La valanga del debito

 

  By: DOTT JOSE on Mercoledì 02 Aprile 2014 13:14

Mamma mia! che fine ingloriosa la grande Madre Russia ! Primeggiavano nelle scienze, in agricoltura,primi ad arrivare in orbita e ora sono ridotti ad un popolo di avvinazzati ! ricordo che nel 1932 Irving Fisher tornando da un viaggio a Mosca era convinto che il sistema comunista fosse il migliore, non era entrato nella grande depressione grazie ai sublimi Piani Quinquennali !

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: hobi50 on Mercoledì 02 Aprile 2014 13:12

Le teste pensanti hanno un grande vantaggio verso i comuni mortali. Riescono ogni tanto a dire cose intelligenti che non sono frutto di ragionamenti brillanti ma derivano solamente dal lavorio nascosto di idee e concetti sedimentati nella memoria ...che lavorano.... Tempo fa dicevo spesso che nel mondo c'è troppa ricchezza irremunerabile . Oggi ,leggendo un articolo sul FT che si occupava del rapporto(sempre più pericoloso) tra banche e debito sovrano,ho capito appieno quanto dicevo. Siamo sicuri che sia ricchezza finanziaria il debito sovrano ? Crediamo veramente possa distribuire ai suoi detentori dei frutti ( interessi ) ? E' in qualche modo paragonabile lo stato ad Apple ? No. I "net financial assets " ( poi perché net ? )ad esempio statali non sono ne assets ne tanto meno possono distribuire ricchezza. Sono come quelli di Parmalat. Parmalat poteva solo dare agli azionisti ed obbligazionisti quello che riusciva a raccattare con l'inganno. Lo stato riesce a distribuire solo quello che gli stampa la BC o che ,comunque ,prende sempre dall'esterno. La conclusione è semplice ed allarmante. Non si è ricchi quando si ha mer.da secca in mano. E soprattutto non si puo pensare di andare avanti nutrendosi dei frutti della mer.da secca. I master of universe ,per salvare nominalmente questo mer.daio,si stanno affannando ad aggiungere mer.da secca alla quantità industriale di mer.da secca già in circolazione. Il re è nudo. Hobi

 

  By: VincenzoS on Mercoledì 02 Aprile 2014 10:50

x Pana Nell'articolo parlava anche di privati, come il commesso mcdonald che asciuga le calze nel forno ! ---- Ma infatti anche a molti dipendenti privati non gliene frega più niente perché tanto prima c'è il sindacato che difende il lestofante e poi, anche in caso di licenziamento, provvede mamma-stato con qualche generosa sovvenzione. Il caso russo è un po' a parte, lì ci sono alle spalle 70 anni di comunismo che hanno ben lasciato la loro impronta.

 

  By: pana on Mercoledì 02 Aprile 2014 08:34

nell articolo parlava anche di privati, come il commesso mcdonald che asciuga le calze nel forno ! in Russia alcuni dipendenti privati facevano il bagno nella vasca del latte destinata alla produzione dei formaggi, crollo delle vendite della marca in questione, SIr !le volpi si sono fatte il selfie e postato tutto su facebook ! disgustoramaaaaaaaaaaaaa

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: VincenzoS on Mercoledì 02 Aprile 2014 00:09

x Pana Secondo questo articoli di zerohedge molti americani hanno mollato psicologicamente, semplicemente non gliene frega niente di quello che fanno,, siano essi insegnanti o lavoratori al mcdonald.. ----- E ti meravigli? Perché in Italia ai pubblici dipendenti gliene frega qualcosa di quello che fanno? Tanto c'è mamma-stato che in qualche modo provvede - leggasi ci sono ancora dei cretini che lavorano per tre o per 4 e mantengono schiere di parassiti

 

