mercato toro

 

  By: GZ on Mercoledì 31 Dicembre 2003 04:57

Ho letto che la borsa thailandese capitalizza ora circa l'80% del PIL della Thailandia. La capitalizzazione di Piazza Affari e' salita a 487 miliardi raggiungendo il 37% del Prodotto interno lordo. Quella americana pesa per circa il 120% del PIL USA Quindi la borsa pesa sull'economia italiana circa la meta' di quanto non pesi su quella thailandese e 1/3 di quella americana BORSA MILANO:SALE A 487,4 MLD CAPITALIZZAZIONE,37,6% DEL PIL (ANSA) - MILANO, 30 DIC - La capitalizzazione di Piazza Affari e' salita dai 458 miliardi di fine 2002 agli attuali 487,4 miliardi raggiungendo il 37,6% del Prodotto interno lordo. Sono i dati definitivi diffusi da Borsa Italiana. Nel dettaglio, la capitalizzazione e' pari a 474,6 miliardi di euro per la Borsa, 8,3 per il Nuovo Mercato, e 4,6 per Expandi.

 

  By: blizzard on Mercoledì 26 Novembre 2003 22:21

Mercato mostruosamente Toro. Mai visto niente di simile nel 2003 sui mercati occidentali. Individuo una possibile area distributiva per compressione. Tuttavia sopra 565 nessun problema. Se non sale sopra 555, tenterei uno short con buone possibilità sotto 515

 

