By: giorgiofra on Mercoledì 07 Agosto 2013 02:58
Quando scoppiò tangentopoli ci fu un vero terremoto politico, anche se, in realtà, la magistratura non scoprì nulla che il popolo già non sapesse. Che tutti i politici, per se stessi o per il proprio partito, prendessero soldi, non era un segreto per nessuno. Eppure, sebbene fosse la verità, nessuno avrebbe potuto affermare che il tal partito prendesse tangenti, salvo affrontare una querela per calunnia.
Così come oggi, affermando che i vigili urbani stiano operando al solo scopo di fare cassa, si rischierebbe una denuncia per diffamazione. Sappiamo che è così, eppure non possiamo provarlo. Alle lamentele dei miei concittadini, il sindaco risponde in modo scontato e prevedibile: la polizia locale sta solo facendo il proprio dovere, nell'interesse della sicurezza di tutti. Colgo l'occasione per rinnovare la mia fiducia a la mia riconoscenza per coloro che, con spirito di sacrificio e senso del dovere, operano con mille difficoltà per rendere migliore la vita di ognuno di noi.
Sarà anche colpa di questa afosa giornata estiva, ma quando sento queste frasi retoriche ed inconsistenti, mi chiedo se esiste un frasario delle banalità ad uso delle autorità, utile a giustificare ciò che molto spesso è ingiustificabile. Ma soprattutto ammiro la capacità degli utenti di questi frasari, nel riuscire a dire con apparente convinzione cose nelle quali, per primi, non credono.
Il finanziere ha multato per una caramella regalata ad un bambino? Ecco che il ministro si precipita a sostenere che il milite si è limitato a fare il proprio dovere. Immaginiamo che lo stesso ministro si sia chiesto, tra l'ira e lo sgomento, come siano stati arruolati certi imbecilli. Ma egli, il ministro, ha il dovere di difendere i suoi uomini, anche esponendosi a figure di *** .
Esiste un frasario molto nutrito di banalità spacciate per dogmi, ma alle quali non credono ne coloro che le profferiscono, ne coloro che le ascoltano. Si tratta di affermazioni che non reggerebbero ad un semplice contraddittorio. E forse è per questo che il contraddittorio viene accuratamente evitato.
Proprio in questi giorni ho più volte sentito la frase da film americano: nessuno è al di sopra della legge. La frase è palesemente falsa, perché qualcuno al di sopra della legge esiste: il popolo. Infatti il popolo è sovrano, ed in quanto tale non vi è nulla al di sopra della sua volontà. E la legge, mi pare evidente, è l'espressione della volontà popolare, che si concretizza attraverso il lavoro del parlamento, eletto dal popolo. Un popolo fa le leggi, ma non si è mai visto le leggi fare un popolo. Il popolo può fare, modificare, abrogare delle leggi. Il popolo è al di sopra della legge.
In fondo, qualunque legge, per essere imposta, ha bisogno della capacità di usare la forza. Nessuna legge avrebbe valore se non esistesse la capacità di usare la coercizione. La legge, a pensarci bene, è la forza. Chiunque disponesse della forza necessaria potrebbe modificare o interpretare la legge a suo insindacabile giudizio o interesse. Chi potrebbe impedirglielo? Quale valore avrebbero le sentenze di un tribunale se la magistratura non disponesse della forza? E se la forza rispondesse solo ad un partito o ad un potere, quale valore avrebbe la legge? Nessuno.
Molto spesso abbiamo assistito alla caduta di regimi e di governi ad opera del popolo che, naturalmente, non ha rispettato la legge. E se lo avesse fatto non avrebbe potuto rovesciare quel regime o quella dittatura, proprio perchè la legge in vigore garantiva il perpetuarsi di quel potere. Eppure tutti gli organi di quello stato, fino al giorno prima, sostenevano che il rispetto della legge fosse sacrosanto, e nell'interesse generale. Ma come abbiamo visto la legge sta sempre dalla parte della forza, e quando il popolo ha deciso di riprendersi la propria sovranità, la legge è andata a farsi fottere.
In conclusione: non è vero che nessuno è al di sopra della legge. La forza, sia che appartenga al popolo, sia che appartenga ad una minoranza, è sempre al di sopra di qualunque legge.