Anca ogi g'han ciapà Binladen, l'ISIS...

 

  By: Moderator on Venerdì 02 Dicembre 2005 21:37

però la barzelletta non era sull'Islam .Tempo fa esisteva il thread "Barzellette". Approfitto , poi sarò fulminato da Zibordi , ma questa è carina . Premetto che non ho nulla contro gli omosessuali , che anzi spesso sono persone migliori della media , ma qui si scherza soltanto : Un giovane ,scopertosi ormai omosessuale ,decide alla fine ,con gran tormento ,di confessare la cosa al padre . -Papà – -dimmi ragazzo- -devo confessarti una cosa molto importante , e che mi pesa – -Dimmi tutto ragazzo- -Papà….sono diventato Gay- - Gay ?- -Si Papà- -Gay ? ma come è possibile !? , scusa figliolo , ma hai una casa a St.Tropez ?- -bhè , no- -Hai uno Yacht a Porto Cervo ?- -veramente no- -Hai un appartamento nella 5th.Avenue a New York ?- -neanche- -Neppure la casa a Kensington o a Parigi ?- -no- -Aaaah , ma allora non preoccuparti figliolo ,non sei Gay- dice il padre battendo una pacca sulla spalla del figlio . - sei Frocio-

 

  By: Moderator on Venerdì 02 Dicembre 2005 21:29

....Gasp !!!! (il fotomontaggio era su google )

 

  By: gianlini on Venerdì 02 Dicembre 2005 19:15

state attenti alle barzellette....!!! COPENHAGEN (Danimarca) - Indignazione in Danimarca per la taglia che un gruppo islamico pachistano, con sede nel Paese, ha posto sulla testa di 12 vignettisti danesi. Gli estremisti di Jamaat-e-Islami accusano di blasfemia i disegnatori per avere ritratto il profeta Maometto nelle loro vignette. (Agr)

 

  By: Moderator on Giovedì 01 Dicembre 2005 18:10

errore , volevo mettere una barzelletta nel thread delle barzellette ,che non trovo più

 

  By: Moderator on Giovedì 01 Dicembre 2005 11:05

Finalmente le prove dei legami Bin Laden-Saddam !

 

  By: AB58 on Giovedì 01 Dicembre 2005 11:03

Fantastica. Se la memoria non m'inganna il Forum insospettabile è quello di un tal Dott. Zibordi. Aldo

