stilato nel settembre 2002, sostiene che nulla indica che l'Iraq stesse costruendo a quel tempo armi di distruzione di massa (Adm). Il documento, di cui i giornalisti americani hanno visto la copertina con il riassunto, sostiene che ''non ci sono informazioni attendibili che l'Iraq stia producendo e stoccando armi chimiche'', e aggiunge che non ci sono neppure indicazioni sul fatto che Baghdad abbia l'intenzione di farlo. Sono tutte fandonie, ribadisce seccamente la Casa Bianca all'intelligence del Pentagono. Le armi di sterminio in Iraq ci sono davvero, come ha ricordato, con enfasi ieri in Qatar, il presidente George W. Bush, ai militari che hanno combattuto contro l'ex dittatore Saddam Hussein. ''Le cercheremo - aveva spiegato ieri Bush -, sveleremo la verita' al mondo. Ma una cosa e' certa: nessun gruppo terroristico ricevera' armi di sterminio dal regime dell'Iraq perche' il regime dell'Iraq non c'e' piu''. Fatto sta, pero', che l'ultima delle rivelazioni emersa oggi dai lunghi corridoi paralleli e poligonali dal Pentagono e scoperta per prima dalla Cnn, mette seriamente in difficolta' l'Amministrazione americana e il suo presidente. IL PENTAGONO SMENTISCE RUMSFELD, MA FA MINI MARCIA INDIETRO - Il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld ha detto a diverse riprese di essere certo dell'esistenza delle armi di sterminio irachene, in base ad indicazioni dei servizi segreti da lui definite particolarmente solide. Ma fonti a lui vicine hanno confermato oggi che il rapporto della Dia ne mette davvero in dubbio l'esistenza. Dopo essere stato ascoltato in Senato, che sta indagando sulle armi proibite irachene, il direttore della Dia, il vice ammiraglio Lowell Jacoby, visibilmente in imbarazzo, ha fatto una parziale marcia indietro, ma senza negare la sostanza. Quella pubblicata nei media ''e' stata una frase estratta dal suo contesto... non abbiamo dubbi che l'Iraq stesse portando avanti programmi'' sulle Adm, ha spiegato Jacoby. E' stata proprio la presunta esistenza di armi proibite in Iraq, e soprattutto la convinzione che potessero finire in mano a terroristi islamici per colpire interessi americani, a spingere il presidente Bush ed il suo alleato britannico Tony Blair ad andare in guerra contro Saddam. POWELL ALLO SBARAGLIO - Il 5 febbraio, il segretario di Stato Usa Colin Powell aveva fornito all'Onu, senza peraltro convincere i paesi contrari ad un attacco all'Iraq come Francia e Russia, quelle che secondo gli Usa erano le prove irrefutabili che l'Iraq stava producendo armi di sterminio. Con l'appoggio di documenti fotografici di presunti centri iracheni di produzione e di stoccaggio di armi proibite, di fronte al Consiglio di sicurezza dell'Onu a New York e ripreso in diretta da tutte le telecamere del mondo, Powell aveva parlato per poco meno di un'ora con alle sue spalle George Tenet, il direttore della Cia, per fare capire che le sue parole si basavano su serie indicazioni di intelligence. Ora, sono in molti a pensare che Powell, non considerato tra i piu' favorevoli alla guerra, fosse stato stato in realta' mandato allo sbaraglio. Secondo i settimanali Time e Newsweek, il segretario di Stato, scoprendo pochi giorni prima alla Cia su quali documenti avrebbe dovuto basarsi il suo intervento all'Onu, avrebbe buttato per aria le carte, urlando ''It's bull****'', sono tutte cavolate. MA LA CASA BIANCA NON CI STA - Uno dei portavoce di Condoleezza Rice, la Consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Anton, minimizza comunque la portata delle indiscrezioni provenienti dal Pentagono, ribadendo che nessuno ha fatto pressioni sui servizi segreti per ottenere informazioni che potessero convincere che era necessario andare in guerra. ''I rapporti che abbiamo ricevuto corrispondono a quanto sostiene l'insieme della comunita' dei nostri servizi segreti, a quanto il presidente ha sempre detto, a quello che pensano i governi stranieri sull'Iraq''. Almeno quelli che hanno appoggiato gli Stati Uniti in Iraq. (ANSA). RL 06-GIU-03 20:27

