Anca ogi g'han ciapà Binladen, l'ISIS...

 

  By: Gilberto on Martedì 26 Luglio 2005 16:23

Non mi sembra che sia solo Borghezio a pensarla così sulle moschee in Italia ...... ----------------------------------------------- Nuove moschee Quei soldi pubblici agli integralisti di Magdi Allam L’Italia dei politici creduloni e degli ideologizzati non si smentisce. Accadde all’indomani dell’11 settembre, il più sanguinoso attentato terroristico. Allora la Regione Campania promosse la costruzione di una grande moschea a Napoli. All’indomani del 7 luglio il Consiglio comunale di Firenze ha concordato sulla costruzione di una moschea cittadina. Chiariamo subito: ben vengano le moschee quali luoghi di culto. Ma il problema si pone quando rischiano di trasformarsi in centri di indottrinamento all’integralismo islamico, se non veri e propri covi di arruolamento di terroristi. Ebbene, sapete da chi sarebbero controllate le moschee di Napoli e Firenze qualora fossero realizzate? Dall’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia), affiliata ai Fratelli Musulmani, un movimento integralista fuorilegge nella maggior parte dei Paesi musulmani. E visto che queste moschee verrebbero finanziate con il denaro pubblico, non è il caso di domandarsi se non esistano altre priorità in cui investire per agevolare una costruttiva integrazione dei musulmani? Il caso della moschea di Napoli si arenò in Parlamento per l’opposizione della Lega e le riserve della Casa delle libertà al finanziamento pubblico, oltre due miliardi di lire, deciso dal presidente della Regione Antonio Bassolino. L’onorevole Antonio Soda, dei Ds, denunciò la «cultura dell’intolleranza». Passò invece del tutto inosservato il fatto che un’istituzione dello Stato avesse deciso di costruire e consegnare la moschea non a una rappresentanza qualificata e possibilmente eletta dei musulmani partenopei, ancor meglio se cittadini italiani, bensì ai consoli dei Paesi arabi e ad alcuni imam stranieri auto-eletti legati all’Ucoii. Il convincimento, legato allo stereotipo del tutto visionario secondo cui l’homo islamicus non avrebbe altra aspirazione che pregare dalla mattina alla sera, sembra aver ispirato il capogruppo dei Ds a Firenze Ugo Caffaz, di fede ebraica, che ha annunciato l’iniziativa di una grande moschea destinata ai «fratelli islamici». I consiglieri verdi Varrasi e Valentino hanno sostenuto che «la religione, la conoscenza e la bellezza estetica sono gli antidoti più potenti contro la violenza». Peccato che l’Arabia Saudita con le sue 45 mila moschee e l’Egitto con le sue 90 mila moschee si siano rivelati terreni fertili del terrorismo islamico. La verità è che, a differenza di quanto asserito ieri da Paolo Portoghesi sul Corriere, non è affatto automatico che il luogo di culto si traduca in una cultura della pace. La verità, ahimè amara, è che se anche non tutte le moschee sono integraliste o terroriste, tutti i terroristi sono diventati tali attraverso la moschea. Una verità che dovrebbe tener presente anche Paolo Brogioni, sindaco di Colle Val d’Elsa (Siena), che si appresta a costruire una moschea che rischia di finire sotto il controllo dell’Ucoii. Ieri Osvaldo Napoli, di Forza Italia, ha invocato la richiesta di un «certificato antiterrorismo» ai gestori delle moschee. Certamente servono imam compatibili al cento per cento con le nostre leggi e con i valori della nostra società. Prima delle moschee pensiamo a formare gli imam. Prima degli imam pensiamo a integrare i musulmani. Che hanno né più né meno le stesse priorità di tutte le altre persone umane. 26 luglio 2005

 

  By: Mr.Fog on Lunedì 25 Luglio 2005 22:11

C'è un evidente convergere di fattori e a dire la verità anche semplicemente le stesse dichiarazioni di questi soggetti che anticipano quasi sempre quello che faranno ----------------------------------------------------------

 

  By: XTOL on Venerdì 22 Luglio 2005 21:31

E' con i poveri che i ricchi si fanno la guerra (J.E.Renan)

 

  By: Gilberto on Venerdì 22 Luglio 2005 20:49

5- promulgherei una legge che preveda l'obbligo per il commander in chief di dirigere in prima linea qualsiasi azione di guerra al di fuori dei confini del proprio paese ----------------------------- Ottimo , così se vince , quando torna dentro aspira a diventare Imperatore come Cesare dopo le vittorie in Gallia..... Pronto poi a ristabilire l'oligarchia senatoria con una bella congiura ?!

