By: giorgiofra on Mercoledì 14 Dicembre 2011 22:04
Per come la vedo io la situazione è tale che con molta probabilità in molti paesi europei nasceranno ed avranno molto seguito movimenti nazional-socialisti. La gente percepisce l'incapacità delle classi politiche attualmente al potere, di operare scelte radicali che, sole, potranno far uscire le nazioni dal pantano in cui si trovano.
In Italia abbiamo avuto 20 anni di non governo. Beghe personali e veti incrociati hanno impedito qualunque azione politica vera, qualunque riforma seria, qualunque serio cambiamento rispetto all'andazzo corrente. Uno spettacolo indecoroso, sostenuto da un popolo che ha perso ogni vigore ed ogni dignità. Perchè la verità deve essere detta. Quello italiano è un popolo di smidollati qualunquisti, attenti al proprio "particulare" ed incuranti degli interessi generali, nella convinzione che tali interessi non li riguardassero.
E' raro che, parlando con la gente, trovi interlocutori intelligenti, informati, capaci di elaborare un proprio pensiero. La gente è pregna di slogan, luoghi comuni, banalità da bar sport. Nove laureati su dieci sono convinti che il denaro sia stampato dallo stato, non hanno la minima idea di cosa siano i derivati o la bilancia dei pagamenti. Nove laureati su dieci hanno difficoltà ad indicare l'Iran su una carta geografica, sono convinti che la Turchia sia un paese arabo, sono incapaci di scrivere un testo in un italiano corretto, scorrevole, garbato. Nove laureati su dieci non ha più letto un libro dal giorno della laurea, sostenendo di non aver tempo.
Nel contempo sanno tutto di Belen Rodriguez, dei Rolex o dell'ultimo modello di SUV.
Una generazione diseducata al pensiero critico, personale ed originale. Pensare è faticoso: meglio appropriarsi del pensiero altrui, per quanto banale ed inconsistente.
Giorni addietro ho letto una raccolta di saggi di Guido Piovene. Sono rimasto piacevolmente stupito dalla profondità del suo pensiero e dalla sua intelligenza. E mi domando: dove sono finiti questi intellettuali? Possibile che ci siamo ridotti a tanta mediocrità.
La gente, esasperata dalla crisi economica, salirà facilmente sul carro del prossimo demagogo che prenderà il potere. E' amaro dirlo, ma la democrazia non è adatta ad un popolo composta da sudditi e non da cittadini.