  By: Roberto964 on Martedì 01 Aprile 2014 17:28

La pandemia deflattiva In troppi ancora non capiscono la gravità della situazione a livello globale e così mi ritrovo ancora a scrivere per l’ennesima volta su questo argomento. Il virus di cui vi parlo ha incubato lentamente dal 1999, facilitato dall’abolizione del vaccino Glass-Steagall operata dall’amministrazione del manicomio criminale con a capo tale clinton bill, noto erotomane sassofonista. Il primo virus viene isolato nel 2007 negli USA e in Inghilterra: trattasi del bacillo “debitus insolvibilis”. Per far si che non si propaghi si opera una sterilizzazione totale con uso massiccio di antibiotico a base oppiacea denominato “QE”. Ma così non è: la devastante infezione arriva nella periferia €uro-pea, agevolata dall’orgia di indebitamento privato che ha debilitato le difese immunitarie di diversi Stati, arrivando in breve a contagiare 150 milioni di abitanti. La trasformazione del virus La pandemia deflattiva partita nel 2007 arriva in un minuscolo Paese del mediterraneo, la Grecia con i suoi 10.6 milioni di abitanti, nel breve arco di 2 anni, con la grave responsabilità data dal lassismo dei mediconi del CIM di Bruxelles, infetta prima il resto della periferia di Euro-Zone (i GIIPS) e poi comincia velocemente ad espandersi ai 4 angoli del vecchio continente. Infine varca gli oceani, infettando il resto del globo. Dal 2011, i più esperti e scafati manager e capitalist-venture cominciano a smobilitare le loro posizioni nei Paesi emergenti, mentre quest’ultimi continuavano ancora a crescere lievemente. Gli USA annunciano la fine dell’antibiotico oppiaceo (QE), restringendo di 10 miliardi a botta il piano di riacquisti di titoli di debito in scadenza. Le valute degli emergenti cominciano ad indebolirsi pesantemente. Il bacillo “debitus insolvibilis” cambia forma: da anaerobico si muta in aerobico: ora il più piccolo starnuto diviene pericolosissimo e potenzialmente mortale. Il cambio di passo avviene nella primavera del 2013: molti indicatori macroeconomici cominciano a deteriorarsi. Il prezzo delle materie prime continua a scendere dal 2011: il rame perde il 35% del suo prezzo dai massimi del 2010. Febbraio 2014: la Cina allarma il mondo: -18.1% l’export del 2013 rispetto al 2012. L’opacità dei dati rilasciati da Pechino fa sballare qualsiasi previsione agli analisti, che davano quel dato a +8%: un -26% dalle loro previsioni era una cosa MAI accaduta. Il credito deteriorato comincia a preoccupare fortemente il partito comuliberista cinese. Intere città appena edificate e pronte per milioni di persone risultano essere completamente deserte. Gli stock di invenduto riempiono gli immensi magazzini. Il Baltik-index crolla del 35%. L’ente per l’energia mondiale di Amsterdam prevede consumi in calo del 30/35% per il 2014. L’allarme circa l’imminente fallimento di banche e di holding edilizie cinesi è scattato da tempo. Citibank, molto esposta sul mercato del dragone, lo scorso venerdì ha accusato una perdita del 6% a Wall Street. Sembra che non abbia superato gli stress test della FED. Anche gli attentati delle ultime settimane non fanno che confermare l’instabilità del gigante rosso. Prezzi delle abitazioni in crescita costante del 7/8% al mese: in un anno il prezzo di un immobile raddoppia. La Cina è un’immensa polveriera che prima o poi deflagrerà. La bolla creatasi in questi ultimi frenetici 30 anni non si sgonfierà pian piano come loro vorrebbero. Negli ultimi anni il debito privato è passato dal 100% del PIL al 230%. A questo non è corrisposto un aumento salariale tale da bilanciare detta frattura. A loro, una crescita del 7/8% l’anno non basta: gli investimenti che hanno fatto prevedevano una crescita costante superiore al 10/12%. Nei primi tre mesi del 2014 già due volte la crescita del PIL cinese è stata vista al ribasso, dandola al 7/7,5%. Da inizio anno lo Yuan ha perso il 2,5% nei confronti del Dollaro USA. Intanto ci bombardano in continuazione con l’immancabile ripresa che a breve arriverà: gli allarmi che suonano? Tutti guasti. Non c’è da allarmarsi: non sta succedendo NIENTE di grave. Potenza degli scongiuri. C’è un proverbio antichissimo delle mie zone che recita così: “tanta nient hann’accis ‘o ciuccio” (tanti “niente” hanno ucciso l’asino). Evidentemente, gli antenati sapevano bene individuare la dinamica del “non è niente”. Loro sanno benissimo che il “cornicchio” rosso napoletano, RE incontrastato degli scongiuri, ben poco può. Oggi (01.04.2014) vi mostro i dati provenienti da “altraparte” rilasciati sino alle ore 09:00 Super-Indice manifatturiero cinese 48.0 da 48.1 (sopra 50 espansione, sotto 50 contrazione; Indice dei prezzi al consumo Corea del sud (annuale) 1.3% da 1.4%; Bilancia commerciale Corea 4.2 miliardi da 3.8 (la gente spende di meno e quindi calano le importazioni). L’Indonesia (200 milioni di abitanti) ha rilasciato dei dati nefasti: Inflazione annua: 7.32% da 7.35; mensile: 0.08% da 0.11%; questo dato è impressionante: se confermato porterà l’inflazione annua del 2014 attorno all’1/2% il che è deleterio per queste economie (nei Paesi emergenti un’inflazione alta è augurabile e necessaria poiché significa che la gente spende e per spendere vorrà dire che guadagna, ergo che il lavoro non manca) Crescita export annuale -2.96% da -5.79% (a vederlo così sembra un buon dato ma gli analisti avevano previsto un recupero maggiore); Crescita import annuale -9.98% da -3.46%; (questo è un dato davvero molto brutto, dal momento che sono grandi esportatori di semilavorati di elettronica di consumo) Turismo estero 2013 +3.57% da +22.59% nel 2012; (il dato ha certamente a che fare con la difficile situazione politica ma sono decine di miliardi in meno di valuta pregiata proveniente dal turismo). Rupia indonesiana in costante difficoltà. L’Indonesia resta, insieme alla Turchia, il candidato numero UNO a dover operare il blocco dei capitali. O peggio, potrebbe finire tra le grinfie del FMI. Australia: prezzi materie prime, dato annuale: -12.8% da -11.4%; i prezzi continuano a scendere con buona costanza; Perù: indice prezzi al consumo mensile +0.52 da +0.60; Di questi tanti piccoli “NIENTE”, negli ultimi mesi ne sono usciti davvero troppi: sono solo banali numeri che non dicono nulla? Forse si, ma quando sono continuativi e costantemente peggiorativi devono farci capire che la matematica sta dolorosamente gridando l’allarme, restando inascoltata. Di tanti piccoli "niente" si muore. ‪#‎leviathan‬ si è definitivamente svegliato e si sta stiracchiando. I tacchini, ignari e giulivi in novembre, sono quasi pronti per il Natale. Roberto Nardella.