 

  By: XTOL on Venerdì 22 Luglio 2005 19:48

se domattina mi svegliassi Commander in Chief, nell'ordine: 1- appenderei per le orecchie tutti coloro che dal 1973 (shock petrolifero) a oggi hanno testardamente spinto a massimizzare il consumo di petrolio 2- investirei in ricerca applicata alle fonti e al risparmio di energia una quantità di risorse economiche e intellettuali da far grippare la macchinetta di bernanke 3- dichiarerei urbi et orbi che l'occidente è una società laica, la cui unica fonte di ispirazione legislativa è lo stato dell'arte del sapere scientifico e il cui modello ispiratore è la società aperta popperiana 4- vieterei qualsiasi (dico qualsiasi) espressione della religiosità in luoghi pubblici 5- promulgherei una legge che preveda l'obbligo per il commander in chief di dirigere in prima linea qualsiasi azione di guerra al di fuori dei confini del proprio paese :-) 5 punti come il berlusca, hai visto?

 

  By: gianlini on Venerdì 22 Luglio 2005 19:16

quindi anche tu pensi che bush stia facendo troppo poco e che anche noi dovremo iniziare ad isolare questi arabi?

 

  By: XTOL on Venerdì 22 Luglio 2005 17:50

già detto: ^panarabismo#http://www.archivio900.it/it/sigle/sigl.aspx?id=850^ (non è un'invenzione mia) quelli si vedono a capo della nazione araba unificata

 

  By: gianlini on Venerdì 22 Luglio 2005 17:43

da una parte abbiamo un "gruppo bin laden" che (ai piani alti) annovera gente che vuole mettere le mani sul solito petrolio. ------------ xtol, lo sapevo che dicevi subito petrolio....;) però vorrei farti notare che il "solito petrolio" non è il Koh-i-noor", che sta in un posto, lo tieni in mano e una volta che è a casa tua puoi dire di controllarlo tu. si tratta di una risorsa diffusa ovunque, sporca, piuttosto voluminosa (pesa più o meno come l'acqua), che va estratta, trattata, stoccata, trasportata ecc.. ora il gruppo Bin Laden se ha dimostrato di poter disporre di qualche risorsa umana in grado di pilotare aerei e di maneggiare esplosivo, non altrettanti skills ha dimostrato nel trattamento del petrolio.... come ti immagini che avvenga questo "mettere le mani sul solito petrolio"?? voglio parole semplici semplici, così che possa capire

 

  By: XTOL on Venerdì 22 Luglio 2005 17:25

eccomi gian, provo a fare un ragionamento banale, sulla base di quel che mi sembra di aver capito fino ad ora. da una parte abbiamo un "gruppo bin laden" che (ai piani alti) annovera gente che vuole mettere le mani sul solito petrolio. si badi bene, a questa gente dei piani alti non frega nulla dei chador, degli imam, della mecca e via discorrendo (quella è vernice - scusate la ripetizione); ciò che cercano è la massima posta in gioco: controllare il petrolio oggi è controllare il mondo (una posta così alta spiega qualsiasi bassezza). proprio lo stesso scopo che aveva saddam (invasione kuwait e iran). dall'altra un "gruppo cow boy", abituato da qualche secolo a prendersi con la forza quel che non può comprare. ai piani alti di questo secondo gruppo ci stanno personcine che non disdegnano allearsi col diavolo, purchè in quel momento faccia il loro gioco. In mezzo ci siamo noi, carne da macello, che da informazioni approssimative e spesso false (vero, colin, vero george?) cerchiamo di capire SE conviene schierarsi, e da che parte (come quei palestinesi che sono andati un po’ di qua e un po’ di là). In questo momento, pur sapendo bene che il “gruppo bin laden” è mio nemico, non sono affatto certo che il “gruppo cow boy” sia mio amico (anzi, tendo a pensare che la straordinaria incapacità/malafede/squallore di questo gruppo ne faccia un nemico dei miei figli). Per venire all’aspetto economico (che è quello di cui si discute), quale può essere il fine dei macellai? Separare il mondo in blocchi distinti (panarabismo), in cui la nazione araba abbia il controllo della fonte di sostentamento primaria, guadagnandosi un posto da eroe (chi vince ha sempre ragione). In questa ottica, costringere l’occidente a lasciare l’iraq è l’obiettivo primario; il mezzo è far crescere la reciproca intolleranza. Qual è il loro nemico più pericoloso? il moderatismo arabo (che infatti combattono con la massima ferocia). E qual è invece il nemico più pericoloso del cow boy? Chi non accetta di schierarsi. Facendo a bushettino la cortesia di considerarlo un sempliciotto che segue goffamente e inconsapevolmente l’onda lunga di una politica suicida (quella che ha sempre spinto al massimo consumo di petrolio, regalando al mondo questa bella guerra), mi chiedo (e non ho risposta): come combatte un vaso di coccio?