Barzellette - cisha  

  By: cisha on Mercoledì 30 Novembre 2005 22:06

In un forum insospettabile ho trovato questa chicchina: Bin Laden ha dichiarato: "E' molto difficile fare un attentato in Italia". In realtà alcuni documenti del SISDE rivelati recentemente affermano che Bin Laden ci ha provato; tempo fa diede ordine di organizzare un attentato aereo in Italia. Due terroristi, provenienti da un Paese del Medio Oriente, arrivarono a Napoli con la ferma determinazione di eseguire "il castigo di Allah per gli infedeli italiani". Ecco la storia e l'itinerario dei due terroristi una volta giunti nel nostro Paese. Domenica ore 23:47 Arrivano all'aeroporto internazionale di Napoli, via aerea dalla Turchia: escono dall'aeroporto dopo otto ore perché gli hanno perso le valigie. La società di gestione dell'aeroporto non si assume la responsabilità della perdita e un impiegato consiglia ai terroristi di provare a ripassare il giorno dopo: chissà, con un po' di fortuna... Prendono un taxi: il taxista (abusivo) li guarda dallo specchietto retrovisore e, vedendo che sono stranieri, li passeggia per tutta la città per un'ora e mezza. Dal momento che non proferiscono lamentela, neanche dopo che il tassametro raggiunge i 200 euro, decide di fare il colpo gobbo: arrivato alla rotonda di Villaricca, si ferma e fa salire un complice. Dopo averli derubati dei soldi e coperti di mazzate, li abbandonano esanimi nel Rione 167. Lunedì ore 04:30 Al risveglio, dopo la mazzata, entrambi i terroristi riescono a raggiungere un albergo sito in zona piazza Borsa. Decidono quindi di affittare un'auto presso la Hertz di piazza Municipio. Quindi si avviano con direzione aeroporto, ma giusto prima di arrivare a piazza Mazzini, rimangono bloccati da una manifestazione di studenti, uniti alle tute bianche anti-global ed ai disoccupati napoletani, che non li fanno passare. Lunedi ore 12:30 Arrivano a piazza Garibaldi(finalmente!). Decidono di cambiare dei soldi per muoversi più liberamente: i loro dollari vengono cambiati in biglietti da 100 euro falsi!!! Lunedi ore 15:45 Arrivano all'aeroporto di Capodichino con la ferma intenzione di dirottare un aereo per farlo cadere sulle torri dell'Enel del centro direzionale. I piloti ALITALIA sono in sciopero perché chiedono la quadruplicazione del salario e vogliono lavorare meno ore. Stessa cosa per i controllori di volo, che pretendono anche la pinza obliteratrice per tutti (altrimenti "che controllori saremmo", hanno dichiarato!). L'unico aereo disponibile che c'è in pista è uno della MARADONA AIR con destinazione Sassari e ha 18 ore di ritardo... gli impiegati ed i passeggeri sono accampati nelle sale d'attesa... intonano canti popolari... gridano slogan contro Il governo ed i piloti! Arrivano i celerini... cominciano a dare manganellate a destra e a manca, contro tutti... si accaniscono in particolar modo sui due arabi. Lunedi 19:05 Finalmente si calmano un poco gli animi. I due figli di Allah, coperti di sangue, si avvicinano al banco della MARADONA AIR per acquistare i biglietti per l'aereo con destinazione Sassari, dirottarlo e farlo schiantare contro le torri Enel. Il responsabile MARADONA AIR che gli vende dei biglietti, tace il fatto che il volo, in realtà, e già stato cancellato. Lunedi 22:07 A questo punto, i terroristi discutono se farlo oppure no... non sanno più se distruggere Napoli sia un atto terroristico o un'opera di carità. Lunedi 23:30 Morti di fame, decidono di mangiare qualcosa al ristorante dell'aeroporto... ordinano panino con la frittata e impepata di cozze. Martedi 04:35 In preda a una Salmonellosi fulminante causata dalla frittata, finiscono all'ospedale San Gennaro, dopo aver aspettato tutta la notte nel corridoio del pronto soccorso. La cosa non sarebbe durata più di un paio di giorni, se non fosse subentrato un sospetto di colera dovuto alle cozze. Domenica 17:20 Dopo dodici giorni escono dall'ospedale e si trovano nelle vicinanze dello stadio San Paolo. Il Napoli ha perso in casa con il neopromosso Vinchiaturo per 3-0, con due rigori assegnati alla squadra Molisana dall'arbitro Concettino Riina da Corleone. Una banda di ultra della "MASSERIA CARDONE", vedendo i due arabi scuri di carnagione, li scambiano per tifosi avversari e gli rifilano un'altra caterva di legnate. Per di più il capo degli ultra, un tale detto "Peppo o Ricchione", abusa sessualmente di loro. Domenica 19:45 Finalmente, ...gli ultra se ne vanno. I due terroristi decidono di ubriacarsi per la prima volta nella loro vita, anche se e peccato! In una bettola della zona portuale gli rifilano del vino adulterato con metanolo e i due rientrano al San Gennaro per l'intossicazione. Gli viene anche riscontrata la sieropositività all'HIV (Peppo non perdona). Martedi 23:42 I due terroristi fuggono dall'Italia in zattera con direzione Libia cagando fuoco per tutto il percorso, semiorbi per il metanolo ingerito e con una dozzina di infezioni a causa del virus HIV e giurando ad Allah che non tenteranno mai più nulla contro il nostro amato Paese

