FIAT

 

  By: SpiderMars on Venerdì 04 Marzo 2011 18:58

Non c'è niente da fare se si vuole una macchina seria ed affidabile bisogna comprare Fiat..o macchine del suo gruppo..! Richiamo Mercedes per lo sterzo di Classe C, Classe E e GLK Richiamo per un problema allo sterzo relativo ad 85.000 mercedes in USA: le vetture interessate sono la sport utility GLK e le berline o wagon Classe C e Classe E Richiamo in vista negli USA per 85.000 vetture con la stella a tre punte sul cofano: si tratta di Mercedes GLK, Classe C e Classe E afflitte da potenziali problemi allo sterzo. Il problema riguarderebbe anche vetture vendute in Italia, e si manifesta con un sensibile irrigidimento dello sterzo in fase di manovra, come se l'auto fosse priva di servoassistenza. Si può verificare una perdita di liquido proprio in manovra, quando la pressione nel circuito è più alta. le vetture interessate dal richiamo sono prodotte tra l'1 iugno 2009 e il 28 febbraio 2010. E' sufficiente un intervento di circa trenta minuti persistemare il problema: Mercedes sta già provvedendo ad avvertire gli interessati tramite raccomandata. Come accaduto ad esempio a Toyota Bmw per non parlare diGm opel, anche Mercedes si trova a fronteggiare un richiamo: in questi casi più che biasimare la casa per il difetto manifestatosi, è il caso di lodare la tempestività d'intervento al fine di scongurare inconvenienti ai clienti interessati. -------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------

 

  By: duca on Venerdì 04 Marzo 2011 18:52

Non cè niente da fare: se vuoi un'auto seria devi cercare in GERMANIA. _____________________________________________________- Classico luogo comune. Qualche tempo fa parlavo con un industriale che aveva acquistato una mercedes 500 (il top dei top) e mi diceva che era l'ultima volta perchè aveva avuto diversi problemi: Finestrini che non si alzavano, portiere difettose...... questo per un'auto del genere è inammissibile. oppure parliamo della Passat la berlina 5 cilindri della WW che quando ha fatto uscire il primo modello con la marmitta con filtro antiparticolato.....si fermava. Proprio così ogni tanto senza preavviso si fermava....è capitato a tantissime persone..... un disastro.... Tutto il mondo è paese. Smetiamola di osannare i crucchi che poi finiscono per costrure sempre un sacco di panzer e poi vogliono giocare a risiko..... quello vero!

 

  By: TRADER666 on Venerdì 04 Marzo 2011 13:52

FIAT - Chrysler richiama 248mila vetture per difetti al motore Websim - 04/03/2011 09:13:38 FATTO Chrysler, partecipata Usa di Fiat (F.MI), ha richiamato oltre 248mila vetture dei modelli Dodge Journey, Chrysler Mini Caravan e Town & Country per possibili difetti relativi allo spegnimento improvviso del motore. EFFETTO La notizia è negativa, anche se difficile da quantificare finanziariamente, soprattutto in termini di affidabilità del marchio in un momento di grande sforzo commerciale per il gruppo per aumentare le quote di mercato negli Stati Uniti dall'attuale 9% al target di circa il 12%. Confermiamo il nostro giudizio NEUTRALE sul titolo con un prezzo obiettivo di 7,7 euro. -------------------------------------------------- Non cè niente da fare: se vuoi un'auto seria devi cercare in GERMANIA

 

  By: GZ on Venerdì 07 Dicembre 2007 13:13

beh.. in emilia ad esempio c'è anche gente che sarebbe meglio che si desse meno da fare cioè la burocrazia regionale e comunale soffocante ed oppressiva che da multe da 160 euro (160..) se parcheggi male e ha riempito la città di vigili implacabili con il tizio che deve arrivare in centro per lavoro, ma assenti la notte con marocchini e albanesi ubriachi che rendono insicuri i quartieri, fa pagare tasse sui rifiuti e ogni altra tassa comunale salatissime, fa pagare l'energia più cara del mondo (non a caso Hera in borsa è l'unico titolo che va bene sempre), fa costare i famosi "asili emiliani" un terzo del reddito famigliare se sei lavoratore autonomo (a cui applica parametri speciali per cui un artigiano italiano lo paga il doppio di un extracomunitario), manda a controllare ogni ristrutturazione e costruzioni in modo rigoroso per cui se qualcosa non collima di 20 centimentri devi rifarlo spendendo qualche migliaio di euro perchè tanto siamo una "regione ricca" (intesa come la Regione è ricca), fotografa con gli elicotteri ogni metro di terreno per verificare che qualcuno non abbia coperto il trattore o la caldaia del gpl con una tettoia in lamiera, allargato un portico o scavato una piscina per bambini senza presentare un minuzioso progetto redatto da un geometra, avere aspettato tre annni e se è fortunato alla fine pagato qualche migliaio di euro al comune per ottenere il permesso, controlla in modo rigoroso per impedire che un pensionato non lavori magari qualche ora in un officina in violazione delle ottime leggi vigenti miranti ad impedire a italiani di 59 anni di lavorare in modo da poter dire che senza gli extracomunitari l'economia si ferma...

