Uscire dall'Euro

 

  By: antitrader on Venerdì 26 Dicembre 2014 15:55

"Una Patria, un Popolo e una propria Moneta da piegare alle esigenze della Nazione. Questo vogliono gli italiani." Robbe', te hai una scarsissima conoscenza de tuoi polli. Te lo dico io cosa vogliono i tuoi compatrioti (anche alla luce di cosa son riusciti a mandare al governo dal 94 in avanti). I tuoi compatrioti (polli) li puoi dividere in due insiemi distinti e separati: quelli di grossa taglia i quali ambiscono (e quasi sempre ci riescono) e sedersi al banchetto degli 800 miliardi di sperpero pubblico, (quegli 800 miliardi che vengono rapinati soprattutto alle imprese facendole spesso fallire). Poi ci sono i pollastrelli di piccola taglia i quali ambiscono a un posto da vigile urbano (cosi' rompono anche i coglioni ai loro simili), oppure a una pensione (senza contributi), oppure a un lavoro socialmente utile. Poi ci sono quelli piu' evoluti che ambiscono a un posto da tronista e/o da escort. E i lavori veri? Ah, per quelli ci sono in camionisti moldavi o le badanti ukraine, (una volta c'erano quelle polacche ma adesso ci han mandati affancul pure quelle). Non mi parlare piu' di popolo, io so cos'e' il tuo popolo, e tu dovresti saperlo anche meglio di me visto che, per posizione geografica, puoi calcare i campi di serie A.

 

