nell'ultimo articolo di blondet, leggo frasi di questo tenore:
in germania:
Una parte significativa della popolazione disprezza lo Stato. Viene meno la coesione sociale
E non c’è solo una prontezza a ricorrere alla violenza, ma un vero disprezzo dello Stato. E per inciso, non c’è uno strato sociale specifico tipicamente colpevole …tutte le classi sociali.
c’è una radicalizzazione del linguaggio, della polemica politica, che influenza tutti e predispone alle vie di fatto. Ma dall’altra parte è che le persone sono arrabbiate con le elites, da cui non si vedono più rappresentate.
Quando anni fa ho detto che abbiamo bisogno di uno Stato forte, sono stato pubblicamente e severamente criticato. Oggi si teorizza e glorifica lo stato minimo – lo si è applicato.
Perché persone bisognose di cure e assistenza in questo paese debbono essere soggette a meccanismi di mercato basati sul profitto?
la denuncia di un clima di rabbia e di violenza che monta, e che un poliziotto ne indichi la causa di fondo nello “stato minimo” che si ha disertato dai suoi compiti sociali, insomma nel capitalismo terminale e austeritario adottato da Berlino
in francia:
il ministro dell’Interno di Macron, nel dare le dimissioni dopo soli pochi mesi di carica. “Oggi”, disse, “si vive ancora fianco a fianco. Ma temo che domani vivremo faccia a faccia – uno contro l’altro”.
Dovunque in Europa, per l’imposizione rigorosa del “mercato”, s’è rotto quel fondamentale “rapporto di simpatia fra governanti e governati” che (come notò Sun Yat-sen, il fondatore della Cina moderna), è la forza implicita e non dichiarata delle società occidentali.
cioè le socialdemocrazie, che gestiscono oltre il 50% del pil dei rispettivi paesi, sarebbero "stati minimi"???
stati che mettono il naso (allungano la mano) in ogni aspetto della vita dei cittadini, sarebbero "stati minimi"???
nelle società occidentali il mercato ha rotto la simpatia tra governanti e governati???
il MERCATO???
forse intende il mercato delle mazzette...