By: Morphy on Martedì 15 Dicembre 2015 13:49
Negli anni ottanta, quando ancora leggevo libri, gli argomenti che mi appassionavano di più erano: strategia aziendale e marketing. Per il marketing un libricino in particolare mi aveva colpito per la sua apertura mentale ed era il Marketing Imagination di Theodore Levitt, docente alla Hardvard Business Scholl. Fu in quel libro che Levitt coniò il termine “globalizzazione”. E lo fece facendo la divisione concettuale delle imprese in due categorie, le multinazionali e le imprese globali.
Le multinazionali erano quelle ditte che si espandevano nel mondo acquisendo realtà nazionali, gestendole, senza cambiarne la struttura produttiva o le linee di prodotto. Per così dire si adattavano ai consumi locali.
Le imprese globali invece avevano obiettivi completamente diversi. La loro espansione era dovuta alla produzione di prodotti che potessero incontrare i gusti comuni che gli umani avevano nel mondo. I gusti comuni. Cioè non tanti prodotti per ognuno ma un singolo prodotto per tutti. La coca-cola oppure la Walt-Disney erano il tipico esempio. L’obiettivo fu raggiunto con specifiche massicce azioni di marketing. Questo portò a ritorni spaventosamente alti dati dalle economie di scala.
Gli anni 70’ furono gli anni del marketing, gli 80’ furono quelli della qualità, i 90’ del reengineering, poi venne l’ingegneria finanziaria. In Italia tutto questo era tabù. Sconosciuto. Nulla ci perturbava. Noi avevamo l’artigianato e passavamo indenni sopra i cambiamenti e senza cambiare.
Oggi, com’era facilmente prevedibile, il mondo ci presenta il conto. La più grande occasione che l’Italia ha avuto è quella dell’unificazione europea e cioè la creazione di un mercato da 500 milioni di consumatori, il più grande mercato del consumo unico del mondo. Avevamo la possibilità di fare palestra su un mercato poderoso. Perché di palestra avevamo bisogno dato che eravamo veramente fiacchi. Ci è stata data la possibilità di fare i muscoli su un mercato che tutto sommato era abbastanza omogeneo di per se stesso.
Abbiamo fatto i muscoli? A quanto pare no, a quanto pare oggi ci stanno comprando e ad alti prezzi. Siamo carne per cannoni.
E intanto il nostro premier continua con le sue stupide battutine…
– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...