Programma Economico (Tremonti, Giannino, Grillo...)

 

  By: Moderatore on Giovedì 24 Ottobre 2013 01:36

Trucco, come sai il primo a invitare in Italia Warren Mosler sono stato io, il 21-22 maggio 2012 alla Fiera di Rimini di Traderlink. Barnard a febbraio, tre mesi prima, aveva organizzato un grande meeting sulla MMT con Hudson, Auerback, Parquez, la Kelton e io gli scrissi dicendo "ehi... bello, ma perchè non inviti anche Mosler che è il fondatore e il migliore di tutti" ? Poi a maggio io invitai, grazie ai miei amici di Traderlink che oeganizzavano l'evento, Mosler e chiesi a Barnard di contattarlo lui e di venire anche lui a parlare per cui sul palco c'era Mosler, Barnard e il sottoscritto (e Galloni). E il giorno dopo c'era Mosler tu ed io. Successivamente ho cercato di fare pubblicità alle iniziative MMT di Barnard nel mio piccolo e ogni tanto gli scrivevo un email dicendo: "... guarda che la MMT non significa che lo stato OGGI crea la moneta..." e provavo a spiegare le cose che scrivo qui. Mi rispondeva o di non rompere o che non capivo niente. Le cose che spiego sono note ******** “Nella creazione di moneta il ruolo di gran lunga maggiore è quello delle banche... Quando le banche erogano prestiti creano depositi addizionali per chi si indebita” Banca di Inghilterra, “Quando le banche erogano prestiti ai clienti, creano il denaro attraverso un accredio dei loro conti “, Sir Mervyn King, governatore della Banca di Inghilterra “L'essenza del sistema monetario contemporaneo è la creazione di denaro, dal niente, da parte delle banche private attraverso i prestiti che erogano (che spesso si rivelano stupidi”, Martin Wolf, editorialista ed economista del Financial Times “si è dimostrato straordinariamente difficile per gli economisti riconoscere che i prestiti e impieghi delle banche creano effettivamente depositi", Joseph Schumpeter, History of Economics Analysis, 1954 “quando una banca presta accredita semplicemente l'ammontare nel conto di chi chiede il prestito e i depositi della banca aumentano esattamente di questo ammontare. Man mano che chi ha ricevuto il prestito la spende una parte della cifra viene ridepositata da altri presso altre banche e una parte è convertita in cash e la banca originaria perde gradualmente buona parte del deposito creato...nel caso che questi prelevamenti riducano eccessivamente gli asset liquidi della banca questa avrà costi addizionali nel mantenere il livello di riserve richieste (o incorrerà perdite per liquidare assets non liquidi”) James Tobin, premio Nobel per l'Economia 1982 “in realtà i "miracoli" del credito sono essenzialmente simili ai miracoli che un associazione di falsari potrebbe compiere per il proprio beneficio prestando banconote che ha stampato a interesse. In entrambi i casi lo stimolo all'economia sarebbe lo stesso e l'unica differenza è il beneficiario ”) Maurice Allais, premio Nobel per l'Economia 1984 “La crisi finanziaria del 2007/08 si è verificata perchè non abbiamo ristretto la creazione di credito e di moneta da parte del settore finanziario privato” (Lord Adair Turner, ex-capo della Consob inglese, ) “Non esiste nessuna evidenza che la base monetaria o M1 guidi il ciclo del credito….anche se alcuni economisti credono a questo mito monetario. La base monetaria è prociclica… si muove dopo il ciclo del credito” Charles Goodhart, ex membro del direttivo della Bank of England, professore emerito di Banking alla London School of Economics. “La quantità di moneta è una variabile dipendente ed endogena. Questo è quello che gli economisti eterorodossi post-keynesiani da Kaldor a Chick a Basil Moore a Randy Wray hanno sostenuto correttamente per decenni” Piti Distayat en Claudio Bori, Bank for International Settlements (2009): “…prendere a prestito da una banca è diverso da prendere a prestito da un privato, perché le banche possono consentire al rapporto tra le loro riserve e le loro passività [i depositi che creano ai clienti a cui prestano] di scendere e questa abilità di creare debito extra consente di espandere il capitale a disposizione delle imprese…in altre parole la pratica bancaria moderna rende l’offerta di capitale più elastica…” Charles Pigou (l’economista più famoso in Europa negli anni ’20 assieme a Keynes). “‘nel mondo reale le banche prima creano il credito, creando dei depositi nel corso di questo processo e poi si preoccupano di trovare delle riserve” Finn Kydland e Ed Prescott , Federal Reserve bank of Minneapolis (1990), successivamente vincitori del Premio Nobel per l’Economia. E a questi si potrebbero aggiungere citazioni da altri economisti noti prima e tra le due guerre, Bohm-Bawerk, Schumpeter, Wicksell, Keynes nel Trattato sulla Moneta del 1930, (ma non nella Teoria Generale), Irving Fisher, Henry Simon, (in alcuni passaggi anche Milton Friedman) e come si è visto tra i Nobel recenti, Kydland e Ed Prescott, Maurice Allais e James Tobin. Tutti questi autori e le stesse banche centrali nei loro documenti interni, concordano che quando le banche erogano un prestito creano il deposito “dal niente”, non trasferiscono risparmi depositati da uno ad un altro che vuole un prestito. Le banche non sono semplici e passivi intermediari come fanno credere i testi e i modelli di economia, che in questo modo possono escludere le banche (e banche centrali come vedremo meglio) dalle spiegazioni di come si muove l’economia. E in questo modo tutte le discussioni di politica economica e fiscale vertono ovviamente su qualcosa d'altro: politiche governative con eccessi di spesa, mercato del lavoro non flessibile, costo del lavoro elevato, inefficienza dello stato o del sistema delle imprese, poca concorrenza nei servizi, carenza di risparmi. Oppure si parla di questioni marginali, come la separazione tra banche commerciali e d'affari, conflitti di interesse. Qualunque cosa insomma, meno il fatto che la banche (con dietro le banche centrali) creano moneta sotto forma di debito, che la moneta è “elastica” ed è in buona parte debito.