  By: pablo on Venerdì 26 Dicembre 2014 14:20

Complimenti Roberto!!! Riporto questo articolo sul denaro scritto da BArnard perché mi pare interessante... VI SPIEGO IL DENARO. PRIMA COSA: NON ESISTE. di Paolo Barnard Divertente questo inizio, ma è vero, sapete? Il denaro non esiste nelle economie moderne. Per capirlo però, vi devo chiedere di fare un’operazione mentale al limite dell’impossibile, un po’ come se vi chiedessi di iniziare a credere che in verità il cielo sta sotto e la terra sopra, non viceversa. Ma non è una provocazione teorica fine a se stessa. Capire che il denaro non esiste ha implicazioni profonde e vitali per la vostra esistenza oggi e domani, cittadini e aziende. Purtroppo per tutta la vita, fin da quando mamma ci dava la monetina per il gelato, ci siamo abituati a cementare nella nostra testa che il denaro E’ UN BENE, che c’è e conta da morire. Sbagliato. Tento di spiegarvi questo ribaltamento con un mio esempio classico. Il signor A. ha contratto un mutuo con la banca per comprare casa. La compra e ora deve lavorare per guadagnare denaro al fine di ripagare il mutuo con interessi. TUTTI voi pensate che il signor A. ora deve sgobbare per dare soldi alla banca. Sbagliato. A. non lavora 18 ore alla settimana per dare soldi a una banca ogni mese, ma per dare a se stesso un pezzo di muro, tubature, intonaco, pavimento e tetto ogni mese, di quella casa. Le 18 ore di salario che A. dedica al mutuo vanno AD ACQUISIRE UN BENE REALE, muri, stanze, porte, bagni, e non vanno alla banca. Quello che la banca riceve sono solo codici elettronici dalla busta paga di A., e basta, non denaro. Perché? Il giorno zero il signor A. vede un bell’appartamento, e vuole comprarlo. Il giorno 1, A. va in baca e chiede un mutuo. Se la banca dice sì, il giorno 2 la banca trasferisce sul c/c di A. dei codici elettronici chiamati 200.000 euro, in quali, ATTENZIONE, vengono inventati dal nulla dalla banca. A. prende quei codici, e il giorno 3 li consegna a un proprietario, e subito accade che con quei codici un BENE REALE, la casa, gli si spalanca davanti. Il signor A. ottiene un BENE REALE senza aver fatto nulla, se non qualche pratica, e ora entra in casa con la famiglia. Ma come è ovvio, se potessimo ottenere muri, pavimenti, salotti, cucine, camere e bagni senza far quasi nulla, la vita sarebbe un sogno. Ora, nel mondo reale, il signor A. deve lavorare per MANTENERE PROPRI quei muri, pavimenti, salotti, cucine, camere e bagni che ha ottenuto senza far quasi nulla, esattamente come un contadino deve lavorare per ottenere bietola, grano, carciofi, pere… cioè BENI REALI. Ok, allora ecco che A. lavora mese dopo mese, e guadagna codici da restituire alla banca e che, SI BADI BENE, non sono soldi per la banca, ma pezzi di casa, di pavimento, di tetto che A. RISCATTA PER SE’ CON CODICI lavorando. E’ esattamente cose se ogni mese A. lavorando e pagando il mutuo si fosse armato di cemento, gru, e badile e si fosse costruito un pezzettino della casa. Ecco cos’è veramente una rata di mutuo, NON soldi, ma PEZZI DI BENI REALI che uno riscatta per se stesso ogni mese usando codici astratti. Ma attenzione: da dove vengono i codici astratti che A. guadagna e usa per riscattare pezzi