UKRAINA e SANZIONI

 

  By: giorgiofra on Martedì 09 Aprile 2013 13:56

Vincenzo, i risultati della immorale pressione fiscale sono sotto gli occhi di tutti. Tutto il tessuto produttivo sta lentamente morendo, per la semplice ragione che solo un pazzo, in questo momento, avrebbe l'incoscienza di iniziare una nuova attività. Alla lunga, come è sempre accaduto da che mondo è mondo, il gettito fiscale crollerà. Intanto nessuno investe più in Italia, per la semplice ragione che la remunerazione dell'investimento sarebbe minima rispetto a quella ottenibile in altri paesi con condizioni di contorno diverse. E gli stessi imprenditori italiani, qualora il loro mercato fosse internazionale, delocalizzano. Il vizio di fondo di questa situazione è il fatto che vi è stato un ribaltamento concettuale dell'idea di impresa. L'oggetto di un'impresa, la sua stessa ragione d'essere, è produrre reddito. E solo successivamente che subentra il dovere di pagare le imposte che, in ogni caso, non possono erodere a tal punto il reddito da rendere sconveniente il lavoro dell'imprenditore. Oggi, invece, pare che l'oggetto dell'impresa sia produrre gettito fiscale, e la remunerazione dell'investimento, del rischio e del lavoro dell'imprenditore, vanno in subordine. L'impresa, il lavoro e la proprietà sono diventati i bancomat attraverso i quali una moltitudine di enti cerca il suo sostentamento. Ognuno di questi enti, spesso inutili e sempre inefficienti, si ritiene vitale per il benessere della società, e pretende quindi che qualcuno paghi a piè di lista i propri sperperi. Succede così che il mio fornitore di legname, producendo zero rifiuti, sia costretto a pagare 24 mila euro di TARSU. Per non parlare poi dell'IMU e dell'IRAP. Trovandosi quindi nella condizione in cui, pur avendo chiuso il bilancio dell'anno passato in perdita, abbia foraggiato le casse pubbliche con oltre 70 mila euro. A questo punto subentra la propaganda televisiva, a cui una sconfinata pletora di imbecilli abbocca, che mostra i dati delle dichiarazioni dei redditi degli imprenditori, omettendo scientificamente di mostrare quanto, ognuno di essi, ha dato all'erario. Si scoprirebbe in tal modo che l'imprenditore che ha dichiarato un reddito di 15 mila euro, alla fine ha pagato più tasse del dipendente che ne ha dichiarati 40 mila, sommando una grande quantità di balzelli, come l'imposta sulla pubblicità o la TARSU o l'IRAP. Tutto questo rientra nello stesso disegno nel quale quando si parla di lavoratore si intende sempre il dipendente. Come se un direttore di giornale che percepisce uno stipendio di 200 mila euro l'anno sia un lavoratore, mentre un giornalista con partita IVA che a malapena porta a casa 500 euro al mese non lo sia. In pratica si è creata una dicotomia morale tra onesti e disonesti. Tutti i lavoratori, ovvero tutti i dipendenti, sono onesti, mentre tutti gli autonomi sono ladri. Sappiamo benissimo che è falso, ma questo serve a dividere per imperare. La tecnica è antica, e non è cambiata di molto. I risultati, invece, sono nuovi: lo spappolamento del tessuto produttivo del Paese, la soppressione di qualunque entusiasmo e di qualunque spirito di iniziativa, l'aumento inesorabile della disoccupazione; il fallimento del Paese.

 

  By: VincenzoS on Martedì 09 Aprile 2013 13:21

x Traderosca Un conto è battersi per diminuire le tasse,altro discorso è l'apologia all'evasione (da denuncia). ------------------------ Ipotizziamo la seguente situazione. Tizio entra in possesso, perché glielo lascia in eridetà il nonno, di un immobile, diciamo un palazzetto che si trova in una bella zona. Il palazzetto in questione è piuttost fatiscente perché il nonno l'ha trascurato per scariati anni. Tizio si rende conto che, vista la posizione, risistemando il palazzetto ci può ricavare un alberghetto. Questo attrarrà ovviamente turisti nella zona e creerà movimento economico a beneficio di tutti. Fattisi i conti però scopre che, calcolando le tasse che dovrà comunque pagare, non c'entra con i conti. Secondo voi cosa farà? Molto probabilmente lascerà andare in ulteriore malora il palazzetto, non genererà lavoro per gli artigiani e le ditte che lo avrebbero sistemato, non attrarrà nuovi turisti nella zona. Ci avrà guadagnato o ci avrà perso la società a fargli pagare le tasse?