 

  By: Andrea on Venerdì 07 Dicembre 2007 12:46

A questo proposito, se avessi il tempo, vorrei copiare qui uno dei capitoli del libro "Avevo vent'anni". Sono in pratica mini interviste ai partecipanti al collettivo di giurisprudenza di Bologna del 1977 a 30 anni di distanza, fatte da uno di loro. C'è un contributo fantastico. Un tizio dopo la laurea e un'esperienza di lavoro (che non gli è piaciuta) scrive papale papale di essere tornato in Sicilia da mamma e papà, essersi speso fino a quando non è riuscito a farsi riconoscere un'invalidità e adesso, con papà morto, vive con mamma, legge libri, si gode una vita al risparmio e osserva, basito, quelli che corrono corrono per lavorare e non si godono nulla.

 

  By: Andrea on Venerdì 07 Dicembre 2007 12:33

Gano, io ti posso parlare della terra da cui provengo. Qui le eccellenze sono nella meccanica (Ferrari, Ducati ... ti dicono qualcosa, anche solo a livello sportivo), nel biomedicale, nella ceramica, nell'agroalimentare ... qualcuno è messo ancora benissimo, qualcuno è un po' in affanno, qualcuno è stato quasi raso al suolo (il tessile nel carpigiano, sono sopravvissuti in pochi). Da queste parti la gente non si risparmia, lavora sodo, siamo ignoranti ma non propriamente delle capre e ... udite udite ... una quota importante di quello che produciamo lo vendiamo in giro per il mondo (insomma, non è "robetta da Italietta" ma cose molto buone, talora eccellenti). A questo punto cosa dobbiamo fare di più? Smettere di dormire la notte e lavorare 24 ore al giorno? Questa tiritera per cui sembra che in Italia tutti lavorino poco e male, tutti siano ignoranti, ecc. mi pare che non porti da nessuna parte. Il problema è la zavorra. Il problema sono quei bei posticini in Calabria con una popolazione invalida in proporzioni irragionevoli o con decine e decine di forestali dove magari non c'è nemmeno un bosco. Prima di pretendere che quelli che già lavorano si mettano a fare di più, meglio e più spesso ci sarebbe da chiedersi se non sia il caso che coloro che da troppo tempo non fanno un razzo non si mettessero a lavorare. O si togliessero dai foglioni. O sbaglio? Hai presente i metalmeccanici che ieri sono morti (e i loro colleghi ridotti come sono ridotti)? Erano al lavoro da 12 ore, pare. In condizioni non troppo dissimili dai cinesi (orari lunghi, ambiente ostile, sicurezza sul luogo del lavoro discutibile - vedi gli estintori esausti, posto che potessero essere comunque utili in un caso simile). Oltretutto non era gente di 59 anni che tirava la pensione, reminescenze di un passato ormai andato. Era gente di 32 anni. Ma cosa ci si può aspettare ancora e di più da chi fa già troppo? Faccio presente che l'ultima volta in cui ho letto dati di questo tipo, la pianura padana era con la Renania e non mi ricordo quale altro posto al top della produttività a livello europeo. Non mi risulta che in Cina quelli che sono esclusi dal ciclo produttivo se la passino bene come la nostra zavorra.

