Ragionamenti del nano da giardino

 

  By: themaui on Domenica 02 Febbraio 2014 22:32

BOLdrini + LETTA = Italiani in bolletta GRillo + casalEGGIO = preziosi come il greggio

 

  By: Aleff on Domenica 02 Febbraio 2014 21:20

Ma scusate...cosa vi aspettavate... 1) han cercato di vendere gli ^immobili#http://www.colliers-exitone.eu/^ di prop.tà che, nonostante siano tutti decisamente interessanti (posti nei centri citta, con affeschi etc) non hanno ricevuto uno straccio di proposta...nemmeno dai famigerati "russi " (visto che ormai qui tutti sperano in questi pseudo insvestitori russi, cinesi, arabi etc etc) 2) questi immobili costano lira di Dio solo di gestione, figuriamoci chi sia quel pazzo che se li compra oggi, che poi si ritrova le belle arti (con i suoi bramosi funzionari) che gli dicono cosa deve e non deve fare... 3) siamo alla frutta perchè le banche hanno 1/2 del bilancio incagliato e/o a sofferenza l'altro metà invischiato in partecipazioni della piffero stanno raschiando il fondo dei fondi ...guardatevi in giro...chi può, stà cercando di disfarsi degli immobili, di tramurare ogni avere in danaro liquido da portare altrove

 

  By: gianlini on Domenica 02 Febbraio 2014 17:27

ecco! la ruberia è partita ben prima di oggi....

 

  By: Acmen on Domenica 02 Febbraio 2014 17:19

Antitrader wrote > una banca centrale non e' un'azienda come le altre. La banca d'Italia fa sicuramente utili se non altro perche' dispone dei proventi da signoraggio. Gli utili di bankitalia, per legge e tra lo sconcerto dei signoraggisti un po' somari, devono essere versati allo stato dedotti i costi di funzionamento tra cui i dividendi. -------------------------------- Vabbè allora l' Antitrader è il re dei Somari perchè : Con D.P.R. del 12 dicembre 2006 viene modificato l'articolo 3 dello Statuto dell'istituto firmato dal presidente del Consiglio Romano Prodi, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Con questa modifica è stata eliminata l'ultima norma che prevedeva la presenza dello stato in Bankitalia. Il 28 novembre 2006 l'Assemblea straordinaria dei partecipanti al capitale della Banca d'Italia approva il nuovo statuto. Il nuovo articolo abroga il vincolo del controllo pubblico di Banca d'Italia, e dei soggetti che possono possedere delle quote, la cui titolarità resta disciplinata dalla legge. in Pratica i dividendi se li cuccano le Banche che sono diventate gli azionisti di BancaItalia e tutti dipendono dalla BCE dal 1998 è parte integrante del sistema europeo delle banche centrali (SEBC). P.S. mi sa che quelle denunce facciano solo Fumo ma producano poco arrosto...!

 

  By: antitrader on Domenica 02 Febbraio 2014 16:32

L'affare si ingrossa. ^Rivalutazione quote Bankitalia: denunce a 130 Procure#http://www.wallstreetitalia.com/article/1662908/banche/rivalutazione-quote-bankitalia-denunce-a-130-procure.aspx^

 

  By: robom1 on Domenica 02 Febbraio 2014 15:20

Una domanda; quello 0,50% sull'ammontare delle riserve per il quale nell'ultimo anno (2012) è stato distribuito alle banche 70 milioni di euro era tassato oppure, essendo magari distribuzione di riserva non viene tassato (non so chiedo, teoricamente dovrebbe essere tassato)?

 

  By: antitrader on Domenica 02 Febbraio 2014 15:17

Le quote bankitalia avevano un valore simbolico di 156.000 euro e un dividendo garantito di 15.000 euro. Praticamente non valevano un cazzzzz in quanto per legge non le potevi manco vendere e non avevi alcun potere nella banca. Adesso hanno preso 7 miliardi dal CC che lo stato ha presso bankitalia e se li sono cuccati. Quello che sconcerta e' che ai professionisti dell'antifinanza, distratti dalla perenne caccia ai rettiliani, la cosa sia quasi completamente sfuggita. Questa cosa qui e' molto peggio dei vai tremondi-bond, monti-bond, ltro etc... quelli sono prestiti (anche molto onerosi) questo invece e' un furto con destrezza a tutti gli effetti.