 

  By: VincenzoS on Martedì 09 Aprile 2013 13:05

x Giovanni-bg Ma con lui Ponza ci furono Nenni e altri che nel dopo fascismo assunsero cariche di primo ruolo nella politica repubblicana. ----------------------------------- Non so dire per quanto riguarda Pertini, ma per ciò che concerne Nenni il fatto fu che, essendo amico personale di Mussolini (lo erano diventati ai tempi in cui Mussolini era socialista), non venne particolarmente maltrattato quando venne incarcerato. Altrimenti, magari, alla Costituente non ci sarebbe proprio stato.

 

  By: traderosca on Martedì 09 Aprile 2013 12:56

"P.S.: un unico appunto: è vero che non è giusto evadere le tasse, ma queste non devono strangolare l'economia; infatti qui nel mio paese vedo piccoli imprenditori con l'acqua alla gola che sono COSTRETTI a cercare di evadere qualcosa (veramente evadono poco, almeno questi di cui parlo), anche perché hanno chiesto prestiti alle banche anche per pagare le tasse!!" Lutrom,sono il primo a denunciare l'eccesso e l'ingerenza dello stato nella vita privata dei cittadini e la tassazione astronomica e per questo lotto perché lo stato prenda gli opportuni provvedimenti per diminuire sensibilmente le tasse attraverso una diminuzione di costi e sperperi dell'amministrazione pubblica ed un controllo più efficace sull'evasione fiscale. Un conto è battersi per diminuire le tasse,altro discorso è l'apologia all'evasione (da denuncia)Tutti dobbiamo essere uguali di fronte al fisco ed alla giustizia,la più grande ingiustizia è quella di fare pagare tasse oltremisura ad onesti cittadini che lavorano e pagano tasse anche se con entità ingiuste causate anche da altri soggetti che non le pagano.Nessuno ha il diritto di farsi giustizia fiscale personale oltretutto ai danni di altri soggetti.

 

  By: Giovanni-bg on Martedì 09 Aprile 2013 12:04

Giorgiofra con tutto il rispetto ma Pertini si fece gli anni caldi a Ponza. Altri che conobbi si fecero quegli anni sulle montagne dell'Ossola rischiando la vita ogni giorno in cui c'era la scelta se morire per una pallottola tedesca o morire di freddo e stenti. Per questo motivo a di là della storiografia non ebbe mai grande successo come figura tra i partigiani che combatterono proprio per il motivo sopra (sebbene chiaramente non fu una sua scelta quella di passare quegli anni a Ponza) Ma con lui Ponza ci furono Nenni e altri che nel dopo fascismo assunsero cariche di primo ruolo nella politica repubblicana. Ciò che non andò molto giù ai partigiani che combatterono sulle montagne è proprio che tanti di quei confinati a Ponza poi diventarono uomini politici di primo piano delle repubblica mentre a loro "in proporzione" poco onore fu riservato. Tutto ciò per onore di verità storica che non sempre è raccontata bene nella storiografia ufficiale.

 

  By: lutrom on Martedì 09 Aprile 2013 11:57

[...] il termine terrone non è più inteso come abitante del sud,ma per chi vive con sovvenzioni statali senza fare un caz. oppure evadendo tasse..ecc.sulle spalle di chi lavora e paga le tasse.Quindi si può essere terroni abitando all'estremo nord.Ecco perché,anche le regioni del nord a statuto speciale,venendo meno le ragioni storiche.....oggi non hanno più alcuna ragion d'essere...... considerando anche che tutte le regioni a statuto speciale hanno bilanci in forte passivo ossia ricevono dallo stato più denaro di quanto ne versino a spese delle rimanenti 15 regioni. --------------- Bravo, Oscar!! P.S.: un unico appunto: è vero che non è giusto evadere le tasse, ma queste non devono strangolare l'economia; infatti qui nel mio paese vedo piccoli imprenditori con l'acqua alla gola che sono COSTRETTI a cercare di evadere qualcosa (veramente evadono poco, almeno questi di cui parlo), anche perché hanno chiesto prestiti alle banche anche per pagare le tasse!! Infatti la lotta all'evasione andrebbe fatta SOLO nel quadro di una FORTISSIMA diminuzione delle tasse stesse (almeno qui in Italia dove la tassazione è a livelli stratosferici), altrimenti finisci per stroncare l'economia delle aziende sane che pagano tutte le tasse. Una lotta all'evasione affiancata da un FORTISSIMO taglio delle tasse, dirette ed indirette, su dipendenti e lavoratori in proprio, sarebbe un grandissimo passo avanti per l'Italia!!