  By: lutrom on Martedì 18 Novembre 2003 23:21

I prodotti a capitale garantito spingono il mercato dei derivati 17 novembre 2003 di Andrea Faravelli - andreafaravelli@fondionline.it Nonostante le buone performance messe a segno dai principali listini internazionali, sembra che l'attenzione del risparmiatore continui ad essere calamitata da prodotti finanziari che tendono ad azzerare i rischi sul capitale investito. E il mercato dei derivati ringrazia Sembra proprio che il buon momento vissuto dai mercati azionari internazionali continui a non esercitare una forte attrazione sulle scelte operate dai singoli investitori del Vecchio Continente. Il comportamento dei risparmiatori appare permeato da una prudenza che è, senza ombra di dubbio, figlia delle delusioni incassate nel corso degli ultimi anni. Per rendersi conto di ciò, è sufficiente dare un'occhiata alla situazione di mercato vissuta da prodotti quali i fondi pensione, i fondi a capitale garantito e gli strumenti derivati. Grazie alle buone performance fatte segnare dai mercati azionari, i fondi pensione che investono in titoli di rischio hanno messo a segno buoni risultati. Quest'ultimo dato non ha però fatto crescere l'attenzione dei risparmiatori vero tali prodotti del risparmio gestito. Il dato rappresenta la dimostrazione pratica del paradosso che sta attualmente condizionando il trend dei mercati. A fronte di un miglioramento del ciclo congiunturale e di una conseguente aspettativa di ripresa economica più o meno generalizzata, i risparmiatori continuano a mantenere comportamenti che denotano una continua ricerca di sicurezza. La ricerca di prodotti che offrano delle certezze, sembra essere confermata anche dal buon andamento del mercato dei prodotti a capitale garantito. Quella che abbiamo fin qui descritto rappresenta però soltanto la facciata di un fenomeno che nasconde implicazioni che non tutti gli investitori conoscono. La forte domanda di prodotti del risparmio gestito a capitale garantito, sta infatti provocando una vera e propria esplosione del mercato degli strumenti derivati. Lo spettacolare boom di questi ultimi strumenti, ha creato una situazione di mercato in cui le case di investimento hanno addirittura delle difficoltà nel reperire un numero di specialisti di settore che siano in grado di far fronte alla domanda. Il dato relativo alla carenza di specialisti è stato recentemente diffuso dalla società di consulenza Armstrong Financial. Il segmento dei prodotti derivati è dunque quello che presenta la più elevata dinamicità nell'ambito dell'universo dei prodotti finanziari. Stando ai dati quantitativi resi noti dalla Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea per i primi sei mesi dell'anno in corso, il volume degli strumenti derivati ha sperimentato una crescita del 61% nei principali mercati finanziari di riferimento. Anche il volume dei prodotti negoziati Over The Counter ha messo a segno una crescita pari al 20%. Grazie a tale balzo in avanti, i derivati Otc hanno raggiunto un volume complessivo di 145 miliardi di euro. Ovviamente, quest'ultimo ammontare deve essere sommato al valore nominale degli attivi sui quali vengono contrattati i derivati stessi. Le posizioni sottoscritte dagli istituti di credito sono passate dai 6,8 miliardi di euro del 2002 ai 7,9 miliardi di euro relativi al primo semestre del 2003. L'incremento percentuale si è così posizionato intorno al 24%. Come già evidenziato, la forza del mercato dei derivati contrasta con l'incipiente recupero di prodotti finanziari che puntano sui titoli di rischio. I dati fin qui descritti dimostrano come i prodotti derivati costituiscano lo strumento finanziario che sta andando incontro alla più intensa crescita di volumi negoziati. Ovviamente, la crescita dei volumi rappresenta un business sia per gli istituti di credito sia per le Borse internazionali. Tornando ai prodotti a capitale garantito, è importante evidenziare come la febbre dei risparmiatori abbia costituito uno degli elementi scatenanti in merito alla crescita sperimentata dai derivati su titoli di rischio. La nascita di un prodotto a capitale garantito implica infatti il ricorso ad un derivato per poter offrire sia la possibilità di rivalutare l'ammontare investito, sia la copertura inerente la restituzione completa del capitale iniziale. Per i mercati Over The Counter e per i mercati regolamentati, la crescita relativa al primo semestre del 2003 di quest'ultima tipologia di derivati si è posizionata rispettivamente al 20% e al 65%. Gli esperti concordano nell'identificare la principale causa di tale fenomeno nella costante incertezza che domina le prospettive di medio periodo relative alla politica monetaria statunitense. Limitatamente al vecchio continente, la forte domanda di prodotti a capitale garantito ha fatto crescere del 30% i volumi sui derivati di tipo azionario. La diversificazione valutaria proposta dagli strumenti commercializzati ha inoltre fatto lievitare il volume dei cosiddetti derivati sulle divise. Inutile dire che questa intensa crescita del business, è riuscita a scatenare una vera e propria guerra tra i principali mercati dei derivati di Stati Uniti ed Europa.

I mercati finanziari non sono un fatto soggettivo - gz  

  By: GZ on Sabato 15 Novembre 2003 17:09

....non compro 1 azione, dico una, dal 1997..... ----------------------------- Marker lei ha completamente ragione: se ottiene risultati in questo modo (o in qualunque altro modo) nessuno le puo' dire niente. I mercati finanziari pero' non sono un fatto soggettivo, sono fatti di numeri e percentuali che possono essere analizzate per trarne delle conclusioni sui metodi che nel tempo danno IN MEDIA i risultati migliori. "In Media" vuole dire che ci sono le eccezioni e lei e' un eccezione. Ad esempio le azioni pagano dividendi che si accumulano nel tempo e piu' in generale il mondo va avanti, dal 1997 sono arrivati i cellulari, l'internet e la banda larga con amazon e tutto quello che puoi fare online, nuove tecnologie per il cuore e i tumori e nuovi farmaci, la cina che produce di tutto a prezzi stracciati, la russia che ricomincia a pompare petrolio e gas, le commissioni di borsa ridotte dell'80% in cinque anni, il boom immobiliare in europa e in america ecc... Tutte queste cose si riflettono in qualche modo nel tempo nei bilanci e poi nelle quotazioni delle societa' quotate in borsa. E chi dal 1997 evita le azioni RIMANE TAGLIATO FUORI DA TUTTO, rimane tagliato fuori, se vogliamo, dal mondo. Un altro modo di dire la stessa cosa e' che statisticamente, il che significa RAZIONALMENTE dato che la statistica e' l'unica scienza applicabile ai mercati finanziari, per la stragrande maggioranza degli investitori investire in un portafoglio diversificato di azioni e' la strategia che ha dato i migliori risultati nell'ultimo secolo, negli ultimi 20 anni e anche negli ultimi CINQUE ANNI. Ad es tutti i portafogli che io tengo dal 1999 sul sito senza eccezioni sono in attivo e quello americano dal 1999 e' su di piu' del 130% (senza contare i dividendi e le commissioni). E' piu' facile per la stragrande maggioranza comprare delle azioni e contare sul trend di fondo dell'economia globale che giocare a mordi e fuggi sui futures, cosa possibile, ma per un esigua minoranza. Specialmente, come non mi stanco di mostrare, in un anno eccezionale come questo 2003 in cui il 90% (non dico 90 per dire un numero, proprio il 90) dei titoli americani (e asiatici) e' salito e comprare azioni americane a NY e guadagnarci e' stato come rubare caramelle in chiesa. So che quello fa lei e' possibile, perche' tra l'altro spendo 2/3 del mio tempo con i futures, ma quello che discuto e' se sia l'approccio preferibile in generale

