Tassare la ricchezza netta invece dei redditi

 

  By: Bullfin on Domenica 23 Febbraio 2014 19:13

Intanto si narra che Renzi vuol dare respiro alle imprese e tagliera' il 10% dell'Irap trovando i soldi da un aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie...di Oscar :). Ovviamente sapete tutti che con un dieci percento ti ci pulisci il sederino alla mattina....questo è il cambiamento...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

La spoliazione pianificata della ricchezza e del risparmio dell' Azienda Italia - alberta  

  By: alberta on Domenica 23 Febbraio 2014 16:48

2.0000.000.000.000 Miliardi di debito pubblico. 90.000.000.000 miliardi di soli interessi nel 2013. La "Ricchezza " degli italiani e' oramai una briciola rispetto a questi numeri. _________________________________ Assolutamente NON posso concordare ! Zibordi ha inserito qui decine di post che dimostrano che il debito italiano cresce da almeno due decenni SOLO per colpa del livello spropositato degli interessi da pagare sullo stock accumulato perchè, quasi miracolosamente, il saldo netto è rimasto positivo anche in questi ultimi anni difficilissimi. Cioè anche le cure da cavallo che abbiamo subito, non sono riuscite a stroncare la nostra economia che, al netto degli interessi, fa rimanere dei soldi nelle tasche del bilancio dell' Azienda Italia a fine anno. Numeri alla mano, se avessimo potuto pagare tassi paragonabili a quelli di Germania o Francia, oggi avremmo accumulato un "tesoretto" di minori interessi per circa 200 Miliardi di Euro solo negli ultimi 4/5 anni. Quello che sta succedendo, e nessuno ne parla !!!!!, riguarda la progressiva "espropriazione" del risparmio accumulato dagli italiani da parte dei Bondholder esteri. E' noto che il Giappone ha una situazione ben peggiore della nostra da oltre un decennio, ma non ha internazionalizzato il proprio debito e quindi continua a pagare tassi negativi in termini reali, avendo una massa di risparmio interno storicamente paragonabile solo a quello accumulato dagli italiani. In conclusione, l' Euro e l' Europa stanno progressivamente drenando ricchezza dall' Italia verso il resto del Mondo, sia come risparmio accumulato che come ricchezza netta creata (e non parliamo del tessuto industriale) e chi ci governa E' COMPLICE DA ANNI DI QUESTA SPOLIAZIONE !!!!! Basta prendere gli studi annuali di Bankitalia e quelli di Mediobanca ed i numeri parleranno da soli. Il resto sono chiacchere senza fondamento e luoghi comuni.......

 

  By: SanTommaso on Venerdì 21 Febbraio 2014 22:34

2.0000.000.000.000 Miliardi di debito pubblico. 90.000.000.000 miliardi di soli interessi nel 2013. La "Ricchezza " degli italiani e' orami una briciola rispetto a questi numeri.

 