 

  By: traderosca on Martedì 09 Aprile 2013 11:44

Pigreco,(terun) il termine terrone non è più inteso come abitante del sud,ma per chi vive con sovvenzioni statali senza fare un caz. oppure evadendo tasse..ecc.sulle spalle di chi lavora e paga le tasse.Quindi si può essere terroni abitando all'estremo nord.Ecco perché,anche le regioni del nord a statuto speciale,venendo meno le ragioni storiche.....oggi non hanno più alcuna ragion d'essere...... considerando anche che tutte le regioni a statuto speciale hanno bilanci in forte passivo ossia ricevono dallo stato più denaro di quanto ne versino a spese delle rimanenti 15 regioni.

 

  By: pigreco-san on Martedì 09 Aprile 2013 11:07

Caro Oscar era ovvio che intendevo l'euro e l'annessione alla grande germania solo per il Friuli dopo una epurazione di terroni negli uffici pubblici, per me voi siete tutti terroni e meritate la liretta. :)

 

  By: traderosca on Martedì 09 Aprile 2013 11:01

Pigreco,vai vai con la Germania così contribuirai a risollevare le casse dello stato, intanto che ci sei porta in Germania anche la Sicilia,te lo do io lo statuto speciale.

 

  By: pigreco-san on Martedì 09 Aprile 2013 09:05

Se Grillo propone il referendum per l'euro voglio proporre il referendum per farci annettere alla Germania e restare in euro. Non è più possibile convivere con italiani miopi che danno la colpa ad una moneta e non al mal governo euro di Berlusconi negli ultimi 10 anni a parte l'ottima parentesi Prodi nella quale il debito pubblico è calato.

 

  By: giorgiofra on Martedì 09 Aprile 2013 02:03

Antitrader, tutto il voto, in Italia, o almeno dalle mie parti, è voto di scambio. La democrazia funziona solo quando esistono cittadini. Se 20 persone su 20 ad un piccolo sondaggio che ho effettuato mi hanno risposto che rinuncerebbero per sempre al voto in cambio di un "posto", una casa, l'eliminazione della criminalità ed una certa libertà, si capisce che gli ideali riguardano solo una piccola percentuale della popolazione. La stragrande parte della popolazione ha esigenze più terra terra, e da il proprio voto a colui che promette di risolvergli i propri particolari problemi. L'interesse generale? Non frega niente a nessuno. Non mi pare che l'uomo, nella sua essenza, sia cambiato negli ultimi 2000 anni. L'errore grave è stato quello di credere che certe istanze, tipiche di una minoranza, appartengano a tutti. E' falso. Mi sono rimaste impresse le parole del direttore dei musei vaticani, il quale sosteneva che la cultura fosse un fatto di elitè. Lo era nel passato, lo è oggi, lo sarà in futuro. Panem et circenses, questo vuole il popolo.

 