di beni reali della casa? Vengono dal fatto che il suo lavoro PRODUCE BENI REALI (es. scarpe, o insegnamento, o cure). Quindi l’equazione finale è che i beni reali prodotti dal lavoro di A. gli guadagnano altri beni reali, cioè la casa, o pezzi di casa man mano che lui lavora. Il denaro è stato solo un codice astratto di accesso ai beni reali. Ma voi direte: allora le banche non hanno denaro? No, non l’hanno, per i motivi che spiego sotto. Quei codici che le banche ti danno e che poi rivogliono indietro con interessi finiscono per rientrare nel sistema bancario E ANNULLARSI (infatti il denaro non esiste), svaniscono cioè in aria elettronica. Salvo gli interessi. Vi spiego: quando la banca X presta i soldi al signor A., il signor A. li versa al proprietario della casa che a sua volta li versa nella banca Y. Attenzione a una cosa: la banca X ha dato codici astratti ad A., che li ha dati al proprietario della casa, il quale quando si è presentato alla sua banca Y se li è visti però riconoscere come un accredito concreto. Cosa è successo a livello bancario nel SUO INSIEME? Che una banca, la X, ha creato dei codici astratti chiamati 200.000 euro e che sono il suo attivo (A. glieli deve ridare con interessi), ma un’altra banca se li è presi e li ha accreditati al proprietario della casa, creandosi un passivo (la banca li deve al proprietario). Ecco che 200.000 di attivo vengono subito annullati a livello bancario nel SUO INSIEME da 200.000 di passivo. Risultato ZERO. I codici-denaro sono scomparsi. Rimangono solo gli interessi che la banca X riceve dal signor A. Anche quelli però sono codici che rappresentano i pezzi di casa/BENE REALE per cui A. lavora. La banca li accumula, e li usa per pagare dipendenti, affitti, spese di gestione, o altre operazioni. Ok? Ma badate bene anche qui: la banca riceve codici astratti (interessi) che servono a concretizzare altri BENI REALI, cioè di nuovo i dipendenti in carne e ossa, i palazzi dove la banca sta, i mobili, i computer, o per esempio azioni, che però sempre rappresentano beni reali, cioè pezzetti di un’azienda, pezzetti di stabilimenti, macchinari, prodotti… E contrariamente a quanto certi fantasiosi fanatici anti banche credono, le banche LAVORANO anche loro, cioè producono BENI E SERVIZI REALI per ottenere i loro BENI REALI usando sempre i codici astratti (gli interessi). Il denaro non esiste, è solo un codice, esattamente come il codice del tuo telecomando del cancello. Non esiste, ma ti apre il cancello che è il bene reale. (poi che le banche siano associazioni a delinquere questo sono il primo a dirlo, ma ciò non toglie che il denaro bancario appaia e sempre scompaia). E il denaro creato dallo Stato? Non esiste neppure quello. Alla prossima.

 

  By: lutrom on Venerdì 26 Dicembre 2014 11:57

Roberto, ora verrà il solito somaro a ragliare che tu credi ai rettiliani... Peccato però che l'idolo del suddetto somaro, tal mortadellone, ha detto a reti unificate (il video è stato messo anche qui) CHE L'EURO E' STATO CONVENIENTE PER LA GERMANIA E NON PER NOI, ed infatti la Germania non vuole mettere la parola fine all'avventura dell'euro: ma i somari fanno finta di non aver visto detto video... Meno male che Roberto c'è!!!!