  By: shabib on Venerdì 21 Febbraio 2014 14:49

ALBERTA , non posso che condividere..... ascoltiamo anche questa campana? "Matteo Renzi, il salvatore dell'Italia"L'Italia è il grande malato d'Europa, ma le ricette del Sindaco di Firenze non basteranno per farla uscire dalla crisi Matteo Renzi sarà il salvatore dell’Italia? E’ quanto sperano molti italiani, sempre più disperati per il continuo deterioramento delle condizioni economiche, sociali e politiche del Paese. Purtroppo vi è più di un motivo per nutrire fieri dubbi. La vera domanda è comunque un’altra: come finirà la “Campagna d’Italia”? Infatti il Paese è diventato il grande malato dell’Europa e oggi costituisce la principale minaccia alla sopravvivenza della moneta unica europea. Il destino dell’Italia è dunque strettamente legato a quello dell’euro con la conseguenza che l’Italia è il principale “sorvegliato” dei poteri forti europei e internazionali. La partita italiana è dunque di vitale importanza. Essa non si gioca unicamente a Roma, negli arcani giochi di potere della politica, ma nei rapporti con Bruxelles (sede della Commissione europea), con Francoforte (sede della Banca centrale), con Berlino (sede del governo che è l’azionista di maggioranza dell’Unione Europea) e con i mercati finanziari internazionali (ossia con i veri poteri forti mondiali). Se si parte da questa constatazione, si giunge facilmente alla conclusione che l’arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi ha ricevuto negli scorsi giorni numerose benedizioni, da quella di Angela Merkel a quella di Mario Draghi, da quella dei potenti della finanza fino a quella dell’amministrazione Obama. Quindi, contrariamente a quanto si legge di questi tempi, il Sindaco di Firenze ha ottenuto un’investitura non soltanto dai suoi compagni di partito, ma anche da chi conta a livello internazionale. La biografia di Matteo Renzi conferma che ha coltivato queste relazioni e che gode di buoni appoggi. Non siamo, quindi, di fronte ad un “pivello”, ma a una persona cui è stato affidato il compito di rompere le incrostature della politica italiana e attuare le riforme di cui il Paese ha bisogno. Fatta questa premessa, molti penseranno che Renzi avrà successo. Ma la realtà non è questa. Il programma affidato a Renzi è di attuare rapidamente le riforme strutturali. Il Sindaco di Firenze le ha già elencate: riforma elettorale, riforme della costituzione, riforme del mercato del lavoro, riforma della pubblica amministrazione e riforma del fisco. Sono tutti provvedimenti necessari (addirittura indispensabili), ma non sufficienti per rilanciare l’economia del Paese. Anzi, queste riforme (di cui bisognerà capire l’esatto contenuto) sono destinate ad avere un effetto recessivo sull’economia del Paese. Per esempio, la riforma del lavoro, che sicuramente renderà meno onerosi i licenziamenti, è destinata a provocare nel breve periodo un aumento della disoccupazione. E così via dicendo. Insomma, la ricetta che Renzi tenterà di far digerire al Paese non è destinata a rilanciarne l’economia nel breve termine. In pratica, dall’estero si dice a Roma: fa le riforme e vedrai che il Paese uscirà dalla crisi, ma ciò non può avvenire senza un forte programma di investimenti pubblici, che non è possibile a causa dei vincoli europei, oppure senza una svalutazione, che renda nuovamente competitiva l’industria italiana. Una via preclusa dall’appartenenza all’euro. La strada seguita finora di una continua progressiva perdita del potere d’acquisto dei lavoratori è lunga e inoltre negativa, poiché contrae i consumi interni. La perdita di competitività dell’industria italiana è confermata dal calo dello 0,1% delle esportazioni nel corso del 2013. Pure confermata è la contrazione del mercato interno con un calo del 5,5% delle importazioni. Eppure senza una ripresa economica il debito italiano diventa insostenibile. E il mantenimento degli obiettivi di finanza pubblica imposti da Bruxelles uno sforzo insopportabile. Il problema fondamentale di Renzi è dunque l’euro e le politiche economiche di austerità imposte dall’Europa. L’euro non è solo il problema di Renzi, ma è il problema dell’intero Paese. La crisi del Paese è infatti ascrivibile all’introduzione della moneta unica europea. Con l’abbandono della lira l’Italia ha infatti perso lo strumento tradizionale della sua politica economica: ossia la possibilità di svalutare la propria moneta per compensare la perdita di competitività dovuta alle sue strutturali inefficienze. Oggi la ricetta imposta da Bruxelles a Renzi è di fare queste riforme, ma senza una politica economica che rilanci la crescita le riforme si riveleranno insufficienti e addirittura controproducenti. Ma per rilanciare l’economia occorre poter trasgredire i limiti imposti dall’Europa. Questa scelta politica Renzi non la farà, poiché vorrebbe dire tradire i suoi protettori. E proprio per questo il Sindaco di Firenze non diventerà il salvatore dell’Italia. Sarà probabilmente l’ultimo tentativo di restare all’interno dell’euro. Il fallimento di Renzi porrà infatti all’ordine del giorno l’uscita dell’Italia dall’euro. Redazione | 19 feb 2014 06:40 http://www.ticinonews.ch/tuor-blog/192600/matteo-renzi-il-salvatore-dell-italia