 

  By: lutrom on Mercoledì 23 Ottobre 2013 20:41

Già Lutrom, proporzionale in arrivo ... lo ha già chiarito il prossimo segretario piddino, l'insignificante giovin coglione renzi, è la prima cosa che farà fare al suo partito e partirà pure dalla Camera ... [...] ------------------------------- Così, anche se il M5Stelle prenderà il 30% dei voti, loro faranno l'ennesima ammucchiata all'italiana contro i Pentastellati e quindi continueranno a governare (con l'appoggio di Unione europea, Kulona, FMI, ecc. ecc.), mentre gli asini italiani continueranno a ragliare sulle profondissime differenze escatologiche, ermeneutiche ed ontologiche che ci sono tra centrodestra e centrosinistra (che però, nonostante le enormi differenze su cui ragliano i somari suddetti, governeranno insieme!!!!); e dovremo sorbirci questi somari anche su questo forum con geniali discussioni su chi ha rubato 10 centesimi in più, la destra o la sinistra, o su chi è più una brava persona o la mummia napolitana oppure Rigor Mortis o ancora su quale è il più grande economista di tutti i tempi, se Mortadellone o qualche consigliere del nano di arcore...

 

  By: Mauri_X on Mercoledì 23 Ottobre 2013 15:58

Buongiorno a tutti, scusate l'intromissione. Seguo il forum ormai da qualche lustro ed ho avuto l'onore di salutare il padrone di casa ad una cena. Non sono mai intervenuto, ma seguendo i vostri interventi ho avuto il privilegio di arrivare meno impreparato a vivere il momento attuale, e per questo ringrazio tutti. Volevo segnalarvi la manifestazione prevista per Venerdì e Sabato prossimo a Venezia Riuscire a portare i Veneti in piazza è dura , ma qui la misura è colma e sarebbe bene che la cosa avesse un seguito in altre città senza soluzione di continuità e con la massima attenzione a non prestare il fianco a strumentalizzazioni #cistatemettendoinstrada

 

  By: hobi50 on Mercoledì 23 Ottobre 2013 11:01

Vedo che Trucco ha postato un articolo di quel tal Barnard che mi sembrava un vero somaro. Per smascherare questo tipo di persone bisogna pazientemente aspettare che scendano sul tecnico. Riporto testualmente dall'articolo . "Le banche possono comprare il debito dello Stato SOLO usando le loro RISERVE BANCARIE, che stanno presso la Banca Centrale, e che sono a tutti gli effetti denaro che lo Stato creò PER PRIMO quando la Banca Centrale monetizzò la spesa dello Stato giunta nelle mani chi chiunque l’abbia ricevuta (aziende o cittadini), e che questi chiunque depositarono in banca." Qualsiasi operazione bancaria ha il clearing ,a fine giornata, nel saldo presso la Banca Centrale. Quindi, che un banca faccia un prestito ad Hobi o compri titoli di stato,a fine giornata le viene addebitata la riserva presso la Banca Centrale . Quale idea storta ha Barnard in testa per affermare che i titoli di stato si comprano SOLO utilizzando le riserve presso la Banca Centrale ? Tutto si compra addebitando la riserva presso la BC! Hobi