 

  By: pana on Lunedì 31 Marzo 2014 08:28

secondo questo articoli di zerohedge molti americani hanno mollato psicologicamente, semplicemente non gliene frega niente di quello che fanno,, siano essi insegnanti o lavoratori al mcdonald.. http://www.zerohedge.com/news/2014-03-30/what-happens-when-workers-just-dont-care-anymore

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  By: pana on Lunedì 24 Marzo 2014 07:37

1000 euro all'anno sarebbe una cifra colossale ? Ma la vera vergogna e' che sprechiamo 1600 euro PER PERSONA in cibo buttato via, questa si che e' una vera VERGOGNA Italiani spreconi: nella spazzatura cibo per 1600 euro l'anno „ aliani spreconi: nella spazzatura cibo per 1600 euro l'anno A Roma il convegno SprecoZero organizzato da Last Minute Market, Legambiente e Consorzio Libera Terra: "Gettiamo il 2,3 di Pil. Serve una spending review ecologica". “

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  By: themaui on Venerdì 21 Marzo 2014 08:10

CLAMOROSO / IN SEGRETO LA UE PREPARA L'ATTUAZIONE DEL FISCAL COMPACT: 1.000 EURO L'ANNO PER OGNI ITALIANO PER 20 ANNI! E' in arrivo la maxi-tassa per l'Europa: mille euro all'anno per persona per vent'anni. L'ultimo mostro targato UE: il Debt Redemption Fund (Fondo di Redenzione del Debito) Altro che le buffonate del berluschino fiorentino! Altro che l'altra Europa dei sinistrati dalla vista corta! E' in arrivo sul binario n° 20 (anni) un trenino carico di tasse targate Europa. Ma come!? E le riduzioni dell'Irpef dell'emulo del Berluska? Roba per le urne, che le cose serie verranno subito dopo. http://www.ilnord.it/c-2705_CLAMOROSO__IN_SEGRETO_LA_UE_PREPARA_LATTUAZIONE_DEL_FISCAL_COMPACT_1000_EURO_LANNO_PER_OGNI_ITALIANO_PER_20_ANNI