  By: bertoldo on Martedì 09 Aprile 2013 00:36

Stock: Italia ETF

Sembra ormai che i poteri forti controllino perfettamente i giochi, avendo piazzato i loro uomini nei puntichiave. Ci consegneranno all'Europa come un PACCO. Paradossalmente saremo un VERO PACCO per l'Europa tutta Confezionato a Napoli, terra di liberta' e spedito a Berlino terra di rigore. Quando si accorgeranno di che cosa hanno per le mani, non saranno piu' in grado di liberarsene!!! C....ZI loro! Eh si che qualche esperienza con il Duce ce l'avevano avuta Tra un po' rivedremo l'8 settembre 1943 Ci spareremo fra italiani, spareremo ai tedeschi, vedremo partigiani, americani salvatorici sara' un tale e tanto casino dal quale RISORGERA' il GENIO ITALICO che lo mettera' in quel posto a TUTTI INDISTANTAMENTE Ordo ab Caos E' impossibile governare l'Italia e gli Italiani e purtroppo per LORO non potranno neanche mandarci a quel paese Napolitano, come il Re andra' a Bari, Maroni sara' messo a Capo della Repubblica di Salo' nella speranza di agganciare la Lombardia alla Baviera, La Linea Gotica arretrera' fino a Berlino e la Germania verra' di nuovo, definitivamente Divisa Saluti da Bertoldo, il saggio mancante a Napolitano, il numero 11, la VERA ALA SINISTRA del Parlamento

 

  By: antitrader on Martedì 09 Aprile 2013 00:33

Giorgio, la feccia umana (come la chiami tu) che occupa gli scranni non e' molto diversa da quella che infesta il paese in misura estremamante diffusa. Tieni presente che si e' tornato all'antico metodo Achille Lauro: milioni di infimi corrotti (o aspiranti tali) hanno venduto la loro dignita' per 100 euro di IMU (che non vedranno mai). In un paese civile ci sarebbe stata la rivolta quando arriva un tipo pittoresco che in campagna elettorale promette di restituire tasse con i suoi soldi. Credo che la magistratura dovrebbe almeno indagare su questa cosa che in un paese serio si chiama voto di scambio.

 

  By: lutrom on Martedì 09 Aprile 2013 00:12

Intervento molto bello, come molti dei tuoi interventi, Giorgio: anche se non condivido tutti i particolari, è condivisibile il quadro d'insieme, in particolar modo quando dici alcune parole che sembrano le mie, tanto sono vicine a quello che penso (purtroppo...): "[...] Intanto un Paese dalle enormi capacità produttive, con un invidiabile tessuto industriale, con infrastrutture, conoscenze, prestigio, si sta spegnendo. Forse ha ragione Vico. La storia si muove tra alti e bassi, e questo è il momento della discesa. Come la catastrofe della guerra generò una classe politica all'altezza della situazione [e, aggiungerei io, cittadini], così forse la catastrofe economica e sociale genererà una nuova classe dirigente capace di tenere a dovere le briglie del cavallo impazzito chiamato Italia. [...]