 

  By: Roberto964 on Venerdì 26 Dicembre 2014 11:40

Grazie Gano Questo è l'ultimo articolo per AppelloalPopolo Gli sparanumeri Roberto.Nardella on December 24, 2014 — Leave a Comment Quanti degli attuali pseudo-economisti, italiani e stranieri, che infestano i format televisivi, pontificando e sparando numeri e cifre che, si badi bene, hanno come riscontro oggettivo solo delle simulazioni sulla carta, erano a fare un mestiere reale nel 1992, all’epoca dell’uscita dallo SME dell’Italia? Quanti di essi si erano già laureati e capivano realmente ciò che in tanni anni avevano studiato? Scommetto che la maggior parte di costoro ne hanno solo sentito parlare. Chi potrebbe realmente dirvi come andarono le cose sono i capitani d’industria dell’epoca, come ad esempio i Barilla, i Rana, gli Amadori, i Merloni, i Zanussi ma anche migliaia di altri piccoli imprenditori che all’epoca avevano a che fare con aziende estere. Oggi vi voglio parlare di quello che successe ad uno di quest’ultimi, cioè al sottoscritto. All’epoca avevo meno di 30 anni ed ero l’addetto agli acquisti-vendite del negozio di arredamenti di famiglia. Non un grosso negozio ma una struttura intorno ai 350mq, aperto dal 1972 e gestito completamente in famiglia. Esso dava lavoro a 5 persone, e ogni anno veniva archiviato con un utile operativo soddisfacente. L’economia era già materia che mi appassionava ma la usavo soprattutto per far quadrare i conti in negozio: erano ancora molto lontani i tempi in cui lei si sarebbe interessata di me. Nel 1990 facemmo un accordo commerciale con una nota marca mobiliera francese: la “Ligne Roset” (conosciuta anche con il marchio “Cinna”). Essa produceva mobili da giorno e da notte, oltre ad ottimi divani rivestiti soprattutto con l’italianissima “Alcantara” della Montedison. I prodotti a catalogo erano ricercati e di design raffinato, mentre i prezzi erano in linea con quelli dei maggiori competitor nazionali. Decidemmo di prendere l’esclusiva di zona e firmai il contrato. Questa collaborazione partì con una campionatura iniziale di 4 ambienti. Il prodotto venne subito ben recepito e ci diede ottime soddisfazioni, tanto che decidemmo di aumentare il numero di articoli in expo. Per farla breve il 1990 si chiuse con circa £50 milioni di acquisti che divennero ca. 80 l’anno successivo. Ad inizi ’92 era una delle 5 ditte a cui tenevo maggiormente. Le vendite continuavano a dare ottimi risultati mentre i Tiggì, ieri come oggi, parlavano di debito pubblico elevato, crisi economica e sue possibili soluzioni. I BOT rendevano interessi a doppia cifra e l’inflazione era intorno al 6%. Ricordo distintamente i vari telecronisti che parlavano degli attacchi speculativi contro la Lira. Le diverse soluzioni provate dal governo sembravano non servire a nulla: tutte le aperture dei Tiggì erano dedicate all’economia. Dopo aver bruciato quasi integralmente le riserve di valuta pregiata in poche settimane (£50.000 miliardi di controvalore), dalla sera alla mattina il governo decise di abbandonare il cambio rigido imposto dallo SME credibile (banda d’oscillazione tra il -2,5% e il +2,5%) e di svalutare la moneta: si cominciò con un BOTTO del -7% in un sol colpo. Nell’arco di 24 ore arrivò un fax dalla Francia (a cui seguì raccomandata a/r) che imponeva un aumento del listino del +10% con decorrenza immediata. In pratica non avrei avuto neanche il tempo di avvisare i diversi clienti che avevano fatto preventivi nei giorni precedenti e che sarebbero tornati per concludere l’acquisto. A molti di essi offrii i prodotti in expo con ulteriore sconto aggiuntivo, intanto la Lira continuava a svalutarsi una settimana si e l’altra pure, mentre i fax (e le raccomandate) arrivavano oramai a cadenza bisettimanale. Mi resi conto immediatamente che i loro prezzi erano completamente fuori mercato e nell’arco di due mesi dimezzai i prodotti in vetrina, vendendoli al “meglio”. Mi misi freneticamente in contatto con altri fornitori nazionali concorrenti e in men che non si dica sostituimmo l’intero parco prodotti: il 1992 lo chiudemmo con soli 30 milioni di fatturato verso “Ligne Roset” e a fine anno cessammo definitivamente i rapporti commerciali. In un anno l’azienda francese bruciò tutto il portafoglio clienti italiano e chiuse anche diversi show-room diretti. Dal mio canto non subii alcuna perdita di fatturato poiché i clienti si lasciarono allettare dai prodotti alternativi altrettanto validi, offerti ad un costo anche inferiore. Ancora oggi ho qualche minima rimanenza “francese” che mi ricorda i bei tempi andati, quelli di quando lavoravi guadagnandoci pure! La svalutazione complessiva della £iretta fu pari a circa il 27% e ci diede la benzina necessaria per arrivare in buona salute industriale sino al 1996/7, anni in cui Prodi & co decisero di dover rivalutare la moneta per entrare a far parte del “ristretto club” €uro (taroccando all’uopo anche diversi conti, aggiustati al meglio con elaborati quanto truffaldini derivati finanziari), conosciuto anche con il nome “frega il tuo vicino”, dove noi si faceva –e pure con immensa gioia- la parte dei polli da spennare. Se qualche penna venduta si prendesse la briga di intervistare sull’argomento, ad esempio, il sig. Francesco Amadori, questi gli saprebbe certamente dire circa l’incremento a tre cifre dell’export dei suoi di polli, verso U€ avuto negli anni successivi al 1992. Quelli furono gli ultimi anni che l’Italia avrebbe detto la sua sul panorama industriale mondiale. Poi, grazie ai nuovi accordi calati dall’alto dalla U€ e solertemente firmati dai nostri grandi politici ed “economisti”, si cominciò a preferire esportare aziende piuttosto che prodotti. Cari pseudo-economisti, dove eravate all’epoca? Cosa facevate oltre che scrivere inutili “phamplet”, simulando fatti che forse non potevate capire e che non sarebbero mai avvenuti? Chi riempiva la vostra lauta ciotola per farvi vomitare tutte le castronerie a cui ci avete costretto a dare retta? Da dove tirate fuori le vostre analisi cialtronesche e mistificatrici? È comodo e bello pontificare sul nulla farcito di niente, fatto di numeri e casi mai riscontrabili realmente. Avete tradito il Popolo e anche la matematica. Una Patria, un Popolo e una propria Moneta da piegare alle esigenze della Nazione. Questo vogliono gli italiani. Una Costituzione a cui obbedire già l’abbiamo. Buon Natale e buona fortuna a tutti. Roberto Nardella, ARS Puglia. http://www.appelloalpopolo.it/?p=12738