 

  By: Gano* on Venerdì 07 Dicembre 2007 11:45

Gianlini, mi vengono in mente anche quelli di alta qualita' che non facciamo piu', a cominciare dalla chimica. Il Moplen era nostro. Ora e' un polo che e' stato raso a zero. O come l' informatica. Sono riusciti a fare tabula rasa per fare posto all' industria dei servizi a canone monopolistico, che probabilmente rendono di piu' agli imprenditori ma che non contribuisce allo sviluppo della nostra impresa nel senso della qualita'. Essendo stati settori nei quali eccellevamo, forse anche oggi avremmo potuto dire qualcosa a livello internazionale. Prodotti che vendevamo a basso prezzo? La Fiat e' stata quella che e' stata fino a pochi anni fa. Se vai in Inghilterra la prima cosa che vi associano e' ancor oggi la ruggine. Pero' costava poco con la lira debole. Ora SEMBRA che alla Fiat facciano prodotti di alta qualita'. Speriamo... sarebbe il passo nella direzione giusta. Ma a questi prezzi per competere devi rapportarti con la qualita' della Toyota o dell' Audi o della Volkswagen. Oppure se fai robuccia delocalizzi. Ma il problema per la nostra economia oggi Gianlini non possono essere le T-shirt cinesi... Se basi il tuo sviluppo nazionale sulle T-shirt forse nel G8 prima o poi dovrai fare posto a qualcun altro; e non salvi certo il paese coi dazi.

 

  By: gianlini on Venerdì 07 Dicembre 2007 11:20

gano, ma a parte le Fiat, quali sono gli altri prodotti di bassa qualità che avremmo venduto in questi anni e ora non vendiamo più??

 

  By: Gano* on Venerdì 07 Dicembre 2007 11:05

E' vero Andrea, ma questo e' pero' un problema italiano. Come un problema italiano e' stato quello di aver sempre venduto in Europa prodotti di scarsa qualita' a prezzo basso con la lira debole. Ma se un paese sta "nel mondo dei ricchi" ci sta perche' se lo merita; la' fuori non ti fanno lo sconto. Per sedersi domani tra i ricchi ci sono giovani ingegneri al primo impiego che dormono oggi nei letti a castello. Noi non siamo speciali. O ce lo meritiamo o si va dritti dritti nel Terzo Mondo.

 

  By: Andrea on Venerdì 07 Dicembre 2007 11:00

Gano per poter rimanere competitivi i torni italiani hanno anche l'esigenza di poter essere venduti a un prezzo che possa pagare un salario a coloro che li costruiscono e riconoscere utili sufficienti alle aziende che li producono, senza doversi accollare, come extra, qualche dozzina di statali, un qualche parassita finto invalido, ecc.

 

  By: Gano* on Venerdì 07 Dicembre 2007 10:46

Fino che riusciremo a stare all' avanguardia. Sui robot italiani potremo discuterne, ma torni tedeschi probabilmente ancora a lungo. Ma se e quando la Cina sara' capace di fare prodotti di qualita' tedesca anche i suoi salari saranno necessariamente alti come quelli occidentali, altrimenti non arrivi a fare prodotti innovativi e di alta qualita'. Per farlo hai infatti necessita' di istruzione diffusa, infrastrutture, benessere, scambio di idee etc. etc. etc. ma se la Cina raggiungesse davvero quello stato di benessere, a noi ci andrebbe di lusso perche' diventerebbe un mercato spettacolare, capace anche di comprare la robuccia che facciamo noi.

 

  By: gianlini on Venerdì 07 Dicembre 2007 10:45

domanda: per quanto tempo ancora i cinesi compreranno robot tedeschi e torni italiani?

 