 

  By: lmwillys on Mercoledì 23 Ottobre 2013 10:55

già Lutrom, proporzionale in arrivo ... lo ha già chiarito il prossimo segretario piddino, l'insignificante giovin coglione renzi, è la prima cosa che farà fare al suo partito e partirà pure dalla Camera ... si devono sbrigare, prima del 2015, prima del fiscal compact nazionalizzare le banche ? no ?

 

  By: lutrom on Mercoledì 23 Ottobre 2013 09:40

[...] e siccome dopo la riforma elettorale alle prossime elezioni il primo partito, anche col 27% dei voti, potrà governare da solo,[...] ----------------------------- Scusa, e secondo te faranno una riforma per permettere al M5Stelle di governare da solo?? Non so, forse ho perso qualche notizia, ma non credo proprio faranno una riforma pro 5Stelle, MOOOOOOLTO più probabilmente faranno il contrario...

 

  By: Trucco on Mercoledì 23 Ottobre 2013 08:54

^Temo che tu abbia fatto indispettire Barnard#http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=733^ Io credo che siccome hai il suo numero potresti contattarlo e chiarire dei punti dove siete in disaccordo. Poi magari non lo convinci, però ci provi. Perché lui, piaccia o non piaccia, e' il primo che ha parlato di sovranità monetaria alle masse, e il contatto "ufficiale" di Mosler, e quando sarà il momento potrebbe essere il punto di riferimento: nel direttorio economico dei 5 stelle (parlo di quello Saviglianese, non nazionale che per ora mi manca) di cui faccio parte tutti sanno chi è Barnard e quasi nessuno chi è Bagnai infatti. Come invece gli interlocutori potrebbero esserlo i ragazzi di Economia 5 Stelle (specialmente nel caso in cui Casaleggio, che Barnard offende un giorno si è l'altro pure, conti davvero qualcosa nel M5S). Quando il Movimento dovesse sposare definitivamente le posizioni anti-euro di Grillo questi fedelissimi di E5S potrebbero essere gli interlocutori principali, e siccome dopo la riforma elettorale alle prossime elezioni il primo partito, anche col 27% dei voti, potrà governare da solo, la storia di far alzare presto alla mattina i tecnici di Banca d'Italia per comprare BTP e' meglio se gliela spieghi bene a tutti. ^Il contatto e' questo#http://www.economia5stelle.it/contatti/^

Svalutazione, Lira, Inflazione, Corte Marziale - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 23 Ottobre 2013 07:38