 

  By: fabrizio maiocco on Sabato 15 Novembre 2003 13:59

per il resto le posso dire che opero soltanto sui futures degli indici maggiori, è il mio stile e basta. non compro 1 azione, dico una, dal 1997. -------------------- perchè il sottostante da che cosa è formato da cavolfiori??

gnuno deve trovare ciò che va bene per sè. come un vestito - marker  

  By: marker on Sabato 15 Novembre 2003 13:00

Gentile Zibordi, ognuno nel trading fa ciò che si sente, soprattutto quando muove soltanto i soldi propri e non gestisce quelli altrui, protetto da un paravento istituzionale che alla fine giustifichi qualunque scempiaggine. io da maggio/giugno in poi non me la sono più sentita di andare long. l'avevo detto anche su questo sito ai tempi, forse proprio in risposta a qualche sua chiamata toro. per il resto le posso dire che opero soltanto sui futures degli indici maggiori, è il mio stile e basta. non compro 1 azione, dico una, dal 1997. sto davanti ai miei monitor tutto il giorno, mi graduo la leva come mi pare, da 1/0.3 a 1/10 a seconda dei momenti, della vola e della convinzione che nutro nel movimento atteso. in questo modo posso mimare il beta di qualunque titolo esistente al mondo. ho commissioni irrisorie, posso andare long o short con la stessa facilità, non ho bisogno di aprire conti con broker esteri, lascio il mio capitale in titoli di stato presso la mia banca. non mi passa per l'anticamera del cervello di comprare alcun titolo del nasdaq, del russel o del mibtel come quelli che vedo spesso segnalati qua e altrove e che non capisco il più delle volte che cosa producano. non l'ho mai fatto neanche nel '98/2000, quando forse sarebbe valsa la pena. non perdo tempo a spulciare bilanci o notizie societarie, non leggo giornali economici di nessun tipo. è il mio stile e va bene per me, e allora? Lei pensa che per guadagnare uno debba per forza fare ciò che fa Lei? un giorno lessi un intervista al grande Larry Williams: il giornalista al cospetto della leggenda del trading chiese: "ma lei nella sua vita quanti mercati avrà tradato?" aspettandosi in cuor suo una risposta mirabolante. Larry perplesso per la strana domanda e un pò imbarazzato rispose " ehm...principalmente due. naturalmente lo S&P e il T-Bond..." quando il giornalista si riprese dalla delusione tornò alla carica: "ma come? e le commodities, il nasdaq, gli emergenti...?" e Larry:" il nasdaq mai, è troppo selvaggio; neanche gli emergenti. non sarei a mio agio a puntare i miei soldi su quei mercati; le commodities forse...quando ero studente, qualche volta." Larry Williams è una leggenda vivente eppure tutto ciò che ha costruito l'ha fatto su 2 mercati, i più banali. si vede che quello era il suo stile. altri Grandi, al contrario hanno tradato tutto ciò che si muoveva, come ad esempio Soros. si rassegni Zibordi, non c'è un modo migliore di un altro per surfare i mercati. ognuno deve trovare ciò che va bene per sè. come un vestito. se lei ha fatto bene (e molto!) quest' ultimo anno, non pretenda d'insegnare a me come e che cosa si deve fare, perchè non c'è una ricetta infallibile. Le ricordo che nel triennio 2000/2003 non le è andata poi così bene. io in quegli anni non ho avuto neppure un'azione in mano, e con 4 futures ho sempre portato qualcosa a casa. ma non mi sono mai permesso di pontificare qua o altrove che quella fosse "la via". buon Week-End.