 

  By: XTOL on Mercoledì 23 Novembre 2005 20:13

stasera (miracolo!) potrebbe esserci una trasmissione televisiva interessante: da lerner l'argomento è la fallaci (ultima versione della). se il conduttore riuscisse per una volta a non straparlare...

proprio un caso di giornata nera - gz  

  By: GZ on Lunedì 21 Novembre 2005 00:24

I parenti lo hanno scaricato perchè hanno avuto sentore che fosse morto oppure è proprio un caso di giornata nera ? Oggi è toccato finalmente a lui ^di saltare per aria#http://www.jpost.com/servlet/Satellite? cid=1132475588009&pagename=JPost%2FJPArticle%2FShowFull^ proprio lo stesso giorno in cui i parenti lo mollavano ---------------------------------------------------- The Elaph Arab media website reported on Sunday that Abu Musab al-Zarqawi, the head of the al-Qaida in Iraq terror group, may have been killed in Iraq on Sunday afternoon when eight terrorists blew themselves up in the northern Iraqi city of Mosul.

 

  By: Gilberto on Lunedì 12 Settembre 2005 12:18

Dalla STAMPA..... --------------------------- L’incubo si chiama «terrorismo atomico» Così potrebbe colpire Al Qaeda. Gli 007: «Non si esclude che l’ordigno sia già in Italia» 12 Settembre 2005 di Guido Ruotolo ROMA. Non è più un tabù. La nostra intelligence, in un rapporto riservato sfornato nelle settimane scorse, frutto anche di collaborazione con 007 alleati, ha disegnato profili operativi in caso di attacco di Al Qaeda, o di organizzazioni terroriste jihadiste sul nostro territorio. E prende in considerazione anche lo scenario più terribile e catastrofico: l’attacco nucleare. «Si può ipotizzare - scrivono gli 007 - che l’ordigno nucleare sia già presente in Italia, non potendosi escludere che sia avvenuta la collocazione per esempio di bombe da 10 chilotoni - del tipo di quelle asportate dagli arsenali nucleari dell’Urss o di “valigette” - da parte di una rete coperta operante fino al 1990 in tutti i Paesi Nato». I nostri 007, forti delle sottovalutazioni americane sulle informazioni raccolte alla vigilia dell’11 settembre, pongono l’accento sull’ipotesi operativa più catastrofica, che ipotesi rimane in assenza di informazioni operative concrete: «Finora - spiega il rapporto - Al Qaeda non ha mai operato un attacco nucleare sul suolo "crociato", ma l’importanza politica dell’Italia nei rapporti bilaterali con gli Usa, il suo ruolo geopolitico di potenza mediterranea, la lunga tradizione di buoni rapporti economici e politici con molti Paesi arabi "moderati", potrebbe far decidere il vertice della jihad globale per un’azione terroristica nucleare sul nostro territorio, che marcherebbe una fase nuova della strategia globale del terrore come l’11 Settembre di New York e gli attentati di Madrid». BOMBA ATOMICA Un ordigno nucleare esplode «in un luogo fortemente popolato, sia di interesse economico che in una zona di grande traffico urbano»: «Il sistema d’arma portatile nucleare - viene ipotizzato nel rapporto - è attivato nelle vicinanze di una grande città italiana, portato in un luogo centrale, stazione di metropolitana o centro finanziario, borsistico o degli affari, e fatto detonare da una breve distanza. La maggior parte dei palazzi entro i 1000 metri dall’ordigno attivato sono severamente danneggiati. I danni derivanti dal materiale nucleare lanciato dall’esplosione sono rilevanti e spesso letali in un raggio di sei chilometri. I danni da impulso elettromagnetico collaterale colpiscono la rete e tutti gli apparati elettronici e telefonici entro cinque chilometri. Una nube a fungo si alza dal luogo dell’esplosione e inizia a viaggiare nella bassa atmosfera nella direzione prevista, per una grande città italiana, verso Est o Nord-Est». Il rapporto non si sbilancia sul numero dei morti e dei feriti, «che può variare grandemente». Ipotizza «danni alle infrastrutture» nel raggio di due chilometri e mezzo dall’epicentro dell’esplosione, ed evacuazioni di massa, nell’ordine di mezzo milione circa di persone se la bomba è esplosa «in un centro urbano o degli affari». Il day after si presenta con un’area contaminata di «circa sette chilometri quadrati» e un