^Antonio Maria Rinaldi discute il ritorno alla Lira#http://www.lintellettualedissidente.it/professor-antonio-maria-rinaldi-ecco-uscire-dalleuro/^ molto molto bene....insiste sempre che il debito pubblico è raddoppiato solo a causa agli interessi e che l'Italia deve difendersi, deve combattere, deve farsi valere e che per Monti e Letta ci vuole la corte marziale.... però anche lui... quando lo senti dire che l'Albania ha svalutato il Lek verso l'Euro del -3% negli ultimi dieci anni...per cui non c'è da allarmarsi.... Non è così facile: hai tre problemi simulaneamente da affrontare: 1) crac dei BTP sul mercato, 2) svalutazione e 3) inflazione 1) se esci dall'Euro i BTP crollano sul mercato, i loro TASSI DI INTERESSE RADDOPPIANO o triplicano...il che porta automaticamente al fallimento delle banche italiane che hanno 450 miliardi circa di BTP in pancia...a meno o che....la prima cosa che fai sia comprare al volo 500 o 600 miliardi di debito pubblico, tramite la Banca centrale, un "Alleggerimento Quantitativo" al cubo, una mossa aggressiva in cui fai ingoiare il debito pubblico a Banca d'Italia e fai fuori la speculazione. Oggi gli investitori esteri hanno in mano circa 600 miliardi di titoli di stato italiani e glieli compri tutti, stampando lire, il primo giorno che torni alla lira, ma subito eh... la mattina alle 8. Non ho mai sentito però Bagnai o Borghi parlarne (Bagnai su queste cose è cauto e timido, mi sembra parlasse di monetizzare una piccola quaota di debito). Se invece fai questo "QE" al cubo, subito appena riacquisti il controllo della Banca d'Italia, (MA IL GIORNO STESSO IN CUI TORNI ALLA LIRA), ALLORA NEUTRALIZZI IL DEBITO PUBBLICO che diversamente schizzerebbe a rendimenti dell'8% 2) Quanto aumenti l'inflazione facendo questo è difficile dirlo dato lo stato depresso dell'economia, ma soprattutto dipende dalla speculazione finanziaria, che rispetto al 1992 è 10 volte maggiore. Non ci vuole niente per SAC, Goldman, Morgan, Renaissance, Highbridge, Caxton, Bridgewater e gli altri big hedge a buttare giù la Lira del -30%. Se poi si mettono d'accordo perchè vogliono punire l'Italia in combutta con BCE, FMI e altri "incapucciati" ti devastano. La gente come Bagnai che predica ^l'uscita dall'Euro come priorità e unica soluzione#http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2013/10/EMD2013.pdf^ tornando ai cambi fluttuanti della lira non si rende conto.... E l'Italia importa 400 miliardi e rotti di merci l'anno per cui può ritrovarsi a pagare 50 o 100 miliardi in più. Se vuoi neutralizzare anche l'inflazione quando passi alla Lira in aggiunta dovresti anche ridurre le tasse indirette in modo massiccio, sempre facendo pagare a Banca d'Italia tutto il conto con nuove lire. Cioè da una parte compri centinaia di miliardi di debito pubblico sul mercato secondario e in asta e dall'altra dimezzi l'IVA e le accise, il tutto pagando con lire create da Banca d'Italia. 3) Se lo fai controlli l'inflazione e i tassi di interesse, ma la prima reazione del mercato finanziario è affossare la nuova Lira, perchè il governo italiano non ha la credibilità di quello degli altri paesi nel fare manovre colossali del genere. Detto questo gente con le palle può fregare la speculazione finanziaria, basta che faccia come la Malesia nel 1997 e come raccomandava Luigi Spaventa prima di morire: usi il potere della Banca d'Italia per bloccare chi ha venduto la Lira allo scoperto e NON GLIELE VENDI!. Cioè per sconfiggere la speculazione dato che sono vendite allo scoperto di Lire si tratta di operazioni che richiedono la "ricopertura" cioè ricomprare le Lire. E tu come Banca d'Italia non gliele vendi.... lasci il mercato "corto" di Lire. Chiaro che devi violare qualche regola sui movimenti di capitale. Questo per dire che un governo che abbia di nuovo il controllo della Banca Centrale fa quelo 'azzo che vuole, se è composto di gente che capisce questi meccanismi e ha le palle Se invece, ^restando dentro l'euro, crei moneta per 150 miliardi, come suggeriamo noi#http://cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/26_PDF.pdf^, e li usi tutti SOLO per ridurre le tasse, specie accise e IVA, è tutto MOLTO più semplice e puoi arrivare a fare le stesse cose, ma per gradi. Cioè è chiaro che prima o poi devi arrivare a riavere la tua valuta e la tua Banca centrale, ma non devi scontrarti con tutti e tutto subito Emettendo certificati di credito fiscali all'interno dell'Euro riduci direttamente i costi di produrre in Italia e quindi l'inflazione sale probabilmente di 1/5 di quello che salirebbe uscendo dall'euro. Può essere che non salga per niente se gli altri paesi non imitano l'Italia e non reflazionano l'economia. ... ma se riduci l'IVA dal 22% al 7% ad esempio (il livello medio degli USA e ASIA) secondo te cosa succede alla competitività e all'inflazione ? L'inflazione scende e la competività sale ! Dato però che sei ancora dentro l'Euro non devi combattere anche sul fronte della svalutazione e anche i rendimenti dei titoli di stato salgono meno o niente perchè non devono prezzare il rischio di un -25% del cambio della nuova Lira Per altri dettagli leggere le 20 pagine di: ^"E' meglio agganciarsi al Dollaro che al Marco"#http://cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/27_PDF.pdf^ (Per quanto riguarda La MMT versione italica predicata da Barnard ora in TV da Paragone alla "Gabbia" non dice mai se prima esce dall'Euro...e poi in ogni caso predica di ^creare moneta per far assumere due o tre milioni di persone con un programma di Job Guarantee#http://paolobarnard.info/pb/basta-sbraitare-imparate-come-uscirne/^... cioè è fuori dalla realtà) ******* Ho impiegato luglio e agosto e parte di settembre per scrivere circa 300 pagine di questo libro (che poi però condenso perchè siamo in quattro con Mosler, Cattaneo e Biagio Bossone). Poi ho avuto un infezione che mi ha steso in ottobre, oltre al fatto che tengo famiglia e lavoro persino, ogni tanto. Il M5S non so dove abiti, se lo imparo lo vado a trovare volentieri... ******* (quello che ho messo online non coincide con il libro, è un "work in progress" e ha anche diversi refusi)

