Holland tradisce le sue donne, i socialisti e anche l'Italia: - GZ
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By: GZ on Martedì 28 Gennaio 2014 04:20
Oltre a tradire prima la Segolene Royale (e un altra moglie credo) e ora questa compagna Trierweiler trombando di nascosto un attrice insipida Holland tradisce ora chi lo ha eletto come socialista e tradisce anche l'Italia:
"le temps est venu de régler le principal problème de la France: sa production.
Oui, je dis bien sa production. Il nous faut produire plus, il nous faut produire mieux.
^C’est donc sur l’offre qu’il faut agir. Sur l’offre!
Ce n’est pas contradictoire avec la demande. L’offre crée même la demande", François Hollande – 14 gennaio 2014#http://lexpansion.lexpress.fr/economie/hollande-a-t-il-raison-de-miser-sur-une-politique-de-l-offre-pour-creer-des-emplois_424024.html^
Ovvero Hollande, un socialista, ha indicato che la sua svolta economica è nello sposare ^la "Legge di Say" di cui ho parlato il mese scorso#http://cobraf.com/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123541561#123541561^ e che in pratica significa scegliere la Germania, cercare di imitare la Germania, che (a torto) è considerata un paese in cui si pensa solo a produrre in modo efficiente.
Andiamo male, se la Francia si sposta verso la Germania ci lascia alla guazza come dicono dalle mie parti.
Hollande fa ora propria la visione di Jean-Baptiste Say che per rilanciare la crescita bisogna solo preoccuparsi di creare condizioni ottimali per la produzione e l’offerta, e che la domanda seguirà automaticamente grazie alle forze di mercato.
Nella terza conferenza stampa da quando è diventato Presidente, ha illustrato l'intervento per rilanciare l’economia francese; la misura principale è una forte riduzione dei contributi sociali per le imprese (circa € 30 miliardi entro il 2017), finanziato da riduzioni ancora non specificate di spesa. Durante la conferenza stampa, Hollande ha giustificato la misura sostenendo che per far riprendere la crescita è necessario che le imprese producano di più: È sull’offerta che dobbiamo agire. Sull’offerta! Questo non è in contraddizione con la domanda. L’offerta in realtà crea la domanda ”.
Dal tempo di Say e Ricardo gli economisti classici dicono che "l’offerta crea la propria domanda", cioè se produci poi vendi, intendendo con questo in un certo senso, ma non chiaramente definito, che quello che costa produrre deve necessariamente essere speso in aggregato, direttamente o indirettamente, nell’acquisto del prodotto. Nei Principi di JS Mill la dottrina è espressamente stabilita: “Ciò che costituisce il mezzo di pagamento per le merci è semplicemente merce. I mezzi di pagamento di ogni persona per le produzioni di altre persone sono composti da quello che egli stesso possiede. Tutti i venditori sono inevitabilmente, letteralmente , gli acquirenti. Potremmo improvvisamente raddoppiare le forze produttive del paese, dovremmo raddoppiare la fornitura di materie prime in ogni mercato, ma dovremmo, con lo stesso colpo, raddoppiare il potere d’acquisto. Ognuno porterebbe [sul mercato] una domanda doppia, così come l’offerta; tutti sarebbero in grado di acquistare il doppio, perché ognuno avrebbe il doppio da offrire in cambio“
E' un concetto che fa presa, perchè ovviamente è vero che nell'esperienza individuale rimboccarsi le maniche, lavorare di più, darsi una mossa, muovere il c.ulo... in genere porta a qualche risultato.
Ma perchè la Francia era ricca ad esempio nel 1970 che non è molto tempo fa e i paesi asiatici tutti poveri ? Perchè lo stesso Giappone fino praticamente agli anni '60 era povero rispetto alla Francia ? Cosa facevano sotto DeGauelle i francesi di buono ?
Avete letto sui giornali del rapporto di Confindustria tre giorni fa sull'Italia ?
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^Pil giù del 9% rispetto al picco pre-crisi, bruciati oltre 200 miliardi di reddito annuo"#http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-25/csc-pil-giu-9percento-rispetto-picco-pre-crisi-bruciati-oltre-200-miliardi-reddito-annuo-105946.shtml?uuid=ABtXcAs^
«La doppia, profonda e lunga recessione ha intaccato nettamente il potenziale di crescita - si legge nel documento - abbassandolo dall'1,1% a meno di mezzo punto percentuale nel medio termine. Rispetto alle traiettorie già modeste del decennio 1997-2007, il livello del Pil potenziale é più basso del 12,6%, in altre parole sono andati bruciati oltre 200 miliardi di euro di reddito a prezzi 2013, quasi 3.500 euro per abitante».
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In Italia, che è simile alla Francia come situazione, abbiamo perso RISPETTO ALL'ANDAMENTO MEDIO DEL PASSATO (che era modesto) 200 MILIARDI DI REDDITO NAZIONAlE dal 2008. Di colpo non si è prodotto più 200 miliardi di euro di reddito. Cosa sarà successo che fa scendere di quasi il 10% il reddito nazionale, quando anche nei tempi più mediocri bene o male cresceva sempre un poco ?
Di colpo dal 2008 la gente, in Francia e in Italia, si è messa a lavorare male e poco ?
Noooo... semplicemente sono venuti a mancare 200 miliardi di moneta, di denaro... elementare Watson... perchè per l'economia nel suo completto il reddito, che è un fatto MONETARIO, non è il la conseguenza del lavoro, ma il suo contrario. Per me o per te come singolo è così, se non lavori non ricevi un reddito, stipendio, fattura pagata o altro. SE NON LAVORI NON VEDI DEI SOLDI (a meno di essere un politico o un ereditiera).
Per l'economia nel suo complesso è il contrario, non basta voler lavorare perchè si materializzino dei soldi! Cioè prima occorrono dei soldi che circolano e poi si può lavorarare... Come mai è così difficile da vedere ? Perchè il mondo finanziario globale ha di fatto comprato gli esperti e gli economisti...e per la finanza è il debito che non è mai un problema, la moneta invece è meglio che ce ne sia poca...
(Nota tecnica, questo è un grafico del reddito procapite NOMINALE che è calato di un -23%, mentre il PIL che è in termini REALI è calato del -9%)