 

  By: alberta on Venerdì 21 Febbraio 2014 14:34

Direi che se il nominativo favorito viene confermato, sarà durissima.... http://www.europaquotidiano.it/2013/12/27/chi-e-pier-carlo-padoan-il-nuovo-numero-uno-dellistat/ Questo ha le tasse in testa, altro che allegerimenti....... Credo che di rimpatriare quattrini non se ne parli......

 

  By: hobi50 on Venerdì 21 Febbraio 2014 13:41

Anti ... e poi non si chiamerà patrimoniale( termine disfattista ) ma "contibuto per la salvezza della nazione ". Così potranno anche dire di non averla fatta ! Hobi

 

  By: shabib on Venerdì 21 Febbraio 2014 13:22

ANTITRADER E IL DITO NELLA PIAGA : A CHE PRO SACRIFICARSI SE POI UNA CLASSE POLITICA CORROTTA SI FREGA I SACRIFICI DEGLI ITALIANI ? e qui ... casca tutto ... ovvero torniamo a montE , cioe' prima bisogna ricostruire il paese, la gente onesta al potere e poi si entra, si esce , si va etcetc.. eheeh

 

  By: antitrader on Venerdì 21 Febbraio 2014 13:06

"non certo i patrimoni al di sotto dei 2-3 milioni." Beata ingeguita', la patrimoniale tocchera' anche a chi ha solo 20.000 euro sul cc, del resto o la fai per una cifra eclatante oppure non serve a un cazzzz. Hai mai visto in qualsiasi paese capitalista che si tassano solo i ricchi? Oltretutto la patrimoniale non verra' fatta in tempi tranquilli (sentiresti solo i ragli dei politici che azzuffano come le comari) ma verra' fatta in fretta e furia sotto i colpi dei mercati per cui bisognera' incassare un cifra monstre in tempi brevissimi mentre l'informazione tuona a reti e testate unificate che semo falliti. In ogni caso, se la si vuol fare, prima si fa e meglio e' assieme a una potente riduzione di tasse e un'efficace opera di disinfestazione dai ladri, ricordo che il governo monti nacque 250 miliardi di debito fa, il che vuol dire che una patrmoniale se ne e' gia' andata in ruberie. Per me comunuque e' preferibile l'uscita dall'euro e l'inevitabile default.

 

  By: shabib on Venerdì 21 Febbraio 2014 12:33

GIAN , non certo i patrimoni al di sotto dei 2-3 milioni. per me bisogna considerare tra l'altro che il valore nominale e' una cosa e quello reale e' un'altra.mentre fino a 5 anni fa il valore commerciale immobiliare era sicuramente piu' alto di quello catastale , ora questo margine si e' molto ridotto e se continua cosi , lo vedrai con il nuovo catasto , sara' il punto d'incontro tra il valore commerciale e quello catastale , ma non vuol dire che una famiglia possa poi fronteggiare sotto un certo valore patrimoniale un'imposta annua di 50.000 euro per esempio , e lo stesso vale per il valore finanziario dove possono esserci escursioni del valore reale degli assets anche del 20% in un anno.....ti immagini costringere una famiglia con un patrimonio di 2 milioni a pagare 50,000 euro annui ? se vivi in una grande citta' fai presto con 2 case ad arrivarci e talvolta con una , ma non e' detto che il tuo cash flow possa reggere l'impatto e poi tu dirai , le vendi... a chi ? a quanto ? in una situazione debole come l'attuale sul mercato il coltello dalla parte del manico ce l'ha chi compra non chi vende... tra l'altro questo dimostra che una patrimoniale deve avere una forte progressivita' che tiene presente di molti fattori.

 

  By: gianlini on Venerdì 21 Febbraio 2014 12:12

shabib, per patrimoni alti cosa intendi? cifre sopra quali valori? gli immobili come li valorizzi?