 

  By: Paolo Gavelli on Venerdì 06 Giugno 2003 22:21

Non ricordo in quale thread io ed altri mettessimo in dubbio la credibilità di bushettino e soci. Non sapremo mai se quelle armi ci siano o no; spero solo che nessuno comprerà più da loro un'auto usata... 2ali ------------------------ IRAQ: GB; ADM,BLIX SI SFOGA,AUMENTANO CRITICHE A BLAIR /ANSA (ANSA) - LONDRA, 06 GIU - Hans Blix si sfoga e attacca Londra e Washington sulle armi di distruzione di massa irachene; Iain Duncan Smith mette in dubbio la legalita' della guerra; Robin Cook aumenta la pressione su Downing Street ed emergono nuove imbarazzanti informazioni sulla realizzazione dell'ormai famoso Dossier Iraq presentato da Tony Blair prima del conflitto che ha deposto Saddam Hussein. Lo spettro del micidiale arsenale di Saddam continua a perseguitare il premier britannico, il quale ha vissuto oggi un'altra giornata da dimenticare. Il capo ispettore dell'Onu, Blix, ha aperto le ostilita' con un'intervista alla Bbc News 24 durante la quale si e' detto ''deluso'' e ''scosso'' dalla qualita' delle informazioni di intelligence fornitegli nei mesi precedenti il conflitto dai governi americano e britannico. ''Noi abbiamo visitato molti siti indicati dai servizi segreti - ha affermato Blix - e abbiamo trovato qualcosa solo in tre casi, ma niente legato alle armi di distruzione di massa. Questo mi ha scosso un po', devo dire''. Agli ispettori delle Nazioni Unite erano state promesse le migliori informazioni segrete a disposizione, ha proseguito Blix. ''Ho pensato - ha poi ammesso candidamente -, mio Dio, se questa e' la migliore intelligence che hanno e noi non troviamo niente, il resto cosa sara?''. Le parole di Blix hanno preceduto una pesante indiscrezione dell'emittente Usa Cnn, che ha scovato un rapporto della 'Defense Intelligence Agency' (Dia) - i servizi segreti del Dipartimento della difesa Usa (Dod) - stilato nel settembre 2002: nulla indica, sottolinea il rapporto, che l'Iraq possedesse in quel momento armi di distruzione di massa (Adm). In Gran Bretagna, intanto, una fonte della Bbc ha fornito nuovi particolari, potenzialmente imbarazzanti, sulla stesura del Dossier Iraq presentato da Blair per convincere gli scettici della necessita' di disarmare Saddam Hussein con la forza. E' vero, sono stati i servizi segreti a realizzare il dossier sulle armi di distruzione di massa irachene, ma il governo britannico ha chiesto loro di riscrivere la bozza originale ''da sei a otto volte'' prima di pubblicare il documento finale. La fonte, definita dalla Bbc ''vicina ai servizi di intelligence britannici'', ha inoltre sottolineato che in una occasione il premier Tony Blair in persona ha partecipato alla decisione di rimandare al mittente la bozza per una nuova versione. E, come noto, la versione definitiva indicava che l'Iraq avrebbe potuto lanciare armi chimiche o biologiche entro 45 minuti da un eventuale ordine di Saddam. Delle armi, pero' non c'e' ancora traccia e l'ex ministro dei rapporti con il Parlamento Robin Cook ha alzato nel pomeriggio la pressione su Blair: se dovessero trovarsi ancora in Iraq, ha affermato, allora c'e' il rischio che cadano nelle mani di gruppi terroristici. Anche il leader dell'opposizione, Iain Duncan Smith, ha fatto la sua parte, esprimendo dubbi sulla legalita' della guerra. ''Non sapro' mai con certezza se abbiamo agito in linea'' con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza utilizzate per giustificare il conflitto, ha dichiarato alla Bbc. (ANSA). CB 06-GIU-03 20:04

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 19 Marzo 2003 20:16

ERCOLE: Sarò io stesso a concepire preghiere degne di Giove e di me: restino al loro posto il cielo, la terra, il mare, e gli astri eterni conducano il loro corso senza ostacoli; una profonda pace nutra i popoli; tutto il ferro venga impiegato nella fatica innocente delle campagne, e le spade restino nascoste. Nessuna tempesta impetuosa turbi il mare, nessun fulmine scaturisca dall'ira di Giove, nessun fiume nutrito di neve invernale travolga i campi distrutti. Spariscano i veleni, e nessun'erba funesta si gonfi di un succo nocivo. Non regnino più tiranni crudeli e selvaggi; se la terra deve ancora produrre qualche malvagità, si affretti, e se prepara qualche mostro, sia mio. Ma che succede? Le tenebre hanno avvolto il sole a metà del cielo... ("La follia di Ercole", Seneca)