 

  By: Moderatore on Mercoledì 23 Ottobre 2013 05:36

,,

 

  By: lmwillys on Mercoledì 23 Ottobre 2013 01:27

Trucco, movimento 5 stelle è solo un marchio si tratta di discutere tra tutti quanti che tipo di società si vuole, questa è finita, ognuno ha le sue opinioni, per il fatto che abbiamo idee diverse non ci si può confrontare sotto lo stesso tetto ? guarda i partiti che dovrebbero essere composti da monoopinioni come se la spassano ... 'da ciascuno secondo le sue capacità a ciascuno secondo i suoi bisogni' ... non è solo comunismo, è anche Atti degli Apostoli, è anche 'Caritas in Veritate' ... il denaro non serve più, vive di vita propria dalla sua dematerializzazione, non c'è più alcun rapporto tra finanza ed economia Latouche Dacrema .... io ho già detto che a me va bene il venus project, se avete una idea diversa di società proponetela, se pensate di correggere questa con i soldi mantenendo i soldi è tempo perso secondo me

 

  By: Trucco on Martedì 22 Ottobre 2013 15:48

Giovanni perché non ti metti in contatto con economia 5 stelle e gli spieghi il tuo punto di vista? Sono persone alla mano e di buona volontà non integralisti alla Barnard, ti ascolteranno e magari introdurranno qualche modifica. Nel tuo libro, che per la gioia dell'editore hai già pubblicato online, spieghi che la tua soluzione, stando nell'euro, potrebbe far salire l'inflazione al 4%, ma se restiamo nell'euro e inflazioniamo al 4% mentre in Germania l'inflazione e' all'1%, come la mettiamo col differenziale di inflazione che si dilata ulteriormente? Non è uno dei problemi già esistenti? E tu vorresti aggravarlo? PS: Lmwyllis, se insisti sulla decrescita infelice e l'abolizione della moneta, mi fai pentire di essermi iscritto al M5S, se sei delle mie parti vieni alle cene del direttorio economico 5 stelle Saviglianese e ci spieghi meglio queste teorie.

 

  By: lmwillys on Martedì 22 Ottobre 2013 02:11

dovevo aggiungere 'felice', frutto di libera scelta e con società ovviamente organizzata diversamente

 

  By: Moderatore on Martedì 22 Ottobre 2013 02:07

ma allora perchè voler cambiare le cose ? Stiamo andando bene, la "Decrescita" l'Italia ce l'ha da diversi anni ora...

 

  By: lmwillys on Martedì 22 Ottobre 2013 01:59

il blog (non significa il movimento 5 stelle) in questi anni ha portato avanti la decrescita, Pallante e Latouche, ha cercato di invitare la gente a pensare una nuova società, roba poco conciliabile con piena occupazione moneta quanta si vuole e via dicendo comunque, si sa come la penso PS certo che con debt ceiling e fiscal cliff uscire dall'euro non dovrebbe essere la prima cosa che ci dovrebbe venire in mente ...

