By: giorgiofra on Mercoledì 04 Settembre 2013 02:21
Generalmente quello che scrivono i giornalisti denota la loro inconsistenza, direttamente proporzionale alla loro presunzione. Mi capita quasi quotidianamente di leggere articoli infarciti di stupidaggini, segno evidente del fatto che la categoria dei giornalisti parla troppo spesso di cose di cui non sa nulla. Al che continuo a chiedermi come sia possibile ancora tollerare l'esistenza dell'ordine dei giornalisti, quando il mio giardiniere bulgaro scriverebbe cose con più senso o, almeno, cercherebbe di informarsi.
A proposito del pensionato multato perchè vendeva libri usati sulla pubblica via, vorrei fare delle precisazioni.
L'unica cosa che poteva essere imputata al pensionato è l'occupazione di suolo pubblico. Parlare di esercizio di commercio abusivo e di non emissione di documenti fiscali è semplice segno di ignoranza.
I documenti fiscali debbono essere rilasciati da chi possiede una partita IVA, e cioè da chi viene considerato un imprenditore secondo la normativa vigente. In pratica ai fini IVA è considerato imprenditore colui che esercita abitualmente e professionalmente una attività economica. Detto in parole povere: se occasionalmente date ripetizioni a dei ragazzi non siete obbligati ad aprire una partita IVA, anche se quei redditi comunque concorrono a formare base imponibile, e quindi vanno tassati. Ma l'operazione è esente da IVA, in quanto prestazione occasionale. Generalmente si considerano occasionali quelle prestazioni che non superano annualmente la somma di 5000 euro circa ( non sono aggiornato sulla somma precisa).
Se ad esempio vi dilettate di pittura, mentre il vostro impiego principale è un altro, potete tranquillamente vendere i vostri quadri senza rilasciare alcuna fattura. Dovreste, invece, rilasciare una ricevuta nella quale viene indicato che si tratta di prestazione occasionale, e sulla cui somma il cliente dovrebbe operare una ritenuta d'acconto da versare all'erario, cosa che naturalmente non avviene mai.
Nel caso del pensionato non si tratta neanche di prestazione occasionale, ma nella facoltà consentita a chiunque di vendere beni di sua proprietà. In parole povere nessuno può impedirvi di vendere il vostro vecchio divano di casa, o la vostra macchina usata, o tutti i libri della vostra biblioteca. Non si tratta in questi casi di una attività commerciale, e quindi nessun obbligo è a carico del venditore.
Nessuno può impedirvi di andare in piazza ed indossare un cartello in cui offrite in vendita la vostra cucina o il comò di vostra nonna. E nessuno può impedirvi di concludere l'affare ovunque vi pare.
Capita spesso che ai mercatini dell'usato privati cittadini mettano in vendita beni di cui vogliono disfarsi, ed è tutto legale. Non hanno, in questo caso, alcun obbligo fiscale, salvo, come già detto, il pagamento della tassa per l'occupazione di suolo pubblico.
Per cui le notizie sul pensionato o sono state scritte da un imbecille, oppure i vigili hanno agito da imbecilli, la qual cosa non meraviglia nessuno.
P.S. Se vi recate in uno dei tanti negozi che vendono oggetti o abiti usati, a fronte dei vostri acquisti non riceverete alcuno scontrino ed alcuna fattura. Questo avviene perchè la vendita è effettuata per nome e per conto di un privato cittadino, mentre il gestore del negozio è solo un intermediario che, alla fine, emette fattura al venditore della merce per la percentuale trattenuta. Infatti quei mercatini sono giuridicamente delle agenzie d'affari.