Petrolio

 

  By: Mr.Fog on Lunedì 19 Novembre 2007 00:37

Cmq abbiamo: I produttori non forzano fino che non sara' necessario: al momento piazzano cio' che producono e accantonano a sconto (nell'ultimo movimento hanno venduto tra 94 e 97 ma ricomprato tra 95 e 89) cio' che non viene ritirato. I consumatori che digeriscono i prezzi piu' alti e solo da poco dimostrano nervosismo Gli speculatori che non mollano abbagliati dalla crescita infinita di Cina & C. e ingolositi dalla possibilita' di far saltare il banco nel caso di un qualsiasi problema geopolitico. La valuta di riferimento che perde potere creando una sorta di riallineamento del prezzo. I tassi, sulla valuta di riferimento, in discesa quindi denaro senza guinzaglio..

 

  By: Mr.Fog on Lunedì 19 Novembre 2007 00:23

Scusa Fog, la "speculazione" ---------------------------- Ciao Fortunato, si speculazione nel senso di coloro che aggiungendosi alla reale domanda od offerta di un bene ne modificano il prezzo cercando di trarre vantaggio dalla variazione stessa. La vedetta scorge un bagliore, lancia l'allarme, sveglia le guarnigioni,...ma non sa se era il riflesso della luna su una baionetta nemica o su... una foglia resa lucida dalla pioggia appena passata.

 

  By: Fortunato on Lunedì 19 Novembre 2007 00:07

Scusa Fog, la "speculazione"? Purtroppo non è così, magari lo fosse! Ti basti un sottotitolo del TG2: Riad, riunione Opec: la stabilità dei prezzi dipenderà dalla pace in tutto il mondo". L'assurdità dei nostri media è che riprongono le varie agenzie ma poi non hanno il coraggio di affrontare e sviscerare il problema, anzi sarò ancora più categorico: non ne sono capaci in quanto leggono tutto con la semantica della politica e non dell'economia. E questo lo trovo veramente triste, sconfortante, allucinante, indegno di una persona pensante. Eppure abbiamo fior di economisti a livello mondiale ma i nostri media si guardano bene dal far ricorso a loro per spiegare a questo nostro popolo, ormai piegato su se stesso, come stanno effettivamente le cose. Mi fa veramente schifo tutto ciò. Sai una cosa? Giovanni Floris viene considerato dalla RAI giornalista economico. Secondo te? Non sto mettendo in dubbio la valenza di Floris come giornalista ma non può certamente essere considerato un giornalista economico, altrimenti mia madre sarebbe potuta essere il miglio Ministro delle Finanze e del Tesoro del mondo di tutti i tempi, dati alla mano della nostra famiglia. Fortunato

 

  By: Mr.Fog on Domenica 18 Novembre 2007 23:53

quello che invece non si riesce a fare è correlare il consumo ed il prezzo, ------------------------------- Ciao Gian, perche' non e' solo, come ben sai, il consumo che fa il prezzo. Per esempio: nel 2020 la percentuale di riserve petrolifere mondiali localizzate nell'area mediorientale sara' (secondo le stime della Agenzia internazionale dell'energia) salita all'83%. Parecchio di questo petrolio passa attraverso lo stretto di Hormuz. Questo e' largo circa 33 Km con al suo ingresso l'isola IRANIANA di Abu Musa... Il canale di Suez, attraverso il quale transitano 1,3 mln di barili al giorno e' largo 270 METRI... Hai presente la Milano - Bergamo - Brescia alle 8.00 del mattino? L'impianto di raffinazione di Abqaiq, in Arabia Saudita, ha una capacita' produttiva di 6,8 mln di barili al giorno; 2/3 dell'intera produzione del regno. Colli di bottiglia nella produzione, colli di bottiglia nella distribuzione, colli di bottiglia nella raffinazione, ma quello che pochi vogliono ammettere e' che basta davvero poco per chiudere i rubinetti e lasciare tutti a secco; la speculazione questo lo sa bene e le scommesse non mancano.