tripli massimi per Gann, scusate se insisto - blizzard  

  By: blizzard on Venerdì 14 Novembre 2003 21:58

Oops..Riposto la figura perchè oggi è diventata assolutamente geometricamente perfetta...l'avevo detto che mancava qualcosa. Sapete la valenza dei tripli massimi per Gann no? Scusate l'insistenza...

 

  By: GZ on Venerdì 14 Novembre 2003 18:48

....come definiresti tutti gli altri indici, che in 5/6 mesi hanno avuto un incremento del 2/5%? mercato toro? io sto in campana, e vendo tutti i new highs. quasi sempre nel tardo pomeriggio porto a casa qualcosa. quando non ci riesco, non dispero. in capo a 3/4 gg rivedo sempre il mio prezzo. da giugno ha sempre funzionato. per me il rialzo era gia finito allora. .......... ----------------------------------------------------- C'e' una nuova religione che vieta di guadagnare comprando e consente solo di vendere al ribasso, comprare in borsa e' tabu', come era prestare soldi nel medioevo Primo: occorre evitare accuratamente tutta l'Asia perche' rischi di comprare qualcosa che sale. Secondo. Guai a toccare dei titoli americani medio-piccoli perche' se non stai attento fa dei soldi facili. Terzo. Stai alla larga dal Nasdaq e dal Dax (e indici come quello svizzero o olandese) perche' anche loro inspiegabilmente salgono e rischi di dover ammetterlo. Quarto. Ignora anche i titoli medio piccoli europei perche' salgono in media il doppio dei loro indici tipo Mibtel e Footsie Una volta "scremato" ben bene il mercato finanziario per evitare tutte le tentazioni di guadagnare qualche euro al rialzo finalmente ti rimane il Mib30 o il Footsie inglese che sono saliti solo del 4 o 5% e dichiari che le borse non salgono, ma anche questi mercati solo come indice futures perche' da giugno e' stato difficile comprare quattro titoli a caso e rimetterci, anche in europa il 70% dei titoli sale (e in america piu' o meno il 90% dei titoli). L'importante e' seguire la propria fede (" il mercato e' orso"), chi ha mai detto che il denaro da solo e' la misura della felicita' ?

 

  By: marker on Venerdì 14 Novembre 2003 18:12

più l'economia è fragile, più la vola del mercato sottostante è alta, come nei mercati emergenti. la borsa tedesca si sta comportando come un mercato (o un settore, vedi nasdaq) emergente. in quei mercati gli swings al rialzo e al ribasso sono sempre esagerati. vedrai che quando gira la baracca il Dax è il più violento a spappolarsi. secondo me i tempi sono maturi. come definiresti tutti gli altri indici, che in 5/6 mesi hanno avuto un incremento del 2/5%? mercato toro? io sto in campana, e vendo tutti i new highs. quasi sempre nel tardo pomeriggio porto a casa qualcosa. quando non ci riesco, non dispero. in capo a 3/4 gg rivedo sempre il mio prezzo. da giugno ha sempre funzionato. per me il rialzo era gia finito allora.