impatto economico pari a «circa 250 milioni di euro». Il tempo di reintegro delle strutture e delle funzioni viene valutato nell’ordine di quattro anni. «Se la detonazione avvenisse in una città come Milano o Trieste - ipotizzano gli 007 - vi sarebbe la chiusura dei confini e la necessaria collaborazione tra i governi italiano e svizzero o sloveno e probabilmente croato, per il fall out nella direzione del mare aperto. In una città marittima, comunque, parte del fall out nucleare cadrebbe in acqua, diminuendo quindi il numero delle persone morte per irraggiamento o gravemente contaminate. Ponti, tunnel, sottopassaggi, reti viarie antiche e ristrette (come è il caso del centro di Roma e di quello milanese) possono rallentare la velocità dell’evacuazione, aumentando la dose di irraggiamento delle vittime. Vittime della contaminazione potrebbero arrivare ad essere «varie decine di migliaia». IL SARIN Dovrebbe essere il Sarin, l’agente chimico nervino che potrebbero utilizzare le reti jihadiste: «E’ l’agente più tossico in percentuale, e quello che agisce più rapidamente. E’ privo di colore, odore e sapore, è reso disponibile quale liquido ma può essere facilmente vaporizzato. In questo scenario, il gruppo terrorista costruisce e mette in postazione sei spray e rilascia dei vapori di Sarin in due-tre grandi centri burocratici o comunque in un’area metropolitana densamente abitata. Il gas uccide il 95% delle persone presenti nelle costruzioni o nei centri di aggregazione urbana, e uccide o mette seriamente in crisi la salute di molti dei primi soccorritori. In aggiunta a ciò, una parte del Sarin viene diffuso nell’atmosfera dai ventilatori di uscita. Se assumiamo che ogni costruzione o nucleo metropolitano abbia circa 1.500 ospiti e che la densità di popolazione delle aree vicine sia di 1.500 persone per chilometro quadrato (nelle ore di lavoro, naturalmente), come di solito appare essere la media nelle aree metropolitane dei centri urbani più affollati in Italia, allora abbiamo una sequenza di fenomeni come quella che segue: 5.000 vittime, il 95% dei frequentatori dei fabbricati o dei centri metropolitani, con 300 sopravvissuti con danni gravi». Contaminazione diffusa, un impatto economico pari a circa 350 milioni di euro, tre-quattro mesi per ritornare allo «status quo ante». Secondo i nostri 007, un attacco al Sarin «richiede circa sei mesi per essere pianificato»: «L’attacco propriamente detto dura 10 minuti. Al fine di rendere ottimali gli effetti dell’attacco, i terroristi devono essere informati su alcune variabili meteorologiche fondamentali: velocità dei venti a terra, temperatura media nella stagione, umidità, tasso delle precipitazioni piovose, tutte notizie che sono essenziali per la riuscita dell’attentato e che comunque sono facilmente reperibili sul web». IL FAI DA TE Agenti terroristi usano materiali esplosivi improvvisati per operare attacchi all’interno di un’area aperta urbana, sia utilizzando terroristi suicidi sia lasciando oggetti esplosivi in mezzi urbani o in aree a massima densità di popolazione, all’aperto come al chiuso. «Può quindi essere sia un attacco "a sciame" che una singola operazione che coinvolge un numero di terroristi, sia suicidi che non». Naturalmente, in attacchi di questo tipo il numero delle vittime è indefinibile: «Possono variare da un minimo di sette a un massimo di cento, se l'attacco è sferrato in un luogo a massima densità urbana, autobus o in punti di svincolo metropolitani nella fascia oraria di maggiore frequenza». E’ lo scenario Londra quello a cui guarda la nostra intelligence: «L’azione si svolge circa un’ora dopo che i terroristi hanno innescato le loro cariche, siano esse mobili (zainetti da loro portati) siano fisse (materiali esplosivi di difficile riconoscimento lasciati incustoditi in aree ad alta intensità di passaggio). La detonazione dell’esplosivo, come sempre accade per ordigni del genere, avviene circa 10 minuti dopo l’accensione della carica». La perfetta sincronizzazione degli eventi dell’attacco terroristico, in questo caso, malgrado le apparenze, non è essenziale alla riuscita dello stesso.