 

  By: Fortunato on Domenica 18 Novembre 2007 23:46

Gianlini, perchè alla mia domanda sull'inflazione rispondi in altro argomento del forum? Vuoi farmi impazzire? ahahahahah sto scherzando ovviamente. Fortunato

 

  By: gwmf on Domenica 18 Novembre 2007 21:23

vedo che sul petrolioè da tempo che ci si ragiona nel forum. Che ci sia una gigantesca speculazione dovrebbe ormai esser chiaro, con un texano per ceo degli USA. poi ci vanno a nozze con la storia dei rigassificatori, nucleare oggi Casini ha detto ..che se questo inverno si resta al buio o al freddo lui aveva avvertito..... Ma vattela a pigliar.... che han fatto appena un mega contratto con l'algeria . Esco GWMF ( doveva essere WZMF, una radio del wisconsin)

 

  By: Fortunato on Domenica 18 Novembre 2007 18:18

Ma il prezzo attuale del petrolio qual'è? Esattamente il doppio. Inoltre nell'ultimo capoverso è scritto che i dati pubblicati delle esigenze sono basati sulle scorte attuali del tempo; ergo cambiando le esigenze quei dati sono fasulli. Ed ecco spiegato il prezzo attuale. Gianlini, per te l'inflazione è al 2%? Fortunato

 

  By: gianlini on Domenica 18 Novembre 2007 17:47

i calcoli qui si fanno con 49 dollari al barile....; International Energy Outlook 2007 http://www.eia.doe.gov/oiaf/ieo/oil.html World liquids consumption in the IEO2007 reference case increases from 83 million barrels per day in 2004 to 118 million barrels per day in 2030. Two-thirds of the increment is projected for use in the transportation sector. In the IEO2007 reference case, world consumption of petroleum and other liquid fuels4 grows from 83 million barrels oil equivalent per day in 2004 to 97 million in 2015 and 118 million in 2030. The demand for liquids increases strongly in the projections, despite world oil prices that remain above $49 per barrel5 throughout the period. Much of the overall increase in liquids consumption is projected for the nations of non-OECD Asia, where strong economic growth is expected. To meet the increase in liquids consumption in the IEO2007 reference case, liquids production is projected to increase by 14 million barrels per day from 2004 to 2015 and by an additional 20 million barrels per day from 2015 to 2030. OPEC producers6 are expected to provide more than one-half of the additional production in 2015 (8 million barrels per day) and more than two thirds in 2030 (23 million barrels per day). In the reference case projections, sustained high world oil prices support a substantial increase in non-OPEC liquids production. Non-OPEC production in 2030 is projected to be 12 million barrels per day higher than in 2004, representing 35 percent of the increase in total world production over the 2004 total. The estimates of production increases are based on current proved reserves and a country-by-country assessment of ultimately recoverable petroleum, as well as the potential for unconventional liquids production.

 

  By: Fortunato on Domenica 18 Novembre 2007 17:28

Appunto Gianlini, ecco le stime "esatte". Come sempre si cerca un nemico inesistente per non dover pubblicare i dati reali e deviare l'attenzione del popolo bue altrove verso un nemico che in realtà non esiste, il solito giochetto. La crisi dei mutui subprimes ne sono solo l'ultimo esempio di una "classe dirigente" che per stupidità di bramosia e avidità sta minando seriamente la globalizzazione. Fortunato

 

  By: gianlini on Domenica 18 Novembre 2007 17:22

non direi fortunato ho trovato dei dati relativi al quinquennio 2000-2004 e ho estrapolato i dati (disaggregandoli per quanto possibile) riportandoli al 2007 e ho trovato un consumo annuale di 87 milioni di barili e spiccioli, affatto lontano dal dato citato qui più sotto una sorta di prova del nove quello che invece non si riesce a fare è correlare il consumo ed il prezzo, negli ultimi 4 anni il prezzo è completamente slegato dal profilo di consumo l'impressione è che di improvviso le dinamiche siano tutte di ordine speculativo e non più reale (ancora nel 2004 le stime governative che ho trovato facevano riferimento a 35 dollari al barile come l'ipotesi peggiore!!)