 

  By: Paolo Gavelli on Mercoledì 19 Marzo 2003 17:37

Alla fine è tutto qui, gente che deve la libertà agli anglo-americani vuole di fatto impedire agli irakeni di ottenerla nell'unico modo possibile. Una cosa che fa venire la nausea. ------------ That's democracy, ...! ;-) 2ali

 

  By: Paolo Gavelli on Mercoledì 19 Marzo 2003 17:34

i destini del mondo non passano per le interrogazioni di matematica. ------------------- Beh, finalmente qcs su cui non siamo per niente d'accordo. La tragedia delle organizzazioni è che i leader sono uomini tali e quali gli altri, che ragionano e operano esattamente come ognuno di noi. Che, se per giunta si sono bruciati i neuroni con l'alcool, elaborano livelli di comprensione della realtà degni di un qualsiasi babbeo (moltiplicati per le tensioni proprie del ruolo). Per comprenderlo è sufficiente chiedersi come mai vengano prese posizioni tanto diverse. 2ali

 

  By: GZ on Mercoledì 19 Marzo 2003 17:28

Chi si mobilita per impedire il rovesciamento di un regime di stampo nazista ne è complice. In medio oriente uno dei regimi più sanguinari del secolo sta per essere rovesciato dopo 25 anni. E in europa gente che da 60 anni vive libera e sicura grazie agli americani si mobilita attivamente per impedirlo, con un impegno attivo mai mostrato per nessun altra causa. Alla fine è tutto qui, gente che deve la libertà agli anglo-americani vuole di fatto impedire agli irakeni di ottenerla nell'unico modo possibile. Una cosa che fa venire la nausea. ------------------- Su Bush è appena uscito ^un libro di Bob Woodward#http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/0743204735/qid=1048086888/sr=2-1/ref=sr_2_1/002-0000288-4047203^, il giornalista del New York Times che distrusse Nixon con le sue rivelazioni facendolo alla fine dimettere. Si può farsi un idea critica su g.w. bush(Woodward è democratico e un mastino), ma basata su fatti Modificato da - gz on 3/19/2003 16:30:32

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 19 Marzo 2003 17:22

spazzatura di terza categoria. si ripete in 30 modi diversi che bushw e' un cretino. cretino cretino cretino, asino asino asino. roba da scuola materna. immagine piatta. ma nessun grande personaggio storico (e bushw e' un grandissimo, forse indipendentemente dalla sua volonta') e' così piattamente e superficialmente descrivibile. la tragedia del potere e' un'altra cosa. e' luci e ombre. e' compromesso, decisioni gravosissime, lacerazione. e bush junior e' perlomeno pari a tutto questo. andava male a scuola? ridicolo. i destini del mondo non passano per le interrogazioni di matematica.

 

  By: Joseph on Mercoledì 19 Marzo 2003 16:49

Vista la difesa a oltranza del Dott.Zibordi per l'alta statura morale e non solo di G.Bush, allego "una tra le tante" opinioni sul genio statunitense al potere, spazzatura pure questa ? Il Nobel statunitense per l'economia P.Samuelson “Il danno più grave per la credibilità della finanza USA in questo momento lo fanno gli scandali finanziari. La “lobby dei CEO” sta facendo di tutto perché rimangano nascoste le frodi e gli imbrogli finanziari di cui, a quanto pare, si è fatto un enorme uso. E Bush è con loro. Del resto quando era a capo di società petrolifere si comportava come i capi della Enron, iscrivendo falsi profitti che facevano lievitare i titoli e poi vendendoli”.

 

  By: Paolo Gavelli on Mercoledì 19 Marzo 2003 16:23

bushettino non può assolutamente essere orribile come il suo gemello fotografato in quella spazzatura! Devo anzi ammettere che è in grado di compiere autentici miracoli: nessuno prima di lui era riuscito a mettere d'accordo il sottoscritto con il papa! :-) 2ali