  By: Gano* on Venerdì 07 Dicembre 2007 10:21

Gianlini se i cinesi aumentano l' acquisto di auto del 30% su base annua di macchine occidentali e di telefonini significa che non solo consumano ma che consumano sempre di piu'. Che oggi l' ingegnere al primo impiego prende 6000$ l' anno e dorme nel letto a castello (ma sara' vera sta storia degli ingegneri cinesi che dormono nei letti a castello...?) pur risparmiando tra il 30 e il 40% del proprio stipendio. Fra cinque anni ne prende 30.000 e dorme nel letto a una piazza e mezzo (*). Non solo: significa soprattutto -secondo me- che i soldi investiti in Cina fra 5 o dieci anni potrebbero dare i loro bei fruttti. Poi tutto e' possibile e nel mondo del rischio finanziario non c'e' mai la sicurezza, ma se tanto mi da' tanto... Per l' altra questione, puoi provare a dire GM e Volkswagen che non devono delocalizzare ma servire gli interessi nazionali, poi senti cosa ti rispondono. Pescando pero' sempre dallo stesso articolo dei letti a castello, ci si trova anche che "The engine plant has German precision-milling machines and Italian robots.". Che tradotto nella lingua del bel canto significa che la fabbrica ha torni di precisione tedeschi e robot italiani. Lo vedi che se facciamo qualcosa di alta' qualita' lo comprano? E' che molti italiani pretenderebbero di continuare a fare robuccia e poi di lamentarsi che i cinesi gli fanno concorrenza. Con la globalizzazione fare robuccia nel mondo occidentale non e' piu' possibile... (*) Per forza. Quando hai trade surplus a livello nazionale ed aumento crescente di risparmio personale si sta accumulando credito su consumi futuri; cio' che secondo me e' veramente preoccupante invece ma che non risolvi certo coi dazi e' che in Occidente, specialmente negli Stati Uniti si sta accumulando debito, che non e' altro che un ipoteca sul consumo futuro. A meno che non pretendano di non ripagare questo debito, non ci vuole tanto a capire chi sara' quindi che potra' consumare davvero nei prossimi decenni e quali saranno i mercati futuri.

 

  By: gianlini on Giovedì 06 Dicembre 2007 19:28

La GM ha venduto 325.000 veicoli in Cina nel 2005 con un incremento del 29% sul 2004 e la Volkswagen (cito a braccio) ne ha venduto circa 500.000. La Nokia ha venduto 40.000.000 milioni ca. di telefonini in Cina nel 2006 e con il 30% del market share e' la prima azienda per vendite in Cina ------------- quanti di questi veicoli e telefonini sono fatti in Germania o Finlandia? quante di queste vendite hanno arricchito operai ed impiegati tedeschi e finlandesi? come mai Detroit è una delle città americane più depresse e violente se la GM vende tante macchine in Cina?

 

  By: Gano* on Giovedì 06 Dicembre 2007 15:25

Penso che se loro continuano su questa strada e noi sulla nostra arriveranno a produrre * piu' * di un quarto del PIL del pianeta... Per il resto del discorso, a te non te lo lascerebbero fare no, perche' come Italia hai avuto almeno cent'anni per poterlo fare (pur abbuonandotene altri cento di Rivoluzione Industriale che da noi sono andati comunque persi...). Cosi' la Cina -sarei pronto a scommetterci- fra meno di vent'anni avra' molto probabilmente gli stessi diritti dei lavoratori di quelli che abbiamo noi oggi (se non di piu'). D' altronde se ne era gia' parlato, come fai a fare macchine in Cina che possano competere con le nostre se paghi gli operai 3000 euro il mese, con 5 settimane di ferie e la pensione a 58 anni? Non ce la fai. Perche' come facevate giustamente notare tu e Gianlini, la qualita cinese *oggi* non ha speranza di essere pari a quella europea. Competono quindi sui prezzi. La "Benz" e' dal 1899 che fa macchine. La Germania e' un secolo e mezzo almeno che ha infrastrutture al passo coi tempi; dai tempi di Bismarck. Avoglia Gianlini a dire che basta un software e si fa un' industria dell' auto. Io non credo proprio. Ma non solo le automobili. Non ce la fai nemmeno a fare le RAM per i PC. Mi sembra abbastanza pacifico come discorso. Insomma, non finiamo a parlare di letti a castello... La GM ha venduto 325.000 veicoli in Cina nel 2005 con un incremento del 29% sul 2004 e la Volkswagen (cito a braccio) ne ha venduto circa 500.000. La Nokia ha venduto 40.000.000 milioni ca. di telefonini in Cina nel 2006 e con il 30% del market share e' la prima azienda per vendite in Cina e questa e' gia' il suo maggiore mercato. Insomma mi sembra che siamo noi italiani che siamo lamentoni. Se facessimo prodotti di qualita' (e' su quello infatti che dobbiamo e possiamo battere i cinesi) ce li comprerebbero, eccome. E ce ne comprerebbero sempre di piu' man mano che si sviluppano e dai letti a castello cominciano a scendere su quelli a una piazza e mezzo. Ma noi cosa vendiamo? Non vorrei fosse per quello che oggi in Italia in cosi' tanti si lamentano. Ma se non riusciamo a farli oggi i prodotti di qualita' e a venderli, il casino vero sara' domani. E' questo forse che andrebbe capito. Anche a costo di dover dormire noi nei letti a castello...