 

  By: Fortunato on Domenica 18 Novembre 2007 17:12

Gianlini, come avrai ben compreso personalmente non credo minimamente ai dati che circolano in quanto li ritengo le più false bugie che si possono pubblicare. Noi poveri mortali fortunatamente non conosceremo mai la realtà della richiesta di petrolio per lo sviluppo di ogni singola nazione. Pertanto prendiamo sempre i dati pubblicati con il beneficio di inventario specialmente sulla richiesta del motore dello sviluppo. D'accordo che stiamo vivendo ormai da una decina di anni e oltre una realtà politica mondiale da operetta ma questo lo ritengo francamente troppo. Certe credenze da favola lasciale agli analisti ufficiali che ancora sostengono che nel mondo esiste bassa inflazione e tentano di propinarci stupidamente, essendo loro dei cretini, che noi popolo abbiamo solo la percezione. Solo che noi popolo facciamo quotidianamente la spesa e ci accorgiamo subito quando aumentano i prezzi. Loro non riesco ancora a comprendere che film stanno vedendo. La differenza tra noi popolo bistrattato di traders e loro l'intellighentia è che noi rischiamo i nostri soldi, loro quello degli altri, addirittura continuano a guadagnare moltissimo facendo perdere soldi alla maggioranza dei risparmiatori distruggendo ricchezza. Mi sembra una differenza netta e distinta a nostro favore. Fortunato

 

  By: gianlini on Domenica 18 Novembre 2007 16:55

Fortunato, i dati cmq che ho trovato sul consumo dicono che nel 2007 gli US contano ancora per il 24,5 % dei consumi mondiali, con la cina che conta per il 8,8-8,9 % in terza posizione vi è il Giappone con il 6,1 % quindi il consumo globale di Petrolio è ancora in gran parte legato a US e Giappone, una loro recessione con relativo rallentamento di consumo inciderebbe ancora molto la crescita mondiale di consumo è del 1,5 % medio annuo, il che pone il peak oil production, in base ai dati attuali, a fra il 2050 e il 2070 qualcuno diceva sotto che la produzione non riesce a star dietro al consumeo. Mi domando allora cosa ci faranno con tutti questi tubi della Tenaris e impianti della Trevi se non servono per estrarre più petrolio? cmq è impressionante per esempio la differenza nel calcolo delle riserve di petrolio mondiali se includi o meno le sabbie bituminose. Queste diventano economiche solo sopra i 25 dollari al barile, ai prezzi attuali non sembrano proprio mancare riserve sfruttabili....

 

  By: Fortunato on Domenica 18 Novembre 2007 16:45

Gianlini in rete non potremo mai trovare gli studi di necessità fututa sia prossima sia remota dei bisogni di petrolio. Come non li troveremo scritti sui giornali. Non siamo in una vita di favole. Fortunato

 

  By: gianlini on Domenica 18 Novembre 2007 16:18

stavo cercando documenti in rete per quanto riguarda la peak oil production crescita del 2 % l'anno di consumo, essa dovrebbe collocarsi intorno al 2040-2045 con una produzione di 160-170 milioni di barili giorno o queste stime sono completamente sballate, oppure mi sembra un po' presto per fare scorte.....;)

 

  By: gianlini on Domenica 18 Novembre 2007 14:07

In un mondo in cui i consumatori di petrolio occidentali hanno economie ferme e tecnologie di risparmio energetico via via più efficaci,il rialzo del greggio va tutto a discapito della ripresa di paesi come india o cina, no? l'italia, fino ad un certo punto, se ne può anche fregare, ma gli indiani come cavolo lo pagano il petrolio 20 dollari più di due mesi fa? per pagarlo o alzano i prezzi all'esportazione (ma così facendo penalizzano l'export) oppure ....? più ci penso e più mi convinco che il problema siano i produttori. sono loro che possono manipolare al rialzo il prezzo (magari con l'aiuto dei financials) stanno facendo mancare fisicamente del greggio sul mercato quello che non si capisce è come per 20 anni tutto sommato il greggio sia stato insensibile alle dinamiche economiche (tutto il tempo in range fra 12 e 25 dollari) mentre adesso sembra così delicato non lo si capisce se non pensi che tutti i dollari stampati dal mr ben siano finiti in mano di gente che specula sui mercati finanziari ed in particolare delle commodities solo così spieghi i rialzi in concomitanza con gli ultimi tagli dei tassi essendo i tagli fatti per contrastare un calo dell'economia ti saresti aspettato un effetto neutro sul petrolio (economia in calo-petrolio giù ...economia re-suscitata petrolio che torna al livello precedente) invece tutte le volte è schizzato su....i dollaroni di ben sono serviti alle banche per comprare petrolio ed oro