By: gerry10 on Lunedì 15 Dicembre 2014 18:10
Resta solo una cosa da fare : DIMINUIRE IL DEBITO e LA DISEGUAGLIANZA.
E c'è un solo modo .
Fare un gigantesco trasferimento di ricchezza da chi ha a chi non ha.
I tecnicismi sono tanti e non mi interessano.
E' un buon argomento perché qualcuno si sbizzarrisca ...
Hobi
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Al pari di Hobi ritengo la diseguaglianza il principale ostacolo (assieme al debito) alla ripresa economica e civile del nostro paese.
Gli effetti nocivi che essa produce sulla domanda aggregata non possono essere colmati dagli annuciati QE e meno che mai da un aumento del deficit statale.
Finchè permangono immutati i meccanismi (compresi quelli illeciti) che regolano la formazione e la tassazione del reddito di ciascuno (dipendente o autonomo) a nulla può servire la “manna caduta dal cielo” di un ipotetico maxi deficit rivolto alla ripresa dei consumi.
Corrosa dall’ineguaglianza, la domanda aggregata creata dal surplus di denaro risulterebbe comunque inferiore al valore del deficit, con il risultato di avere un debito complessivo che incrementa di più dei consumi.
Un plateale insuccesso per le cosiddette politiche espansive.
Ecco dunque che si profila come unica soluzione quella prospettata da Hobi di un “gigantesco trasferimento di ricchezza fra chi ha e chi non ha” e l’invito agli utenti del forum di “sbizzarrirsi” nella ricerca del metodo più efficace per realizzarlo.
Niente di più……difficile.
Dubito comunque che possa procedersi efficacemente con espedienti di tipo monetario (inflazione, sovranità ecc…) paventati dalla destra, oppure fiscali, tipo la patrimoniale tanto cara alla sinistra.
I ricchi se insidiati nel valore del denaro posseduto, lo cambiano con un’altra valuta, e altrettanto farebbero se l’insidia fosse portata ai beni reali, sempre cambiandoli.
Non è comunque colpendo la ricchezza (tasse e affini) che può concretizzarsi l’auspicata redistribuzione. E’ il meccanismo che alimenta la ricchezza che deve essere oggento di intervento: il reddito.
Non è cosa facile e un serio studio di come attuare meccanismi egualitari compatibili con il capitalismo non ha mai interessato seriamente la politica italiana dagli anni 80 in poi.
Ci vorrebbe un partito capace di elaborare un progetto politico con idee trasfuse in testi legislativi compiuti.
Non c’è nulla di questo.
Solo l’uomo degli slogan e delle leggi delega che non dicono nulla.