By: Roberto964 on Domenica 07 Aprile 2013 13:29
TUTTE le BUGIE sull'INFLAZIONE
Ne avremo parlato altre decine di volte ma, come sappiamo, RIPETITA JUVANT.
Ci hanno sempre raccontato che il divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia (BdI) fu necessario per "limitare e responsabilizzare" i politici a fare meno spesa pubblica che, a loro dire, era la maggiore responsabile dell'inflazione a due cifre degli anni '70 e verso la metà degli anni 80 si presero il merito di esserci riusciti, come vedremo più avanti, questo "mantra" è un FALSO storico.
All'epoca la BdI era obbligata per legge all'acquisto delle partite invendute dei titoli di debito Statali (BOT, BTP, CCT ecc.), ovvero, se il Tesoro, per esempio, aveva bisogno di 10 miliardi di Lire per finanziare la spesa pubblica, venivano emessi BOT (o BTP ecc) per pari valore, ad un interesse CONCORDATO tra le parti, e venduti al pubblico. Se tale vendita (asta) andava deserta la BdI comperava il TUTTO (per obbligo di legge) e gli interessi ritornavano al Tesoro, quindi, se il pubblico riteneva poco interessante l'investimento perchè poco remunerativo (pagava pochi interessi), INTERVENIVA la BdI ed EMETTEVA MONETA per PARI VALORE e priva di DEBITO.
Gli interessi proposti su tali emissioni, in genere, erano qualche punto % SOTTO ai valori dell'inflazione reale, questo faceva in modo che i risparmi degli italiani venissero indirizzati in MODO PRODUTTIVO (attività, case e beni durevoli in genere), il lavoro abbondava e le paghe erano in linea con gli altri paesi industrializzati, se non superiori e la SCALA MOBILE, introdotta nel 1975, metteva al riparo i lavoratori dall'inflazione accreditando la stessa % nelle buste paga sotto indicazione di ISTAT.
Il vero motivo per cui l'inflazione è letteralmente esplosa a partire dal 1973 è il prezzo del PETROLIO che quadruplicò a causa della guerra del Kippur e, nel 1979 triplicò a causa della rivoluzione komeinista in Iran a cui seguì la guerra Iran-Iraq (1980-88).
A partire dall'inizio del conflitto il prezzo del gregge mano a mano cominciò a scendere poichè entrambi i contendenti INONDARONO di petrolio i mercati per finanziare la loro guerra, inducendo anche gli altri produttori a fare altrettanto e riportando l'ORO NERO a prezzi addirittura più BASSI del 1973 (il costo diminuì del 75%).
La Storia dell'inflazione, prima salita e poi scesa, così come descritto, è comune a TUTTI i Paesi industrializzati dell'epoca ed è facilmente confutabile con una semplice ricerca.
Con questa scusa noi tutti ci siamo trovati DEFRAUDATI dalla nostra SOVRANITA' MONETARIA sostituita dalla rendita parassitaria che ha portato il nostro debito pubblico alla cifra stratosferica attuale: in sintesi, il debito pubblico, sono interessi cumulati ad altri interessi.
Nel 1981 il rapporto debito/PIL era del 60% scarso, oggi siamo al 127%.
La spesa per interessi è pari al 5% circa del PIL (nel 2012, 80 miliardi).
Gli interessi pagati ogni anno sono più del 10% della SPESA PUBBLICA italiana.
Dal 1981 ad oggi, a prezzi attuali, abbiamo pagato, direttamente o sotto forma di debito pubblico cresciuto, NON meno di 2300/2400 miliardi di euro che hanno, in pratica, cambiato tasche, passando dai lavoratori di OGNI CATEGORIA (tramite super-tassazioni ed imposte varie, SEMPRE AUMENTATE da 30 anni a questa parte) ai renditieri, ovvero al grande parassita.
Il mio più GRANDE cruccio è che questo fatto ancora NON entri bene in testa alla maggior parte degli italiani, i quali hanno paura di abbandonare questo sistema MARCIO e a tornare indietro, ad una redistribuzione verso il basso che parte dall'uscita dalla UE e dall'euro con conseguente e ovvia nazionalizzazione della Banca d'Italia e al ripristino della legge che era in vigore sino al 1981. Senza che ciò avvenga vedremo sempre di più scendere le buste paga e salire la disoccupazione che farà da spinta per ancora maggiori riduzioni salariali, il tutto accompagnato da TAGLI LINEARI alla spesa sociale e al welfare, in pratica possiamo considerarci tutti morti-viventi.