BUFALA - giorgiofra
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By: giorgiofra on Lunedì 29 Aprile 2013 14:46
Di tanto in tanto occorre usare il cervello, e valutare le notizie che circolano in internet secondo logica buon senso.
Io non so se davvero il governo greco pensa di mettere in galera tutti coloro che non pagano i propri debiti verso lo stato. Quello che so è che, se anche volesse farlo, non potrebbe. E questo per una semplice ragione: non ci sarebbero le risorse economiche, organizzative e strutturali per mettere in galera una buona percentuale della popolazione.
Prendiamo l'esempio dell'Italia, che al momento se la passa meglio della Grecia. Quanti sono i morosi nei confronti dello stato? E quanti di loro, anche se minacciati, non avrebbero le risorse per pagare i propri debiti? Tanti, troppi. Azzardo una cifra che mi pare abbastanza verosimile per difetto: un milione. Tanti, troppi.
Ora la domanda che ci si dovrebbe porre è la seguente: lo stato è in grado di internare un milione di persone? No. Non ne avrebbe le strutture, il personale, i denari. Al costo di 120 euro al giorno per detenuto vorrebbe dire una spesa di 50 miliardi l'anno. Dove li prenderebbe? E quanti anni occorrerebbero per organizzare una cosa del genere.
Occorre anche dire che questo milione di persone lavora e produce ricchezza, anche allorquando non paghi le tasse. Si tratta comunque di PIL, di ricchezza che viene spesa ed alimenta l'economia. Per cui ci troveremmo con un supplementare calo del PIL di non meno di 2 punti dal quale recuperare 50 miliardi di euro.
Immagino l'imbecille di turno sostenere che si dovrebbero costringere questi detenuti ai lavori forzati, credendo che chi lavora in stato di schiavitù e senza conoscere il mestiere produca qualcosa di economicamente valido.
Ora provate ad immaginare 100 mila napoletani da mettere in galera: vi pare possibile?
Per la Grecia il discorso non sarebbe dissimile, con l'aggravante che la situazione economica è molto più grave. C'è gente che davvero non può far mangiare i figli, e qualcuno crede che queste persone pagherebbero i propri debiti verso lo stato? Si? Allora siete completamente stupidi.
L'unico risultato che otterrebbe un governo che volesse attuare un'operazione di questo genere, sarebbe un tale aumento dell'esasperazione popolare da anticipare il momento dell'inevitabile rivolta. Perchè, diciamocelo francamente, la rivolta ci sarà, e quel momento non è lontano.
Chi si prende la briga di andare in giro e parlare con la gente, ha la netta percezione di essere su una locomotiva che si sta fermando. Ne sentiamo gli ultimi sbuffi, sempre più radi e sempre meno vigorosi. E' questione di pochi mesi, e l'esasperazione avrà raggiunto il suo picco. Anche quelli che fino a poco tempo fa in qualche modo se la cavavano, iniziano ad avere serie difficoltà.
La sensazione, diffusa, è che stiano sparendo i soldi. E' difficile vendere, è difficile riscuotere, è difficile pagare.
E' vero che in banca esiste una grande liquidità, ma essa appartiene ad una ristretta minoranza della popolazione composta prevalentemente da pensionati e da professionisti prossimi alla pensione. Oltre a poche famiglie ricche da vecchia data. Ma la massa della popolazione vive un disagio sempre più marcato, che si riversa nel commercio, nell'artigianato e nella piccola impresa. Anche i professionisti più giovani sono in serie difficoltà: il lavoro è molto calato ed i clienti pagano con fatica, quando lo fanno.
Girando per le città è un susseguirsi di locali in affitto, capannoni vuoti, vendite di realizzo. Ed i negozi aperti, combattendo tra loro per accaparrarsi i pochi clienti, deflazionano i prezzi, erodendo gli utili e lavorando spesso in perdita. Lo fanno, fin quando possono, nella speranza che le cose possano riprendersi.
Di fronte a questa catastrofe mi pare surreale che il governo parli ancora di lotta all'evasione, di fiscal compact, di pareggio di bilancio, di fantomatiche riforme utili alla ripresa. Il PIL continua a calare, e lo farà oltre le previsioni.
Viviamo tempi eccezionali, che richiedono risposte eccezionali. L'impressione, purtroppo, è che la classe politica non abbia davvero la percezione della realtà. Forse solo quando arriveranno le sommosse vere questi farabutti si renderanno conto di non aver fatto le cose giuste al momento giusto, ed allora sarà troppo tardi.