 

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 24 Dicembre 2014 23:04

#i#Roberto964> "Il Popolo è stanco..."#/i# Bellissimi articoli i tuoi Roberto.

Slava Cocaïnii!

 

  By: lutrom on Mercoledì 24 Dicembre 2014 10:26

Le Banche se non fossero state privatizzate( e non mi riferisco solo alle 3 Bin) adesso non si troverebbero in braghe di tela,piene di derivati e porcherie varie e con manager pagati milioni di euro e con loro non si troverebbero nella cacca i risparmiatori. ------------------------ Se le banche fossero trattate come tutte le società private, E QUINDI FOSSERO LASCIATE FALLIRE COME LE ALTRE normali ATTIVITA', le cose cambierebbero: purtroppo hanno fatto credere al popolo somaro che i salvataggi (a spese del popolo bove che non arriva a fine mese) sono necessari per tutelare gli interessi dei piccoli risparmiatori: BALLE, in realtà questi tutelano quasi sempre solo (o soprattutto) gli interessi dei megamiliardari (vorrei vedere ad esempio in America il 5% di crescita tanto sbandierato dai filo-abbronzati alla Somar Pana nelle tasche di chi è andato a finire...): infatti per tutelare i piccoli risparmiatori basterebbe tutelare solo i primi 100.000 euro di soldi depositati (come oggi già è), e BASTA! Purtroppo qui abbiamo fatto il socialismo di facciata che nasconde un nazismo finanziario dei ricchissimi: ti fanno credere che si lavora per tutelare i deboli ed il popolo, poi però, per fare un esempio solo tra i tanti possibili, vedi che le multinazionali e le megabanche pagano l'1% di tasse, mentre un povero cristo che ha tre figli paga tra tasse dirette ed indirette più del 50% di balzelli!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E poi qui c'è chi raglia dicendo che il Medioevo è finito: POVERI BABBEI, almeno nel Medioevo il feudatario, ogni tanto, per timore del castigo divino, vi dava un tozzo di pane in più, oggi invece spesso non c'è più neanche quello; ricordate a tal proposito ad esempio lo scandalo di Junker l'alcolizzato e vedete che ora non se ne parla più, ma si continua a parlare solo dell'evasione del pizzicagnolo?? Anzi, vorrei chiedere a tutti i somari che ragliano sulla superiorità morale dei nordici e dell'Unione ladresca europea, come mai questi esseri superiori moralmente adesso non mettono in galera a vita Vino-Junker e soci... Se ci fate caso i ragliatores sulla superiorità morale degli europoidi nordisti, sono gli stessi che un tempo ragliavano sulla presunta superiorità morale dei sinistri e dei vari mortadellones, mentre ragliavano contro i destri; ed infatti tanto era la superiorità dei sinistri che ora destri e sinistri stanno al governo insieme da anni, e il mortadellone santo magari verrà votato anche dai destri quale prossimo SANTO e presidente della repubblica!!!!!!!!!! Quello stesso santo che va dicendo a reti unificate che l'euro, da lui fortemente voluto, CONVIENE ALLA CERMANIA E NON A NOI!!!!! Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah, SVEGLIATEVI, ASINELLI, APRITE GLI OCCHI!! Ma lo so, tutto questo è inutile: voi avete bisogno di una rivincita psicologica contro il prossimo (per vostri problemi esistenziali), e sperate che questa rivincita possa venire dal sistema finanziar-nazista-burocratico-europoide-troikiano... Attenzione, però: rischiate di finire anche voi nel tritacarne...

 

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 24 Dicembre 2014 09:42

...

Slava Cocaïnii!

 

  By: hobi50 on Mercoledì 24 Dicembre 2014 03:51

La vulgata sui derivati dei bilanci bancari ( ed anche della banca centrale ),affronta il problema in modo superficiale. Innanzitutto le banche italiane ne fanno un uso molto modesto perché ,da sempre , sono quelle che fanno meno finanza e più crediti. Quando ci fu la crisi finanziaria del 2007/2008 le banche italiane ne furono praticamente ESENTI. Quindi avevano in pancia poca roba tossica. Poi c'è stato lo scandalo dei derivati piazzati a privati e settore pubblico,sfruttando l'evidente asimmetria informativa tra le controparti. Ma su queste operazioni ,giustamente in talune circostanze annullate dalla magistratura,le banche CI GUADAGNAVANO. Ora dovevate fare pace con il cervello. Se ci guadagnavano perchè affermare che i bilanci bancari sono appesantite dai derivati ? Le operazioni sui derivati del MPS erano operazioni fatte PER OCCULTARE PERDITE e quindi ,non solo non CONSUETE, ma addirittura ILLEGALI. Quindi è' una somarata spaziale dire che i bilanci bancari sono appesantiti dai derivati. Sono appesantiti da una crisi economica brutale che dura da almeno 4 anni. Anche sui derivati in pancia alla banca centrale ,ritualmente vengono fatte considerazioni completamente sballate. L'Italia ha molto debito pubblico. Ciò che può fare sballare i conti è il RIALZO DEI TASSI. E' normale che le autorità centrali si siano assicurato contro questa eventualità, Quindi nel contratto di swap di copertura ,in caso di rialzo dei tassi,il TESORO RICEVE quattrini,mentre nel caso di ribasso dei tassi ,quello attuale, il TESORO VERSA quattrini. L'Italia è un paese di cialtroni in cui il 98% delle persone parla di tutto e quindi, spesso, di argomenti che non conosce, Hobi