 

  By: shabib on Venerdì 21 Febbraio 2014 12:07

in italy diciamo che i redditi e patrimoni veramente alti sono di 500.000 persone. costoro dovrebbero pagare in piu' ogni anno 10.000 euro almeno a testa per unintroito totale ricavato di 5 miliardi , che e' gia' un aiuto allo stato. se venissero patrimonializzati a 50.000 euro a testa l'introito sarebbe di 25 miliardi annui , che e' una gran bella cifra , non si sarebbero risolti i problemi , pero' si sarebbe su una buona via. oltre penso ci sarebbe la fuga dall'italia dell'elite... e parimenti fare patrimoniali su basi patrimoniali sotto i 2 milioni di euro sarebbe tagliarsi gli attributi.....per me , altrimenti continuiamoci a fare male ....

 

  By: hobi50 on Venerdì 21 Febbraio 2014 11:31

Quando Tremonti( e Berlusconi ) ,tra il tripudio di molti ( il 99,9% del Forum ),si inventò la palla della seconda manifattura d'Europa e che il debito dello stato italiano era 1/4 della ricchezza degli italiani e ...quindi stavamo benissimo,io INSORSI contro questa pericolosa puttanata. Scrissi che i debiti dello stato non sono da confondere con le ricchezze degli italiani a meno che si ammetta la possibilità di una PATRIMONIALE. Ed adesso rischiamo di pagarne le conseguenze. Ben fanno i tedeschi a parlare di patrimoniale ...quale punizione all'ignoranza. Hobi

 