Come smantellare l'Euro - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 22 Ottobre 2013 01:48

finora questo è l'unico documento in cui si parla di economia in modo che va oltre la solita paginetta del "Blog" di Grillo uscito da gente del M5S.... è quasi incomprensibile, ma da quello si capisce indica di uscire dall'Euro. E' simile come approccio a Bagnai, perchè si preoccupa solo della svalutazione, del fottuto differenziale di costo del lavoro con la Germania e della bilancia commerciale Un documento serio, chiaro e semplice, su come uscire dall'Euro è questo di un gruppo di economisti francesi, pubblicato su LeMonde mesi fa. ^Spiega come smantellare l'Euro e tornare tutti assieme alle monete nazionali#http://www.observatoiredeleurope.com/Pour-un-demontage-concerte-de-l-euro_a1717.html^, perchè : "...Bien que nos concurrents américain et chinois aient intérêt à la survie de la monnaie unique européenne, celle-ci est condamnée, tôt ou tard, à une explosion incontrôlable...." ("...L'EURO E' DESTINATO, PRIMA O POI, AD UNA ESPLOSIONE INCONTROLLABILE"). La loro idea è di smantellare l'Euro, ma passare prima ad un sistema di cambi non completamente liberi, di svalutare ogni valuta europea in base al differenziale di inflazione cumulato, ma non di lasciarle fluttuare inizialmente sui mercati. E di passare il debito pubblico nella nuova lira o franco, ma lasciare i debiti esteri di privati in questo nuovo "ECU" in cui però ad esempio rispetto alla nuova lira vengono svalutati perchè la nuova lira sarà svalutata ad esempio di un -15% rispetto al nuovo Marco. Ma NON di lasciare la nuova Lira completamente fluttuante e di convertire tutti i debiti esteri nella nuova Lira perchè altrimenti le perdite che infliggi agli altri sono tali che incontri una resistenza insormontabile allo smantellamento dell'Euro. Bisogna capire che l'Italia ha circa 500 miliardi di debiti esteri e se svaluti del -30% e basta infliggi perdite di 150 miliardi secche. Questo è l'ostacolo principale a smantellare l'Euro ******* ^"Pour un démontage concerté de l’euro"#http://www.observatoiredeleurope.com/Pour-un-demontage-concerte-de-l-euro_a1717.html^, Jeudi 19 Janvier 2012, Le Monde Bien que nos concurrents américain et chinois aient intérêt à la survie de la monnaie unique européenne, celle-ci est condamnée, tôt ou tard, à une explosion incontrôlable. C’est pourquoi, afin d’éviter ce désastre, les signataires de ce texte proposent qu’une concertation européenne soit engagée en vue d’aboutir au démontage nécessaire de l’euro. » Les douze économistes signataires, parmi lesquels Jean-Luc Gréau, Jacques Sapir et Jean-Claude Werrebrouck, estimant que « l’obstination des gouvernants à foncer, à marche forcée, dans l’impasse de l’euro ne peut conduire qu’à une aggravation générale de la situation économique en Europe. », proposent ici un plan de sortie de l’euro. par Gabriel Colletis, Alain Cotta, Jean-Pierre Gérard, Jean-Luc Gréau, Roland Hureaux,Gérard Lafay, Philippe Murer, Laurent Pinsolle, Claude Rochet, Jacques Sapir, Philippe Villin, Jean-Claude Werrebrouck Pour un démontage concerté de l’euro La véritable cause de la crise de l’euro, c’est la montée inexorable de la dette extérieure dans la moitié des pays de la zone. La nécessité de faire appel à des capitaux étrangers indique que la question cruciale est que leurs ressources propres n’ont pas été utilisées suffisamment pour développer les capacités productives des pays concernés et les rendre compétitives. Si l’on retranche les créances que possède chacun des pays, une dette extérieure nette touche les deux tiers des membres de la zone euro. Les plus affectés sont les pays les moins compétitifs, comme la Grèce, le Portugal et l’Espagne ainsi que l’Irlande. Un deuxième groupe de pays comprend l’Italie, où la dette extérieure nette est de 27 %, et la France, dont les 30 % sont dus pour l’essentiel à une accumulation de sorties de capitaux d’investissements directs à l’étranger ; pour la Finlande et l’Autriche, la dette nette demeure minime, représentant moins de 8 % de leur PIB. Non seulement les autres pays de la zone euro ne sont pas concernés, mais ce sont au contraire des créances extérieures nettes qui apparaissent pour les Pays-Bas, la Belgique, le Luxembourg et surtout pour l’Allemagne. Dans ces conditions, l’obstination des gouvernants à foncer, à marche forcée, dans l’impasse de l’euro ne peut conduire qu’à une aggravation générale de la situation économique en Europe. Bien que nos concurrents américain et chinois aient intérêt à la survie de la monnaie unique européenne, celle-ci est condamnée, tôt ou tard, à une explosion incontrôlable. C’est pourquoi, afin d’éviter ce désastre, les signataires de ce texte proposent qu’une concertation européenne soit engagée en vue d’aboutir au démontage nécessaire de l’euro. Celui-ci pourra se faire selon les six modalités suivantes. 