 

  By: antitrader on Venerdì 21 Marzo 2014 01:19

Robbe', vado che abbiamo fatti molti passi avanti, adesso scrivi di cose concrete e non piu' delle solite idiozie rettilianiche. Ciao ragazzi!

 

  By: Roberto964 on Giovedì 20 Marzo 2014 23:30

Il cul-de-sac Il prezzo del rame, come delle altre materie prime, sta scendendo di giorno in giorno. Il 19-03-2014 il metallo rosso toccava il prezzo più basso dal 2010, sforando al ribasso il supporto a $2,90 per oncia (-35% dai prezzi del 2010). Le paure degli investitori e dei trader sono causate dal forte rallentamento industriale e immobiliare cinese di cui il rame è parte fondamentale. Una nota di investing.com riportava che, probabilmente, sono prossime al fallimento diverse holding immobiliari che andrebbero a minare ancor di più il già deteriorato credito delle banche cinesi e che farebbe emergere prepotentemente i problemi ben più grossi del sistema bancario ombra (shadow banking) che pare amministri $7.700 miliardi. Si, proprio così: una cifra pari ai 2/3 dell’intero PIL cinese è gestita da strozzini più o meno legali, totalmente in NERO, fornendo liquidità all’immenso mondo dell’economia sommersa, sia in patria che all’estero, di cui noi italiani qualcosa sappiamo. Un sistema economico mondiale, basato completamente sull’export di una Nazione, la Cina, che ha fatto da traino per molti anni e per tantissimi altri Paesi “materiaprimisti” e/o “contoterzisti”, assorbendo il 50% dell’energia e delle materie prime, è arrivato al collasso. Gli enormi investimenti fissi operati da intere Nazioni, che hanno creduto ciecamente nella “legge di Say” (dice che è l’offerta a creare la propria domanda) e nelle teorie Ricardiane, ispirati sulla base di proiezioni drogate da dati completamente fasulli inerenti una crescita infinita, hanno terminato il loro ciclo produttivo MOLTO prima di andare in pareggio. Secondo voi, che fine farebbe una carrozzeria che compra un forno nuovo che per andare in pari deve verniciare 10 auto al giorno per 300 giorni all’anno per i prossimi dieci anni e che, invece, ne vernicia al massimo cinque? Ebbene, quelle Nazioni, Cina compresa, hanno fatto come la carrozzeria. A questi illustri manager e capi di Stato non è nemmeno passata per la testa l’idea che la domanda globale si sarebbe, non dico arrestata, ma solo attenuata. Per far venire alla luce questa immensa bolla che, eufemisticamente, sarà periglioso sgonfiare è bastato che la parte più ricca del pianeta, fatta di appena 1/7 dell’intera popolazione mondiale, riducesse (nemmeno tanto drasticamente) i consumi per avvenuta impossibilità di accumulare altro debito e per una naturalissima SATURAZIONE del mercato. A ben guardare, quanto doveva per forza accadere, si poteva tranquillamente capire dal lontano 2007, appena una settimana dopo lo scoppio del caso sub-prime negli States. E a guardare ancora meglio e sempre per le stesse ragioni, quanto accaduto nel 2007 in USA lo si poteva tranquillamente desumere (ed eventualmente evitare) leggendo un qualsiasi libro sulla crisi del 1929. Adesso ci si trova in un cul-de-sac. Gli USA, raggiunto lo scopo di ridurre in modo più o meno artefatto la disoccupazione sotto il 6,5%, nell’arco del 2014 azzereranno via-via il QE, riducendo drasticamente la liquidità sui mercati che porterà ad un rafforzamento obbligato del dollaro con conseguenze che potrebbero essere apocalittiche per i disastrati bilanci di interi Stati che, a loro volta, si sono pesantemente indebitati (come il carrozziere dell’esempio) e vedranno aumentare la loro esposizione verso l’estero. È delle ultime ore la notizia di una vendita MONSTRE di titoli di debito statale USA, pari a $107 miliardi, operata non si sa bene da chi. Possiamo solo ipotizzare che le vendite siano state fatte da uno o più Stati allo scopo di avere la necessaria liquidità in $$$$ per cercare di difendere il CROLLO delle proprie valute. Sarà la Russia di Putin o la Cina comuliberista? O entrambe? O altri Stati ancora? A questi quesiti avremo risposta in un lasso di tempo piuttosto breve. Di una cosa sono certo: cotanti miliardi NON sono stati cambiati in altra valuta, ovvero, sono rimasti in US $$$$, poiché movimenti anche di un decimo di quella cifra avrebbero causato l’indebolimento temporaneo della valuta USA e il forte rafforzamento della valuta di arrivo. L’ipotesi più credibile porta alla pista russa: è il Paese che, allo scopo di non svalutare troppo, ha comperato massicciamente rubli vendendo dollari da inizio anno. Se voleva essere una ritorsione della Russia verso gli USA avremmo visto spostamenti da Dollaro verso altra moneta che avrebbe lasciato tracce evidentissime. La cosa invece che non riesco a spiegarmi è sul CHI abbia comprato quei 107 miliardi di debito USA. Le stesse Banche USA, se non proprio la FED tramite le sue banche nazionalizzate? Immaginate cosa sarebbe successo allo spread nostrano se solo 2 miliardi di BTP fossero stati venduti sul secondario in poche ore? Chi ha comprato sapeva tutto del venditore e delle sue necessità. Del resto, il ricatto è sempre stato parte integrante del “politically correct” e di nulla mi meraviglierei. Gli USA, in un modo o nell’altro, vogliono mandare un chiaro segno sul chi comanda. E a comandare, per il momento sono ancora loro. Per riportare tutti sulla strada della ragione ci vorrà uno shock di portata inaudita. E forse, solo allora penseranno a qualcosa di diverso. Roberto Nardella

