"...Sta cambiando il paradigma.." - Moderatore
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By: Moderatore on Martedì 26 Febbraio 2013 16:40
I vosti post mi ricordano quando avevo 17 anni, c'era ancora il movimento studentesco (una trentina d'anni fa) e ci si ubriacava di parole liriche sul "bisogna piuttosto ^trovare un nuovo equilibrio sociale...","...l'italia capofila di una rivoluzione che coinvolgerà tutto il pianeta.." e "...Sta cambiando il paradigma.."#http://cobraf.com/forum/PostsByAuthor.php?authorid=3436^.
In Italia basta poco per partire per i massimi sistemi, su nei cieli del discorso letterario dove ci si ciba delle "parole guerriere ma anche di amore" come dice Grillo, con discorsi molto belli che filano lisci in quanto privi di fastidiosi nessi con la realtà. Il genio di Grillo è che combina questo latte e miele della lirica con le cannonate ai nemici descritti come dementi o subumani. Alterna la violenza verbale contro i nemici non degni di essere discussi ma solo derisi con i voli pindarici del futuro più felice ("più povero, ma più felice")
Vi suggerisco, nel mezzo dei vostri trip lirici, di leggere anche il sunto del reportage di ieri sui quarantenni italiani CHE HANNO UN LAVORO e pagano ora il 50% in più di tasse di quelli di una generazione fa. E di dare qualche risposta che non sia: "...Sta cambiando il paradigma.." e altro simpatico fumo del genere
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[Giorgiofra]
L'Italia, in questo momento, ha una grande opportunità: quella di essere la capofila di una rivoluzione che coinvolgerà tutto il pianeta. Bersani, come Monti, ha perso per la semplice ragione di non aver capito che i popoli sono stufi di essere schiavi dei cosiddetti "mercati". Questi mercati, che nessuno sa bene cosa siano, pretendono di determinare la mia vita, e quella di ognuno di noi.
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[Sir Wildman]
Vedo che molti in Italia sono terrorizzati da Grillo chiamandolo
erroneamente populista. Peccato che non sia affatto populista.
Le proposte non sono affatto utopistiche, e molto sono al passo
con i nostir tempi.
Ma per chi ha lasciato il cervello ancora nel secolo scorso
e' una cosa semplicemente inconcepibile. Sta cambiando il paradigma,
Grillo e i suoi l'hanno capito e sono tutt'altro che utopisti ....
i partiti tradizionali prendono ormai i voti solo dai conservatori che
hanno da perdere .... ma chi non ha niente da perdere cavalca il cambiamento
e tra 10-15 anni e' molto probabile che si ribaltera' tutto.
Noi per una volta possiamo essere leader nel cambiamento, invece di
continuare a scimiottari gli americani come abbiamo fatto negli ultimi
20 anni (e malamente tra l'altro).
Monti, e Bersani che dicono di avere la stessa agendo, vivono col cervello
nell' '800.
Il lavoro sta morendo, il mondo sta cambiando, le risorse diventano piu'
care. Col 5-10% della forza lavoro avremo beni che copriranno N volte
le necessita' di chiunque ..... che senso ha parlare ancora di
repubbliche fondate sul lavoro e il lavoro come dignita'?
Bisogna piuttosto trovare un nuovo equilibrio sociale che consenta
all'automazione di non diventare un problema ma una liberazione !
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LA SITUAZIONE
Wsj: 40enni italiani spremuti dal fisco
Il quotidiano dedica l'apertura alla «generazione perduta»: pagheranno il 50% in più di tasse rispetto ai nati nel 1950
Un'intera generazione «spremuta» dal fisco, che rischia di dover fronteggiare l'austerità per il resto della propria vita professionale. È quella dei 40enni italiani, secondo il Wall Street Journal, che all'argomento dedica oggi l'apertura del quotidiano. «Noi siamo la generazione perduta», racconta Andrea Bolla -imprenditore veronese numero uno di Vivigas e del prosecco Valdo (nonchè responsabile per il fisco nella squadra di presidenza di Confindustria). Secondo Bolla la differenza tra la sua generazione e quella paterna è che allora si percepivano le difficoltà come qualcosa che poteva essere superato, «ora noi siamo spesso nella mentalità della mera sopravvivenza».
IL PESO FISCALE - Il giornale, che prosegue raccogliendo testimonianze di difficoltà di 40enni italiani e citando i problemi di poca crescita, corruzione, boom del debito del paese negli ultimi 20 anni, sottolinea come gli italiani nati negli anni '70 pagheranno il 50% in più di tasse sui guadagni nell'arco della vita rispetto a quelli nati nel 1952, e che l'attuale peso fiscale su un reddito medio annuale di 30-40mila euro oggi è del 38% rispetto al 25% di venti anni fa (fonte: Ansa)
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