1) Des monnaies nationales seront recréées dans chacun des pays de la zone. Cela se fera en échangeant un euro existant contre une unité de cette nouvelle monnaie. Pour les billets, il suffira d’une courte période de transition, pendant laquelle les anciens billets en euros - émis par chaque banque nationale et portant aujourd’hui un signe distinctif selon le pays (marque "U" pour la France) - seront surchargés d’un tampon, avant qu’une quantité suffisante de nouveaux billets n’ait été imprimée en vue d’un échange. Pour les pièces, l’échange pourra se faire très vite puisque celles-ci comportent déjà une face nationale. 2) A la date du démontage de l’euro, les parités monétaires des nouvelles monnaies nationales, les unes par rapport aux autres, seront définies d’un commun accord, afin de rétablir des conditions normales d’échange. Là se trouve le seul moyen de résoudre valablement le problème principal, qui est celui des dettes extérieures nettes. On tiendra compte de la hausse des prix de chaque pays depuis la création de l’euro et de la situation de ses échanges extérieurs. Les dévaluations ou réévaluations nécessaires seront définies vis-à-vis d’une unité européenne de compte, dont la valeur internationale sera calculée par une moyenne pondérée des taux de change des monnaies nationales, comme c’était le cas pour l’ancien écu. 3) A l’intérieur de chacun des pays resteront inchangés, à la date du démontage, les prix des biens et des services, de même que les valeurs des actifs et des comptes bancaires. La disparition de l’euro fera que la dette publique de chaque Etat sera convertie dans la monnaie nationale correspondante, quels que soient les créanciers, à l’exclusion de ceux qui détiennent des créances commerciales. En revanche, les dettes extérieures des agents privés, de même que leurs créances commerciales extérieures, seront converties dans l’unité européenne de compte. Bien que cette solution favorise les pays forts et défavorise les pays faibles, elle est la seule réaliste afin d’assurer la pérennité des contrats conclus antérieurement. 4) Sans qu’il soit besoin d’établir un contrôle des changes, tous les gouvernements déclareront des vacances bancaires pendant une période limitée. Ils fermeront temporairement les banques pour déterminer celles qui sont viables et celles qui devront faire appel à la banque centrale. Les cotations seront arrêtées pendant cette période. La solution consistera sur la base d’un principe universel à décider que la garantie sera supportée par les banques centrales, qui abandonneront leur indépendance et retrouveront les statuts d’avant les années 1970. L’Etat protégera les épargnants, en prenant si besoin le contrôle d’une partie du système bancaire. 5) Les taux de change nominaux des monnaies nationales resteront fixés, durant cette même période, selon les parités décidées d’un commun accord. Ensuite, ils feront l’objet d’un flottement concerté sur le marché, à l’intérieur d’une marge de fluctuation de + 10 %. Un nouveau système monétaire européen pourrait alors être étudié afin de stabiliser les taux de change réels. 6) Cette opération serait facilitée si, préalablement au démontage de l’euro, son taux de change s’était fortement déprécié vis-à-vis des autres monnaies. La fin d’un euro cher ne sera sans doute pas acceptée par tous nos partenaires ni par la Banque centrale européenne, mais la France pourra y contribuer préalablement en abrogeant la loi Giscard de 1973. Celle-ci, qui interdisait le financement de la dette publique par la banque centrale, avait d’ailleurs été consolidée une première fois dans le traité de Maastricht, puis une seconde dans le traité de Lisbonne. Dans le futur, nous pensons que l’on ne pourra pas faire l’impasse sur les problèmes qui ont été masqués par la crise de l’euro, en particulier l’emballement de la création monétaire privée et la dérive mondiale des systèmes bancaires, conséquence de l’abolition du Glass-Steagall Act. Adoptée en 1933 (abolie en 1999) NOTE: à la suite de la crise de 1929, la législation bancaire stricte Glass-Steagall Act a, notamment, séparé les banques de dépôt des banques d'investissement aux Etats-Unis Collectif Gabriel Colletis, Alain Cotta, Jean-Pierre Gérard, Jean-Luc Gréau, Roland Hureaux,Gérard Lafay, Philippe Murer, Laurent Pinsolle, Claude Rochet, Jacques Sapir, Philippe Villin, Jean-Claude Werrebrouck (économistes) Publication originale : Le Monde