  By: Moderatore on Venerdì 21 Febbraio 2014 01:47

Post informativo di Paolo Cardenà. Come si è sentito, Fabrizio Barca che è direttore generale credo al Tesoro, ha detto credendo di essere al telefono con Vendola che pensa ad una patrimoniale da 400 miliardi come soluzione. Oggi la Bundesbank viene fuori con un analisi in cui raccomanda la patrimoniale per paesi come l'Italia.... ma la lista di chi ne parla è molto lunga giovedì 20 febbraio 2014 ^VE LO STANNO DICENDO IN TUTTI I MODI#http://www.vincitorievinti.com/2014/02/ve-lo-stanno-dicendo-in-tutti-i-modi.html^ Vi premetto che questo post non ha alcun merito, se non quello di elencare tutti gli annunci favorevoli all'introduzione ulteriori imposte patrimoniali che si sono susseguiti in questo periodo, o di qualche altra forma di aggressione dei risparmi. Qualche settimana fa, Jens Weidmann, capo della Bundesbank, ha dichiarato che: "una tassa sui capitali corrisponderebbe al principio della responsabilità nazionale, in base al quale i contribuenti sono responsabili delle obbligazioni del proprio Paese prima che venga richiesta la solidarietà internazionale". Fonte Come ci riporta l'ottimo sito VOCI DALL'ESTERO, la stessa Bundesbak, nel mese di gennaio, nel suo consueto Montly Report offrì un quadro molto dettagliato (e inquietante) sulla proposta di una patrimoniale da applicarsi nei paesi periferici per ridurre il debito pubblico, dato il loro elevato livello di ricchezza privata. Nel report non mancano i suggerimenti su come far passare al meglio questa pericolosa misura, presentandola come una redistribuzione di ricchezza interna, e sulla rapidità necessaria per il successo dell'operazione. QUI, grazie all'impagabile lavoro di VOCI DALL'ESTERO, potete trovare la traduzione di un estratto del Montly Report della Bundesnak Personalmente, trovo che l'idea di Weidmann abbia del paradossale. Soprattutto se si considera che questo appello è rivolto ad un paese sovrano (si fa per dire), l'Italia, che, nonostante la crisi, si è dissanguato per finanziare i salvataggi degli altri paesi (banche comprese) assumendo garanzie e concedendo aiuti finanziari per oltre 55 miliardi di euro. Si, avete capito bene: 55 miliardi di euro. Mentre voi fate la colletta per comprare la carta igienica per la scuola dei vostri figli. Qualsiasi governo, degno di chiamarsi tale, si sarebbe risentito fortemente per le parole espresse da Weidmann. Ma si sa, a proposito dei nostri governanti, non è che ci sia granché da aggiungere. Andiamo oltre. Qualche tempo prima era stata la volta del Fondo Monetario Internazionale che, nel consueto Fiscal Monitor rilanciò l'ipotesi di un prelievo straordinario del 10% sul patrimonio delle famiglie. Insomma, non un'istituzione qualunque. Scrive il Fmi, a pagina 49 del FM, "il netto deterioramento delle finanze pubbliche in molti Paesi ha riacceso l'interesse verso un "prelievo di capitale" - una tassa una tantum- sulla ricchezza privata, come misura eccezionale per ripristinare la sostenibilità del debito". Ovviamente, dopo qualche giorno, il FMI, resosi conto della cazzata scritta, aggiustò il tiro. Ma il senso angosciante di quanto proposto rimane comunque scolpito sulla pietra. Fonte Ritornando ai tedeschi (qui la lista è lunga assai), nell'aprile dello scorso anno, all'indomani del prelievo forzoso sui conti correnti Ciprioti, Schaeubble commentava così la pratica utilizzata a Cipro: "Cipro dovrebbe essere ''un modello'' per futuri salvataggi nell'eurozona e sarebbe necessario che i correntisti contribuiscano quando c'e' da salvare una banca". Fonte E anche in questo caso, sappiamo come è andata a finire la questione: il meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie che sta prendendo corpo nell'eurozona, seppur con differenti peculiarità e distinzioni, in buona sostanza, replica i principi posti in essere a Cipro. Rimanendo nel contesto dell'eurozona, la scorsa settimana, sul rito della Reuters è apparsa la notizia secondo la quale l'Unione Europea starebbe studiando i criteri e i veicoli giuridici idonei a "mobilitare" i risparmi di 500 milioni di cittadini europei per finanziare investimenti a lungo termine e rilanciare l'economia dal vuoto lasciato dal sistema bancario dopo la crisi finanziaria. Fonte Se si tratterà di un prestito forzoso e di qualche altra forma di finanziamento su base volontaria, al momento, non è dato saperlo. Ma fidarsi della nomenclatura politica europea appare impresa assai ardua, visto lo sfascio che hanno prodotto in mezzo continente. Abbandonando il fronte estero, concentrandosi su quello domestico, la lista dei personaggi del mondo politico ed economico è davvero sterminata. Così come lo sono anche le proposte, più o meno fattibili, avanzate dagli illustri propositori. Ci limitiamo a segnalare le più significative e degne di nota. Qualche giorno indietro è