 

  By: pana on Mercoledì 19 Marzo 2014 08:32

giustissimo, pensa che berlusconi nel 2010 spese solo 35 milioni di euro in voli bli di stato. il buon Letta solo 9 mln

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  By: pigreco-san on Mercoledì 19 Marzo 2014 08:21

Ti rispondono qui "e ma noi siamo l'Italia", purtroppo non si ricordano che dopo il passaggio del berlusca e della lega son rimaste solo macerie..ha spiegato bene ieri Dalema che tutti i tentativi fatti dal suo governo e da Prodi per portare l'italia in avanti sono stati sempre frenati e riportati indietro dai destri aumentando il debito che ora vogliono lasciare l'euro per tornare alla lira , per far fallire l'Italia, e ridarci dunque un nuovo duce dalle macerie. un uomo forte, con soldi e prostitute che piace tanto ai destri.

 

  By: pana on Mercoledì 19 Marzo 2014 07:43

Moodys abbassa il rating all Argentina, dicono che entro Dicembre fara' default ma allora un paese sovrano con propria politica monetaria,valutaria e via dicendo puo andare i default contrariamente alla MoslerEconomicTheory ? PS ma queste agenzie di rating, sono sempre le 3 solite americane o ne esiste qualcuna estranea al solito giro ?

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  By: pana on Martedì 11 Marzo 2014 07:12

secondo Lawrence Kotlikoff il gap fiscale degli Usa e di 200 TRILIONI Larry Kotlikoff: Our country is broke. It’s not broke in 50 years or 30 years or 10 years. It’s broke #b# TODAY #b#. siamo falliti ORA http://www.zerohedge.com/news/2013-09-11/lawrence-kotlikoff-us-fiscal-gap-200-trillion-our-country-broke come idea di trading long strutturale sui canada, australie e nuova zelanda, short su usa e giappone , y it’s around 5%, while Canada, Australia and New Zealand are close to zero. Even Italy's long-term fiscal gap is just half of the US’s, yet Italian government bonds sell at a much lower price than US government bonds simply because people don't understand the pension reforms that Italy has rolled out or that Italy has much better control of its healthcare spending.

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