Finmatica - angelo
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By: angelo on Giovedì 22 Gennaio 2004 11:14
Da Repubblica.it:
Sempre secondo gli inquirenti bresciani le perdite nel bilancio 2002 e nelle trimestrali 2003 sarebbero state occultate "tramite l'esposizione di plusvalenze fittizie e/o artatamente create ad hoc", oppure attraverso "l'appostazione dei valori di alcune partecipazioni per un ammontare sopravvalutato in considerazione del loro effettivo valore".
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Questo è un dettaglio che merita di essere spiegato (scusandomi se è già stato fatto, non ho seguito molto i giornali nell'ultima settimana): dunque, come si realizza una bella plusvalenza fittizia?
Si crea Finmatica Real Estate e gli si vende (conferisce) degli immobili ad un prezzo superiore a quello di carico.
Spiegazione ufficiale: si tratta di una razionalizzazione dell'attivo, in attesa di una futura vendita. Siamo in pochi a pignolare e a chiederci: ma allora, perchè non vendere direttamente gli immobili, che così si risparmia l'11% di registro + le ipotecarie-catastali?
Bene, il bilancio civilistico è a posto, ma in quello consolidato la plusvalenza intragruppo si dovrebbe elidere.
Niente paura: si decide " a tavolino" che Finmatica Real Estate è destinata alla vendita. Non occorre niente di più, non occorre dimostrare che sono realmente in corso trattative e che non stiamo parlando di una mera dichiarazione di intenti.
Se una società è "in vendita", i principi contabili ci consentono di non consolidarla. E il gioco è fatto: Finmatica Real Estate, anche se controllata al 100%, per il bilancio consolidato è già una società esterna al perimetro di consolidamento. La plusvalenza fittizia non si elide.
Principi contabili che si propongono un obiettivo ragionevole (presentare i conti di gruppo già al netto di società in corso di dismissione, al fine di aumentarne il contenuto informativo) sono stati utilizzati da menti fertili con uno scopo opposto e distorto.
L'intragruppo è da sempre fonte di potenziali imbrogli: meritano di essrre ricordati, ad esempio, i dividendi intragruppo che nel consolidato si elidono, ma non il corrispondente credito di imposta (questo per fortuna è un problema del passato, perchè nessuno meglio di Tremonti sa come un principio di civiltà fiscale quale il credito di impsita sui dividendi sia stato utilizzato in tutti modi per frodare il fisco e abbellire i bilanci).
Finmatica, per la quale i primi dubbi di bilancio risalgono a circa un anno fa (bastava leggere il consuntivo 2002), ha avuto una grande sfortuna: dopo Parmalat, chi chiudeva tutti e due gli occhi, ha comincato ad aprirne uno ogni tanto.