 

  By: Gilberto on Venerdì 09 Settembre 2005 17:39

Nella puntata di mercoledì del nuovo programma di Mentana , il direttore della Moschea di Bologna aveva apertamente e limpidamente dichiarato che i terroristi islamici agivano nel giusto , soprendendosi anzi che l'intervistatore pensasse il contrario.... C'è ancora qualcuno che pensa che esista un islam moderato !? La rimozione del direttore non è altro che un'opera di facelift per fare vedere agli italiani benpensanti che "la maggioranza degli islamici sono contro il terrorismo"....PATETICI . Nella stessa puntata il direttore del reparto antiterrorismo dei nostri servizi segreti , aveva chiaramente detto che l'Imam di Torino , espulso la scorsa settimana , era stato espulso in base a chiare ed effettive prove di legami col mondo terrorista islamico e non per le sue apologie quotidiane a Bin Laden... E lo stesso D'ambruoso , pm antiterrorismo di Milano , confermava l'effettivo legame di moltissimi centri per la "cultura islamica" nel Nord Italia , con l'attività di appoggio e finanziamento di attività terroristiche.... ----------------------------------------------------------------- Il consiglio direttivo del Centro di cultura islamica di Bologna ha sospeso Nabil Bayoumi in seguito alle dichiarazioni rilasciate durante la trasmissione Matrix condotta da Enrico Mentana. Bayoumi aveva sostenuto le ragioni di Osama Bin Laden e dei kamikaze palestinesi. Dal canto suo Bayoumi smentisce: "Resto qui al mio posto, intendo andare fino in fondo a questo gioco sporco, a questo imbroglio". Nell'intervista a Matrix, Bayoumi aveva tra l'altro affermato che Osama Bin Laden dice "cose condivisibili". Ora il Centro islamico parla di una "crisi di immagine scaturita dall'uso strumentale di alcune dichiarazioni peraltro estrapolate e sintetizzate in pochi minuti a fronte di una intervista di un'ora e mezzo". Secondo il comunicato la decisione sarebbe stata presa di comune accordo con lo stesso Bayoumi che però smentisce decisamente l'eventualità di una sua uscita di scena: "Non c'è nessuna sospensione - dice - Resto qui al mio posto. Una cosa è quello che scrivono nei comunicati e un'altra è la realtà". Quindi l'esponente della comunità islamica ha proseguito la sua difesa di quanto affermato nella trasmissione di Mentana che, a suo dire, sarebbe stato manipolato. "Le mie dichiarazioni durate un'ora e mezza - spiega - sono state ridotte ad un minuto e mezzo e strumentalizzate. Mentana mi ha già chiamato due volte per invitarmi in trasmissione ma ho detto che ci andrò solo se le mie dichiarazioni saranno trasmesse integralmente".