CORSI E RICORSI - giorgiofra  

  By: giorgiofra on Lunedì 08 Aprile 2013 23:47

Stock: Italia ETF

Ieri, in tarda serata, sul canale "RAI storia" hanno trasmesso un documentario sui Presidenti della Repubblica Italiana. In particolare mi ha colpito la biografia di Sandro Pertini. Effettivamente è stato un grande uomo, uno che poteva vivere tranquillamente ed agiatamente, essendo avvocato, ed ha invece deciso di lottare per i suoi ideali, pagando con il carcere, con l'esilio, con la miseria. Ha fatto la resistenza, rischiando la vita sulle montagne, e si oppose, per dignità, alla richiesta di grazia che la madre presentò al duce allorquando versava in gravi condizioni di salute. Possiamo condividere o meno gli ideali di una persona, ma non possiamo non riconoscere la grandezza di coloro che pagano prezzi spesso altissimi alla loro coerenza. Questa è una delle ragioni per le quali ammiro i guerriglieri afgani, dotati di quella dignità a noi oramai sconosciuta. Pertini fu uno dei componenti dell'assemblea costituente, insieme a tantissimi altri che ebbero una storia simile alla sua, spesso motivati da ideali diversi. E sono state queste persone, di grandissimo spessore, che hanno traghettato l'Italia dalla dittatura alla democrazia e, cosa forse più apprezzabile, dalla miseria al benessere. Ci chiediamo spesso come abbiamo fatto a ridurci nelle condizioni in cui siamo. Ma credo che basti guardare le facce dei Rutelli, dei Gasparri, degli Scillipoti, dei Casini, per capire tutto. Quando persone senza alcuna qualità, senza alcuna storia e senza alcuno spessore, prendono nelle mani il timone del Paese, il naufragio è inevitabile. Mi torna spesso alla mente ciò che disse Andreotti in occasione del crollo del muro di Berlino: "le Germanie debbono restare separate". Allora le sue parole parevano blasfeme, ma dobbiamo avere l'umiltà di riconoscere che aveva ragione. Di Andreotti si può dire ciò che si vuole, ma non che non fosse un vero uomo di stato, o che gli mancasse l'acume di comprendere i meccanismi veri della geopolitica. Senz'altro un gigante rispetto ai quaquaraquà che oggi siedono in parlamento, servi del potere finanziario e passivi esecutori di disposizioni di cui non capiscono assolutamente nulla. Dove sono gli Einaudi, i De Gasperi, i Fanfani, i Saragat, i Moro, i Berlinguer? E' possibile fare un paragone tra loro e l'accozzaglia di ciarlatani che stanno infestando la vita politica del nostro Paese? Non credo; la loro distanza mi pare incommensurabile. Se gli alberi si giudicano dai frutti, dobbiamo restare ammirati e quasi stupiti da ciò che fecero i governi nei primi 20 anni della Repubblica. Trasformare un paese in uno stato di estrema miseria, con fabbriche distrutte, con un tessuto industriale arretrato, senza infrastrutture, con masse di analfabeti e disoccupati, completamente digiuno di democrazia, in una delle potenze industriali del pianeta, con eccellenze industriali in tutti i campi, è qualcosa che ha davvero del miracoloso. Non che allora non esistessero la corruzione o il clientelismo. Queste cose esistono da quando è stata fatta l'unità d'Italia. Direi che fanno parte della natura degli italiani. Eppure, semmai fosse necessario, questi vizietti tipicamente italiani non hanno impedito il miracolo economico. L'intervento pubblico, che allora era massiccio, consentì la nascita dei colossi industriali e l'occupazione di milioni di lavoratori. E sebbene sia vero che spesso le grandi aziende di stato pagassero un numero di stipendi superiore al necessario, è pur vero che quello si rivelò un mezzo per immettere liquidità nell'economia, con la conseguenza che a beneficiare di quegli stipendi furono anche i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori. Si ebbe, in sostanza, una crescita economica della quale tutti beneficiarono, comprese le casse dello stato. Potremmo dire che in quel periodo lo stato creò moneta dal nulla, che stimolò la produzione, e che fu riassorbita proprio dalla crescita economica. Mi pare che si chiami politica Keynesiana: e funzionò. Mi chiedo spesso cosa sarebbe successo se lo stato, prima di spendere, avesse aspettato di incassare, martellando fiscalmente un paese poverissimo. Non sono un economista, ma credo che la crescita che ci fu sarebbe stata solo un miraggio. Resta il fatto incontestabile che, attraverso una certa politica, un paese poverissimo divenne ricco, mentre, con politiche diametralmente opposte, un paese ricco sta diventando povero. Coloro che sostengono queste politiche dai risultati disastrosi, si giustificano sostenendo che i problemi attuali derivino proprio dalle politiche precedenti, e che il contesto internazionale sia mutato, con la conseguenza che quelle politiche non sarebbero più attuabili. Io sostengo che si tratta di fandonie. Se ci fosse la volontà, sarebbe possibile attuare politiche diverse da quelle attuali, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Aspettarsi, purtroppo, che la feccia umana che occupa gli scranni parlamentari, abbia la capacità di imporsi rispetto a coloro che stanno muovendo i fili del teatrino mondiale, è pura follia. Non siamo di fronte a dei corrotti o a dei venduti, la qual cosa sarebbe poco grave. Il dramma è che siamo di fronte a degli incapaci, degli emeriti assoluti incapaci. Gente che vota leggi di cui non sa assolutamente nulla, e si presenta in televisione sostenendo tesi che non comprende. Intanto un Paese dalle enormi capacità produttive, con un invidiabile tessuto industriale, con infrastrutture, conoscenze, prestigio, si sta spegnendo. Forse ha ragione Vico. La storia si muove tra alti e bassi, e questo è il momento della discesa. Come la catastrofe della guerra generò una classe politica all'altezza della situazione, così forse la catastrofe economica e sociale genererà una nuova classe dirigente capace di tenere a dovere le briglie del cavallo impazzito chiamato Italia. Viva l'Italia.