 

  By: blizzard on Venerdì 14 Novembre 2003 17:59

Ma i tedeschi hanno perso dal vocabolario la parola "correzione"? Hanno la peggiore economia europea e questi sono al rialzo dell'80% e nessuno prende beneficio. Se questa non è una bolla non saprei come definirla. In simili condizioni gli USA starebbero a 5000 di Dow!! Sono completamente fuori di testa. E' praticamente impossibile andare short! Mi sa che quando viene la legnata questi perdono il 20% in una settimana...e noi meschini gli stiame dietro in fotocopia (brutta)

Le Notizie Negative (per i Long) Erano già Uscite - Paolo Gavelli  

  By: Paolo Gavelli on Venerdì 14 Novembre 2003 13:16

Io sono long sul contratto di marzo da 74.2 Le notizie negative (per i long) erano già uscite: 04/11/2003 Un report di agenzia della Florida dice che la crescita delle piante da frutta è buona nella maggioranza delle zone ed eccellente nelle aree di colline sabbiose. L'Orange Juice di Gennaio è giù di .10 a 70.85. Il cot è molto brutto (long solo gli small; peraltro i comm non sembrano molto predittivi)- allego grafico 2ali

 

  By: fabrizio maiocco on Venerdì 14 Novembre 2003 11:36

dopo tre anni di mazzate è difficile eliminare le incrostazioni da ribasso. la nostra borsetta da inizio anno ha fatto un misero +7% dopo aver perso un 60%. Raddoppiasse sarebbe sempre un - 55%. Considerando poi che a 4/5 mesi alcuni titoli pesanti( tim, telecom, eni , enel ecc..) pagheranno succulenti dividendi, è difficle pensare a ribassi epocali....

 

  By: marker on Venerdì 14 Novembre 2003 11:32

Gian, per me può mollare da un momento all'altro, ogni giorno può essere quello buono. è dall'estate che non faccio un long e non sono affatto pentito, anzi! sembra sempre che salga, ma poi dopo 6 ore ripassa gli stessi prezzi. considera che a giugno eravamo a 26000 Fib; 9400 DJ; 1010 S&P; gli unici saliti del 10% sono dax e il naz. più che un toro mi pare un ronzino. secondo me il rischio non è quello di perdere 2/3 punti di rialzo ma di beccarsene 15 veloci-veloci in discesa. adesso o a gennaio poco importa, io continuo a vendere qualunque high. ciao.

 

  By: blizzard on Venerdì 14 Novembre 2003 11:25

Era la domanda che mi ero posto io un paio di giorni fa... In effetti le borse europee dovrebbero indebolirsi, questo per l'analisi intermaket correlata. La cosa strana è che non solo il Bund è salito, ma anche il T/Bond (ieri in forte denaro), che è ulteriormente penalizzato dal deprezzamento della valuta. Forse è rientrato un pò l'allarme sul fronte tassi (leggi dichiarazioni di ieri di presidenti locali della Fed) mah...Per quanto riguarda l'oro è inserito (al momento), in un forte trend al rialzo (vedi grafico mensile) e il deprezzamento del dollaro ha l'effetto di farne salire le quotazioni. Io credo che se il trend del dollaro sul lungo periodo sarà al ribasso, l'oro potrebbe salire anche fino 440/460 $ l'oncia e le borse potrebbero correggere anche sensibilmente. Però tutto sommato la situazioni è ancora sotto controllo, per cui non possiamo che seguire gli eventi. Sul dollaro c'è forte speculazione e lo si è visto ieri, dopo la pubblicazione del deficit commerciale, salito più delle previsioni. Francamente, non vedo ancora nel breve la possibilità che il dollaro possa sfondare 1.20

 

  By: gianlini on Venerdì 14 Novembre 2003 11:04

scusate ma non sto capendo più niente: dollaro scotennato bund in salit oro e argento up dow, dax e fib che fanno l'apertura bassa e risalgono sempre sui massimi!! cosa sta succedendo?