Petrolio

 

  By: Esteban on Martedì 27 Novembre 2007 11:43

...

 

  By: gianlini on Lunedì 26 Novembre 2007 10:04

prima è matematico che voglia andare, almeno a baciare quota 100 manca davvero poco

 

  By: Fortunato on Domenica 25 Novembre 2007 18:04

La discesa. Ma non pensare che possa andare a 40/50 U$D. Per ora solo una correzione, tutto lì. Fortunato

 

  By: gianlini on Domenica 25 Novembre 2007 17:33

a cosa, fortunato?

 

  By: Fortunato on Domenica 25 Novembre 2007 17:19

Ci siamo o manca davvero poco. Fortunato

 

  By: Fortunato on Mercoledì 21 Novembre 2007 17:27

Nessuno vuole rispondere prima della 16,30 ora in cui saranno rese note le scorte, dato che sarà taroccato come tutti gli altri? A tal proposito chi avrà ragione? Please. "21 Novembre 2007 04:28 MILANOOpinioni StampaDiscutineInviaLO SHOCK DEL CREDITO di Vincenzo Sciarretta Dopo il sell off, tornera' l’interesse sui finanziari? Kotok (Cumberland): «Banche e assicurazioni Usa a buon mercato». E Buffett fa incetta di BofA, Us Bancorp e Well Fargo. Più pessimista Yardeni: «Forti rettifiche nel prossimo trimestre». Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente. (WSI) – Le Borse occidentali potrebbero rimanere sotto pressione nei prossimi mesi. Gli umori restano però discordanti: alcuni sperano nel classico rally di Natale, altri temono lo sbriciolarsi dei listini sotto la crisi dei mutui ipotecari. Stando ai dati raccolti dalla Ubs, quello partito nel terzo trimestre 2002 è il secondo maggior rialzo di Wall Street, durato 60 mesi. Può dunque essere normale che dopo 5 anni di espansione, gli indici abbiano bisogno di una fase di storno e poi di consolidamento, prima di riprendere la corsa. Non vi sarebbe nulla di patologico. Gli analisti fanno notare che al mercato difettano oggi i compratori. Del resto le famiglie non hanno mai partecipato all’ascesa degli ultimi anni: basta guardare i flussi dei fondi comuni d’investimento per avere conferma. E se le famiglie erano «spaventate» durante il periodo d’oro 2003-6, non si vede come possano trovare coraggio adesso. Il mercato non da' tregua. E con le news gratis, non vai da nessuna parte. Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul link INSIDER Un driver del Toro è stata la mergermania. La corsa agli M&A e alle operazioni straordinarie è diventata la forza dominante del mercato. Poi, la bufera dei finanziamenti strutturati, e il conseguente giro di vite sul credito, hanno immobilizzato i protagonisti dell’ingegneria finanziaria, con la conseguenza di sottrarre preziosa liquidità alle piazze azionarie. Sostiene Ed Yardeni, il celebre consulente di Yardeni Research: «L’andamento dei profitti che ha accompagnato il rialzo dal 2003 rimarrà sotto ipoteca per diverso tempo, riflettendo con ciò la cattiva performance dei finanziari. Poichè questi ultimi forniscono un quarto degli utili e un terzo dei dividendi di S&P500 le conseguenze sono inevitabili. Il settore va incontro a larghe rettifiche di bilancio per almeno un altro trimestre». La debolezza della finanza si trasmette com’è ovvio ad altri comparti. John Chambers, numero uno della Cisco Systems, denuncia un significativo rallentamento nella domanda di tecnologia da parte degli istituti di credito e dei broker. La situazione delle banche rappresenta il germe che più preoccupa gli osservatori. Ian Scott della Lehman Brothers mostra che, se si escludono le società finanziarie, i listini europei sono a un tiro di schioppo dai top assoluti (grafico in pagina). Il Dax di Francoforte, dove le compagnie bancarie e assicurative costituiscono una modesta quota della capitalizzazione ha retto assai meglio di Milano o Parigi. In America, stesso discorso: i nomi della finanza guidano la classifica delle peggiori performance 2007. Eppure qualche tenue segnale d’incoraggiamento comincia ad emergere. Warren Buffett, il terzo uomo più ricco al mondo, ha acquistato azioni della Bank of America, della Us Bancorp (sesta banca Usa) e della Wells Fargo (secondo operatore di mutui sulla casa). David Kotok, di Cumberland Advisors riferisce di aver comperato nei giorni scorsi banche e assicurazioni «perché a buon mercato». Inoltre, stando al sondaggio di novembre della Merrill Lynch, il 40% netto dei gestori europei sottopesa i bancari. In ottobre il numero era limitato al 6%, e ciò vuol dire che in poche settimane c’è stata una febbrile corsa alle vendite. Resta da capire se l’emorragia è al suo epilogo. Ian Scott di Lehman Brothers rimarca le quotazioni depresse dei finanziari europei: rende il 4,2% di dividendi contro una media del 3% degli ultimi 20 anni. «Per tornare alla media - spiega Scott - occorrerebbe una contrazione del dividendo del 30%, ma è accaduto solo una volta nel 1993, dopo la crisi del sistema valutario europeo, con tassi d’interesse molto più alti di quelli attuali, e tante banche che rischiavano di finire gambe all’aria». Altrettanto significativo, secondo Scott, è il fatto che il rapporto fra quotazioni e valore contabile (p/book) sia sceso a 1,6 volte, contro una media di 2 volte dal 1988 ad oggi. Il minimo fu toccato a 1,2 volte nei primi anni ’90, quando parecchi istituti scandinavi risultarono insolventi, il Roe delle banche era ben inferiore ai livelli correnti, e l’economia annaspava in recessione. Insomma, i prezzi delle banche continentali potrebbero aver già scontato parecchio. E magari rivelarsi una ghiotta occasione d’acquisto, qualora subissero un’ulteriore flessione del 10-20 per cento. Una ipotesi niente affatto peregrina, giacché le Borse occidentali sembrano piuttosto affaticate e assai vulnerabili alle bordate dei venditori. Spiega Francesco Caruso, analista tecnico e vicedirettore di Gestione Lombarda: «Molti abbinano l’idea di mercato ribassista al tracollo del 2000-2002, ma è un’associazione fuorviante, perché i cali azionari hanno di solito contorni meno drammatici. Adesso siamo in un mercato ribassista - sottolinea - un mercato, cioè, nel quale la maggior parte dei titoli scende per la maggior parte del tempo. Guardi piazza Affari ad esempio, e si accorgerà come un gran numero di titoli accusa perdite ingenti e diffuse. In questo clima, chi vuole comprare lo deve fare sulle correzioni, e non sulle fughe in avanti. Di parere simile è anche John Bollinger, un altro analista tecnico conosciuto dal grande pubblico: «Gli indici vano acquistati quando premono contro i limiti inferiori delle loro bande di oscillazione - suggerisce - Personalmente non sono troppo pessimista, perché con i tassi decennali al 4,2%, l’investimento azionario tornerà d’attualità tra non molto, è solo questione di tempo». Copyright © Borsa&Finanza. Riproduzione vietata. All rights reserved parla di questo articolo nel Forum di WSI" Fortunato