 

  By: gianlini on Domenica 02 Febbraio 2014 15:02

sinceramente a me ha più stupito essere venuto a conoscenza che Banca d'Italia avesse azionisti privati e in particolare le banche; pensavo che fosse posseduta dallo stato direttamente, magari dal Tesoro, ma non certo da delle banche....è come se la federazione italiana arbitri fosse posseduta da Milan, Juve e Inter (sì lo so che è praticamente così, ma facciamo finta di no....) ugualmente, non capisco quando dici che i dividendi dati agli azionisti sarebbero stati scuciti ai cittadini stante l'assetto proprietario che non vedeva lo stato fra i suoi proprietari, come vengono scuciti soldi ai cittadini? in altre parole, il furto semmai è stato perpetuato decenni fa, facendo pagare troppo poco la rispettiva quota alle banche che la sottoscrivevano....dove sbaglio? insomma, la storia mi ricorda molto il gianlini che per recuperare le perdite di borsa, dismette con una scusa ad arte (spese mediche specialistiche) i soldi fino ad allora accantonati in un fondo previdenziale sempre soldi del Gianlini sono....certo poi la volta successiva al Gianlini non restano più risorse eventuali per sanare le perdite subite..... tu mi dirai....ma quelli del fondo non erano soldi del Gianlini, perché erano versamenti che gli faceva Antitrader in nome di una amicizia virtuale di lunga data.... embè.....colpa dell'Antitrader, non averci pensato prima, ...o no?

 

  By: antitrader on Domenica 02 Febbraio 2014 14:22

Gian, una banca centrale non e' un'azienda come le altre. La banca d'Italia fa sicuramente utili se non altro perche' dispone dei proventi da signoraggio. Gli utili di bankitalia, per legge e tra lo sconcerto dei signoraggisti un po' somari, devono essere versati allo stato dedotti i costi di funzionamento tra cui i dividendi. Ergo, sono stati perpetrati due tipi di furti (con destrezza): il primo una tantum, vale a dire il travaso di 7 miliardi dalle riserve (soldi dei cittadini) agli azionisti (nella fattispecie le grandi banche), l'altro furto e' addirittura di tipo ricorrente: avendo portato il capitale a 7 miliardi allora ogni anno i cittadini dovranno sborsare fino a 450 milioni di dividendi. E poi tu che sei un borsaiolo di lungo corso non dovresti avere simili dubbi, quando un'azienda fa un aumento di capitale gratuito (tipo un'azione gratis per ognuna posseduta) il valore dell'azienda mica raddoppia? Sai benissimo che il giorno in cui il titolo quota ex il suo prezzo si dimezza. Nel caso di bankitalia invece il valore e' aumentato di un importo pari all'aumento di capitale, come e' possibile questo? E' possibile in quanto i soldi dell'aumento li hanno scuciti i cittadini a vantaggio dell'azienda.

 

  By: gianlini on Domenica 02 Febbraio 2014 13:10

una domanda a Hobi, che può suonare come un appunto, ma è più una curiosità la semplice variazione del dividendo di per sé non è un semplice spostare delle risorse (dalla pancia di Bancaditalia ai suoi azionisti)? perché si parla quindi di furto o meglio di regalo? se l'utile o l'attivo di Bancaditalia non è sufficiente a pagare il dividendo, non sono chiamati i suoi azionisti, e cioè i beneficiari del maggior dividendo, a provvedere al reintegro necessario?

 

  By: XTOL on Sabato 01 Febbraio 2014 12:09

^The Government of Russia & Ukraine are not the People of Either Country#http://armstrongeconomics.com/2014/01/31/the-government-of-russia-ukraine-are-not-the-people-of-either-country/^ un gran bel post di martin armstrong su quale distanza separi (lo sappiamo bene noi italiani) la società dal governo (che racconta ogni giorno l'indecente bugia di rappresentare il popolo). il concetto base: avere politici di carriera dà la certezza che essi perseguiranno solo il proprio interesse

 

  By: hobi50 on Sabato 01 Febbraio 2014 01:02

Robom non mi risulta che lo statuto sia stato cambiato. Quindi la novità è SOLO ( ..eufemismo ..) la remunerazione del Capitale Sociale. Nel 2012 ,come da delibera da Lei pubblicata,gli azionsti privati (3 o 4 banche + INPS ) hanno ricevuto il 10% del Capitale Sociale di 150.600 E pari a 15.600 E ( scrivo in lettere per rimarcarlo bene ..quindicimilaseicento euro di dividendo!!!...). Ora invece con la rivalutazione del Capitale sociale a 7.500.000.000 da 15.600 le banche riceveranno 750.000.000 di euro l'anno di dividendo contro 15.600 !!!! E questi bugiardi dicono che non c'è stato nessun regalo e stigmatizzano la gazzarra dei "Cinque stelle " !! Tutti a casa !!! Hobi

 

  By: robom1 on Giovedì 30 Gennaio 2014 23:11

In effetti Hobi il discorso non fa una piega. Ho trovato nel bilancio il discorso che piu' o meno veniva effettuato tutti gli anni, ovvero la distribuzione dello 0,50% di tutte le riserve (sotto è indicato il bilancio 2012. Sono andato a vedere lo statuto articolo 40 ma non c'è scritto niente in merito. Bisognerebbe capire se questo rimane.