 

  By: Gilberto on Martedì 06 Settembre 2005 19:07

Adesso non avvisano nemmeno prima di arrestarli ed espellerli... Che caduta di democrazia....... ----------------------------------------------- ESPULSO A TORINO L'IMAM BOURIQI BOUCHTA TORINO - Bouiriqi Bouchta, che da tempo si è autoproclamato imam di Torino, è stato espulso in applicazione alle norme antiterrorismo emanate dal ministro Pisanu. La polizia l'ha prelevato nella notte dalla sua abitazione nel quartiere di Porta Palazzo, il cuore multietnico della città. I familiari di Bouchta sono ancora quasi del tutto ignari di quanto accaduto. "Ci hanno svegliati nel cuore della notte - ha detto la moglie, incredula e impaurita - e l' hanno portato via, poi non l' ho più visto e non ho più avuto sue notizie". Bouchta è da tempo al centro delle polemiche. E' stato uno dei primi imam a essere arrivato a Torino, è titolare della più famosa macelleria araba a Porta Palazzo e, in passato, promotore di diverse campagne, alcune delle quali tacciate di integralismo, come quella per il riconoscimento alle donne arabe del diritto a tenere il velo nelle fototessera sui documenti. Dopo l' 11 settembre venne accusato di aver espresso solidarietà a Bin Laden durante una preghiera in moschea, ma lui ha sempre negato la circostanza. C'era lui in prima fila alla manifestazione che si tenne a Roma per chiedere la liberazione dei tre ostaggi italiani rapiti in Iraq, Stefio, Cupertino e Agliana. Nel novembre 2003, in occasione dell' espulsione dall' Italia dell' imam di Carmagnola, Abdoul Mamour, Bouchta criticò il provvedimento. "Noi - dichiarò - seminiamo amore e non odio, come dice la Lega Nord che specula sugli immigrati. L' Italia è un paese democratico e espelle la gente solo se lo merita. Abdoul Mamour non se lo meritava". La Lega, infatti, nell'aprile 2003 organizzò una manifestazione contro di lui colpevole, come dichiarò Borghezio, di aver "giustificato l'11 settembre o quanto meno di essersi rifiutato di prenderne le distanze". Un imam "vicino ai fondamentalisti", secondo la Lega che già allora ne chiese l'espulsione dal territorio italiano ISTITUTO V. JENNER: IMAM ESPULSO PER SUE OPINIONI "Sorprendente, un po' affrettata, apparentemente riferita a sole questioni di opinione, che con il terrorismo non c'entrano nulla". Così Abdel Hamid Shaari, presidente dell'Istituto islamico di viale Jenner di Milano, definisce l'espulsione dell'imam torinese Bouriqi Bouchta. Shaari, che dirige una struttura dove negli anni scorsi sono transitate diverse persone accusate di collusione o partecipazione al terrorismo internazionale di matrice islamica, dice di "conoscere personalmente Bouchta: conosco bene le sue idee e ne ho parlato con lui diverse volte. Da tempo aveva superato alcune posizioni degli anni '90, quando era appena arrivato in Italia e non conosceva la realta' del Paese. In ogni caso - secondo il presidente dell'Istituto di viale Jenner, che di fatto è il più frequentato luogo di preghiera islamica di Milano - lui può aver avuto polemiche con la Lega o aver criticato la Fallaci, ma sono sempre problemi di opinione che con il terrorismo non c'entrano proprio niente. Opinioni tra l' altro sempre espresse alla luce del sole e non di nascosto", aggiunge Shaari. "Il problema principale - secondo il presidente dell' Istituto islamico milanese - è ora a chi va l'eredità di Bouchta. Lui è il primo imam espulso di grandi centri: quello di Carmagnola rappresentava più o meno se stesso e la moglie, mentre a Torino ci sono due o tre realtà e la più grande mi risulta essere quella guidata da Bouchta, che tra l'altro di recente aveva anche ben collaborato con il Comune di Torino". Anche lei si sente di poter rischiare l'espulsione a questo punto? "Lo può essere chiunque - risponde Shaari - anche perché contro questi provvedimenti non c'é alcuna possibilità di difesa".