 

  By: gianlini on Venerdì 22 Luglio 2005 16:44

la strategia è in discesa ma ancora più oscuri sono diventati gli obiettivi della strategia so che Xtol alza subito la mano e grida: "PETROLIOOOOOO" ma se fosse così dovrebbe anche specificare chi ambisce a mantenere il controllo o ad appropriarsi del controllo del petrolio, e cosa intende farne dopo... Bin Laden vuole forse avere il controllo, che ne so di pozzi per 3-4 milioni barili giorno per poi metter su la "OBL Oil ISLAM corporation", estrarlo, raffinarlo e venderlo? oppure vuole divertirsi a bruciarlo in piazza ? (ma dove??, fino a che si nasconde nelle rocce afgane, rischiano di vederlo in pochi) Al Zarkawi, una volta finito di tagliare gole, come vede il proprio futuro? sono invece questi, magari, i bracci armati di chi il petrolio già lo estrae e vende, tipo Aramco o qualche emiro di Dubai, o magari, perchè no, Sibneft o Chavez? beh, allora bisognerebbe prendersela un po' di più anche con loro.... o sono solo magari dei simpatici giovanotti che annoiandosi a giocare alla vita tranquilla, preferiscono divertirsi con un po' di pezzi di carne umana abbrustolita sparsi qua e là?? in tal caso, diciamolo, sono tipo i serial killer maniaci sessuali che fanno 20-30-40 vittime, ma per pura follia e senza alcun fine pratico. ma allora la relazione fra le azioni degli stessi e la politica di Bush o dell'America non è più stretta di quella che corre fra l'audacità delle minigonne delle vittime dei maniaci e il loro desiderio omicida (i maniaci uccidono spesso anche donne in jeans.....)

purtroppo ci siamo noi ora in ballo - gz  

  By: GZ on Venerdì 22 Luglio 2005 15:03

Non è bello da dire o scrivere, ma seguendo tutti i giorni queste vicende su diversi siti internazionali, sia perchè penso sia utile per operare che anche perchè mi interessa più del calcio mi sembra difficile rifiutare l'ipotesi che le PROBABILITA' depongano a favore di uno o più attentati a Milano o Roma (o in una discoteca a Rimini, stile l'attentato a Bali....con questa gente non si sa mai) entro breve tempo, magari anche lunedì prossimo o entro ferragosto C'è un evidente convergere di fattori e a dire la verità anche semplicemente le stesse dichiarazioni di questi soggetti che anticipano quasi sempre quello che faranno Per mantenere popolarità e seguito presso i loro simpatizzanti nel mondo che sono parecchi e tutti i giorni si collegano a internet o seguono Al Jazeera devono promettere cose che poi si possano realizzare e non a caso da tempo formulano minacce prevalentemente verso l'Europa e in particolare Inghilterra, Italia e Olanda Uno può dire che anche l'estate scorsa era "probabile" ma non è successo niente.... Non è proprio così, l'estate scorsa a fine luglio l'attenzione era tutta sull'Iraq dove i terroristi sembravano vincere, con Al Sadr e le sue milizie sciite che avevano occupato la città santa a Najaf e Zarqawi che aveva occupato un intera città, Fallujia e tutta l'area intorno da cui indisturbato rapiva decapitava una persona al giorno e c'erano i video degli sgozzamenti quotidiani. Inoltre avevamo l'elezione Kerry Bush che monopolizzava l'attenzione e persino Bin Ladin vi è intervenuto con il suo unico video dal 2001 minacciando chi votava Bush. Ma a Najaf e Fallujia sono stati sconfitti in settembre, Bush è stato eletto in novembre, gli afgani e poi 8 milioni e mezzo di irakeni a gennaio sono andati al voto, c'è un governo democratico legittimo ora in Iraq e il terrore che l'estate scorso era rivolto contro i tecnici occidentali si è rivolto ora contro donne e bambini irakeni sciiti. L'ultima strage di 100 persone al mercato sciita è stata sembra ordinata da Zarqawi come vendetta indiscriminata dopo che i "lupi", le forze speciali del governo irakeno a maggioranza sciita, avevano catturato il suo braccio destro e tesoriere. Quindi c'è un quadro molto diverso da un anno fa, lo scontro è tra irakeni in maggioranza sciiti e kurdi contro terroristi sunniti e questo non era nei piani di Al Qaeda che deve trovare sempre un modo colpire gli occidentali. In America sembra sia più difficile e in Iraq da l'impressione di ammazzare solo musulmani per cui resta l'Europa A questo punto il centro dello scontro si sposta dall'Iraq in parte in Europa e purtroppo ci siamo noi ora in ballo