 

  By: Fortunato on Mercoledì 21 Novembre 2007 13:26

Il prezzo continua ad aumentare, chissà perchè? Fortunato

 

  By: Esteban on Martedì 20 Novembre 2007 16:56

Mah ... Quando lo vedo ci credo .... Ci sono talmente troppi fatti collegati (in questo momento) che un inasprimento a questi livelli del costo del greggio per europa e USA significherebbe tornare al 1800 ... consumi ed interessi economici compresi ... Secondo me ( a questo punto )è + probabile un conflitto ed il petrolio a 50/60$. I dittatori nella storia, + hanno fatto rumore + hanno fatto una brutta fine ... (putin a parte) ...

 

  By: Fortunato on Martedì 20 Novembre 2007 16:39

Esteban, ti piace l'idea (?) del petrolio trattato in Euro? Fortunato

 

  By: Esteban on Martedì 20 Novembre 2007 16:33

...

 

  By: Fortunato on Martedì 20 Novembre 2007 16:19

In che senso Gano? Fortunato

 

  By: Gano* on Martedì 20 Novembre 2007 16:09

La valuta di riferimento che perde potere creando una sorta di riallineamento del prezzo. I tassi, sulla valuta di riferimento, in discesa quindi denaro senza guinzaglio.. ---------------------------------Mr.Fog--------------------------------- E la possibilita' di stampare denaro a piacimento, aggiungerei io. Basterebbe infatti trattare il petrolio in Euro, cosa che oramai mi sembra solo questione di "quando".

 

  By: gianlini on Lunedì 19 Novembre 2007 11:14

quando era a 20 bastava pensare a 100 come obbiettivo con cui portare minacce adesso arrivati tranquillamente a 100, è quota 200 ad essere brandita come vessillo di minaccia ----------------------------------- La pace in tutto il mondo è importante per la stabilita' dei mercati dell'energia. E' quanto afferma l'Opec nel comunicato finale del vertice di Riad nel quale si impegna anche ad approvvigionare il mercato in modo "sufficiente e sicuro". Al summit erano presenti sia Chavez (Venezuela) che Ahmadinejad (Iran) ed entrambi avevano minacciato gli Usa che in caso di attacchi avrebbero fatto schizzare il prezzo del greggio a 200 dollari al barile.

 

  By: Esteban on Lunedì 19 Novembre 2007 09:06

Sopra 96 o sotto 94.17 ?

 

  By: Fortunato on Lunedì 19 Novembre 2007 01:21

Mah, Fog. Vorrei avere le tue stesse certezze ma non risco ad averle per ora. Il problema a mio avviso è il rapporto tra i paesi produttori, nel cui consesso si seggono dei veri tagliagole nessuno escluso, e i paesi consumatori occidentali. A cina e India interessa molto poco il prezzo in quanto impongono ai propri popoli ciò che vogliono. Mentre in UE e USA non può essere così, pertanto se non vogliamo fare la fine del topo in trappola dobbiamo necessariamente uscire dal pantano di un falso concetto di "democrazia" nel quale l'Europa soprattutto ma anche gli USA, qualora dovessero prevalere i democratici alla prossime elezioni (Clinton è stato il peggior presidente degli USA in assoluto), si è andata a ficcare. La settimana appena conclusa mi ha regalato lo schiaffo in faccia di Re Jua Carlos dato a quel delinquente di Chavez mentre mi ha depresso che il Capo del Governo Spagnolo non ha fatto altrettanto: con Capi di Governo del genere siamo destinati a soccombere tutti i ricatti. Mi dispiace ma è così. Il fatto stesso che è ormai da molto tempo che non si parla più di Iraq la dice lunga e il fatto che alla fine una certa strategia abbia prevalso mi sembrava e mi sembra logico solo che una determinata "classe dirigente(?)" fa finta di nulla e anche una certa stampa che ha toppato su tutti i fronti, ma anche determinati generali hanno fatto una figura veramente da ladri di polli. Fortunato