emerso che l'ex Ministro Corrado Passera, ancor prima che diventasse ministro, nel retrobottega della banca di cui era numero uno, elaborò un piano di rilancio per l'Italia. Il piano, tra le altre cose, prevedeva un'imposta patrimoniale del 2% sulla ricchezza finanziaria e immobiliare degli italiani (escluse le prime case). Gettito stimato: 85 miliardi di euro, da pagare in 3 anni. Fonte Da segnalare che, la patrimoniale evocata da Passera, si proponeva -di concerto con altre misure- l'abbattimento del debito pubblico, confinandolo sotto al 100% del Pil. Peccato che, nel frattempo (dal 2011), il debito sia aumentato di qualcosa come 200 miliardi di euro. Per dirla prosaicamente, una misura del genere, sarebbe equivalsa a buttare i soldi nel cesso. Rimanendo nel mondo bancario, non deve affatto sorprendere se il numero uno di Unicredit, Ghizzoni, già un anno fa, all'indomani della "soluzione" cipriota, si era espresso favorevolmente alla confisca dei risparmi per salvare le banche. Fonte. D'altra parte, è ormai noto lo stato di difficoltà di un buon numero di banche italiane, e non solo. Quindi, quale idea migliore che quella di espropriare i risparmi, compensando debiti con crediti? Lo scorso dicembre, Nomisma (istituto di ricerca molto vicino a Romano Prodi, essendone stato il fondatore), ipotizzò l'introduzione di una imposta patrimoniale del 10% sulla ricchezza finanziaria del 10% delle famiglie più ricche che, secondo l'istituto, deterrebbero una ricchezza finanziaria di circa 1130 miliardi di euro. Gettito stimato: 113 miliardi di euro, da corrispondere allo stato in quattro rate, dal 2014 al 2017. Fonte. Peccato che i numeri proposti dall'Istituto si scontrino con l'amara realtà, non fatalmente assai diversa da quella che si crede. E qui lo spettro è che un eventuale imposta patrimoniale sarebbe pagata anche dai piccoli risparmiatori. La patrimoniale la vorrebbe anche l'ex Ministro Barca, che, nella telefonata con un finto Vendola di qualche giorno fa che sta facendo il giro della rete, ha affermato che la vorrebbe da 400 miliardi di euro. Noccioline, insomma. Fonte Della stessa cifra l'avrebbe voluta anche Alessandro Profumo nel 2011 che, in un intervista rilasciata a quell'epoca al Corriere della Sera, ipotizzò una soluzione di questo genere. Fonte Poi arriviamo a un vero e proprio esercito di personaggi che, a vario titolo, nelle forme e nei modi più fantasiosi, si dicono favorevoli all'introduzione di una simile imposta e sono (cliccando sopra i rispettivi nomi potete trovare la relativa fonte): la Camusso, Bersani, Fassina, Vendola, Renzi, Cuperlo, Modiano, Monorchio, Bonanni, Angeletti, Civati, D'Alema, Saccomanni, Bindi, Scaroni, Guerra e Serra. Chiaramente, oltre a questi, c'è una lista assai nutrita di altri personaggi minori: politici, economisti (o sedicenti tali) e altre personalità. Ma credo che, per non dormire sonni tranquilli, sia già sufficientemente ampio il materiale proposto. Da osservare che gli illustri personaggi sopra elencati (o buona parte di essi) con i rispettivi staff, segreterie e portaborse, sono tutti fortemente (e naturalmente) orientati ad esercitare influenze sul prossimo Governo Renzi. Che possano esercitare qualche pressione in proposito? Non lo sappiamo. Ma se è vero che pensare male si commette peccato tante volte ci si azzecca. Quindi, concludendo, la faranno una patrimoniale? Non lo sappiamo e, cautelativamente, non possiamo di certo escluderlo. Credo che gli elementi ci siano tutti, o quasi. Anche in termini di sostenibilità delle finanze pubbliche, assai meno sostenibili di quanto lo fossero nel 2011. Se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto nel prossimo futuro (minor crescita economica, fallimento di qualche banca medio grande ecc. ecc.) la possibilità che si giunga ad una soluzione di questo genere appare inevitabile, con tutto ciò che ne conseguirebbe.

 

  By: pana on Martedì 11 Febbraio 2014 08:24

e anche il colosso informatico Microsoft si adegua al grande BITCOIN!! e a Singapore arrivato il primo bancomat BITCOIN ! Progsegue inarrestabile l ascesa nonostante le vecchie e stantie lobby bancarie tentino di azzopparlo ! a l araba fenice risorge e vola sempre piu in alto ! inarrestabile troppo veloce e dinamico !trada a 700 con volumi in salita ! http://www.coindesk.com/microsoft-bing-search-engine-bitcoin-currency-conversions/

USA News | Trump’s ‘Only Choice’ May Be To Declare Bankruptcy As $454m Bond Deadline Looms | N18V - YouTube

 

  By: pana on Lunedì 10 Febbraio 2014 07:55

5% di rendimento al mese con Bitsavings, questo puzza di truffa parecchio starne alla larga, purtroppo la BITCOIN REVOLUTION sta attraendo anche soggetti senza scrupoli che froderanno http://www.coindesk.com/bitsavings-promises-monthly-interest-bitcoin-deposits/

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