 

  By: defilstrok on Venerdì 22 Luglio 2005 14:47

Caro GZ, in effetti il trend è tangibilmnte al ribasso, ma come tutti i trend potrebbe sviluppare delle onde. La similitudine mi viene osservando che, indubbiamente, replicare o surclassare l'11/9 non è robetta. Ma questo ripetersi di accaduti su Londra mi fa temere che possa trattarsi solo dell'aperitivo. Eppoi, Dio non voglia, ma se episodi non dico come quelli di Madrid ma come quelli di ieri dovessero verificarsi nella Metro di Roma o Milano, siamo proprio sicuri che i mercati continueranno a salire? Inoltre, come osservava acutamente qualcuno i giorni scorsi, ci troviamo di fronte a menti folli, ma preparate. E l'odio per l'Occidente si traduce in odio per il benessere occidentale di cui mecati finanziari sono la finestra. La reazione delle borse di queste settimane può aver urtato ulteriormente la suscettibilità di quei signori al punto da spingerli a sfornare una serie di attentati a macchia di leopardo

Un "Trend" che sembra al ribasso - gz  

  By: GZ on Venerdì 22 Luglio 2005 14:33

Il mercato nella sua infinita saggezza non facilmente accessibile ai mortali percepisce che il "Trend" del business di Al Qaeda & Co. è discendente a) Si raggiunge il "top" di anni di duro lavoro ed esplosioni sparse nel mondo dirottando e schiantando quattro Jumbo contro Pentagono, World Trade Center e Casa Bianca (questa mancata), si fanno tremila morti in un colpo solo e 300 miliardi di danni. Crollano i mercati finanziari (come facciata della apparente potenza finanziaria del corrotto mondo occidentale). b) Si perde la base dell'Afganistan coi Talebani I mercati finanziari risalgono. c) Si fanno saltare 90 turisti in discoteca a Bali, altri turisti, tecnici e lavoratori sparsi in Marocco, Turchia, Pakistan, Arabia, Tunisia facendo fuori centinaia di musulmani di passaggio... I mercati non cedono. d) Si perde ^la base dell'Iraq con Saddam Hussein#http://www.techcentralstation.com/092503F.html^. I mercati salgono ancora in modo spettacolare. e) Si fanno saltare pendolari spagnoli in treno. in Iraq si fanno esplodere bombe a funerali, matrimoni, al mercato, in mezzo ai bambini, si decapitano lavoratori nepalesi e indiani, anziani ingegneri inglesi, operatrici umanitarie, inviati dell'ONU, ambasciatori egiziani.... si spara o rapisce persino giornalisi di sinistra anti-americani italiani e francesi. I mercati non cedono. f) in Inghilterra quattro reclute pakistane con 2 kili l'una si fanno esplodere in metropolitana. 53 morti, ma dopo 24 ore tutto funziona come prima a Londra. I mercati dopo quattro ore già salgono ! Si tenta allora di nuovo (ieri) sempre in metropolitana e scatta solo il detonatore, nessuna vittima. Ahi.... Oggi ci si fa beccare e sparare addosso dalla polizia ancora prima di fare l'attentato Un "Trend" che sembra al ribasso