 

  By: antitrader on Martedì 23 Dicembre 2014 17:24

"piene di derivati e porcherie varie" Them guarda che la banca piu' infestata di porcherie si e' rivelata essere proprio MPS che e' la piu' statale delle banche. E poi se vuoi farti un'idea va a vedere Banco Napoli, Banco di Sicilia e Banco di Roma anteprivatizzazioni, riuscivano a fare voragini di bilancio anche col PIL a +3% Te credi che le banche in mano a quagliariello, alfano, lupi, larussa e calderoli sarebbero in condizioni migliori??? Ma te se' matt! Ma cos'altro vi deve fare la casta prima che prendiate coscienza di quello che gia' vi ha fatto?

 

  By: themaui on Martedì 23 Dicembre 2014 16:59

le banche hanno fatto aumenti di capitale per 30 miliardi (che avrebbe dovuto mettere lo stato se erano ancora pubbliche) e sono tutte ancora a un prezzo prossimo allo 0 (zero). __________________________________________________________________________________________ Le Banche se non fossero state privatizzate( e non mi riferisco solo alle 3 Bin) adesso non si troverebbero in braghe di tela,piene di derivati e porcherie varie e con manager pagati milioni di euro e con loro non si troverebbero nella cacca i risparmiatori.

 

  By: antitrader on Martedì 23 Dicembre 2014 13:14

Hobi, Loro Piana fu valutata 2,7 miliardi (debiti inclusi). FAttura appena 700 milioni con un margine operativo lordo del 20%, 140 milioni appena. E chi non avrebbe venduto? Questa operazione fa il paio col bidone che tronchetti tiro' alla Corning quando gli appioppo' i sistemi ottici. (peccato che poi ci rimise tutto nell'avventura telecom).

 

  By: hobi50 on Martedì 23 Dicembre 2014 12:56

Tutti i marchi sono stati strapagati. A cominciare da Loro Piana ,Bulgari ,Cova. Nel mondo globale la Loro Piana in mano ai fratelli Loro Piana vale molto meno che in mano ad Arnault( anche se quest'ultimo sa una sega di chechemire ) E quindi dopo aver strabuzzato gli occhi per l'importo dell'assegno non si sono fatti pregare a vendere. Hobi

 

  By: antitrader on Martedì 23 Dicembre 2014 12:45

"Alcune imprese (non decotte, ma gioielli) furono vendute praticamente a costo di magazzino, altre meno." Fuori l'elenco che cosi' controlliamo i prezzi. L'economia e' cinica e bara e trasforma di frequente oro in mer.. e viceversa. Al di la' delle balle del giornale, tutti (sopratutto la destra il cui mestiere e' proprio quello) erano favorevoli alle privatizzazioni. L'unico contrario era bertinotti ma non perche' fosse in grado di valutarne i pro e i contro, ma solo per motivi ideologici che poi ha vergognosamente rinnegato.

 

  By: MR on Martedì 23 Dicembre 2014 11:53

Svendite e non altro. Alcune imprese (non decotte, ma gioielli) furono vendute praticamente a costo di magazzino, altre meno. Per dire, Prodi usava come consulenti i rappresentanti di quella nota banca con cui aveva avuto a che fare, come si chiamava...

 

  By: antitrader on Martedì 23 Dicembre 2014 11:21

Ma si che ci sono state e, francamente, non ti saprei dire se e' stato un bene o un male. Parlare si svendita pero' son ragli da somari anche alla luce delle attuali quotazioni. L'enel non ha mai rivisto i prezzi di collocamento (mitico bidone appioppato da D'Alema), le banche hanno fatto aumenti di capitale per 30 miliardi (che avrebbe dovuto mettere lo stato se erano ancora pubbliche) e sono tutte ancora a un prezzo prossimo allo 0 (zero), le varie tranche dell'eni furono vendute ai prezzi di borsa e telecom sappiamo la fine che ha fatto, praticamente e' andata a 0 (zero). Questi sono i numeri, poi le opinioni possono esere molto volatili.