By: lutrom on Giovedì 25 Dicembre 2014 12:09
Anti, guarda, qui non va fatto il confronto tra l'impiegato diplomato di un Comune (o ministero o altro ente pubblico) e l'insegnante laureato di scuola secondaria-superiore, ma il confronto va fatto tra il funzionario laureato-vicedirigente-dirigente di un Comune o di un ministero o altro ente pubblico e l'insegnante laureato-vicedirigente-dirigente di scuola secondaria-superiore...
Un insegnante laureato di ruolo delle superiori, appena entra in servizio di ruolo, prende circa 1.300 euro al mese, poi con gli scatti di anzianità aumenta un po' col trascorrere dei decenni -per avere uno scatto ci vogliono sei anni!-, ma non ingrassa (senza contare che ora gli scatti sono stati bloccati pure!!): mi pare che i funzionari laureati nelle pubbliche amministrazioni, cioè i pari livello ad un insegnante laureato di scuola superiore, prendano decisamente di più dell'insegnante suddetto (!!): non puoi infatti fare il confronto tra l'impiegato passacarte diplomato dell'INPS ed il laureato in matematica e fisica che insegna in un liceo scientifico, dicendo che il laureato insegnante prende di più del passacarte: eppure tu questo stai facendo (e non sei il solo).
Certo, per i somari ragliatores il suddetto insegnante fa solo 18 ore a settimana, ma i suddetti ragliatores non considerano che l'insegnante deve anche fare: Collegi dei docenti, riunione dei dipartimenti disciplinari, incontri mattutini e pomeridiani con le famiglie, consigli di classe, scrutini (e relative cartacce da preparare), preparazione delle lezioni, preparazione e correzione delle verifiche scritte (certo non tutti ma molti insegnanti, e comunque pensa agli insegnanti che hanno 130-140 studenti e che devono correggere quasi una verifica al mese a ragazzo!), un minimo di aggiornamento, gli esami di recupero-riparazione (o come si chiamano ora), gli esami di idoneità ed altre menate varie (come riempire in continuazione cartacce e registri vari, ecc. ecc.): certo, c'è anche chi non fa cose tipo aggiornamento e preparazione lezione, ma i somari nullafacenti stanno ovunque, anche nei ministeri: se conti tutte le cavolate varie, l'insegnante laureato fa più o meno le ore effettive che fa un altro laureato in altra pubblica amministrazione. E' vero che l'insegnante ha molte ferie, ma è anche vero che molti come al sottoscritto hanno gli esami di stato ogni anno (con magra incentivazione economica che ora vorrebbero togliere pure!!) e quindi buona parte delle ferie in eccesso vanno a farsi benedire: e poi gli insegnanti non hanno mica mense ed altre agevolazioni simili di altri laureati nella P.A.
E' vero che hanno il posto garantito, ma anche (quasi) tutti gli altri nelle pubbliche amministrazioni hanno il posto garantito (almeno fin quando non ci "grecizzeremo" del tutto, eh eh eh...): senza contare il fatto che quello di insegnante è uno dei mestieri psicologicamente più stressanti tra quelli nella pubblica amministrazione (lasciando da parte certi lavori come una parte degli infermieri, ecc. ecc), ed infatti le commissioni mediche per l'inabilità al lavoro sono piene soprattutto di insegnanti, più che altri lavoratori pubblici (sono dati ufficiali, vedi sotto); per esempio, oltre al lato psicologico, ho diverse colleghe che hanno problemi alle corde vocali causa ore di spiegazione e di strilli in classe, una ha anche un tumore (per fortuna benigno); a me stesso ogni tanto manca la voce o danno fastidio proprio le corde vocali...
Per non parlare della differenza tra un vicedirigente (della dirigenza di seconda fascia o come si chiamano quelli di livello più basso) in un ministero o in una regione o ente pubblico ed un vicepreside in una scuola (in una scuola con 600 ragazzi, ad esempio, con 50 dipendenti, il vicepreside-vicedirigente continua a fare le stesse ore di insegnamento degli altri insegnanti e prende al mese sugli 80-100 euro netti in più rispetto ad un insegnante semplice!!! Credo che il più beduino e maltrattato vicedirigente in qualsiasi altro settore pubblico prenda ben di più di simili miserie!!!!).
Inoltre il dirigente scolastico della suddetta scuola, se non ha premi relativi ad esempio a certi fatti relativi alla scuola (e comunque anche con questi non ingrassa), prende, all'inizio della carriera, sui 2.400 euro mensili: eppure il suddetto è responsabile della sicurezza, deve litigare con docenti, genitori e studenti somari, bidelli, è equiparato per molti aspetti ad un datore di lavoro con relative rogne, ecc. ecc.: invece nei ministeri -e non solo- i vari palloni gonfiati-dirigenti prendono molto di più ed hanno spesso una decina di dipendenti, non decine!
A dimostrazione di tutto ciò devo dire che funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione mi guardano come un povero lebbroso; inoltre fino a pochi anni fa (ma questa storia è durata per decenni!), vari liberi professionisti (ingegneri, architetti, ecc.) consideravano il sottoscritto un povero s *** to e mi guardavano con compassione: è vero che ora la maggior parte dei suddetti mi considera un privilegiato (causa crisi le loro entrate sono calate in modo drastico, talora sono quasi scomparse) ed anzi ho scoperto che alcuni di loro hanno provato, sempre causa crisi, qualche concorso nella scuola (ma non si rendono conto dell'assurdità del sistema di reclutamento nella scuola statale): però gli stessi, per DECENNI, non hanno saputo neanche dove si facevano le domande per concorsi nella scuola!! Qualche motivo ci sarà... E' vero che i concorsi nella scuola sono stati sempre pieni di concorrenti, ma è anche vero che spesso erano e sono laureati sfi.g.at. (in materie umanistiche) o incapaci in altri settori (poi non si capisce perché si debba fare l'insegnante per ripiego-incapacità, questa è un'altra delle piaghe italiane che poi getta discredito su chi fa seriamente il proprio lavoro... Ma questo è vero anche in altri settori della P.A.).
Inoltre bisogna anche considerare che gli insegnanti, al contrario di altri pubblici dipendenti laureati, hanno meno possibilità di carriera (si può fare il preside e quasi null'altro).
Per sfatare qualche luogo comune (che sono tanti), leggete anche qui sotto.
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LA FATICA DI INSEGNARE
“La categoria professionale degli insegnanti – in controtendenza con gli stereotipi diffusi nell’opinione pubblica – è soggetta ad una frequenza di patologie psichiatriche pari a due volte quella della categoria degli impiegati, due volte e mezzo quella del personale sanitario e tre volte quella degli operatori manuali. A documentarlo sono recenti studi scientifici, che evidenziano tra gli insegnanti un costante aumento della percentuale di accertamenti per idoneità al lavoro a causa di patologie psichiatriche (dal 44.5% del triennio 92-94 al 56.9% del periodo 01-03)”. Pioniere di queste ricerche è Vittorio Lodolo D’Oria, che da anni studia queste patologie e si batte per un corretto approccio, non più solamente burocratico, con le malattie legate alla “fatica d’insegnare”. A lui abbiamo rivolto alcune domande.
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