 

  By: defilstrok on Venerdì 22 Luglio 2005 14:22

A parte le battute di spirito per sdrammatizzare la caparbietà del Dax, è di adesso la notizia che la polizia londinese ha circondato la moschea. E questa è la verità (dal Corriere della Sera di oggi): - Sergio Romano: I «seri incidenti di Londra», come sono stati provvisoriamente definiti dalla polizia britannica, dimostrano che gli attentati del 7 luglio sono in realtà l’equivalente di un forte investimento, destinato a generare profitti e interessi per un lungo periodo. Dopo quanto è accaduto due settimane fa non è necessario che le bombe abbiano la stessa capacità distruttiva. Bastano piccoli ordigni per risvegliare il ricordo degli attacchi precedenti, seminare paura e costringere i servizi di sicurezza ad agire come di fronte a una catastrofe. Pochi gesti dimostrativi sono sufficienti per paralizzare la città, monopolizzare l’attenzione dei mezzi d’informazione, cancellare dagli schermi televisivi qualsiasi altro avvenimento, obbligare il Primo ministro a interrompere i suoi colloqui con un collega del Commonwealth per partecipare a una riunione di emergenza e convocare una conferenza stampa nel corso della quale ha potuto dare soltanto informazioni generiche. Comprendiamo meglio la strategia dei terroristi. Vogliono uccidere e distruggere, ma il loro vero bersaglio è la normalità. Vincono nel momento in cui riescono a impedire il normale corso della vita e degli affari in una grande capitale dell’Occidente - Magdi Allam: I terroristi islamici hanno colpito nuovamente Londra mentre il premier britannico Tony Blair sta trattando con un gruppo di «esponenti islamici » sulle nuove misure per contrastare il terrorismo, dopo aver incassato una fatwa (un responso legale islamico) di condanna dei kamikaze dello scorso 7 luglio. In altri termini, il governo di uno Stato sovrano ha ritenuto opportuno sottoporre le proprie decisioni all'approvazione di alcuni cittadini a cui è stato attribuito in modo del tutto discutibile lo status di rappresentanti di una supposta «comunità islamica», percepita come un corpo a sé stante in seno allo Stato di diritto.La recente immagine di cinque barbuti pachistani in abbigliamento tradizionale che, davanti alla sede del Parlamento, leggono a nome di oltre cinquecento esponenti religiosi del «British MuslimForum» una fatwa di condanna degli attentati che hanno insanguinato Londra lo scorso 7 luglio, è stata accolta dai più come un evento altamente significativo e positivo. Così come accadde il 10 marzo scorso quando l a «Commissione islamica di Spagna » emise una fatwa in cui sent e n z i a v a che «Osama Bin Laden, Al Qaeda e tutti coloro che pretendono di giustificare il terrorismo in nome del sacro Corano sono fuori dall'islam». In entrambi i casi la condanna del terrorismo si fonda su ciò che «il sacro Corano dichiara» e «ciò che l'islam ci insegna». Ma ci rendiamo veramente conto di quello che stiamo combinando? Stiamo legittimando il doppio binario giuridico in seno allo Stato di diritto, la legge ordinaria per gli autoctoni e la sharia per i musulmani. E' mai possibile che i musulmani per condannare il terrorismo, il massacro indiscriminato di innocenti, i kamikaze di Bin Laden, debbano obbligatoriamente far riferimento e trarre una legittimità dal Corano? Chi ha detto che i musulmani non debbano invece, al pari di tutti gli altri cittadini, far riferimento alle leggi dello Stato laico e al sistema di valori fondanti della civiltà umana che salvaguardano la sacralità della vita di tutti? E che cosa accadrebbe se in un domani, sempre facendo riferimento al Corano, gli stessi barbuti di Londra e Madrid dovessero sentenziare diversamente da quanto prescrivono le nostre leggi e contemplano i nostri valori?

 

  By: defilstrok on Venerdì 22 Luglio 2005 14:06

Ciao Gianlini: "sembra un videogioco....bombe sui treni, sugli autobus, kamikaze sparpagliati per la città, polizia che spara.... che bello!! infatti il dax gongola a tali notizie.... ". Ma dai! Cosa dici! Ma se sta perdendo un rotondo 0,13% !!!!