 

  By: manx on Giovedì 30 Gennaio 2014 19:50

non è un caso di creazione di moneta ?

 

  By: Moderatore on Giovedì 30 Gennaio 2014 18:57

articolo vergognoso del Corriere ---- Cosa dice il decreto di riassetto della Banca d’Italia Chi guadagna con il riordino della proprietà di via Nazionale. La valutazione dei «saggi». Il ruolo delle grandi banche di STEFANIA TAMBURELLO Il decreto riordina l’assetto proprietario della Banca d’Italia, che è un ente di diritto pubblico, dopo anni di discussioni e di tentativi andati a vuoto. Il primo passo per farlo è stata la rivalutazione del capitale rimasto fermo alla cifra – 300 milioni di lire - versata alla costituzione dell’Istituto, nel 1936. La conversione in euro ha reso forse più evidente l’esiguità del valore pari a 156 mila euro, anche di fronte a quello delle altre banche centrali europee che si sono invece adeguate nel tempo. Il decreto propone quindi la rivalutazione di quei 156 mila euro a 7,5 miliardi. L’ammontare è stato definito direttamente dagli esperti della Banca d’Italia coadiuvati da 3 «saggi» - Franco Gallo, Andrea Sironi, Lucas Papademos - sulla base della rivalutazione di quella parte del capitale (che è minima rispetto al patrimonio complessivo della nostra banca centrale) legata all’attività cosiddetta di signoraggio, cioè quella di battere moneta e farla circolare. In altre parole, all’attività centrale originaria dell’ex Istituto di emissione. Tutto il resto, e soprattutto le attività istituzionali di politica monetaria, erano e sono fuori dal capitale rivalutato che il decreto prende in considerazione. Al momento della costituzione il capitale di Bankitalia suddiviso in 300 mila quote di partecipazione nominative da 1000 lire ciascuna (convertite in 0,56 euro) era stato distribuito presso enti finanziari di rilevanza pubblica – assicurazioni, enti previdenziali, banche e casse di risparmio- cioè nella grandissima parte aziende che a seguito del processo di trasformazione delle banche pubbliche in società per azioni e di privatizzazione dei primi anni Novanta, hanno cambiato pelle. In particolare le banche che oltre ad essere state privatizzate si sono riorganizzate e unite fra loro per restare sul mercato. Il risultato è che le banche più grandi, come Intesa Sanpaolo soprattutto e poi Unicredit, si ritrovano in portafoglio quote rilevanti del capitale. Ecco perché il panorama degli azionisti di Bankitalia è privato (succede anche in altre banche centrali, Giappone, Usa in testa) ed ecco perché- appunto per evitare che ci siano soci troppo forti - il decreto prevede un tetto del 3% al possesso consentendo che sia la stessa Banca centrale ad acquisire la quota eccedenti, in via temporanea per rimetterli in tre anni sul mercato. Un mercato nuovo e limitato comunque a soggetti «idonei» indicati dalla legge e sui quali Palazzo Koch manterrà una sorta di potere di veto. C’è da dire che i partecipanti avranno diritto ad un dividendo per le loro quote da 25 euro ciascuna, un rendimento misurato sul valore come è stato finora, ma continueranno a non avere alcuna voce sull’attività istituzionale della Banca. Chi guadagna dal riassetto? Certamente la definizione di un problema che si trascina da tempo fa piacere alla Banca d’Italia, ma anche lo Stato avrà i suoi benefici in termini di imposte sulle plusvalenze che le banche azioniste dovranno versare in base alle quote possedute. Queste ultime potranno beneficiare – e non sarà certo poco – della rivalutazione che rafforzerà i rispettivi patrimoni ed anche la possibilità di allargare l’attivo cioè i prestiti all’economia, legata appunto all’ammontare del capitale. Non lo potranno fare a valere sul bilancio 2013 e quindi non servirà per superare meglio gli esami della Bce in vista dell’avvio dell’Unione bancaria, ma su quello successivo. Per l’Italia comunque avere banche solide è un elemento di forza in Europa.