 

  By: marco on Giovedì 18 Agosto 2005 15:02

Insraele mi sembra che stia diventando un vero paese di serie A. Sapete come si può fare per comperare casa li?

 

  By: GZ on Mercoledì 17 Agosto 2005 15:43

Nel mondo ci sono paesi di serie A e di serie B: nei primi basta uno scoppio e tre feriti per essere sulle prime pagine (vedi la telecronaca minuto per minuto ogni giorno su Gaza) mentre nei secondi occorre passare passare il centinaio per essere presi in considerazione per un trafilettto. In Thailandia ad esempio questa estate ci sono stati centinaia di attentati e sgozzamenti di buddisti da parte di gruppi islamisti e c'è un atmosfera di guerra civile nel Sud del paese stile Iraq. Oggi scorrendo al mattino ^News.Google#http://news.google.com^ noto che in Bangladesh scoppiano un centinaio (centinaio) di bombe ad opera di ^"Jamayetul Mujahedin" che chiedono di instituire la Sharia islamica##http://www.mg.co.za/articlePage.aspx?articleid=248326&area=/breaking_news/breaking_news__international_news/^. Scoppiano bombe nella metropolitana di Londra e dicono che sono a causa dell'occupazione dell'Iraq. Scoppiano bombe a Sharm El Sheik ed è un attimo meno chiaro per cosa. Scoppiano bombe in Thailandia e in Bangladesh e lasciano volantini dove dicono che è tempo di imporre la legge islamica Le motivazioni variano: l'unica cosa chiara è che a Londra come a Sharm come in Bangladesh i responsabili hanno sempre una cosa in comune. --------------------------------------------------------------------- "...More than 100 small bombs apparently planted by a banned Islamic extremist group exploded almost simultaneously in towns and cities across Bangladesh on Wednesday, injuring at least 30 people, police said, although some media reports counted two dead and more than 100 injured. A total of 111 explosions, including 15 in the capital, Dhaka, and 20 in the south-eastern port of Chittagong, caused panic near bus and train stations, courts and administrative buildings, various police officials said,... Mazeedul Haq, Chittagong's police commissioner, said the leaflets bore the name of the Jamayetul Mujahedin and read: "It is time to implement Islamic law in Bangladesh. There is no future with man-made law." Jamayetul Mujahedin and another hard-line group, Jagrata Muslim Janata Bangladesh, were banned in February for alleged links to a wave of bombings of non-governmental groups, holy shrines and other targets. A police official in Barisal said leaflets had been found there reading: "Bush and Blair, be warned and get out of Muslim countries. Your days of ruling Muslim countries are over." Home Affairs Minister Lutfuzzaman Babar said security has been stepped up across the country. "These were organised bombings. It is clearly not an isolated incident. We are working to assess the situation," he said. One person was arrested in Dhaka with blast injuries to his hand, Dhaka police chief Rahman said. Bangladesh with a population of 140-million is the world's third-largest Muslim-majority nation. Its four-party Islamist-allied coalition government has repeatedly rejected claims that it could have a problem with Islamic extremists. In May, neighbouring India said it was concerned at what it called ^the rise of Islamic fundamentalism in Bangladesh. "#http://www.mg.co.za/articlePage.aspx?articleid=248326&area=/breaking_news/breaking_news__international_news/^

 

  By: Mr.Fog on Martedì 26 Luglio 2005 22:25

Problemi alla rete nei paesi asiatici e non solo.... Che siano prove tecniche? Our specific concern here is obvious: Millions of traders (and perhaps you) in the US and elsewhere have come to depend on the 'net as a means to execute financial transactions. If the 'net were ever to fail on a widespread basis, under the burden of excessive traffic (perhaps from fast market conditions), or under a direct terrorist attack on key routers, the effects could be devastating. We simply point to this morning's conditions as something to crank in to your calculations if you really believe that you would be smart enough to "bail out" of an inflated market "at the top." A few dedicated hackers, and there are no markets. Reality check?